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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
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In
spiaggia ad agosto
Un
racconto di Carlo Aless
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Parte prima
Parte
seconda
Appena arrivato in spiaggia mi tuffai in mare affinché l'acqua lavasse gli umori che colavano abbondanti dal mio buchetto ancora aperto, avevo goduto moltissimo ed ero stato tanto porcello.... ero molto soddisfatto di me!
Vidi Stefano coricato su un lettino, gli feci cenno con la mano e mi raggiunse. “ti è piaciuto farti aprire, eh?? ho visto che hai goduto come un porco eheheheheh hai un bel culo, mi piacciono i culi pelosi ed i buchetti belli rotti ma domani ti rompiamo ancora di più, ti piacerà vedrai” “cosa mi farete?” “tu cosa pensi??” “già oggi mi avete infilato le dita ed i due cazzi, domani... mi fistate?” “bravo ragazzo, hai subito capito, domani ti infiliamo la mano e vediamo quanto ti apri, ti va l'idea?” “sì sì mi va eccome!!” “allora fatti trovare in spiaggia al piccolo chiosco alle 9,30 puntuale che ci divertiamo”
Quella
sera
trovai una scusa e non cenai quasi per nulla, presi dall'armadietto
dei fermaci due capsule di lassativo e mi coricai. La notte dormii
poco per l'eccitazione ed alle cinque e mezza grazie ai lassativi mi
vuotai completamente.
Entrai
nella vasca e dopo aver svitato il telefono della doccia mi lavai
molto profondamente infilandomi il tubo.
Alle 9,30 puntuale come un orologio svizzero ero al chiosco a bere un caffè. Arrivò Stefano più bello che mai con un costume blu che faceva risaltare l'abbronzatura ed il pelo nero che così abbondantemente ricopriva il suo bel corpo.
“Andiamo”
mi
disse sottovoce e si allontanò ed io lo seguii di pochi passi fuori
dallo stabilimento. Di corsa con la sua auto a casa sua. Chiusa la
porta alle nostre spalle non riuscii a trattenermi e lo baciai
leccandogli anche la faccia “adoro sentire la tua barba ispida sulla
lingua...” “che puttana che sei! Ed io adoro il tuo bel culo sodo”
“sei bellissimo mi eccita da morire il tuo pelo” gli dissi mentre
ormai senza più vergogna gli massaggiavo il cazzo da sopra il
costume.
Ci
spostammo subito sul letto in un frenetico 69 che vedeva lui sotto e
me sopra che mi ingozzavo con il suo cazzone durissimo eccitato
anche dal poter accarezzare le sue gambe folte mente il mio buchetto
si apriva facilmente stimolato dalla sua lingua e dalle sue dita.
Ci
interruppe il suono del campanello. “E' Carlo, spostati che ora
iniziamo a fare sul serio” Carlo mi trovò già con il buco bagnato ed
un poco aperto e messo a pecorella eccitato e pronto a subire il mio
destino.
Si
sono avvicinati e mentre Carlo indossava un guanto di lattice
Stefano spalmava abbondante gel sul mio buchetto e con due dita lo
faceva entrare in profondità “ora ti lubrifico bene anche dentro
così scivola più facilmente” Sentii entrare il primo dito, o forse
erano già due, poi il terzo, il quarto ed infine la spinta aumentò
di vigore, respirai a fondo e cercai di rilassarmi il più possibile
e mentre espiravo spingendo in fuori come se dovessi andare di corpo
mi son sentito aprire a dismisura e la mano è entrata.
Bellissimo.
“ecco puttanella, ti sei preso la mano intera, e senza urlare, sei
bravo!” e poco dopo la sentii avanzare nella pancia lentamente,
molto molto lentamente. Ero teso ed eccitato ma avvertivo poco
dolore e soprattutto desideravo così tanto far bella figura che
resistetti un po' più delle mie forze. Carlo si fermò quando iniziai
a lamentarmi ad alta voce.
Arretrò
di un poco e rimase fermo per farmi abituare poi iniziò ad uscire
per poi entrare ancora sempre molto lentamente e come il giorno
prima il mio culo ha iniziato a sbrodare lubrificando in modo
naturale consentendogli di aumentare la velocità. Godevo, godevo
eccome! Il mio cazzo mezzo duro veniva masturbato da Stefano che con
l'altra mano mi accarezzava la testa “bravo così... prendilo
profondamente... lasciati aprire...” la velocità aumentò ancora un
poco.
Non
so quanti centimetri oltre al polso riuscì a farmi entrare so solo
che sborrai imbrattando la mano di Stefano che mi massaggiava anche
le palle. “guarda che buco di culo gli è venuto” disse Carlo con
tono soddisfatto togliendo completamente la mano “adesso sì che è
davvero un bel buco rotto!” e la mise di nuovo dentro in profondità.
Ora
entrava quasi con facilità ed io godevo e gemevo senza sosta. Il mio
cazzo rimase mezzo duro anche dopo la sborrata per lo sfregamento
contro la prostata che mi faceva impazzire. Poi avvenne
l'irreparabile: il movimento cadenzato di Carlo aumentò il mio
piacere a dismisura ed io iniziai a spingere il culo all'indietro
per farmi infilzare ancora di più.
“Stefano,
ti prego voglio la tua mano dentro ora... ti prego... fistami tu
adesso... ti prego...”
I
due amici si scambiarono il posto e Stefano infilò la mano “io non
arrivo in profondità, mi piace di più allargare il buco al
massimo...vediamo quanto ti apri ancora” ed in effetti la sua mano
restava nella prima parte del mio intestino ma a differenza di Carlo
la infilava e toglieva completamente ogni volta. “sei bravo...quanto
mi piace il tuo culo...mmmmm.”
Il
mio sogno si stava avverando: quel bellissimo ragazzo al quale avevo
dedicato decine di seghe fin dalla scorsa estate si stava divertendo
scopandomi il culo ed era eccitato da me! Mi girai come potevo
all'indietro cercando di guardarlo e gli chiesi di aumentare la
velocità con cui infilava la mano “cazzo che troia che sei, ti
adoro... ora ti rompo il culo come meriti” e dicendo questo percepii
che quando toglieva la mano lasciava il pugno chiuso mentre prima le
cinque dita restavano unite come un cuneo. “guarda come si apre e
quanto gode a farsi sfondare questo piccolo porcello!”
Carlo
nel frattempo mi dava il suo cazzone da ciucciare come un biberon.
“di più, Stefano, di più... spaccami il culo che mi piaceeee” non
potevo credere di averlo detto ma era vero: stavo godendo come non
mai.
Riuscii
a prendere il pugno anche in entrata alcune volte poi un orgasmo di
proporzioni mai provate mi fece quasi svenire e non riuscii più a
restare a pecorella ma mi accasciai di botto sul materasso.
Il gioco di mano finì lì per quel giorno ma nonostante fossi allo stremo delle forze sentii chiaramente prima un cazzo e poi l'altro trovare sfogo nel mio culo ormai rotto.