ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Diciotto anni, che svolta!

Un racconto di Kumshot

Mi chiamo Andrea. Mia mamma morì che non avevo compiuto ancora un anno, papà è quindi sempre stato per me tutta la mia famiglia.

Ricordo, quand'ero piccolo, che quando facevo un brutto sogno o c'era un forte temporale, correvo nel lettone di papà che mi abbracciava stretto stretto e io mi tranquillizzavo ìmmediatamente con la mia faccia immersa nella foresta del suo petto villoso.

Passarono gli anni e benchè la vita con papà trascorresse serena, a 18 anni compiuti, la mia vita sessuale era un disastro: ero ancora vergine, mi consumavo di seghe ma  mi ostinavo a cercare relazioni con ragazze che non approdavano a nulla, pur di non accettare il fatto di essere gay.

Non che mi mancassero le avvisaglie: guardavo video porno, ovviamente etero, masturbandomi e facendo finta con me stesso che mi attirasse la figa mentre in realtà erano gli uomini che mi interessavano e che quanto  più erano pelosi più mi eccitavano.

Ma la rimozione della mia omosessualità era così forte che non coglievo questi evidenti segnali.

Tra l'altro mio padre è sempre stato un gran pezzo d'uomo, robusto, palestrato, pelosissimo e vederlo girare per casa in mutande mi ha sempre creato un inconscio turbamento che non razionalizzavo.

Onestamente in palestra in più di un'occasione ero stato lusingato dalle attenzioni "amichevoli" che mi rivolgevano altri ragazzi, scambiando per amicizia quelle che, col senno di poi, capii che erano veri e propri tentativi di rimorchiarmi. Ma io, niente!

Insomma ai miei 18 anni ero proprio ancora un ragazzone ingenuo e tontolone, anche se fisicamente, grazie alla palestra che frequentavo già da diversi anni e all'eredità genetica paterna, ero in realtà un omone muscoloso di un metro e novanta, sui cento chili e con un pelo già abbondante su tutto il corpo.

Ma non sapevo che da lì a poco la mia vita avrebbe preso un'inattesa svolta...

Era iniziata l'estate, avevo superato brillantemente la maturità, avevo festeggiato il mio diciottesimo compleanno e in autunno mi sarei iscritto all'Università.

Pochi giorni dopo il mio compleanno si concluse il campionato intercomunale di rugby che vinse, per la prima volta nella sua storia, la squadra nella quale giocava mio padre: un evento storico per quella squadra amatoriale che fu celebrato in un pub del paese con una memorabile festa.

Quando verso l'una di notte suonarono al campanello di casa, pensavo fosse papà che aveva dimenticato le chiavi di casa.

Andai ad aprire ma vidi che in realtà a suonare era stato Enrico, un omaccione colossale che faceva parte anche lui della squadra di rugby: sorreggeva con disinvoltura due uomini corpulenti grandi e grossi e ubriachi persi: papà e Michael, un irlandese che giocava insiema a papà e che spesso e volentieri veniva qui a casa nostra fermandosi anche a dormire.

Mi disse che lui era praticamente l'unico rimasto sobrio della compagnia  e che si stava occupando a portare a casa i compagni ormai strafatti di alcool.

Chiese se poteva lasciare Michael a dormire a casa nostra dato che abitando fuori dal paese non riusciva ad accompagnarlo: aveva già avvertito lui il fratello per cui nessuno si sarebbe preoccupato non vedendolo rientrare.

Gli diedi una mano a trasporare i due in camera di papà dove, appena toccato il letto, caddero in catalessi.

Enrico mi salutò avendo altri giocatori sbronzi da accompagnare a casa mentre io tornai in camera a sistemare un po' meglio i miei ubriachi.

Dato che indossavano ancora le scarpe e i vestiti puzzolenti di fumo, birra e con i pantaloni bagnati nella zona inguinale da qualche pisciata maldestra, cominciai a svestirli: non fu facile dato che giacevano a peso morto e non collaboravano minimamente.

Alla fine in qualche modo riuscii a denudarli. Se i loro abiti esterni puzzavano, le loro mutande erano un concentrato di odori e di umori organici: piscio, sudore scrotale, un vago odore di merda nella zona del buco del culo: le annusavo avidamente meravigliato dell'eccitazione che mi provocavano.

Ma quello che mi provocò una monumentale erezione fu vedere papà e Michael stesi nudi sul letto fianco a fianco: due omoni barbuti grandi e grossi, uno coperto di fitto pelo nero, papà, e l'altro, Michael, con una fitta pelliccia rossa su tutto il corpo.

Due grossi orsi, uno nero l'altro rosso, che ronfavano alla grande.

Non so cosa mi prese, mi denudai anch'io e mi sistemai a fatica, grosso come sono, in mezzo a loro due che per uno strano riflesso combinato si girarono contemporaneamente verso di me abbracciandomi.

Mi sentii tornare bambino, quando andavo nel letto di papà e lui mi stringeva a sè mentre io annegavo con la faccia immersa nel suo pelo.

Adesso in più percepivo anche il corpo peloso di Michael sulla mia schiena e mi sentivo in paradiso. Mi tirai una sega che ricorderò per tutta la vita per la sua intensità, spargendo sperma sulle lenzuola e sul ventre di papà, dopodichè mi addormentai in mezzo a loro.

Dopo un paio d'ore mi svegliai, e sgattaiolai fuori, non volendo farmi trovare nel letto al loro risveglio.

Tuttavia in preda ancora a una grande eccitazione non resistetti e presi i loro cazzi mosci in bocca degustandone il penetrante odore, dedicandomi in seguito a leccare uno dopo l'altro i loro pelosi buchi del culo: ero come invasato, come se all'improvviso fossero sparite tutte le mie inibizioni.

Fu così che venni di nuovo inondando i loro corpi coperti di pelo con copiosi getti di sborra che cercai di pulire alla bell' e meglio leccandoli via con la lingua.

Finalmente mi erano cadute le fette di prosciutto dagli occhi: sì, mi piaceva il cazzo e mi piacevano gli uomini, anzi gli orsi!

Tornai frastornato in camera mia, e mi addormentai sul letto. A metà mattina quando mi svegliai andai di là a dare un'occhiata per vedere se stessero ancora dormendo.

La porta era socchiusa ma da dentro provenivano dei rantoli e e dei gemiti soffocati.

Sbirciai dall'apertura della  porta e con mia grande sorpresa vidi papà steso sul letto con le gambe sollevate sulle spalle di Michael che gli trapanava il culo di brutto mentre lui si segava.

Il cazzo mi ridiventò duro all'istante e cominciai a masturbarmi al ritmo della loro scopata.

Credo venimmo tutti e tre insieme perchè mentre loro gridavano insieme "vengo, vengo, vengooo!!! io sborravo copiosamente e maldestramente nella mia mano. Loro intanto si erano accasciati sul letto abbracciandosi appagati dalla scopata.

Non so, forse mentre stavo allontanandomi urtai la porta oppure scrricchiolò il parquet, sta di fatto che papà si alzò di scatto dal letto e aprì la porta mentre io ero lì imbarazzatissimo davanti a lui nudo e con le mani piene di sperma...

Lui invece mi sorrise e mi disse di venire dentro. Mi porse un fazzoletto per pulirmi e mi disse di stendermi lì in mezzo a loro perchè entrambi avevano qualcosa da dirmi.

"Andrea, sappiamo che quello che hai visto poco fa possa come minimo averti turbato, ma devi sapere che io e Michael ci conosciamo ormai da anni: dapprima doveva essere una storia di solo sesso ma poi è subentrato l'amore e ormai siamo una coppia a tutti gli effetti, tant'è che ieri sera, oltre a festeggiare la vittoria del campionato, per noi è stata una sorta di festa di fidanzamento dato che questo autunno abbiamo deciso di unirci civilmente.

Ebbene sì, tuo padre è omosessuale. Non sto a raccontarti adesso come sono arrivato a questa consapevolezza, ma sappi che non è stato facile per me accettarlo e non ho voluto parlartene fino alla tua maggiore età perchè non volevo complicarti il già difficile periodo dell'adolescenza.

Adesso io e Michael abbiamo deciso di vivere la nostra storia di amore alla luce del sole, al lavoro, nella nostra squadra di rugby, con gli amici e ovviamente nelle nostre rispettive famiglie.

So che per te potrebbe non essere facile accettare questa situazione e ti prego di aprirti con noi per qualsiasi problema potessi avere a riguardo. Ma una cosa ti chiedo, se, come credo, anche tu sei gay, non fare come me, non aspettare di essere adulto per vivere la tua sessualità liberamente. Da parte nostra sappi che ti vorremo bene allo  stesso modo qualunque sarà il tuo orientamento sessuale."

Scoppiai a piangere e mi ritrovai abbracciato a mio padre e a colui che da lì a poco sarebbe diventato il mio secondo papà: era la mia famiglia, una famiglia accogliente dove potevo essere me stesso, un me stesso che adesso ero sicuro essere gay.

In autunno si celebrò la loro Unione Civile con una grandissima festa che riunì parenti, amici, compagni di squadra e colleghi di lavoro: da parte mia ero orgogliosissimo della mia nuova famiglia!

Per l'università mi trasferii a Milano dove conobbi Saverio: dopo un'intensa notte di sesso diventammo grandi amici. Fu lui che mi fece conoscere la vita gay della città: saune, bar, discoteche, il Pride: avevo l'impressione di vivere in un perenne Luna Park, finalmente mi sentivo a posto con me stesso e vivevo liberamente la mia sessualità anche se i miei papà prima di partire per Milano mi avevano fatto le loro raccomandazioni di scopare tanto ma sempre con il preservativo!

Adesso mi sono laureato e vivo a Milano ma in questi anni ho quasi sempre passato i weekend a casa dai miei, spesso accompagnato dal mio amante di turno che veniva accolto sempre serenamente e con affetto.

Ma dopo tanto sesso occasionale finalmente anch'io ho trovato l'uomo della mia vita: Marco. E la settimana prossima anche noi ci uniremo civilmente. Con la benedizione dei miei due papà e una grandissima festa, perchè l'amore va sempre celebrato, qualunque esso sia.




I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


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