ATTENZIONE
/ NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Trasferta
di lavoro (parte seconda)
Un
racconto di ORSO70
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
La mattina seguente, Antonio mi svegliò con un bacio molto focoso, si stacco da me e mi disse: “ porcone dobbiamo alzarci, oggi si lavora” erano le sette del mattino.
Andammo di corsa a farci una doccia, poi una veloce colazione e via a lavoro.
Dissi ad Antonio che io sarei tornato verso le 17:30, lui mi rispose che per quell’ora l’avrei trovato già a casa, perché, in quel periodo, faceva solo viaggi brevi in Sicilia con il suo camion.
La giornata passo abbastanza velocemente, i miei nuovi colleghi erano simpatici e si lavorava in tranquillità.
Decisi
di
seguire il consiglio di Antonio, e così, nelle ore di lavoro, andai
spesso in bagno a menarmi il cazzo fino a farlo diventare bello duro
e poi lo riponevo nelle mutande.
Questa pratica mi faceva produrre tanto precum fino a bagnarmi le mutande, dovetti stare attento a non bagnare pure i pantaloni.
Verso le 17:35 ero a casa, aprii la porta, e chiamai Antonio per avvisarlo che ero arrivato.
Sentii
dei
mugugni provenire dalla sala e dopo un po la voce di Antonio che
m’invitava ad entrare senza farmi problemi.
Arrivato
sull’uscio della porta, vidi Antonio completamente nudo con un piede
sul divano, leggermente piegato in avanti, da dietro si intravvedeva
la figura di un maschione massiccio, anche lui nudo, intento a
leccargli il culo.
Antonio lo stava incitando in siciliano a leccarlo, sputarci dentro e infilarci la lingua e dalla faccia che aveva si vedeva che stava godendo molto.
Rimasi
imbambolato
sulla porta, Antonio mi disse: “ vieni vieni Luca, ti ricordi di
Piero il mio vicino?
Ci
stiamo divertendo un po”.
Piero
si
staccò dal culo di Antonio, fece capolino col suo faccione da porco
e mi salutò.
Aveva tutta la faccia e i baffi imbrattati di saliva e di umori che fuoriuscivano dal culo di Antonio.
Al vedere questa scena è inutile dire che mi eccitai molto, il cazzo stava per esplodermi nelle mutande, sentivo forte il bisogno di spogliarmi e godermi quei due orsoni in calore.
Antonio
accortosi
del mio stato mi chiese: “che fai non ti vuoi unire a noi?”
Non
me lo feci ripetere due volte, mi spogliai sulla porta, rimanendo in
mutande, mi avvicinai ad Antonio e cominciai a ficcargli la lingua
in bocca.
Il
porco stava godendo talmente tanto che non riusciva a trattenere la
bava dalla bocca, si stacco da me per dirmi: “veni ca ta sucu”
(vieni che te la succhio) mi abbassò le mutande e prese in mano il
mio cazzo che sembrava di marmo.
Appena
si avvicinò sentì l’odore forte di minchia, mi guardò ed esclamò “e
bravo, hai seguito il mio consiglio!
Piero
vieni a sentire come gli puzza il cazzo al mio cuginetto”
Piero
lasciò il culo di Antonio ed entrambi cominciarono ad annusare la
mia cappella come fossero due cani in calore, ogni tanto davano una
leccata per sentirne il sapore.
Dopo
un po di annusamenti Antonio disse a Piero di tornare a leccargli il
culo e questa volta poteva infilarci anche le dita come sapeva fare
lui, cosi Antonio prese a succhiarmi il cazzo con maestria.
Era molto bravo, se lo ficcava tutto in gola fino a farsi venire conati di vomito ma quello che ne usciva era solo tanta bava densa che avvolgeva la mia minchia, staccai la sua bocca dal mio cazzo e cominciai a limonare con lui mentre lo sentivo che grugniva di piacere, si vede che Piero gli stava facendo un bel lavoretto da dietro.
Volevo
succhiare
anche io un cazzo ora, cosi mi piegai per spompinare Antonio, il suo
cazzo non era del tutto duro ma visto il piacere che stava provando
con le dita in culo, colava tanto di quel precum che aveva fatto una
pozzanghera sul divano in pelle.
Ripulii il divano con la lingua dopo di che mi avventai sul cazzo di Antonio che intanto grugniva sempre più forte.
Ad
un
certo punto Antonio ci fermò e ci disse che lui doveva fare una
pausa altrimenti sarebbe venuto troppo presto, andò in cucina a
prendersi una birra, mentre io e Piero cominciammo a baciarci
scambiandoci tutti i sapori del culo e del cazzo di Antonio.
Non
avevo
notato che anche Piero era ben dotato, oltre ad avere un bel culone
grosso e liscio, aveva anche un pendolo di tutto rispetto, non tanto
lungo ma grosso, cosi mentre ci baciavamo iniziammo a menarci i
piselli e sgrillettarci il culo a vicenda.
Antonio si era seduto sulla poltrona difronte a noi e mentre si scolava la birra si gustava tutta la scena.
Dopo
poco
Antonio ci chiamò: “voi due, volete un po di birra?”
Ci
voltammo
e lo vedemmo seduto con le gambe alzate, si era ficcato il collo
della bottiglia nel culo e aveva svuotato la birra rimasta
nell’intestino, così gli dissi: “brutto porco mi sembrava strano che
bevevi da solo senza offrire” io e Piero ci mettemmo con le bocche
spalancate in mezzo alle sue chiappe, gli sfilai la bottiglia e
cominciò a spingere per farla uscire, bevemmo tutto leccandogli il
culo, Antonio con l’ultimo sforzo sparò una scorreggia che fece
spruzzare le ultime gocce di birra sui nostri visi.
Scoppiammo
tutti in una fragorosa risata, così io e Piero per vendicarci,
sbattemmo i nostri cazzi in faccia ad Antonio che si alternava a
succhiarli, dopo un po lo presi gli alzai le gambe e gli dissi che
volevo scoparlo, lui mi rispose: “si beddu ho proprio bisogno di una
minchia in culo”.
Sputai
sulla mia cappella, la lubrificai per bene e cominciai ad entrare
nel culo ormai largo di Antonio che mi risucchiò dentro.
Cominciai
a montarlo, prima piano e poi sempre più forte.
Il
suo
culo sembrava un forno caldo, ad ogni colpo lo sentivo risucchiarmi
dentro. Intanto Piero si era messo con le ginocchia sui braccioli
della poltrona e mentre dava il cazzo in bocca ad Antonio mi offriva
la vista del suo culone sudato.
Mentre
scopavo affondai la faccia nel culo di Piero e cominciai a leccarlo
e sputarci dentro.
Lui
cominciò a grugnire dal piacere e mi incitava a non fermarmi, ad un
certo punto mi disse che voleva la sua dose di cazzo.
Tolsi
il cazzo dal culo di Antonio e proposi a Piero di prendere il mio
posto mentre io l’avrei scopato.
Formammo
un bel trenino, stantuffando allo stesso ritmo, Antonio e Piero
limonavano come forsennati e ogni tanto si sputavano in bocca.
Non ce la facevo più, stavo godendo troppo e cosi aumentai il ritmo fino a sborrare nel culo di Piero, contemporaneamente lui venne nel culo di Antonio e distrutti ci accasciammo l’uno sull’altro tenendo i nostri cazzi dentro.
Antonio
ancora
non aveva sborrato, cosi ci disse: “bastardi ora mi dovete fare
venire” si mise in piedi al centro della stanza, io e Piero ci
inginocchiammo e cominciammo a fargli un pompino in due.
Antonio
mi disse di mettergli due dita in culo, le mie dita scivolarono
senza difficoltà visto tutta la sborra che aveva dentro, dopo un po
sentimmo il suo cazzo farsi sempre più duro, cosi io e Piero
spalancammo la bocca e Antonio ci sborrò dentro.
Ripulimmo per bene il suo cazzo con le nostre lingue, dopo di che io e Piero ci demmo un bacio appassionato scambiandoci tutta la sborra che avevamo in bocca.
Erano
quasi
le otto di sera, Piero si affretto a rivestirsi perchè da li a poco
sarebbe arrivata la moglie dal lavoro, io e Antonio andammo a farci
una doccia e poi ci mettemmo a preparare la cena.
Antonio mi racconto di lui e Piero, della loro amicizia e delle passioni comuni e di quanto Piero fosse porco, mi confidò che quando la moglie aveva il turno di notte lui spesso rimaneva a dormire a casa sua e passavano delle nottate di fuoco.
… Continua.