ORSI ITALIANI MAGAZINE
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/ NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e'
pertanto riservata a persone maggiorenni
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over 18
Turbato dal turbante
Un racconto di aramis
Era un caldo giorno di primavera inoltrata, nel 2007.
Stavo facendo un giro per le dune di Sabaudia, un luogo cruising come e'noto.
Purtroppo,
sfortuna (o fortuna come vedremo piu' avanti) volle che le il lungomare
di Sabaudia quel giorno, fosse piu'desolato del solito: facce nuove
nessuna e in pratica giravano solo gli abitue' che non sono esattamente
di mio gradimento.
Decisi cosi' di fare due passi nel centro di Sabaudia.
Costeggiai
quello che viene chiamato 'Parco Plozner' noto per essere un luogo di
ritrovo di extracomunitari di tutte le nazionalita'.
Gettando uno
sguardo dal marciapiede notai subito che era vuoto, d'altra parte erano
le 2 del pomeriggio... ma ad un certo punto la mia attenzione fu
richiamata da un uomo che dormiva sdraiato sulla panchina a piedi nudi.
Mi diressi subito verso di lui e notai, con grande eccitamento, che
si trattava di un uomo di nazionalita'indiana, un 'sikh' per la
precisione con tanto di turbante e barba nera foltissima.
Chiesi
se potevo sedermi li', nonostante tutte le altre panchine fossero
libere, lui parve quasi felice della cosa e sorridendomi mi fece cenno
di sedermi.
La cosa piu' arrapante pero', fu che non si era
ricomposto ma era rimasto sdraiato con i suoi piedi che arrivavano
inevitabilmente a toccare le mie gambe.
Inutile dire che ero gia'eccitatissimo e i miei jeans chiari molto larghi non mancarono di mostrarlo: avevo un bozzo clamoroso, una patta gonfia e durissima.
L'indiano
se ne accorse e mi appoggio' un piede sulla patta: ecco, li' rischiai
l'infarto quasi e gemetti di piacere allargando le gambe e in un certo
senso arrendendomi a lui, che guardandomi con i suoi profondissimi
occhi neri mi chiese serio 'dove?'.
Li'per li' il primo posto che mi venne in mente dove portarlo fu il lungo mare di Sabaudia.
Lo
feci salire in auto e ci dirigemmo proprio alle dune, indi parcheggiai
e scendemmo per una scala molto lunga che porta giu'al mare, una delle
prime venendo da Sabaudia.
Mi
appoggiai, eccitatissimo al corrimano in legno e lui inizio'a baciarmi
appassionatamente stampandomi sulla bocca e sul collo le sue carnose
labbra solo in parte nascoste dalla foltissima barba.
Ormai ero
completamente in suo potere, mi accarezzava dolcemente il bozzo dei
pantaloni e al tempo stesso mi baciava come se fosse digiuno chissa'da
quanto.
A un certo punto mi tirai il pisello fuori dai pantaloni
abbassando la cerniera, lo avevo fatto per segarmi invece Singh, questo
il suo nome, si chino'subito a spompinarmi!
Fu una sensazione
strana e al tempo stesso arrapantissima sentire la sua folta barba sul
mio pisello,e non potro'mai dimenticarla. Singh mi spompinava con
dolcezza e autorita'al tempo stesso, sputandomi sulla cappella e
tenendomi ben fermo con una mano sulla pancia.
Proprio quando
stavo per venire si fermo' e mi slaccio'del tutto la cintura dei
pantaloni girandomi e sputandomi a volonta'nel buchetto, appena questo
fu ben lubrificato, Singh mi scopo', non aveva un cazzo enorme ma
sapeva usarlo benissimo e mentre mi scopava da dietro, mi segava anche
il pisello durissimo che puntualmente dopo poco esplose.
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