ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Un uomo al giorno... toglie il medico di torno

Un racconto di Orsardo


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Claudio è un bel ragazzo di trentasei anni, pelosissimo, alto, sempre abbronzato e con un fisico atletico grazie alla lunga attività nel tennis e nel nuoto.

E’ un tipo curioso e sempre sorridente che, attualmente, fa la guida nei più bei luoghi archeologici del mondo.

Durante queste ultime festività il suo viaggio è stato una visita ai siti pre-nuragici della Sardegna: cinque giorni con ventiquattro persone stipate su tre Land-Rover.

Un programma che avrebbe fatto paura a tutti: invece è contento perché, ogni volta, conosce gente nuova, stimolante e, ogni tanto, interessante.

Infatti, i suoi gusti sessuali sono rivolti alla conquista di gente ‘normale’ (!) o per lo meno di uomini che siano alle loro prime esperienze.

Si è chiesto spesso il perché, senza trovare risposte, ma, in effetti, il giocare con loro come il gatto fa col topo, le loro titubanze, le proprie speranze che, tante volte vanno anche deluse, lo eccitano.

Così, scelto un lavoro che lo faccia viaggiare, ha cominciato a tessere le reti in cui tanti (ma proprio tanti!) sono rimasti invischiati.

Il giorno della partenza, felice e pimpante, è andato in aeroporto mezz’ora prima per il suo “rito”: nel tempo, ha notato che se prima della partenza si fa un uomo o, per lo meno, ne vede l'uccello, il viaggio va molto bene... da tutti i punti di vista!

Così, anche oggi, appena giunto, si è infilato in un bagno che conosce e che si trova un po’ appartato, ma che, nel complesso, ha prodotto sempre buoni incontri.

Non appena entrato, si scontra quasi con uno che sta uscendo: un gran bel nero, alto, sportivo... che non lo nota neppure.

Si pone davanti agli orinatoi, fingendo di mingere.

Quand’ecco che entra un bel quarantenne, lo sente subito come una presenza giusta, positiva… ma quello è seguito da un bimbetto, si mettono abbastanza vicino e, mentre il padre rimescola nei pantaloncini per farne uscire il pisellino, il piccolo lo scruta tutto, poi gli guarda fisso il pene barzotto che Claudio continua a tenere in posizione da pipì.

Anche il padre gli dà un’occhiata, ma fa finta di niente e, quando il piccolo ha finito, glielo scrolla un po’, ripete l’occhiata di sottecchi, poi se ne va col bambino. Vabbé, se non c’è altro, almeno un pisello l’ho visto! Si deride, mentre continua a restare davanti alla tazza.

Poi entra un altro, che lui ignora. Poi un altro ancora… ma, poi rientra il papà! Si va a mettere lontano, all’ultimo posto della fila e, anche, un po’ di schiena… ma gli lancia un’occhiata e di nuovo glielo guarda… Sta a vedere che il papà ci sta!

Così si riallaccia lentamente i pantaloni, va ai lavandini, si lava le mani, sempre senza perderlo di vista guardando nello specchio, e l’altro continua a fissarlo.

Decide di ritornare agli orinatoi e si pone a due posti dall’altro e, poiché sente il cuore che gli galoppa all’impazzata, quando lo tira fuori lo sente già duro tra le mani.

Anche il papà lo nota, si volta un po’, in modo che Claudio veda che anche lui è eccitato… dopo pochi secondi si toccano, il loro fiato è corto, come dopo una corsa, si masturbano quasi con violenza, s’interrompono e si staccano perché entra qualcuno, ma, non appena questi esce, Claudio lo afferra per il pene eretto e lo tira con sé in una toilette: mani e labbra esplodono sull’altro e, percorsi da un’agitazione frenetica, vengono presto mentre le bocche continuano a cercarsi.

Il papà esce, anzi scappa, subito.

Claudio si riassetta lentamente e va nell’area gruppi con calma: è sereno, anche questo viaggio andrà bene. Molto bene.

Quando inalbera il cartello con il nome dell’agenzia, cominciano a venirgli accanto i partecipanti… ahi, ahi, andiamo male... non c’è nessuno che gli piaccia, per ora! Poi arriva una coppia il cui lui è molto interessante, ma non sente nulla, nessun trasporto: non sarà mica normale, questo qui?!

Ormai il gruppo è quasi completo, manca solo una persona. Gli altri sei li incontrerà a Cagliari, provenienti da Roma. L’attesa è lunga, comincia a fare il ceck in, a depositare sul tapis roulant le grosse borse, e, finalmente, arriva il ritardatario… sembra il Cristo, ma palestrato!

Alto, i lunghi capelli raccolti nella coda e gli abiti, tutti rigorosamente firmati, si drappeggiano su di lui con trascuratezza.

Così come Claudio, anche tutte le donne lo rimirano, come leccandolo con gli occhi.

Ma questi, che è sicuramente consapevole della propria bellezza, non guarda nessuno, dice il suo nome a Claudio, gli passa lo zaino, riprende ad isolarsi, avvolto dagli sguardi golosi delle donne.

Claudio riesce a farsi assegnare il posto accanto al suo, sperando che, seduti vicino in aereo, si possa porre le basi per un’amicizia.

Tutto il tragitto si svolge con Claudio che parla in modo affascinante e l’altro che risponde, svogliatamente, a monosillabi.

Uno stronzo! Pensa disperato Claudio. L’unico bello non mi caga proprio: speriamo nel gruppo dei romani! A Cagliari, l’altro gruppo li attende al posto prefissato: ma sono solo quattro!

Ne mancano due: così inizia tutta una serie di telefonate in agenzia, finché si viene a sapere che hanno perso l’aereo!

Che palle, bisogna organizzare il ritorno per venire a prenderli più tardi, facendosi raggiungere in un sito, meta del viaggio, fra circa quattro ore.

Gli autisti dei fuoristrada sono tre ragazzi giovani: scartato il primo, magrino e insignificante, Claudio famigliarizza con gli altri, due bei ragazzi mori, non alti ma molto belli.

Uno, in particolare, ha la tipica camminata di chi è solito cavalcare e la sua maglietta si tende su spalle e pettorali di notevoli dimensioni. Questo fa palestra! Si dice il nostro.

Inizia la visita ai magnifici luoghi e cominciano le domande cretine: di solito son quelle delle donne che le fanno per farsi notare... riuscendo solo a rompere!

Gli uomini sono meglio... culturalmente! Fisicamente, stavolta, non c’è proprio un granché! Solo il ‘cristo’ passa ieratico sulle tensioni umane del resto del gruppo.

Anche il tipo che dovrà dividere la camera con lui, ne è intimidito... Claudio lo invidia perché avrà la possibilità di vederlo spogliato e dev’essere uno spettacolo tutto da ammirare... anche se è stronzo!

La visita continua... arrivati nella piazzuola antistante l’ingresso di un complesso nuragico, una jeep torna all’aeroporto a raccogliere i ritardatari che si ricongiungeranno col gruppo a fine visita.

E arrivano! Un po’ intimiditi dal ritardo, salutano tutti gentilmente e Claudio è folgorato dallo sguardo di nero velluto di lui, dal calore della mano che avvolge la sua, dalla musica delle sue parole... la “cosa” che gli sta affianco è la moglie, piccola, insignificante e culona.

Ma come possono certi uomini innamorarsi di scarafaggi simili?!? Claudio fa sentire al marito tutta la gioia che gli da il conoscerlo ed è sinceramente dispiaciuto per quello che è accaduto.

Nelle visite successive, spesso, come per caso, si trova a spiegare i monumenti proprio vicino a Francesco, anche se la culona gli è sempre accanto, avvinta a lui come un’edera! In albergo, prima di addormentarsi il giovane fa il bilancio della giornata... meno male che c’è stato il papà di primo mattino, altrimenti questo giorno sarebbe andato in bianco!

Secondo giorno, la visita continua. Claudio ha deciso di prender posto accanto all’autista muscoloso: è simpatico, dolce, attento. Sotto l’infernale rumore delle jeep che copre le loro parole, gli chiede se va in palestra e gli fa capire che ne ammira molto la bellezza.

Additando a tutti un nuraghe, può finalmente sfiorargli la mano, che l’altro non sposta. Allora s’informa su un’eventuale ragazza, ma per ora (“Ho solo ventidue anni!”) non ne ha e aspetta finché avrà un posto sicuro: è geometra e fa l’autista perché non ha trovato altro lavoro.

Subito Claudio pensa a chi potrebbe interessare, fra i suoi amici, un giovane e inesperto geometra, bello come non mai. Poi, come se gli venisse in mente proprio allora, soggiunge “Pierpaolo, ho un amico architetto che credo stia cercando un aiuto per il suo studio: magari stasera lo chiamiamo al telefono... chissà mai che tu possa venire a Milano!”

E’ fatta, quando al termine della giornata arrivano in albergo, è l’autista che gli ricorda di chiamarlo pure quando farà la telefonata.

E, dopo cena, accertatosi che nessuno transiti per il corridoio, lo fa entrare in camera, finge di lasciare un messaggio in segreteria. “Ok, aspettiamo che ci richiami!”

Offre un ‘filu e ferru’ con la tipica forte aggiunta di anice, si toglie la camicia e invita l’altro a fare altrettanto per mettersi a suo agio. Ma è timido, impacciato, allora lo aiuta e gli sfila la maglietta... i complimenti che fa per quel fisico statuario gli vengon tutti dal cuore.

Gli accarezza le spalle e s’accorge che il ragazzo si gonfia nei jeans.

Gli fa scivolare la cerniera e lo slip trattiene a stento un bestione pulsante.

Lo spoglia tutto, gli scosta la mano che nasconde, vergognosa, l’erezione e lo ingoia tutto in un colpo. Mugolii di piacere come questi non li ha mai sentiti!

Dopo poco sono entrambi completamente nudi, lui sembra un anaconda che avviluppa nelle sue spire il giovane e meraviglioso corpo; l’altro è un po’ bloccato, impacciato, ma quello che prova è così forte e sensuale che, da lì a poco, risponde ai baci, comincia ad accarezzare, infine prova anche a prenderlo in bocca.

Non è una delizia un ragazzo così? Dopo l’esplosione di tutti due, Claudio prova a telefonare... “Gigi, son io... mi trovo in Sardegna e ho conosciuto un ragazzo, un geometra giovane ma molto bravo e preparato... non mi avevi detto che cercavi qualcuno?… Certo che è in gamba! se no non ti avrei disturbato, ti pare? Va bene, va bene... mi faccio dare i dati e poi ne parliamo.”

Grato il ragazzo lo bacia sulla guancia e ben presto si rituffano in una sconvolgente e nuova ricerca di sesso.

La terza giornata passa veloce, il gruppo si è affiatato, perfino il ‘cristo palestrato’ scherza e sorride! I monumenti sono splendidi, la giornata è calda ma ventilata, solo lui e l’autista sembrano un po’ in trance: quelle due uniche ore di sonno non son proprio state sufficienti! “Ma stasera a letto subito!”

Invece no, problemi: manca la sua singola, l’albergo è piccolo e non ci sono altre possibilità. Il proprietario è imbarazzato e non sa come fare... alla fine, timidamente, “Sa... veramente... mia moglie potrebbe andare da una parente e… se non le spiace, lei potrebbe accomodarsi in camera mia...” Come per miracolo, tutta la stanchezza di Claudio se ne va!

Squadra l’albergatore: è un uomo sui quaranta, dal viso austero, ombraggiato da una barba ben rasata, corvina...

Ringrazia subito e comincia a sognare. Un paio d’ore dopo va in camera: si fa la doccia e s’infila nel grande letto con soli gli slip. Comincia l’attesa... ma quando si decide ad arrivare, porca l’oca! Il sonno gli punge le palpebre, ogni tanto si appisola...

Dopo un’eternità, in punta di piedi, muovendosi alla luce fioca che entra dalla finestra, compare l’albergatore. Va in bagno.

Quando l’uomo s’infila a letto, lui non si muove, ma poi, come rigirandosi nel sonno, gli appoggia il braccio sul petto: una morbida pelliccia gli solletica la pelle. Gli sfiora un capezzolo e lo sente turgido.

Gli scivola un po’ sull’addome: è piatto e muscoloso, ricco di peli.

Chissà se posso arrivare anche più giù? si chiede, mentre l’altro sta fermo, immobile: è bloccato da tanta invadenza o aspetta la mia mano?

Facendo un rantolo, come quando uno comincia a russare, Claudio fa un gesto un po’ più ampio e la mano ‘casualmente’ si ritrova all’altezza del pube e, meraviglia, lo sente al colmo dell’erezione!

Fa per palparglielo, ma una mano forte e sicura prende la sua e la infila nei pantaloni del pigiama, mentre una voce roca gli dice: “Avevo capito che ti piaceva... l’ho fatto apposta perché avevo voglia... Tieni! Prendilo in bocca!" e violentemente gli spinge la testa sul proprio membro. Claudio non dice proprio di no!

Non gli par vero di poter cominciare a pompare quella specie di obelisco duro e caldo... Passa un bel po’ di tempo e la mano non si stacca dal suo collo, come il gran cazzo dalle sue labbra!

Poi si sente accarezzato sulla schiena, sulle natiche, nel solco: con rara maestria l’uomo sta facendosi strada dentro di lui e a Claudio non pare proprio che sia la prima volta.

E’ sicuro e, anche, duro nei movimenti: sa quel che vuole e, da lì a poco, l’ottiene.

Claudio si sente violato fino nel suo più profondo, ogni colpo sembra lo dilanii tutto e, improvvisamente, si sente inondato da un fuoco liquido, improvviso ed eterno.

Mai, ma proprio mai, aveva provato un simile piacere... Claudio lo guarda riconoscente, con occhi umidi e l’altro: “Adesso dormi, ché domattina mi devo alzare presto!”

E’ stato meraviglioso, anche se avrebbe voglia di dargli due sberle. Violato e usato son le ultime parole che gli si affacciano alla mente, prima di cadere nel sonno.

Trilla la sveglia: è il quarto giorno: si stiracchia sul letto e s’accorge d’esser solo. Violato, usato e lasciato, pensa mentre si alza.

Quando si accomiata dall’albergatore, questi è discreto e servile come il giorno prima: che si sia sognato tutto?, ma l’indolenzimento che sente gli conferma che è stato tutto vero! Anche oggi ‘nuraghi’, ‘tombe dei giganti’, ‘menhir’, ‘dolmen’... tutto secondo una prassi ormai verificata, ma, c’è sempre un ma!, proprio nell’ultima ‘domus de janas’ per aiutare la culona, Francesco mette un piede in fallo, scivola sulla roccia e prende un gran colpo su entrambe le spalle: come un angelo Claudio vola da lui, lo aiuta, lo sorregge, lo accarezza e gli pare che sguardo e sorriso non siano solo di riconoscenza.

Non è niente di grave, ma, quando arriviamo in albergo ti do un’occhiata e magari ti massaggio la schiena.”

“Sai fare anche massaggi?” abbocca il ferito. Certo... io faccio un massaggio di mia invenzione che deriva da quelli imparati in Thailandia, in Giappone e in Turchia: vedrai, dopo ti sentirai un altro!”

A mo’ di ringraziamento, Francesco gli stringe il braccio.

Ma un po’ troppo forte e un po’ troppo a lungo! Chissà?

Adesso Claudio ha voglia di arrivare al più presto in albergo; abbrevia la visita e si riparte. Dice a Francesco di andare in camera che, appena sbrigate le formalità, lo raggiunge.

E lo raggiunge... ma seduta accanto al letto c’è la culona e non sa come allontanarla... fortunatamente è ora di cena e lei cinguetta “Vi lascio soli, così vado a mangiare: questa sera c’è aragosta e non me la voglio perdere!” se ne va sorridente, ancheggiando grottesca nei suoi fuseaux.

Chiusa a chiave la porta, fa spogliare Francesco, lo fa distendere a pancia in giù e lo ammira.

La schiena è ampia e forte, le braccia piegate sul letto evidenziano i bicipiti e gli avambracci pelosi, i glutei sono due colline rampanti trattenute dal tessuto leggero degli slip... altro che massaggiarlo!

A Claudio viene voglia di far ben altro!

Ma, prima il lavoro e, poi, il piacere! Comincia a stendere un velo di crema rinfrescante sul collo, sulle spalle... Francesco mugola piacevolmente.

Segue con le dita leggere, ma forti, i deltoidi, la spina dorsale, arriva ai due buchini sopra le natiche, li preme a fondo e sente il corpo inarcarsi sotto le sue sapienti dita. Improvvisamente, senza dare importanza alla cosa, dice: ”Scusa.”

E con un sol gesto gli abbassa le mutande: come due meloni investiti dalla luce della Luna, appaiono, splendide, le natiche.

Vi si tuffa eccitato da tanta bellezza.

Gli fa divaricare un po’ le gambe e vede subito lo scroto contratto a indicare un’eccitazione in corso.

Ed è in quel momento che l’altro si gira: guarda Claudio negli occhi, lo prende tra le braccia e lo attira a sé. Subito le labbra si cercano e sprofondano in un bacio voluttuoso, interminabile.

Poi sente le sue dita che lo spogliano, che lo cercano, che invadono tutto il suo essere: gli fa male il membro così duro che preme contro quello dell’altro.

Come seguendo una regia nascosta, entrambi si chinano a dar refrigerio (e piacere) ai sessi sconvolti e sprofondano in un godimento infinito che solo la lingua di due amanti può dare...

Quando, al colmo dell’eccitazione, entrambi esplodono il proprio piacere, cola lava nelle gole.

E un bacio subito dopo ne unisce i nettari. Ma non può bastare: si piacciono troppo, si cercano ancora, si vogliono completamente ed è Claudio che, per primo, raccoglie in sé l’altro. Lo aiuta: non è molto esperto, ma quando lo sente completamente in lui, non deve più insegnare.

Francesco impara direttamente e velocemente e la cavalcata diventa meravigliosa, calda, dolce.

Quando, al colmo del godimento percepisce le mani artigliarlo, Claudio viene, sentendo che la calda onda di seme lo invade tutto. Restano, poi, così, uno nell’altro, per alcuni minuti, poi di nuovo baci, di nuovo carezze.

Anche Francesco vuole la sua parte di piacere, si china su di lui e comincia a succhiare: onde calde affluiscono al pene che, ben presto, ritorna duro e svettante. E, subito, un nuovo calore lo avvolge: titubante, ma deciso, Francesco sta sedendosi su di lui e la sua virilità scompare in un caldo e umido anfratto.

Mentre Claudio rantola dal piacere, viene scossa la maniglia e “Caro come stai? Perché hai chiuso a chiave? Cosa sono ‘sti rumori?”

Benché con voce rotta dal godimento, Francesco risponde che è quasi finito, che fra poco le apre, d’avere ancora un po’ di pazienza, ché poi la chiama... e aumenta il proprio andarivieni, serrando la bocca all’amico affinché non si senta più nulla.

Ma, mentre raggiungono insieme l’orgasmo, è proprio lui che emette un muggito di goduria! “Cos’è successo? Cos’è successo?” gracchia di nuovo la culona! Ma niente, niente!

Per mettermi a posto del tutto, Claudio mi ha dato un colpo un po’ più profondo... ma adesso veniamo: è tutto finito! Anzi scendi e tienmi un po’ d’aragosta: ora sto proprio bene!” Non aspettano neppure la risposta, perché di nuovo si buttano in un forsennato bocca a bocca.

Prima di scendere, Francesco spruzza del deodorante sperando che quell’intenso sentore di sesso e di maschio se ne vada.

L’ultimo bacio è nell’ascensore: ma a nessuno dei due sembra che possa essere l’ultimo, si scambiano velocemente i numeri telefonici, ma la culona è lì, si riappropria del marito, se lo porta al tavolo e lo colma di coccole, non vedendo quanti sono gli sguardi che Francesco cerca di scambiare con la guida.

E’ stato proprio un bel viaggio e ha avuto anche un bel compimento.

Tutti sono contenti, si baciano sulle guance e si abbracciano: inavvertitamente Francesco perde l’equilibrio e, invece che sulle guance, il bacio cade sulle labbra dell’altro: ma la confusione è tanta e nessuno se ne accorge.

Solo Pierpaolo, che è seduto in disparte, nota uno strano rigonfiamento nei pantaloni di Claudio e, pensando che sia per lui, si alza e lo saluta stringendolo a lungo, in modo che l’altro senta che anche a lui è piaciuto e che quel coso duro che gli spinge contro non è altro che la voglia che ha ancora di lui.

Claudio è felice, presto gli procurerà quell’incontro di ‘lavoro’ che per loro diventerà un incontro di piacere, di molto piacere! Mentre guarda le nuvole che fuggono leggere nel cielo, Claudio pensa al viaggio: come da tradizione, un uomo al giorno... toglie il medico di torno!

Infatti, sta proprio bene, è felice ed è pronto per il prossimo viaggio.