ORSI ITALIANI MAGAZINE
Il sogno che diventa realta' (parte quarta)
Un racconto di Artur Loy
Dopo pochi giorni, lasciai il monolocale in affitto e andai ad abitare con Mede nella sua villa, anche se in maniera clandestina: a scuola nessuno non doveva sapere niente. Era molto difficile insegnare nel suo istituto, incontrarci lungo i corridoi, nelle riunioni e fare finta di niente. Nonostante tutto, il nostro rapporto andava a gonfie vele eravamo innamoratissimi l'uno dell'altro e per me era cambiata la vita.
Non mi interessavano piu' le ragazze, non uscivo di casa, mi piaceva stare sempre accanto a lui e soprattutto mi piaceva scopare ed essere scopato da lui. Mede non era affatto geloso anzi mi esortava ad uscire e a conoscere nuova gente anche ragazze, se avessi voluto. Si avvicinava il giorno del mio compleanno e giornalmente mi chiedeva cosa volessi di regalo, rispondevo sempre che non c'era miglior regalo se non quello di andare a passare insieme una settimana a Saint Moritz. Quel giorno infatti ritornammo nel nostro nido d'amore e, dopo aver scopato, uscimmo per andare a cenare fuori.
Mi porto' in un ristorante molto sciccoso e proprio li' incontro' un amico, un suo ex compagno di liceo che non vedeva da molto tempo. Mi presento' e lo fece sedere a tavola con noi. Si chiamava Teddy, era un uomo della stessa eta' di Mede, elegantissimo e anch'egli molto raffinato, un po' piu' basso e piu' grosso del mio uomo, che negli ultimi mesi era un po' dimagrito. Portava gli occhiali e, dalle lenti luccicavano due grossi occhioni azzurri come il mare, era molto allegro, parlava in continuazione e ogni tanto faceva qualche battutina a Mede riferendosi al nostro rapporto. Mangiammo e bevemmo tanto e dopo aver finito Mede lo invito' a casa a prendere un caffe'. Lui accetto' volentieri. Arrivati a casa ci sedemmo davanti il camino, continuammo a bere e a parlare a un certo punto Teddy chiese di andare in bagno e fu li' che ebbi l'impressione che quell'uomo conoscesse bene quella casa. Si fecero le ore 23,00 quando Teddy disse:
'bene, è stata un serata molto rilassante, grazie per l'invito e, buon divertimento'.
Lo accompagnammo alla porta e aprendola ci accorgemmo che c'era una bufera di neve, non si poteva completamente uscire fuori. Mede rivolgendosi a lui disse:
'non puoi andare con questo tempo' e chiudendo la porta aggiunse:
'puoi anche passare la notte qui e, domattina, quando sara' passata questa bufera, andrai via.'
Lui accetto' e Mede lo fece sistemare in una camera mansardata di sopra . Ci ritirammo nella nostra stanza e mi parlo' di quell'uomo, mi disse che anche lui era gay, ma che non aveva mai avuto nessun rapporto con lui, lo considerava soltanto un vero amico d'infanzia e di liceo tutto li. Scopammo una sola volta ma il nostro rapporto, anche se piacevole , fu un po' diverso dal solito, la cosa strana era che, mentre Mede mi scopava sentivo che la sua erezione non era come quella di sempre e io, invece, pensavo a Teddy e in quel momento mi passava per la mente un solo pensiero e cio', quello di scopare in tre, considerando che era pure gay.
Non dissi nulla finimmo di scopare e mi alzai per andare in bagno. Al ritorno mi accorsi che Mede dormiva profondamente, mi sdraiai accanto a lui ma non riuscivo a prendere sonno, forse disturbato dal suo forte russare. Mi giravo, mi rigiravo e ad un certo punto presi la decisione di andare a dormire giu'. Scesi piano le scale e mi sistemai nel divano accanto al camino. Pensavo alla mia storia con Mede, pensavo a Teddy e mi chiedevo:
'ma sono diventato un gay pure io?'
Non riuscivo a darmi una risposta . Mentre ero assorto nei miei pensieri sentii dei passi, pensai fosse Mede mi girai e mi accorsi che invece si trattava di Teddy. Era a torso nudo e mutande, e, aperto il frigo si versava un bicchiere d'acqua che bevve tutto d'un fiato. Non mi aveva notato e stava per risalire le scale quando io, facendolo di proposito, tossii. Si giro' di scatto e vedendomi disse:
'ma che cosa fai a questa ora?'
Risposi che non riuscivo a prendere sonno e per questo mi ero sistemato sul divano. Si avvicino' a me e sedendosi nella poltrona di fronte mi accorsi che dalle mutande gli uscivano un paio di palle grosse e pelose. Lui guardandomi fisso negli occhi disse:
'stanotte vi ho sentiti scopare, Mede e' un uomo molto fortunato ad aver trovato un ragazzo come te, attraente, colto, intelligente e soprattutto diverso dai soliti deficienti che si trovano in giro.'
Parlava a bassa voce e con gli occhi fissava il mio corpo, era senza occhiali e i suoi occhi blu splendevano come due fari. Fui attratto dal suo grosso corpo e dalle sue palle e, facendomi da parte nel divano, lo invitai a coricarsi accanto a me. Accetto' subito, mi abbraccio' e con la lingua comincio' a leccare il mio collo. Sentii quel muscolo ruvido e caldo sul mio collo e mi eccitai subito. Lo baciai, con la mano cercai il suo organo, gia' duro ed eretto, e cominciai a menarlo. Sentivo il suo alito nel collo e la sua mano, che esplorava tutto il mio corpo, si fermo' nel mio buco cercando di entrare con un dito. Entro' con il pollice e mi fece un po' male, d'un tratto sentii il calore del suo liquido nella mia mano, era venuto e sorpreso dissi:
' di gia'?'.
Lui, quasi vergognato si scuso' e disse che non gli era mai capitato prima e che forse era stato dovuto al fatto che da molto tempo non faceva l'amore. Si alzo' di scatto e baciandomi sulle labbra aggiunse:
' vado sopra non vorrei che Mede si svegliasse e si accorgesse di noi, è un mio caro amico e non merita essere tradito proprio da me, ciao e scusami ancora'.
Lo vidi salire per le scale con quel suo grosso fondoschiena, ero sconvolto, mi facevo schifo, mi ero buttato fra le braccia di Teddy, non ebbi piu' dubbi: si ero gay e in maniera spietata. Mi addormentai all'alba e verso le 9.00 (per me erano passati pochi minuti) mi sentii accarezzare. Aprii gli occhi e vidi Mede che dandomi il bacio del buongiorno mi chiese:
' amore, ma stai male? Perche' sei venuto a dormire sul divano?'
Senza guardarlo negli occhi risposi che a causa del suo forte russare non riuscivo a prendere sonno e per questo ero venuto a dormire giu'. Mi chiese scusa, si reco' in cucina e, dopo pochi minuti lo vidi tornare con il caffe' e, sempre in maniera gentile e garbata, me lo porto' nel divano dove io stavo ancora sdraiato.
'Ma cos'hai' disse' sei pallido e i tuoi occhi sono tristi, cosa c'è amore? Dimmi tutto.'
Aspettando una mia risposta si sedette accanto a me. Profumava di colonia inglese e la vestaglia da camera che indossava rendeva ancora piu' massiccio il suo corpo. Lo fissai negli occhi e pensai subito a Teddy, l'avevo combinata grossa, avevo approfittato della bonta' di Mede e avevo tentato di andare a letto con il suo piu' caro amico, ma perche' l'avevo fatto? Mede non meritava una cosa del genere. Mentre pensavo tutto questo vidi scendere Teddy dalle scale e, avvicinandosi a noi disse:
'buongiorno, dormito bene?'
"Si' rispose Mede e aggiunse:' un po' meno Lucio che stamattina pare di aver perso la lingua'
" perche', ancora non te l'ha data?' rispose ridendo Teddy.
Ebbi un brivido nella schiena, pensai volesse raccontare tutto a Mede, ma mi tranquillizzo' subito aggiungendo:
'posso avere il piacere di avervi come ospiti per qualche giorno nella mia villa a Lucerna?'
Mede mi guardo' e con lo sguardo stava interrogandomi per sapere quale fosse la mia intenzione. Dissi di si e dopo aver fatto una calda doccia e un'abbondante colazione ci avviammo verso Lucerna ospiti di Teddy. Arrivammo dopo due ore circa e, sceso dalla macchina capii subito che anche Teddy, cosi' come Mede, economicamente era messo bene. La villa era molto elegante, entrammo dentro ed ebbi la sensazione di passare in pochi istanti in un'atmosfera rarefatta, colta, quasi d'altri tempi.
Mi trovai circondato da importanti arredi del 700 arricchiti da preziose, quanto rare, collezioni di arte cinese. Mi sentivo a mio agio, per nulla intimorito da tanta bellezza, forse dovuto al fatto che, nonostante l'atmosfera raffinata, l'ambiente era molto accogliente. Quello che mi colpi' fu la camera da letto matrimoniale sospesa in un cielo nuvolato in bianco e azzurro fatto da un controsoffitto in tessuto arricciato al centro, mentre tessuti rigati in seta nei toni del pastello del giallo e del turchese caratterizzavano il copriletto, i cuscini e le sedute. Composizioni floreali e santini 'sotto vetro' arredavano con ironia la testata del letto. Se alcune scelte d'arredo potevano apparire bizzarre e la loro disposizione casuale, alla fine mi stupi' come ogni mobile e soprammobile era collegato con il tutto a favore di un'atmosfera unica, solare ed eccitante.
Finito di girare l'interno della villa ci sedemmo nel saloncino vicino il camino dove Teddy racconto' a Mede che la ristrutturazione della villa era stata fatta dal famoso architetto tal dei tali loro compagno di scuola. Parlarono diversi minuti di quell'architetto e poi Teddy, volgendo lo sguardo verso di me disse :
"basta Mede stiamo annoiando Lucio';
"no' risposi'continuate pure io vado a prendere una boccata d'aria fuori.'
Rimasi fuori a pensare per circa venti minuti, qualcosa mi turbava ma non riuscivo a capire cosa, poi rientrando guardai Mede che con un po' di imbarazzo disse:
Siedi Lucio io e Teddy ti dobbiamo parlare. Con tono pacato e con lo sguardo per terra continuo':
'e' vero che con Teddy ci conosciamo da bambini, abbiamo passato assieme la nostra adolescenza e gioventu' ma la cosa che ti abbiamo nascosto e' che siamo stati e siamo ancora innamorati l'uno dell'altro.
Si fermo' di parlare all'improvviso aspettando la mia reazione.
Io non dissi nulla ma dentro di me ero contento di aver sentito quello che Mede mi aveva appena detto, pensai subito che nulla era perduto e quello che avevo pensato la sera precedente (la scopata in tre) si poteva ancora avverare. Poi recitando la parte dissi:
' se volete vado via subito mi dispiace turbare la vostra lunga storia d'amore, mi sento un intruso'
' No' disse Mede' non sei affatto un intruso, abbiamo parlato io e Teddy ed entrambi saremmo felici se tu restassi con noi.'
'Si' aggiunse Teddy,'Mede mi ha parlato a lungo di te, mi ha detto che non vuole perderti, tu con la tua gioventu' hai dato nuovamente un senso alla sua vita, finalmente non si sente piu' solo considerato che, a causa del mio lavoro, ci incontriamo una volta al mese, dai ti prego resta con noi, Mede ti vuole molto bene, gli ho raccontato di questa notte e per questo ha voluto dirti tutta la verita'.'
Erano parole che volevo sentir dire, guardai Mede, il suo sguardo era fisso sulle mie labbra aspettando un mio si' che senza nessuna esitazione dissi. Vidi gli occhi di Mede brillare per la gioia, si alzo', mi abbraccio' e baciandomi mi disse:
'grazie amore, grazie, ti saro' grato per tutta la vita'.
Mi mise in bocca la sua grossa lingua e mi strinse talmente forte che sentii i battiti del suo cuore.
Teddy ci osservava e quasi emozionato disse :
"possiamo brindare al nostro amore?'
Dissi di si e alzandosi tiro' fuori una bottiglia di Moët & Chandon e tre calici di cristallo. Brindammo piu' volte al nostro amore e dopo si aprirono le danze era arrivato il momento!!!.
Eravamo seduti tutti e tre nello stesso divano e io stavo nel mezzo. Mede comincio' a leccarmi nel collo e mi eccitava dandomi morsi nell'orecchio (sapeva oramai la mia parte debole ). Contemporaneamente Teddy, sbottonatomi la camicia, accarezzava con la lingua i miei capezzoli che nel frattempo si erano fatti molto turgidi, poi scendendo giu' con le mani cominciava ad abbassarmi i pantaloni. Io facevo lo stesso con Mede, cominciai a spogliarlo e mi accorsi che aveva un inizio di erezione che andava via via aumentando fino a quando rimase completamente in mutande, tolsi dal suo corpo anche quelle e vidi apparire il suo cazzone che oramai conoscevo benissimo.
Anche Teddy mi aveva tolto le mutande e vedendo il mio cazzo a tiro, si tuffo' a farmi un pompino che mi tolse letteralmente il fiato. Mentre lui mi spompinava io giocavo con le palle gonfie e pelose di Mede il quale distendendomi nel pavimento di legno infilo', dentro la mia bocca, quel gran pezzo di carne che si trovava tra le gambe. Teddy continuava a spompinarmi, sentivo la sua lingua, sicuramente piu' carnosa di quella di Mede, girare sulla mia cappella poi ad un tratto lo ingoiava fino a farsi toccare le tonsille dal mio cazzo . Lascio' la presa si abbasso' i pantaloni e dalle mutande mi vidi spuntare una bellissima mazza.
Era un po' piu' piccola di quella di Mede ma, la sua cappella era cosi' grossa e gonfia che assomigliava alla testa di un grosso polipo. Anche Mede resto' esterrefatto e disse:'cazzo che cappella non l'avevo vista mai cosi' grossa'. Girai di spalle Teddy e vidi due chiappe rotonde e sode, li allargai e trovai un ciuffo enorme di peli tanto da nascondere tutto il suo buco, gli infilai un dito per orientarmi e appoggiai la mia lingua nel suo orifizio. Mede nel frattempo aveva infilato il suo cazzo in bocca a Teddy e il suo andare e venire era cosi ritmato tanto da fare un rumore, tipo i piatti di una batteria. Appoggiai la mia cappella nel buco peloso di Teddy e spinsi dentro con forza, lui si sfilo' il cazzo di Mede dalla sua bocca e mi disse: piano, piano !!! ragazzo, cosi' mi laceri tutti i tessuti e poi rivolgendosi a Mede disse:
' avevi ragione a non volerlo perdere, hai scelto un bel toro, il suo cazzo fa girare la testa.'
Mede mi guardo', mi strizzo' l'occhio, e si mise in posizione di pecorina accanto a Teddy, anche lui pronto per essere inculato. Uscii col mio cazzo dal culo di Teddy e lo ficcai subito dentro quello di Mede, cominciai a chiavarlo con ritmo mentre Teddy mi cominciava a succhiare il culo. La sua lingua entrava e usciva dal mio buco come se fosse un dito, poi dopo avermi esplorato e lubrificato appoggio' la sua mazza nel mio foro . Sentii il suo cazzo caldo e nodoso entrare piano dentro di me e provai un piacere diverso dal solito, un piacere del tutto nuovo. Il mio cazzo, in culo al mio uomo, si fece enorme, e Mede comincio', come al solito, a spompinarmi con il culo rilassando e contraendo lo sfintere che pressava contro la base del mio cazzo. Sentivo la mazza di Teddy dentro il mio culo e con la mia mazza sentivo il culo di Mede.
Non resistetti piu' uscii dal buco e sborrai in faccia a Mede , lo feci apposta volevo leccare la mia sborra dalla sua faccia . Lo pulii con la lingua fino a succhiare l'ultima goccia e poi cominciai a imitare Mede aprendo e chiudendo lo sfintere spompinando il cazzo di Teddy con il culo. Anche lui venne subito e il suo abbondante sperma fu cosi' caldo che mi sentii bruciare dentro. Mede, a questo punto, afferro' per i fianchi Teddy e mettendolo in posizione, appoggio' il suo pene nel suo buco, che dopo un po' vidi scomparire del tutto dentro. A guardarlo sembrava un toro impazzito, dava dei colpi di reni molto forte e, mentre lo inculava gli menava l'arnese sincronizzando i movimenti della mano con quelli del suo cazzo.
Poi, sfilata la mazza fuori comincio' a sborrare nelle chiappe e nei reni di Teddy. Mi alzai e mi succhiai tutta la sua sborra , per poi passarla con la lingua in bocca a Teddy. Ci fermammo per almeno un quarto d'ora e dopo, trasferendoci in un quella meravigliosa camera da letto ricominciammo a lavorare nuovamente. Mede mi sdraio' nel letto delicatamente, mi alzo' le gambe, mi allargo' le chiappe e rivolgendosi a Teddy disse :'guarda che buchetto roseo, mesi fa l'ho sverginai , non aveva mai ricevuto un cazzo dentro e, io sono stato il primo a penetrarlo. Teddy guardo' il mio buco, era eccitatissimo, il suo cazzo si era gonfiato piu' di prima , mi fece alzare e si distese lui nel letto, mi disse di mettermi sopra di lui e cosi' comincio' ad incularmi ancora una volta. Mede , anche lui eccitatissimo, mi salto' addosso e puntando la sua mazza verso il mio culo, spinse pure dentro. Mi sentivo lacerare, avevo due cazzi in culo che cercavano di farsi strada verso il mio intestino, sentivo due grosse mazze dentro che cercavano di pomparmi. Ad un certo punto il dolore fu insopportabile sfilai con le mani i due cazzi dal mio culo, che comincio' a scorreggiare per l'aria che aveva preso e, rivolgendomi a Mede dissi:
'ci vorrebbe quel famoso olio.'
Teddy, intuendo a cosa mi riferivo apri' il comodino, prese la sua boccetta e mi allago' il buco di quell'olio. Poi con mota delicatezza comincio' a dilatarmi con le mani. Vennero nuovamente entrambi dentro e stavolta entrarono tutti e due senza ostacoli. I loro movimenti erano sincronizzati alla perfezione, mentre uno usciva, l'altro entrava . Sentivo il mio buco allargarsi a dismisura e sicuramente in quel momento doveva assomigliare ad un cratere. Mi pomparono per almeno dieci minuti e io non capivo piu' niente, mi girava la testa ma la sensazione di piacere era immensa, sentivo quei due grossi cazzi dentro di me che strisciavano contro le mie pareti e ad ogni entrata ed uscita provavo sensazioni che mi facevano venire i brividi in tutto il corpo. Vennero tutti e due dentro di me e poi sfilando le loro mazze ancora bagnate, cominciarono a leccarsele. Avevo un'eccitazione fuori dal normale, afferrai Mede e mettendolo in posizione cominciai a fotterlo con violenza, mentre Teddy con la lingua mi succhiava i coglioni e, ad ogni uscita dal culo di Mede, mi leccava il cazzo. Ero fuori di me stavo per venire, tirai fuori il cazzo dal dentro il culo di Mede e lo misi in bocca a Teddy che ricevette tutto il mio abbondante seme tanto da uscirgli dalle labbra.
Mede lo bacio' si lecco' ancora una volta il mio sperma e rivolgendosi a me disse : sei stato stupendo. Ci riversammo nel letto esausti, brindammo ancora una volta al nostro amore eterno e ci addormentammo dopo pochi minuti. Dopo alcuni giorni passati a scopare in tre, cercando di applicare tutte le posizioni del Kamasutra, io e Mede tornammo a Varese e ricominciammo la solita vita. Vivemmo la nostra storia d'amore in maniera molto intensa, sempre insieme e sempre innamoratissimi l'uno dell'altro, ci amammo con una passione tale che mi viene difficile farvela immaginare. Teddy una volta al mese ci veniva a trovare e li' davamo spazio alle nostre fantasie erotiche, eravamo felici e cosi', grazie a quel famoso sogno, passai la mia vita assieme a loro.
FINE
P.S. Questa è una storia vera, spero di averla raccontata bene, con alcuni suoi particolari e vicissitudini. Avrei ancora tanto da raccontare ma ho paura di diventare monotono. Naturalmente i luoghi e i nomi risultano diversi da quelli della realta', ma per il resto è una storia che si è veramente avverata.
Artur Loy