ORSI ITALIANI MAGAZINE
In viaggio con papa' (seconda parte)
Un racconto di Giordy
L'alba ci trovo' abbracciati. Stretto a lui tenevo il suo cazzo stanco tra le mani, lo baciai e si sveglio'.
'Ciao, come va?' Sorrisi
'Bene, meravigliosamente bene' accarezzando i coglioni.
'Adesso pero' bisogna proprio andare, ci sara' altro tempo per noi'.
Dopo essere andati nei bagni per lavarci riprendemmo il viaggio. L'asfalto sotto le ruote scorreva veloce, estasiato, lo guardavo guidare, ogni tanto si girava verso di me e mi sorrideva 'Va tutto bene?'
'Si' rispondevo come nelle nuvolette.'Sai ti devo confessare una cosa'
'Cosa?'
'Sin da quando mi sono accorto che mi piacevano gli uomini ho sempre desiderato di farlo con te, quante volte ti ho spiato mentre pisciavi o mentre uscivi dalla doccia per vederti il cazzo!'
' E magari ti facevi anche le seghe!'
'Si' e' vero tante, anni di seghe. Non ho mai avuto l'occasione giusta neppure per toccare un uomo!'
'Meno male!'rispose , poi riprese 'Anch'io ti devo confessare che mi sono accorto delle tue inclinazioni fin da quando eri ragazzo; prima mi faceva rabbia, poi mi sono abituato e quando sei diventato grande ti ho visto con un occhio diverso, ho pensato che fosse giusto per te seguire le tue inclinazioni. In giro per il mondo ho visto tanti uomini prenderlo in culo, e ti confesso che tante volte il mio uccellone l'ho pure dato a qualche bel ragazzo' Mi strizzo' l'occhiolino.
'Sai parecchi mi vengono dietro quando mi fermo per pisciare negli autogril, questo ne ha fatti di maschietti contenti!' si strinse il cazzo con una mano.
' Se fai cosi' mi ecciti di nuovo, ricordati che ho una fame arretrata'
'Ah,Ah,Ah' rise di gusto.
Arrivammo a Parigi prima di mezzogiorno, In ditta gli operai scaricarono in fretta il camion. Pranzo fugace in un ristorantino della periferia e poi in un piccolo albergo. Riposare in un letto almeno per il tempo necessario per recuperare il carico di ritorno da ritirare in altra ditta era quello che ci voleva.
Chiusa la porta della camera,'Facciamo una doccia?' propose.
Ovviamente avevo voglia anch'io di ritemprarmi. Il viaggio era stato molto lungo anche se con la piacevole sorpresa. 'Vai prima tu o prima io?' chiesi.
'Perche' non tutti e due insieme?' rispose.
Sorrisi, mi avvicinai, le bocche si incontrarono. Sbottono' il mio camiciotto e lo lascio' cadere a terra, mi tolse i calzoni, restai solo con gli slip. Sentivo le sue mani dappertutto, mi stringeva le natiche finche' anche l'ultimo mio indumento cadde a terra.
'Vieni' si spoglio' di tutto e presa la mia mano mi accompagno' verso la doccia. Lo scroscio dell'acqua fresca ci investi' piacevolmente. Passai la spugna sulle spalle, forti robuste, scesi giu' fino alle natiche sode, mi venne d'istinto di mordicchiarle, le leccai, allargo' le gambe leccai il buco del culo, passai ai coglioni e mi ritrovai con il cazzo gia' in tiro davanti alla bocca.
Lo infilai dentro, lo volevo fino in gola, spinsi verso la radice per farne entrare il piu' possibile. L'acqua mi scorreva sul viso e la bocca sigillata dalla mazza non riuscivo a respirare. Ero ingordo, famelico, ciucciai leccando finche' un caldo fiotto mi riempi' la bocca. Bevvi tutto assaporando la sborra di mio padre.
Mi rialzai, 'Adesso tocca a me insaponarti, cosa credi di aver finito? Ce n'e' ancora parecchio per te, ragazzo!'
Sentivo le sue mani insaponate accarezzarmi la pelle, un tocco leggero e forte che mi mandava in delirio, appoggiai le mani al muro l'acqua mi scorreva lungo la schiena, si soffermo' sulle mie natiche, le allargo' e con le dita insaponate entro' dentro, mi dilato' ben bene ed alle dita sentii sostituirsi il cazzo che duro come l'acciaio mi penetro'.
Non sentivo piu' il dolore solo il piacere. Afferrati i miei fianchi mi sbatteva contro l'asta a tratti un po' piu' piano a tratti piu' veloce il suo entrare ed uscire mi trapanava il culo ed il cervello.
Di colpo si fermo', chiuse il rubinetto 'Andiamo' mi prese per mano e mi condusse sul letto.
Nudi e bagnati ci abbracciammo, le sue labbra si incollarono alle mie frugando con la lingua. I cazzi induriti e tesi premevano contro la pancia, si distese a pancia in su, mi misi a cavalcioni su di lui. Lo guardai estasiato, il viso maschio con la barba di due giorni, le spalle ben tornite i pettorali muscolosi con la giusta quantita' di pelo che lasciavano liberi due bottoni turgidi, incominciai a leccarlo dappertutto. Succhiavo i capezzoli poi scendevo giu' sugli addominali, sui fianchi, sul pube leccai i suoi peli per far sparire poi il bastone turgido fino alla gola.
Insalivato tutto per bene mi girai per farmi bagnare ben bene il buchetto ormai non piu' vergine. Sentivo la lingua penetrarmi come un piccolo cazzo che mi ravanava dentro. Ormai pronto, mi rigirai e scesi a smorza- candela su quel tronco che stava aspettando.
'Ahhh... Siii' le nostre voci roche si confondevano. Alzavo il culo e lo riscendevo fino a toccare la radice di coglioni, chino su di lui lo baciavo, gli leccavo la faccia graffiandomi con la barba.
' Si, bello, si' dai cavalca, cavalca, senti come ti sfonda'
'Siiii, mmm....' Mi agitavo per farlo roteare dentro di me, sentire tutto il turgore dell'asta che mi arrivava fino in gola. Mi alzai di nuovo,
'Dai ficcamelo cosi' mi distesi a pancia in su allargai le cosce.
'Lo vuoi come una femminuccia?'
'Si' scopami cosi' fammelo sentire tutto dentro' mi leccavo le labbra' Mmmm... siii' mi contorcevo dal piacere. Con le mani sui fianchi mi sbatteva contro i coglioni. Per non so quanto tempo lo tenni nel culo stretto godendo e gemendo finche' sentii che con due colpi piu' forti mi scarico' dentro un fiume ed il mio uccello esplose all'unisono.
Stanco della guida e delle scopate,'Adesso dormi pero' mi diede un bacio e si addormento' tenendomi tra le braccia. Sentivo il suo respiro calmo e sereno. Mi sembro' un dio greco. Ero felice, dopo anni di seghe e sogni avevo ormai incontrato la mia bella realta', con questo pensiero mi addormentai guardando il sole tramontare dietro le imposte.
Mi risvegliai.
Ero solo, nel letto della mia camera ed era una uggiosa giornata di
pioggia.
by Giordy
(Fine)