ORSI ITALIANI MAGAZINE


Nella tana degli Orsi bianchi (seconda parte)

Un racconto di Billy Joe

 

Rinvengo faticosamente, non so dopo quanto tempo, ma la luce fuori e' piu' tenue. Mi ritrovo appeso ad una delle travi della baracca. Ho i polsi legati con delle corde e riesco appena appena a toccare terra con le punte delle scarpe. La schiena e' rivolta verso la stufa e guardo in faccia i quattro orsi bianchi davanti a me. Sono seduti tutti e quattro al tavolo, vestiti, e continuano a sorseggiare vino chiedendosi a vicenda cosa fare di me. Non si sono accorti che sono rinvenuto.

Sono il Rosso, il Lupo, Ciaccio ed il Baffone. Non vedo il Pisati. E' l'unico di cui conosco il nome, l'unico che potrei riuscire a rintracciare e non lo vedo. Se ne e' andato o forse non vuole avere nulla a che fare con la mia fine.

-Rivestiamolo e sbarazziamocene.- Dice il Lupo.

-Ha ragione Lupo, era caduto nell'acqua, no? Ributtiamocelo e facciamolo affogare.- Ribatte Ciaccio.

Il Rosso scuote la testa, non mi vuole sulla coscienza.

-No, no e no!! Non possiamo ammazzarlo, io non me la sento. Tu cosa dici Baffone.-

-Per me questo ci denuncia e io in prigione non ci voglio andare.-

-Siamo tre contro uno Rosso. Dobbiamo fare qualcosa!!! Non possiamo permettergli di scamparla. Dai, manda giu' questo, vedrai che poi ti sara' tutto piu' chiaro.- E Lupo gli versa un altro bicchiere di vino.

-E se ci vede qualcuno?- Dice il Rosso.

-Ma chi cazzo dovrebbe vederci? Dai, lo teniamo qui nella baracca e questa notte lo buttiamo dentro.- Risponde il Lupo.

-Pensa a tuo figlio. Se sapesse cosa hai fatto! E pensa alle mie figlie e a mio nipote.- Dice Ciaccio.

-E' proprio a mio figlio che sto pensando.-

-E ci pensavi anche quando te lo sei fatto?-

-Sei un bastardo.-

-Sono pratico!!! Non abbiamo altra scelta. Lascia da parte i sentimentalismi e pensa al tuo culo!!-

Il Rosso si alza scuotendo la testa, mi passa accanto malfermo sulle gambe e apre qualche armadietto alle mie spalle. Odora di vino in modo esagerato.

-Rosso!! Se non te la senti facciamo noi.- Dice Lupo.

-Non ci riesco.- E singhiozza qualcosa. Poi infila la porta ed esce.

-Ma in che cazzo di guaio ci hai cacciato? Dice il Baffone al Lupo.

-Cazzo dici? Sei scemo? Ce lo siamo scopato tutti mi pare, no? Anche quel coccodrillo del Rosso e quel maiale del Pisati. Perche' mi guardate cosi'? E' la verita'!!- Si difende Lupo.

E riprende: -E cazzo credete? Che non gli ha fatto piacere a lui? E' venuto qui con una scusa, si e' spogliato come se nulla fosse e si faceva toccare come una puttana. La verita' e' che abbiamo bevuto tutti un po' troppo ed e' successo quello che e' successo!!!-

-Pero' adesso e' li legato come un salame.- Ciaccio si accorge di me, picchia le nocche sul tavolo e fa cenno verso di me con la testa.

-Ben svegliato succhiacazzi, come va?- Chiede Lupo avvicinandosi.

Con la voce rotta dall'emozione e la faccia gonfia per le botte rispondo:

-Vi prego, lasciatemi andare, non diro' niente a nessuno.-

-Purtroppo non e' cosi' semplice, figliolo.- E allunga la mano sul mio capezzolo, sfiorandolo ripetutamente con la sua mano ruvida.

-Il problema e' che non possiamo fidarci di te. Tu ci denunci.- Si avvicina parlando anche il Baffone e mi squadra intensamente con i suoi occhi scuri.

-No, sentite, io non diro' nulla, credetemi...ahi, mi fanno male le braccia, vi prego slegatemi.-

La bella mano del Baffone mi accarezza l'interno coscia e risale fra le natiche a sfiorarmi il buco. Il mio batacchio comincia a svegliarsi malgrado il freddo che mi inturgidisce i capezzoli e la paura che mi fa battere forte il cuore. Anche Ciaccio si unisce alla compagnia. I tre mi circondano, sono ancora molto eccitati all'idea di fottermi.

-Sapete che vi dico?- Comincia il Lupo. -Che a me e' tornato il solletico al cazzo.- E si avvicina alla mia bocca baciandomi appassionatamente, penetrandomi con una lingua forte e viscida, mentre con una mano mi afferra per i capelli.

-Cosa dite? Lo facciamo divertire ancora un po'?- Chiede Ciaccio.

-Te la vuoi spassare ancora un po' con noi?- Chiede a me.

Io sono soffocato dall'ardore di Lupo che continua a baciarmi e mi impedisce di parlare e strabuzzo gli occhi e cerco di scrollarmi di dosso il Lupo.

-Chi tace acconsente.- Conclude il Baffone.

-Allora sotto ragazzi!!- Dice Ciaccio.

Lupo lascia la presa.

-Vi prego, no!!! Basta!!! Lasciatemi.- Imploro.

-Stai zitto o ti ammazziamo subito!!!- Mi minaccia Lupo. E raccoglie da terra un brandello della tuta da meccanico, me la infila in bocca con forza e mi annoda alla bocca uno strofinaccio.

-Tenetegli le gambe che voglio fottermelo.- Ordina il Lupo. Ciaccio e il Baffone obbediscono all'istante e mi afferrano le ginocchia divaricandomi le cosce.

Lupo e' di fronte a me, afferra con violenza le mie palle massaggiandomele finche' il mio cazzone comincia ad indurirsi nella sua forma migliore.

-Ve lo dicevo che gli e' piaciuto anche a lui, anzi e' stato lui che ci ha tentato, vero ragazzi?-

Il Lupo mi agguanta l'uccello gia' scappellato e comincia a segarmelo molto rudemente. Mi fa male, ma le sensazioni che provo sono fortissime.

-Bravo, cosi', ti piace, eh?-

-E stai fermo con le gambe!!- Ordina Ciaccio.

-Adesso ci penso io a fargliele muovere per qualcosa!!!- E si abbassa i pantaloni e le mutande sfoderando la sua spada infuocata. 22 centimetri di sicuro, almeno quattro o cinque di diametro. Una colonna di piacere pronta a sverginarmi il culo. Il terrore mi prende, dico di no con la testa mentre lui sadicamente dice di si e mi gira attorno.

Le mie gambe sono molto divaricate, il buco e' ben in vista. Sputa sulla sua mano ripetutamente e mi lubrifica con la saliva il buco del culo.

-Stai fermo e se ti comporti bene cerchero' di non farti troppo male.-

-Nnnnnnn!!!!!!! Pfvvvvvv!!!!- Il mio grido soffocato e' ignorato.

-Sei pronto bellezza?-

Qualcosa che dovrebbe essere la cappella del cazzone del Lupo, comincia a farsi strada fra le rughe del mio buco.

-Questa zoccola e' vergine!!! Lo sto sverginando io!!!-

Percepisco solo un enorme bruciore, per nulla mitigato dalla superficie scivolosa della canna. Le due mani forti del Lupo mi afferrano le natiche, poi le cosce e stringono mentre avverto chiaramente il mio buco divaricarsi all'inverosimile e sento entrare il suo tarello.

Le mie urla di dolore sono soffocate, non ho modo di difendermi dalla violenza che mi viene fatta e mentre il mio inculatore ansima e grugnisce continuando a penetrarmi, io cerco di divincolarmi. Il mio cazzo comincia a gocciolare piscio e sborra e piu' lo stallone dietro di me spinge, piu' il mio cazzo si ammoscia e gocciola. Ho lancinanti dolori allo stomaco, avverto il contatto del culo con i peli del suo pube, indizio che la penetrazione c'e' stata ed e' stata totale e profondissima.

Inizia la monta. Mentre le lacrime di dolore e le grida soffocate mi sconvolgono il cervello, il mio corpo comincia a sudare copiosamente. Lupo si muove dentro e fuori inesorabilmente, si muove a destra e sinistra: -Come sei stretto!!-

-Stronzo maledetto!!! Ti spanno il buco del culo!!!- Non ho tregua per molti minuti, cerco di sfuggire allo stallone reggendomi sulle braccia, per alzarmi verso il soffitto e allontanare il mio culo dal Lupo. Inutile, totalmente inutile, ricado pesantemente nella posizione precedente e il manganello affonda dentro di me lacerandomi le mucose. Per quindici interminabili minuti il Lupo ha ragione di me e dopo avermi riempito l'intestino della sua crema bianca esce con un grido di gioia, sudato come un maratoneta, con il petto gonfio per il respiro affannoso che gli e' venuto.

Mi gira attorno.

-Ok!! Lasciatelo giu' adesso!!- Ordina ansimando.

Il suo cazzone si sta ammosciando. E' sporco di sangue. Dalle mie gambe colano sborra e sangue, ma il mio supplizio e' ancora lungo.

-Tocca a me!!- Il Baffone si prepara, si toglie i pantaloni e le mutande.

-Forza, sollevategli le gambe sopra le vostre spalle. Voglio fotterlo da davanti!!-

Ciaccio e Lupo mi sollevano le caviglie e le portano sopra le loro spalle. Si posizionano ai lati del Baffone, che avanza verso di me menandoselo per bene. Il suo uccello e' molto grosso, non lungo come quello del Lupo, ma incute molto timore.

-Cazzo Lupo!!! Gli hai sfondato il culo, guarda quanto sangue!!!-

Infatti cago sangue spesso, che gocciola dal buco sul pavimento.

-Ci entrerebbe una bottiglia!!!!-

-Dai Baffone, non tirarla in lungo che ho voglia anche io!!- Dice Ciaccio.

Il Baffone mi viene davanti, gioca con i miei capezzoli e si infila fra le mie gambe.

-Voglio sentirti urlare, baldracca!!!- E mi toglie il bavaglio dalla bocca.

Mi afferra le natiche con le mani, entra con molta lentezza divaricandomi ancora lo sfintere.

-Siiii!!!! Ti piace???? Aaahhhh!!! Siiii!!!!- Il suo torace peloso aderisce al mio, l'odore di sudore e di vino del suo corpo si mescola al mio.

-AAAHHHH!!!! Bastaaaa!!!!- Lo supplico. Il suo membro entra con un po' di fatica. Deve menare qualche botta dolorosissima a destra e sinistra per farsi spazio. Finalmente e' dentro con la cappella.

-Adesso devo entrare con il bastone.- Mi sussurra all'orecchio. -Sei pronto?-

-NOOO!!!!! Mi fai maleeee!!!! Ti pregooo!!!! AAAHHHH!!!!- E' entrato senza tenere in alcun conto la mia sofferenza. Comincia a pompare digrignando i denti e guardandomi negli occhi mentre piango per il dolore lacerante. Dalla sua fronte spaziosa cola su di me un sudore maschio, dal mio cazzo continua a fuoriuscire sborra molto liquida e trasparente che gli impiastriccia la peluria brizzolata del ventre.

-Lo sai che mi piace scoparti?- Mi dice ridendo. -E a te non piace?-

-AAAHHH!!!!- Ad ogni affondo, ad ogni corsa del suo tronco dentro di me io gemo e piango. Le mie urla devono avere richiamato il Rosso che entra improvvisamente.

-Che cazzo gli state facendo?- E afferra il Baffone per le spalle scostandolo da me. Il suo pirlone esce velocemente e dolorosamente da me.

-Vaffanculo Rosso!! Fatti i cazzi tuoi!!-

-Lascialo Baffone!!- E il Rosso si piazza fra di noi. -Sei ciucco come una spugna!!!-

Il cazzo del Baffone comincia a perdere consistenza. Baffone spinge con violenza il Rosso e gli urla: -Fallo ancora e ammazzo anche te!!- Mi viene davanti e con rabbia mi penetra nuovamente sprizzando sangue sui due mastini ai lati.

-AAAHHH!!! Aiutami!!! Ti pregoooo!!!!- Il Rosso e' indeciso, mi guarda con pieta' ma non ha il coraggio di opporsi alla furia del Baffone che e' piu' grosso e piu' alto di lui.

Mentre continuo ad implorarlo il Rosso mi guarda impietosito, abbassa gli occhi e si siede al tavolo con la testa fra le mani.

La mia sofferenza eccita ulteriormente il sadico stupratore che accelera le pompate e con un urlo animalesco, con l'energia di un ventenne svuota i suoi lombi dentro di me.

-SIIIIII!!!!!!! Sono un Diooooooo!!!!!!!- E mi afferra la testa baciandomi in bocca rudemente, mordendomi le labbra e facendomele sanguinare.

-Basta!!! Vi prego!!!!! Lasciatemi andare!!!!!- Le mie implorazioni cadono nel nulla, infatti si avvicina Ciaccio. Ora e' lui che devo soddisfare.

-A me piace farlo alla pecorina. Tiratelo giu'!!- Finalmente le mie braccia possono riposare. I due orsi canuti mi sciolgono dalle corde ed io cado a terra esausto, nella pozza di sangue e sborra ai miei piedi.

-Lasciatemi!!! Lasciatemi, vi prego!!!- Ciaccio mi prende per il collo e mi butta sul tavolo aiutato dai due amici. Il mio petto picchia pesantemente sulla tavola. Le mie mani sono bloccate dietro la schiena da una morsa fortissima. Un calcio alle caviglie mi costringe ad aprire le gambe e il terzo, megalitico cazzone si prepara a scoparmi.

Il grassone, puzzolente di vino e sudore si piega su di me soffocandomi con il suo peso. Mi allarga le natiche con le sue mani grassoccie e infila in una botta sola la sua verga nel mio orifizio sanguinolento. Non avverto piu' dolore e la cosa lo disturba al punto da afferrarmi i capelli per farmi sbattere con violenza, ripetutamente la testa ed il naso sul tavolo.

-Nooooo!!!! Cosa vuoi farmi!!!!- Le mie suppliche sono vane.

-Voglio sentirti implorare, zoccola!!!- E di nuovo il mio naso sanguinante sbatte contro la tavola.

-Ti prego!!!! Bastaaa!!!!!-

-Siii!!!! Cosi' ti voglio!!! Supplicami, dimmi che ti sto sfondando il culo!!!-

-Basta, mi stai sventrando!!! Sei troppo grosso per meee!!!!-

Le urla raggiungono lo scopo ed il bisonte accelera la scopata. Sento che ha quasi finito. Mi afferra i pettorali stringendomeli dolorosamente, poi viene urlando dentro di me e si allontana mentre io cado a terra lamentandomi.

Il Rosso mi risolleva da terra.

-No Rosso, basta, lasciami andare, ti prego.-

-Adesso finitela, lasciatelo stare!!!-

-Che c'e' Rosso? Non vuoi farti anche tu il suo bel culetto?- Chiede Lupo.

-Avanti piantatela!!!-

-Forse non hai capito: lui di qui non esce vivo!!!- Bisbiglia Lupo.

-Perche' volete ammazzarmi? Cosa vi ho fatto!!!-

Il Baffone si inginocchia accanto a me: -Tu non ci hai fatto niente, siamo noi che ti abbiamo fatto!!!- I tre orsi ridono sadicamente, mentre il Rosso, il mio unico difensore, esce ancora dalla baracca.

-Dove cazzo vai?- Chiede Lupo.

-Fate quello che volete, ma io non voglio esserci.-

-Nooo!!! Rosso non lasciarmi qui con lorooo!!!!- Cerco di strisciare verso l'uscita, ma un poderoso calcio alle costole mi tramortisce.

Il risveglio e' piu' doloroso che mai. Deve essere buio la fuori, le finestrelle sono state oscurate e la luce di una torcia illumina debolmente la baracca.

Sono nuovamente appeso alla trave. I polsi sono stretti insieme sopra la mia testa, le gambe larghe ed il pisello a riposo. Ho un fortissimo bruciore al sedere. Giro la testa alle mie spalle sospirando e la mano di Ciaccio mi prende per i capelli.

-Aaahhh!!!! Mi fai male!!!-

-Se dobbiamo ancora cominciare.- Risponde Lupo davanti a me.

Ha in mano il cinturone della mia mimetica. Di cuoio, alto 6 centimetri con borchie dorate lucide e una pesante chiusura in bronzo. La fa schioccare sul palmo delle mano.

-Orcogiuda!!! Fa male, cazzo!!!!-

-Se fa male a te, cosa deve fare a lui?- Chiede Baffone con la evidente intenzione di suggerirmi le loro intenzioni.

-A lui lo fara' divertire. Vero figliolo?- Il suo braccio nerboruto prende la rincorsa di lato e comincia a colpirmi sulle costole e sulla schiena con la chiusura metallica del cinturone.

-AAAAHHHHH!!!!!-

-AAAAHHHHH!!!!!-

-NNNNNOOOO!!!!!-

BASTAAAAA!!!!!!!-

I colpi sferrati hanno una periodicita' regolare, una violenza terrificante che lacerano la pelle e spargono gocce di sangue intorno.

-Dai Lupo, scorticalo vivo!!!- Baffone lo incita a continuare con maggiore violenza. Infatti i colpi si fanno ravvicinati. Non ho nemmeno la possibilita' di respirare che devo gia' gridare per il dolore. In queste condizioni di ipoventilazione, lentamente perdo i sensi.

Sono immobilizzato, legato a X sulla tavola con delle corde che passano sotto le assi e mi tengono teso ed immobile. Sento il mio corpo impiastricciato, i muscoli, la schiena mi dolgono e ho il culo in fiamme. Non so se mentre ero svenuto mi hanno sodomizzato ancora o se hanno approfittato di me in altro modo, ma ho male dappertutto.

Il Lupo e Ciaccio sono accucciati a terra e stanno armeggiando dentro alle loro cassette degli arnesi da pesca.

-Il pupo si e' svegliato!!- Il vocione cavernoso del Baffone li scuote. Lui sta armeggiando sul mio pisello, lo tocca, me lo spupazza solleticando una erezione che non tarda a venire. Sta ancora gocciolando, non mi hanno fatto svuotare i coglioni e il cazzo mi duole ancora un po'.

-Abbiamo quasi finito.- Risponde Ciaccio.

Il Baffone mi viene vicino accarezzandomi la testa e il torace, pettinandomi con le sue dita grossolane i peli del petto.

-Abbiamo preparato una sorpresa per te, sei contento?-

-Cosa volete farmi adesso?-

-E' meglio se ti rassegni, lo sai che non possiamo lasciarti vivo.-

-Ti prego, lasciami andare, non ti ho fatto niente, perche' mi fate tutto questo?-

-Non lamentarti e cerca di goderti queste ultime ore.-

-Eccoci, siamo pronti.- Lupo si avvicina con qualcosa di luccicante.

-Mettigli qualcosa sotto le spalle per tenergli sollevato il petto.- Mentre il Baffone esegue l'ordine infilandomi sotto la schiena alcune coperte prese dalla panca, Lupo fa passare sopra una della travi di legno due lunghissimi fili da pesca trasparenti. Ad una estremita' ci sono pesanti piombini da pesca, all'altra sono attaccati due piccoli ami in acciaio, sottili come aghi da cucire, ricurvi con una punta a forma di freccia.

Ho le braccia in tensione, sembra che il petto mi si debba squarciare in due da un momento all'altro. Il Baffone gioca con le sue dita callose con i miei capezzoli, li lecca, li mordicchia con il solo scopo di inturgidirli al massimo. Stacca dalla tettoia una candelotto di ghiaccio che passa ripetutamente sui miei capezzoli che divengono duri e marrone scuro. Ora ho capito!!! Oddio!!! No!!!

Lupo e Ciaccio vogliono conficcare i due ami nei miei capezzoli.

-No, vi prego. No!! Per pieta'!!-

-Stai zitto!!!- Lupo afferra il mio capezzolo con due dita, con le dita dell'altra mano recupera l'amo che pende dalla trave e me lo conficca nell'areola.

-AAAAHHHH!!!!!! NOOOOO!!!!!!- Il dolore e' atroce, la punta acuminata dell'amo esce dall'altra parte e un rivolo di sangue scorre lungo il costato finendo sul tavolo.

-NOOOO!!!!! PIETAAAAA'!!!!!- Abbondanti lacrime di dolore mi scendono dal viso.

-Fa tacere questo stronzo!!!!- Urla Lupo al Baffone. Il Baffone non se lo fa ripetere, recupera uno strofinaccio e me lo ficca in bocca. Ora tocca a Ciaccio. Lui e' stupidamente piu' grezzo di Lupo. Me lo conficca una prima volta, ma siccome non riesce a farlo passare sotto il capezzolo, lo estrae dilaniandomi la pelle e lo riconficca, questa volta nel punto giusto. Le mie grida soffocate non riescono a far comprendere ai miei aguzzini quanto lancinante sia il dolore che mi stanno provocando. A nulla serve inarcare la schiena e muovere il bacino per sfuggire loro. La morte e' terribile di per se, ma le sofferenze che la loro crudelta' riesce ad escogitare mi fanno desiderare di morire il prima possibile.

-Adesso cominciamo a ragionare!!!- Dice il Lupo. -Vediamo quanto resiste?-

Dalla cassetta cominciano ad estrarre sferette e dischetti di piombo che vengono infilati sull'altra estremita' dei fili e lasciati poi ricadere pesantemente uno sull'altro. Ad ogni sollecitazione sento i capezzoli in fiamme, urlo e mi dimeno senza che la minima pieta' tocchi i miei torturatori. Si divertono anche a tirare i fili con le mani, per guardarmi soffrire.

-Prepara la stessa cosa per la nerchia!- Ordina Lupo.

Vogliono fare la stessa cosa con il mio cazzo!!! Ciaccio prepara la macchina della tortura con un altro amo un po' piu' grosso. Lo fa passare dalla stessa trave dei quelli che mi dilaniano i capezzoli.

-Dagli una succhiata, cosi' gli diventa duro!!!- Dice al Baffone.

-Ma sei scemo??!!! Mi fa schifo!!-

-Allora menaglielo!! O ti fa schifo anche questo?-

-Lasciate fare a me.- Ciaccio mi afferra il bigolo e comincia a menarmelo facendolo sbattere contro il ventre e contro le cosce. In breve acquista la sua forma migliore, una bella e turgida ventina di centimetri culminanti in una gran cappellona rossa e dura.

Le sue mani afferrano l'amo e lo conficcano lentamente accanto al frenulo, infilandolo con facilita', senza incontrare resistenza. Mi manca il respiro e scosso da fremiti incontrollati, svengo immediatamente.

Mi raccontera' piu' tardi il Baffone che il Lupo continuera' ad aggiungere pesi sia agli ami conficcati nei capezzoli che a quello conficcato nel cazzo e che piu' tardi decisero di lasciarmi in queste condizioni fino alla notte, quando sarebbero tornati per ammazzarmi.

Quando mi risveglio ogni movimento mi e' impedito. Tremo dal freddo e ogni tremore mi comporta atroci sofferenze, soprattutto al cazzo che si e' rammollito e non si regge piu' da solo. Ho ancora lo strofinaccio infilato in bocca e sono circondato dalle tenebre.

Cerco di sciogliere i nodi dei polsi. Impossibile, le corde delle mani sono unite a quelle delle caviglie e quando cerco di allungare l'una, si accorcia l'altra costringendomi a muovermi e gli ami eseguono il loro spietato lavoro. Dopo una mezz,oretta sento il rombare di un,auto. I fari illuminano la baracca e filtrano dalla porta e dalle imposte interne di legno delle finestre. Forse sono i miei aguzzini che sono venuti a finire il lavoro. Si chiude una portiera. E' uno solo.

Passi pesanti di scarponi rompono il sottile strato di ghiaccio delle pozzanghere. Ecco la figura nera davanti alla porta che apre il lucchetto e sfila la catena. Si e' uno solo. Uno solo posso riuscire a convincerlo a non ammazzarmi. Il cuore mi scoppia. Entra. Ha una torcia in mano che fende le tenebre della baracca e illumina il mio corpo infreddolito e tremante legato sul tavolo.

-Billy!!! Ma che ti hanno fatto!!- Il Rosso ammira l'ingegnoso lavoro di fili e ami da pesca, di corde e contrappesi studiati dal sadismo dei suoi amici.

-Io ti libero e ti lascio andare, ma tu dovrai dimenticarti di tutto, d,accordo?

-Mmmmmhhhh!!!- E indico di si con la testa.

-Devo toglierti gli ami dai capezzoli e dal pisello. Stringi i denti!!-

Il Rosso appoggia la torcia fra le mie gambe aperte, si infila un paio di occhialini e mi solleva delicatamente il cazzo.

-NNNNnnn!!!!- Il dolore e' atroce. Piango e comincio a sudare.

-Devi resistere, hai capito??!!!- Riprende il suo minuzioso lavoro. Afferra la canna del mio pisello e delicatamente afferra la parte dell'amo legata al filo da pesca. L'estrazione e' terribilmente dolorosa, il mio urlo soffocato lacera il silenzio e istintivamente tento di accompagnare l'uscita dell'amo sollevando il bacino finche' riesco, poi svengo.

Il Rosso ha messo della neve nel bicchiere e vi ha immerso il mio cazzo lacerato e sanguinante. Altri due piccoli mucchietti di neve si stanno sciogliendo sul mio petto e colano sulle costole facendomi rinvenire. Sono libero, le corde hanno lacerato i miei polsi e le mie caviglie, ho dolori alle braccia, alla schiena, dove le frustate hanno segnato profondamente la mia pelle ed hanno strappato in piu' punti la peluria che mi ricopriva, ma fortunatamente le ferite piu' gravi, provocate dagli ami, non sanguinano piu'.

-Ahii!!!-

-Aspetta Billy, ti aiuto a sollevarti.- E il suo forte braccio mi circonda le spalle mentre mi siedo sul tavolo.-

-Voglio andare via, dammi i miei vestiti.-

-Si, eccoli.- E mi porge la mimetica e gli anfibi.

-Perche'? Dimmi perche' lo avete fatto.-

-Ero ubriaco, tutti noi lo eravamo. E' successo, non lo so perche', non me lo spiego. Ho un figlio un po' piu' giovane di te e lo amo piu' della mia vita.-

-E se a tuo figlio fosse accaduto quello che avete fatto a me?- Resta muto con il capo chino, mi fa quasi tenerezza.

Non ricevendo una risposta e nemmeno uno sguardo dico: -Ho capito, me ne vado.-

-Ti aiuto a rivestirti.-

-NON MI TOCCARE!!!!-

-Ok!! Ok!! E' finita, non ti faranno piu' nulla.-

Infilo con molta cautela la superpippo, i calzettoni e la mimetica. La lana irrita terribilmente le ferite alla schiena. Il Rosso mi aiuta ad infilarmi gli anfibi e me li allaccia. Mi fa male piegarmi, ho terribili dolori al buco, lo sento incrostato di sangue rappreso.

-Che ore sono?-

-E' quasi mezzanotte.-

-Nove ore. Nove ore di violenze e torture.-

-Calmati figliolo. E' finita.-

-No, non e' ancora finita. Non e' ancora cominciata.-

-Cosa stai dicendo?-

-Dico che non e' ancora cominciata.- E cosi' dicendo mi avvicino alla stufa al centro della baracca.

-Che cosa non e' ancora cominciata?- Mi chiede il Rosso avvicinandosi a me.

-LA VENDETTA!!!!!- Afferro l'attizzatoio, mi giro di scatto e comincio a colpirlo alla testa.

-NNNOOO!!!! CHE FAI???!!!! AAAHHHH!!!!!-

-COMINCIA A CONTARE SOLDATO!!!!!! UNO!! DUE!! TRE!!- Vibro terribili colpi al suo cranio che comincia a perdere sangue dalle orecchie, dalla bocca, dalla testa.

-ANCORA!!! ANCORA SOLDATO!! OTTO!! NOVE!! DIECIIIIII!!!!!!-

Il Rosso e' rantolante a terra.

-Nooooo, ti ho salvato la vita.......perche'?.......perche' vuoi ammazzarmi?- Piagnucolava il Rosso, mentre il respiro si faceva piu' affannoso e la voce piu' flebile.

-Ti ammazzo per primo, cosi' non soffrirai le pene dell'inferno mentre aspetti il tuo turno. E' il mio ringraziamento per avermi salvato la vita.- Mi avvicino a lui brandendo nella mano l'attizzatoio insanguinato.

-No, no.....non voglio morire.- L'animale si trascina rantolante sul pavimento, afferrando con le mani le seggiole e la tavola.

-Ti prego...no....non ammazzarmi!!! Mio figlio, il mio Luca.....abbi pieta'....-

-Si, come tu ne hai avuta di me.- E affondo l'attizzatoio appuntito nel suo pancione. Il suo corpo comincia a fremere, strabuzza gli occhi e apre la bocca dalla quale esce un fiotto di sangue scuro e spesso. Il capo ricade all'indietro esanime. Estraggo faticosamente l'arma dal corpo del Rosso. E' penetrata per una decina di centimetri. Recupero la torcia ed esco.

Cazzo mi fa male dappertutto!!! Brutto bastardo, hai avuto quello che meritavi!!! La macchina del Rosso e' ancora accesa, i fari illuminano ancora l'esterno della baracca.

Mi ricordo che questo pomeriggio, mentre mi scaldavo davanti alla stufa, avevo notato una tanica di benzina. E' quello che ci vuole, il fuoco cancellera' ogni traccia, per gli inquirenti sembrera' un incidente. Per gli altri bastardi deve essere la certezza che un fantasma vendicatore piombera' nelle loro vite.

Eccola!!!! Svito il tappo e inclino la tanichetta in modo che il liquido cominci ad uscire. La baracca galleggiante ha il pavimento di legno, e' leggermente inclinata verso la tavola, dove giace il corpo del Rosso e la benzina scorre in quella direzione. Da uno degli armadietti recupero i fiammiferi. La fiammella azzurrognola mi incanta. Lascio cadere il fuoco sul pavimento ed ecco che fiamme gialle, altissime, avvolgono ogni cosa. Non resto a guardare, esco dalla baracca e comincio a correre, per quanto mi e' possibile, verso il bosco aiutato dai bagliori dell'incendio. Devo tornare a casa, curarmi le ferite e domani potro' cominciare a cercare gli altri.