ATTENZIONE
/ NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Ti
va il sushi?
Un
racconto di Belami18
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
La
scorsa
settimana è successo un fatto molto curioso e molto piacevole.
Con
alcuni amici abbiamo organizzato un pranzo fuori, decidendo di
provare il nuovo ristorante giapponese aperto in centro.
Scelto
giorno e ora, ci rechiamo lì e ci fanno accomodare al nostro tavolo.
Il pranzo prosegue normalmente, tra chiacchierate e risate, fin
quando non mi rendo conto di avere proprio di fronte a me un tavolo
per due, occupato da due uomini.
Dei
due, uno in particolare cattura la mia attenzione, non quello seduto
di spalle ma l’altro.
Era
un bell’esemplare di quello che viene definito muscle bear, un
genere di uomo che mi attira particolarmente.
Aveva
un viso molto bello e dolce, occhi verdi, capelli scuri e corti e la
barba curata che contornava il suo viso.
Indossava
una t-shirt abbastanza attillata e un paio di shorts sopra al
ginocchio che mi permettevano di notare le sue braccia e le sue
gambe muscolose e ricoperte di uno strato di pelo scuro quasi
pettinato, immaginavo la morbidezza al tatto.
Anche dalla scollatura della maglietta, che metteva in mostra un bel pettorale, sicuramente allenato con costanza in palestra, si notava un bel pelo sul petto.
Non riuscivo a staccare gli occhi da quel pezzo d’uomo, tant’è che i miei amici erano costretti a portarmi alla realtà chiedendomi se mi fosse successo qualcosa.
Avevo
una
sensazione, secondo la mia mente anche lui era interessato al genere
maschile, il mio intuito me lo suggeriva.
Decisi
di capire questa cosa iniziando a guardalo insistentemente.
Dopo un po’ ho notato che anche lui ricambiava i miei sguardi e addirittura rispondeva positivamente ai miei sorrisi appena accennati.
Sono un tipo sicuro di me stesso, tutti mi dicono che io sia un bel ragazzo, ho un bel viso e un bel fisico allenato e questa consapevolezza di me stesso non mi poneva nessun freno. Dovevo capire se ci stava o no.
Il
pranzo
andava avanti e con una scusa decisi di andare un bagno.
Per
recarmici
avrei dovuto passare accanto a lui e volontariamente lo
sfiorai, sia all’andata che al ritorno.
Ritornato
al mio posto notai che mi fissava discretamente e mi lanciava dei
sorrisi.
L’eccitazione
fece capolino nei miei slip, il cazzo si era ingrandito al solo
pensiero di averlo di fronte a me.
Con
discrezione e stando attento affinché nessuno mi vedesse, iniziai a
toccarmi guardandolo.
Speravo
se ne accorgesse, avrei avuto probabilmente la conferma che cercavo.
Non
dovetti aspettare molto per notare che mi aveva visto e con molta
nonchalance aveva iniziato anche lui a toccarsi fissandomi.
Non avevo più dubbi, eravamo interessati l’uno all’altro. Il problema era capire come avvicinarmi e come poterlo conoscere.
Il
suo
pranzo era finito, lui e l’altro signore erano in procinto di andare
via e già pregustavo il fallimento per aver perso miseramente
un’occasione d’oro.
Sarei
rimasto a bocca asciutta, tutto si sarebbe limitato ad alcuni
sguardi, sicuramente intensi, ma non soddisfacenti.
Non
mi rimaneva che guardarlo per quegli ultimi istanti e chissà se
l’avrei mai più rivisto.
Pregustavo già le mie seghe pensando a quel bonazzo.
Recandosi
alla
cassa, posta oltre il mio tavolo, notai che mise la mano in tasca e
pensai stesse recuperando il portafoglio.
In
realtà fece cadere (accidentalmente o volontariamente?) un
bigliettino, che raccolsi discretamente.
Era
un bigliettino da visita, si chiamava Filippo, c’era scritto che era
un ingegnere e sotto c’era scritto il suo numero di cellulare.
La mia felicità era palese, i miei amici lo avevano notato e mi dicevano tutti che il mio viso si era illuminato da un momento all’altro, sapessero! ;)
Finalmente,
dopo
essere usciti dal ristorante, ognuno proseguì per la propria strada,
era arrivato il momento di farmi avanti quindi inviai un messaggio a
Filippo, nel quale dissi il mio nome, Enrico, e facevo notare che
accidentalmente era cascato il suo biglietto da visita nel
ristorante giapponese.
Filippo
mi rispose dicendo di non fare il finto tonto, che dopo tutti i
segnali era uno spreco non sfruttare l’occasione di conoscerci,
quindi mi invitò a bere qualcosa la sera successiva.
Ho accettato senza indugio.
L’appuntamento
era
alle 20 ma ero così euforico che finii di prepararmi molto prima
dell’orario stabilito.
Ci incontrammo in piazza e decidemmo di andare a bere qualcosa.
Parlando
ho
scoperto di avere a che fare con un genio sexy, laureato con il
massimo dei voti e con un buon lavoro che gli faceva guadagnare
abbastanza per soddisfare gran parte dei suoi desideri.
Io
dissi che lo ammiravo, sia come persona e per il suo percorso di
vita, sia come maschio.
Quella sera indossava una camicia bianca e dei jeans che non facevano altro che risaltare la sua fisicità e io volavo con l’immaginazione, così come il mio cazzo, anche lui in volo ormai.
Mi invitò a prendere qualcosa a casa sua, accettai senza indugiare.
Giunti nel suo appartamento mi fece accomodare sul divano dicendomi che andava a prendere una bottiglia di vino e che sarebbe tornato di lì a poco.
Nel
frattempo
io guardavo la libreria di fronte a me, piena zeppa di libri che
spaziavano da un argomento all’altro.
Quanto è sexy un bel maschio acculturato!
Poco
dopo
Filippo mi colse di sorpresa, mi bendò gli occhi, voleva fare un
gioco.
Aveva
stappato una bottiglia e portato del cibo, ad occhi chiusi avrei
dovuto capire che cosa mi stava facendo mangiare.
Accettai di giocare.
Fu facile indovinare, prima mangiai un’oliva, poi un pezzo di pane e una scaglia di formaggio, mi fece anche bere un sorso di vino.
La
pietanza
successiva fu ancora più semplice da indovinare, mi fece aprire la
bocca e la ritrovai invasa dal suo cazzo.
Non
aspettavo altro, aveva un buonissimo sapore, si percepiva che era
pulito e profumato ma si aggiungeva quel tipico odore di maschio che
mi faceva impazzire.
Iniziai a giocare con la bocca e con la lingua, leccavo l’asta e la cappella mentre Filippo emetteva versi di piacere accarezzandomi i capelli.
Non riuscii a trattenermi e mi sbendai, me lo trovai davanti totalmente nudo, potevo osservare da vicino quel fisico scolpito e peloso senza neanche un pezzetto di stoffa a coprirlo, aveva un cazzo lungo sui 18 cm e abbastanza largo, era perfetto, sembrava disegnato, ancora mi eccito molto al pensiero.
Presi
l’iniziativa,
mi alzai, lo buttai sul divano e in piedi davanti a lui mi spogliai
completamente.
Inginocchiandomi, allargai le sue gambe e continuai il lavoro di bocca. Avevo avuto alcune esperienze in passato e Filippo doveva gradire molto considerando i suoi gemiti di piacere.
La pompa continuava, mi piaceva molto avere il suo cazzo in bocca ma mi bloccò, non voleva venire subito.
Mi fece alzare e andammo nella sua stanza da letto, facendomi stendere a pancia in su.
Alzandomi le gambe, iniziò a baciarmi e leccarmi il buco del culo, infilava la sua lingua dentro con lo scopo di inumidirlo e ci giocava infilando le sue dita. Io ero al settimo cielo, era eccitante essere soggiogato da un maschio di quel genere.
Si
fermò
ed indossò il preservativo, entrò lentamente dentro di me, mettendo
le mie gambe sulle sue spalle.
Si muoveva piano, per farmi abituare al suo cazzo in culo, poi iniziò a muoversi sempre più velocemente e a fottermi come si deve.
Mi piaceva perché accanto alla sua forza nello scopare c’era la sua dolcezza nei baci sul mio collo e sulla mia bocca, le nostre lingue si intrecciarono senza volersi più staccare.
Improvvisamente uscì fuori, tolse il preservativo e iniziò a segarsi, finché non emise un forte gemito di piacere inondando la mia faccia e il mio petto con il suo sperma, che iniziai a leccare per ripulirmi.
Si
abbassò
verso di me per baciarmi e piano scese fino al mio cazzo, iniziando
una pompa di quelle che non avevo mai provato prima.
Era bravissimo, mi faceva godere tanto, così tanto che improvvisamente non riuscii più a trattenermi e venni abbondantemente nella sua bocca.
Venne a stendersi accanto a me e senza dire niente ci addormentammo abbracciati.
Inutile dire che quello non fu il nostro unico incontro ma ne seguirono tanti altri! ;)