ORSI ITALIANI MAGAZINE
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/ NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e'
pertanto riservata a persone maggiorenni
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nudity and a text with homoerotic contents: it's intended for persons
over 18
Terza generazione (parte seconda)
Un racconto di Bruno
Caspita,
sono stato sgamato! Inutile negare l'evidenza, dato che mio padre mi ha
colto letteralmente con la mano sul pacco mentre venivo nei pantaloni,
osservando l'incredibile scena che avevo davanti agli occhi.
- Roberto, da quanto sei li'? - mi domanda, alzandosi in piedi e venendomi incontro come un toro alla carica.
-
Da un bel po' - rispondo con tono sbruffone. So che lo fa incazzare
quel mio modo di parlare, ma non sopporto quando mi apostrofa come se
avessi dieci anni!
- Queste non sono cose che ti riguardano! - urla
mentre mi punta il dito in faccia come fa spesso, solo che questa volta
e' completamente nudo e il suo fisico massiccio e villoso e' coperto di
sudore e sborra.
- Mario, lascia stare il ragazzo - mormora nonno Alfonso, ancora steso sul letto.
-
Tu non ti ci mettere in mezzo - ribatte papa', afferrandomi per il
bavero della maglietta. Io mi tiro indietro bruscamente ma lui ha una
presa ferrea e la maglietta cede, lacerandosi.
Adesso sono incazzato, era la maglia comprata al concerto dei Linkin' Park, non me la doveva rompere!
- Vaffanculo! - esclamo, e senza pensarci gli mollo un pugno sul mento!
Cavolo,
e' la prima volta che colpisco mio padre a quel modo, finora le nostre
liti si erano limitate a molte grida e qualche spintone.
Papa' si porta la mano al mento guardandomi incredulo. - Come osi? - ringhia.
Senza
attendere un istante gli mollo un pugno nello stomaco, abbastanza forte
da farlo piegare in due e barcollare all'indietro fino al letto.
Sono furibondo, mi strappo i brandelli della maglietta di dosso e glieli butto in faccia urlando - Sei solo un succhiacazzi! -
Sinceramente
un paio di cazzi li ho succhiati anch'io, ma lui non sa che sono bisex
e questa e' la prima offesa che mi e' venuta in mente...
Senza
pensarci due volte, mi butto a tuffo su di lui ma stavolta non riesco a
coglierlo di sorpresa, dato che mi vede arrivare e si solleva in piedi,
aprendo le braccia nelle quali finisco diretto.
Brutta storia: le
braccia di papa' sono temprate da decenni di duro lavoro, quindi
possono fare male, ma anche le mie, rafforzate sul campo da rugby,
possono far danni!
Finiamo
avvinghiati sul letto, con un tonfo tale che persino il nonno si alza
di scatto dal materasso, per non finire travolto dalla nostra furia. Il
letto cigola sotto il nostro peso combinato, che non e' certo
indifferente!
Stretti uno all'altro, papa' e io cominciamo a darcele
di santa ragione, colpendoci con pugni e calci alla cieca, rotolando
fra le lenzuola ancora sporche di sperma, senza cercare di bloccare
l'altro ma solo sfogando il rancore represso. Lottiamo come due orsi
inferociti che sfogano la loro rabbia.
Col ginocchio gli becco in
pieno le palle e lo sento grugnire di dolore, ma subito reagisce con
una manata sul mento che quasi mi spezza il collo.
Ci separiamo ansimanti, fissandoci come due pugili in cerca di una mossa vincente.
Con
la coda dell'occhio vedo nonno Alfonso che ci osserva in silenzio... e
sorride! Pensavo che la scena lo preoccupasse, che cercasse di
dividerci, invece sembra quasi acconsentire.
- Forse sarebbe meglio che ti togliessi quei pantaloni, Roberto - dice con tutta calma.
Lo guardo sbalordito.
- Togliermeli? Ma nonno, dovrei restare nudo anch'io? -
-
Ormai sono macchiati e poi rischi di rompere anche quelli - risponde
lui come se fosse la cosa piu' normale al mondo. In realta' mi sta
facendo capire qualcosa, qualcosa che mi sfugge o forse non voglio
accettare...
Guardo papa' che aspetta in ginocchio, squadrandomi
minaccioso con i pugni serrati, tutti i muscoli in tensione pronti allo
scatto e col cazzo che si sta nuovamente alzando, proprio come quando
lottava con nonno Alfonso!
Quel grosso cazzo, lungo e spesso, che
raramente ho intravisto in passato, magari in bagno di sfuggita, ma che
ha sempre riempito bene il pacco dei suoi pantaloni tanto da vantarsene
persino con gli amici durante qualche cena di gruppo!
Senza smettere
di fissarlo, mi sfilo rapidamente i pantaloni e le mutande piene della
mia sborrata precedente, gettando tutto per terra, poi mi avvicino a
lui in ginocchio, stringendo anch'io i pugni.
Sembriamo
il riflesso l'uno dell'altro, dato che anche il mio pene sta
rapidamente tornando bello duro come il suo, e anche se e' piu'
sottile, mi pare che sia decisamente piu' lungo di almeno un paio di
centimetri! Dovrei essere imbarazzato dalla situazione, eppure mi
sembra cosi' naturale sfidare mio padre, entrambi nudi ed eccitati,
come se fosse una legge di natura o un rito di passaggio inevitabile.
- Adesso hai capito Roberto? - sussurra il nonno, soddisfatto.
Sono
ancora un po' confuso ma credo di sapere cosa sta cercando di dirmi:
improvvisamente ho trovato la chiave che stavo cercando da anni per
risolvere i problemi con mio padre.
Annuisco e gli sorrido, poi
scivolo in avanti fin quando io e papa' siamo a pochi centimetri di
distanza, abbastanza da sentire il fiato dell'altro in faccia.
- Mario... il ragazzo capisce, mi raccomando - dice nonno Alfonso, ma papa' sembra ignorarlo e fa cenno di farmi avanti.
Gli
mollo un pugno alla spalla, abbastanza forte ma non tanto quanto quelli
con cui l'ho colpito prima. Lui sorride, quasi come se fosse orgoglioso
di me, poi mi colpisce a sua volta in pieno petto. Le nocche del suo
grosso pugno sono dure e fanno male, ma assorbisco bene il colpo e
restituisco allo stesso modo.
Papa' grugnisce e guarda il livido
lasciato dal suo pugno sul mio petto, vicino al capezzolo destro. Poi
con la sua mano virile mi afferra il pettorale e stringe! Questa non me
l'aspettavo, gli blocco il polso per fermarlo ma lui continua a
stringere, ora con entrambe le mani. Dato che non posso impedirglielo,
faccio altrettanto e mi aggrappo letteralmente a quel tappeto villoso
che e' il suo ampio torace. Ma la presa a piene mani in breve diventa
una stimolazione concentrata ai capezzoli, che stringiamo fra pollice e
indice senza tanta cura. Ogni pressione delle sue dita sui miei
capezzoli mi fa venire un brivido, non pensavo di essere cosi'
sensibile in quel punto, ma dalle smorfie che fa deve essere la stessa
cosa anche per lui.
I nostri cazzi fremono e si alzano ancora, evidentemente stimolati dal quel gioco reciproco.
Spingo
in avanti il ventre e il mio cazzo eretto urta contro il suo! Le due
cappelle inumidite dal sudore e dal liquido seminale cozzano assieme
come spade in un duello.
Muovendo i cazzi da un lato e dall'altro,
li facciamo sbattere proprio come armi, un contatto eccitante e
doloroso al tempo stesso, e il pene di papa' e' gia' arrossato e
stimolato dal pompino del nonno, quindi non puo' resistere a lungo.
Infatti
all'improvviso mette fine al duello afferrandomi tra le braccia, faccio
altrettanto e restiamo avvinti ancora in ginocchio, mentre i nostri
cazzi finiscono inevitabilmente per premere uno contro l'altro nella
stretta. Lo schiaccio contro di me urtando il suo cazzo duro col mio,
questa volta perpendicolarmente asta contro asta. Sento che reagisce
con una spinta uguale, il suo pene sfrega sul mio e persino le palle
vengono a contatto sbattendo assieme.
Restiamo cosi' abbracciati per un minuto, facendo sfregare i cazzi, e sento gia' voglia di venire di nuovo!
Spingo
con le cosce massicce e ci rovesciamo sul letto, cercando ognuno di
avere la meglio e finire sopra all'altro. Ma papa' e' sfinito dalla
lotta col nonno e dal precedente orgasmo, quindi mi risulta abbastanza
facile avere la meglio e bloccarlo sotto di me.
Il materasso si
piega di lato e mi rendo conto che nonno Alfonso si e' seduto accanto a
noi e ci sta guardando da vicino. Poi sento la pressione decisa ma
gentile della sua mano sulla spalla, me la stringe come tante volte ha
fatto quando voleva consolarmi o trasmettermi fiducia.
Adesso ho davvero capito…
Riesco
a liberarmi dalla presa di papa' e veloce come un'anguilla, malgrado la
mia stazza, giro su me stesso e riesco a bloccare la sua testa fra le
mie cosce pelose. Stringo forte i muscoli interni delle gambe, sperando
che lui ceda prima di perdere i sensi, e lo sento ansimare, il suo
fiato mi colpisce le palle e la base del pene turgido.
Il suo cazzo
eretto e' a pochi centimetri dal mio viso e, istintivamente, abbasso la
testa e lo prendo in bocca in un colpo solo, senza tante storie.
Papa'
geme di goduria e dolore, sono certo che ha voglia di venire ancora
anche lui. Possiamo venire assieme, possiamo ristabilire il contatto...
Quindi
lascio la presa sulla sua testa e gli permetto di ingoiare il mio cazzo
proprio come prima ha fatto con quello del suo stesso padre. Siamo
troppo eccitati dallo scontro e dall'attrazione reciproca per aspettare
ancora, e quindi vengo ancora, dritto in gola a mio padre, schizzando
ancor piu' della sborrata di pochi minuti fa.
Quasi nello stesso
istante viene anche lui, riempiendo la mia bocca con lo stesso seme che
mi ha messo al mondo, un fiotto di sperma incredibile contando che era
appena venuto abbondantemente.
Godiamo quella sborrata condivisa,
succhiando fino all'ultima goccia, poi ci abbracciamo con i grossi
petti pelosi che respirano assieme pesantemente. Sollevo la testa e
incrocio lo sguardo felice di nonno Alfonso.
- Questa e' la mia famiglia! - dice orgoglioso, mentre anche papa' sorride.
- Pero' abbiamo fatto davvero un bel casino - commento - e ora chi lava le lenzuola? -
Scoppiamo a ridere felici.
(continua...)
Bruno
Per eventuali contatti/commenti scrivete a: rassling1964@yahoo.com
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