ORSI ITALIANI MAGAZINE


L'uomo dei sogni

Un racconto di Pabearit


Sono le 5:30 del mattino, e' sabato e non sono ancora andato a dormire. Succede quando un'amica ti chiede un favore, se poi quest'amica e' quella con cui sei andato a scuola dalle elementari fino alle superiori, hai fatto da testimone alle sue nozze e hai tenuto a battesimo il suo primo figlio, direi proprio che piu' che un favore diventa un piacere.

Laura, ha 38 anni, come me, un matrimonio e un figlio, un divorzio alle spalle, subito dopo il diploma decide di diventare medico, e ci riesce.

Ogni tanto va all'estero per aggiornarsi su nuove tecniche, ed io adesso sono qui in aeroporto ad aspettare che arrivi.

Squilla il telefonino, e' lei, mi dice che ha appena preso il bagaglio e che sta arrivando.

La scorgo a 50 metri, c'e' tanta gente, e vicino a lei c'e' un uomo, sulla quarantina, alto circa un metro e ottanta, robusto, brizzolato ed e' di colore (odio usare questa espressione, ma non so come altro spiegarlo). Lei mi corre incontro, mi abbraccia in una stretta fortissima ed io: "...calmati, sei stata via appena un mese".

L'uomo che avevo notato accanto a lei si avvicina e con un sorriso (bellissimo sorriso che spunta da un bellissimo pizzetto) mi tende la mano e si presenta, in un italiano stentato: "ciao, tu devi essere Pietro, io sono Arthur, collega di Laura". Gli stringo la mano, ma no, cosa dico lui mi stringe la mano ed io mi sento rabbrividire..

Laura mi spiega che Art (cosi' si fa chiamare) e' venuto in Italia per un seminario e che si fermera' per 2 settimane, lei sa che i suoi amici sono anche miei amici e quindi nemmeno mi chiede se ci sono problemi ad accompagnarlo in albergo, cosi' mi dice di passare in Hotel prima di portarla a casa.

Carico le valigie in macchina, saltiamo su e lui educatamente si siede dietro. Vedo il suo viso dallo specchietto, e' stupendo. Devo trovare un argomento per rompere il ghiaccio, ma cosa dico? E se poi non mi capisce? Per fortuna ci pensa Art e cosi' mi dice: "so che sei il marito mancato di Laura", io scoppio in una risata e gli dico che non sposerei mai mia sorella, in quanto la considero tale. Poi incominciano a parlare in Inglese ed io capisco che Art non ha prenotato l'albergo e con tutti i medici che ci saranno per il seminario, dubita di trovare una stanza.

Siamo davanti all'Hotel, sia Art che Laura vanno dentro chiedendomi di aspettare a tirar giu' i bagagli, ma dopo appena 5 minuti tornano indietro dicendomi che e' pieno e non c'e' posto fino a mercoledi'.

Nonostante l'amicizia che ci lega, Laura non sa che sono gay, sa che ho avuto una relazione con una donna sposata, ma non siamo mai andati oltre sull'argomento in quanto lei pensava che io stessi sprecando la mia vita, quindi non si sentiva ne' di conoscerla, ne' di darmi ulteriori consigli.

Cosi' lei viene fuori con una delle sue trovate (che di solito sono un po' bizzarre): "Pietro, potresti ospitare Art per qualche giorno? Fino a mercoledi', appena libera una camera in Hotel, cosi' evitiamo di fare il giro degli alberghi della citta'. Io purtroppo non posso, in quanto ho chiesto ai miei genitori di fermarsi un altro mese con me e Luca (suo figlio) e cosi' non ho posto". Conosco Laura da trent'anni, questa e' l'idea piu' splendida che lei abbia mai avuto. Vedo che Art fa cenno con la testa come a dire che non vuole disturbare. Ed io: "Ma certo, non ci sono problemi. La mia casa e' grande e un ospite per casa ogni tanto non mi dispiace". Art prova a spiegare che non vuole essere di disturbo, ma sia io che Laura insistiamo e cosi' accetta.

Lascio Laura a casa e mi accingo a recarmi al mio paesino (io abito appena fuori citta'). Art parla poco, ma ascolta e capisce bene l'italiano, gli spiego che vivo in provincia in quanto adoro la quiete e che saro' lieto di ospitarlo tutto il tempo che vorra'.

Lui sorride e ringrazia e ribadisce che teme di essere di disturbo. "Ma quale disturbo! In questo periodo sono anche in ferie, e quest'anno ho deciso di non andare via in nessun posto, quindi potro' anche farle da cicerone se volesse vedere qualche bella localita' del Bel Paese.

Arriviamo in casa, apro il cancello, entro in garage, scarichiamo la macchina e su per le scale fino all'ingresso (per fortuna che il giorno prima avevo messo ordine!). Lo faccio accomodare in soggiorno e gli chiedo se gradisce fare colazione o se preferisce andare a riposare.

"Ti ringrazio, ma vorrei fare una doccia e riposare un paio d'ore", lo accompagno in quella che sara' la sua camera per qualche giorno e poi gli mostro la stanza da bagno: "fai come se fossi in casa tua", gli dico.

Io torno in cucina e metto su un caffe', e mi tormento pensando a lui che si sveste, che entra sotto la doccia. Ma poi mi riprendo, e mi dico di star calmo, che non posso sputtanarmi cosi', e' un amico di Laura, non posso fare delle figuracce.

Il caffe' e' pronto, lo verso nella tazzina e dietro di me "che buon profumo", mi dice entrando in cucina. Cosa vedono i miei occhi! Un torace tosto, con tanti peli arricciati, un po' grigi, un accenno di pancetta bella soda, ed un asciugamano a mo' di gonnellino per coprire il resto. Gli verso il caffe' e gli spiego che in Italia e' diverso da quello degli States. Lui annuisce e mi dice che Laura ha gia' provveduto a farglielo gustare. Mi guarda negli occhi, io sono imbarazzato: "siediti pure, il caffe' va gustato da seduti.". Ma lui appoggia la tazzina sul tavolo, mi mette la sua manona dietro la nuca e mi infila la lingua in bocca. Mi sento morire, il mio sogno si realizza, lui mi bacia, con la sua lingua cerca la mia e cosi' ci limoniamo per almeno 3 minuti, che a me sono sembrati un'eternita'. Non ci diamo spiegazioni, ci guardiamo negli occhi e ci teniamo per mano. "Allora mi fai vedere come funziona la doccia?", io sono ancora inebetito per il suo bacio, lo accompagno in bagno e lui comincia spogliarmi, dapprima dolcemente e poi sempre piu' violentemente, in un attimo sono nudo davanti a lui. Lui continua a tenere quel gonnellino fatto con l'asciugamano, provo a toglierlo ma lui mi blocca, "non ora" mi dice e riprende a baciarmi sempre con piu' decisione, mi stringe, mi palpa ma non mi permette di toccarlo.

Mi fa entrare sotto la doccia, apre il rubinetto con l'acqua gelida e poi subito calda. Io lancio un urlo, ma lui mi tappa la bocca con una mano. Mi chiede di inginocchiarmi, ma non toglie l'asciugamano e resta fuori dal box. Io obbedisco, mi sento schiavo di quell'uomo. Eccolo che chiude l'acqua, entra in doccia e mi ordina di chiudere gli occhi, "ti piace il pissing?" mi chiede? Io vorrei tanto dirgli la verita', che odio il pissing, lo ritengo una cosa sporca e che non l'ho mai fatto, ma invece gli rispondo tutto il contrario: "si, mi piace" e apro gli occhi. Lui allora mi intima con voce imperativa di richiuderli ed io non posso fare altro che obbedire. All'improvviso sento il suo piscio caldo che mi cade sul corpo, ma non sul viso, mi viene da pensare che e' un master molto soft, ma poi penso che potrebbe essere un maniaco, oppure e' solo matto? Tutti questi pensieri mi terrorizzano e allo stesso tempo mi eccitano. Mi dice di riaprire gli occhi e di alzarmi. Ha rimesso l'asciugamano per coprirsi, lui vede il mio sguardo deluso e mi dice "non temere, quando sara' il momento lo toglieremo". Esce dal box e riapre l'acqua, la fa scorrere su di me per qualche minuto e poi la richiude. Entra nel box e ricomincia a baciarmi, prima in bocca, poi sul collo, mi ciuccia i capezzoli, mi lecca la schiena e poi giu' fino all'ano, mi fa mettere quasi a novanta gradi e sento la sua lingua che mi entra nelle viscere, cazzo come e' bravo. Mi fa rialzare e ricomincia a baciarmi cingendomi a se, mentre il mio pisello durissimo batte contro l'asciugamano e finalmente posso sentire la consistenza, ma sono quasi in estasi e non ragiono, le sue mani sono sulle mie chiappe e sento il suo dito che si insinua nel mio sfintere. Si abbassa e comincia a succhiarmelo, avidamente e mi implora di scoparlo in bocca. Adesso sembro io il master, e cosi' lo accontento. Mi fermo per evitare di giungere all'eiaculazione, lui si rialza e mi bacia, poi mi dice che posso toglier l'asciugamano, io non perdo tempo, lui pero' apre subito l'acqua e mi si avvinghia, cominciamo a limonarci con l'acqua che scende su di noi, e finalmente mi permette di baciare il suo corpo. Parto dal collo, poi i capezzoli, e infine arrivo al suo cazzo. E' enorme, non e' durissimo, ma volendomi esprimere in centimetri credo superi abbondantemente i 20!! Lo lavoro con la bocca, con la lingua entro nell'orifizio, gli lecco la cappella e poi lo ingoio fin dove posso, non solo e' lungo e' anche molto grosso. Mi tiene il capo, con dolcezza, mi accarezza il viso.non e' cosi' rude come voleva apparire. Mi fa alzare e si abbassa per riprendere a lubrificare con la lingua il mio culetto, come dicevo prima e' abilissimo, mi fa toccare il cielopoi sento il suo dito e ancora un altro dito. Gli dico di prendere il lubrificante dal mobiletto vicino al box e lui mi dice che non e' necessario, mi fa piegare in avanti, si alza ma non tira fuori le dita, continua a dilatarmi, io mi piego un po' in avanti, poi sento le sue dita che escono e finalmente il suo cazzo si fa strada dentro di me, la sua cappella entra senza difficolta'. Con dolcezza prova a spingere, ma vede che mi irrigidisco, cosi' lo tira fuori e ricomincia con la lingua e con le dita, si rialza e riprova, stavolta con decisione. Cazzo che male, vorrei lanciare un urlo ma la sua mano e sulla mia bocca, un paio di colpi e quello che prima era dolore diventa piacere. Mi stantuffa, mi spinge contro il muro della doccia, il suo torace e la sua pancia sono attaccati alla mia schiena, mi fa girare il capo e mi bacia, mentre lo sento sempre di piu' dentro di me, mi scopa per almeno dieci minuti. Poi apre l'acqua, lo tira fuori con dolcezza, prende il doccia schiuma e inizia a lavarsi, poi ne mette un bel po' sulle mani e lava anche me, massaggiandomi bene. Ci risciacquiamo e veniamo fuori dalla doccia. Una volta asciugati, mi prende fra le sue braccia e mi porta sul letto. Mi stende supino e mi bacia tutto il corpo, mi alza le gambe e di nuovo a leccarmi il buco, sono al settimo cielo. Si gira e me lo caccia in bocca, eccoci cosi' a fare un bel 69. Lubrificatomi bene, riparte con le dita, prima uno, poi due e poi tre.io sento un po' di fastidio, ma non mi lamento, anzi gli faccio capire che mi piace, succhiando sempre piu' avidamente il suo cazzo. Allora lui si sposta e riprende scoparmi, stavolta entra bene tutto al primo colpo, senza esitazioni, sono con i piedi sulle sue clavicole e mi tromba a piu' non posso, un vero toro. Lo sento tutto dentro, sento le sue enormi palle che sbattono sulle mie chiappe. Lo tira fuori e mi scopa a pecorina. Mi stende ancora sul letto a pancia in giu' stavolta e mi cavalca per altri 10 minuti, poi mi rimette nella posizione iniziale, "dobbiamo vederci in faccia mentre godiamo" mi sussurra. I suoi colpi diventano sempre piu' veloci, mi fa mettere le gambe dietro la sua schiena e si stende su di me per baciarmi, mi bacia e mi scopa, lascia le mie labbra, riprende i miei piedi e li riposiziona sulle sue clavicole, i suoi colpi sono sempre piu' insistenti, piu' decisi, sta per sborrarelo tira fuori di colpo e la sua sborra con uno schizzo mi arriva in faccia, sulle labbra, tutto il resto sulla mia pancia. Io sborro senza toccarmi, lui col suo cazzo spalma le nostre creme sul mio corpo, poi con la lingua lecca tutto e lo gusta con me in un lungo bacio. Ci stringiamo e ci addormentiamo abbracciati.

Lui si sveglia per primo, tenta di alzarsi senza svegliarmi, ma io lo sento e lo imploro di non andare. Ma lui "vado solo a prendere una sigaretta", "prendine una anche per me", rispondo. Torna sul letto con le due sigarette accese e me ne passa una.

Parliamo un po', gli dico che lo avevo notato da subito in aeroporto, e che mai avrei immaginato di poterlo conoscere.

Lui mi risponde: "tu invece mi piaci fin dalla prima volta in cui Laura mi ha mostrato le tue foto, e speravo proprio di conoscerti, se vorrai mi fermero' piu' del previsto".

Ed io: "Certo che puoi fermarti! Anche tutta la vita! Io ho 38 anni, so di essere gay dall'adolescenza, ma ho avuto le prime esperienze a 25 anni. Non avevo mai fatto l'amore cosi', con un uomo stupendo, duro e dolce nello stesso tempo. Di solito vado con uomini che non hanno meno di 50 anni, invece tu sei l'eccezione, sei un mio coetaneo, o quasi..e poi sei bellissimo, un corpo scolpito, i tuoi peli brizzolati, il tuo viso, quanti anni hai? 45?"

E lui appoggiando la testa sul mio petto mi sussurra: "io ho 60 anni".


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