Le recensioni di Davide Sirignano

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Settembre 2005


LA BESTIA NEL CUORE

20 CENTIMETRI


LA BESTIA NEL CUORE

Regia: Cristina Comencini

Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, Angela Finocchiaro

Tratto dall'omonimo libro di Cristina Comencini

 

Sabina e' una donna affermata con un uomo che la ama e che farebbe tutto per lei, ma un giorno durante una seduta di doppiaggio, lei fa l'attrice, in cui presta la voce a una donna stuprata, si rende conto di avere dentro di se' una verita', una bestia nel cuore, la bestia che tutti noi abbiamo nel cuore, pronta ad azzannarci la gola.

Dentro di noi ci sono ricordi, sensazioni che e' meglio rimuovere per non soffrire, ma quando questi conflitti irrisolti raggiungono la superficie del nostro inconscio allora e' possibile accettarne le conseguenze?

Ed e' questo il viaggio di Sabina, interpretata da una sempre piu' brava Giovanna Mezzogiorno che onora e non sfigura davanti il rimpianto papa' Vittorio, nei reconditi spazi della mente.

Una storia molto drammatica sicuramente che, tuttavia, si regge sulla scelta di un cast di attori di prim'ordine, da Alessio Boni, reduce da 'La meglio gioventu'', sino all'amica cieca, Stefania Rocca, e ad Angela Finocchiaro: in particolare quest'ultime danno un tono di leggerezza e comicita' ad una narrazione di faticosi risvolti, con una storia d'amore tra le due pulita, spontanea, lineare, ma per questo piena di dubbi.

Il dubbio infatti regna permanente nei personaggi, ma abilmente dalla regista Cristina Comencini, svapora verso un finale, forse non a lieto fine, ma sicuramente rassicurante, da un certo punto di vista, perche' testimone del fatto, come una frase nella narrazione dice, che il passato puo' essere cancellato e non vissuto, ma tutto cio' deve servire per proseguire il presente.

La regista ha tratto questo film dal suo stesso libro e dimostra una padronanza invidiabile nelle inquadrature, in particolare e' molto bella la sequenza del parto in treno che rende benissimo l'angoscia del momento drammatico e anche i flashback psicologici di Sabina.

Molto importante, infine, e' il fatto che nel cinema italiano non si parla piu' di omosessualita' come un fenomeno da baraccone, ma come un semplice sentimento che puo' nascere tra due persone. Grazie Cristina.


20 CENTIMETRI

Regia: Ramon Salazar

Interpreti: Monica Cervera, Pablo Puyol

Sceneggiatura: Ramon Salazar

 

'20 centimetri sono quei centimetri che mi separano dalla felicita'', questa e' la frase che Marieta la protagonista dice all'inizio di questo film tanto bistrattato dalla critica per le provocazioni profuse, una penetrazione vista per una frazione di secondo, e per un argomento tanto delicato, come il cambiamento di sesso, toccato forse con troppa leggerezza.

Certo se si fa un paragone con Almo'dovar la storia perde moltissimo: tutti nella mente abbiamo il personaggio di Agrado che farebbe sfigurare chiunque per quanto e' bello e profondo, ma se si riesce a non essere puntigliosi, si passano due ore spensierate ricche di risate.

Quando Marieta si addormenta all'improvviso, soffre di narcolessia, nella sua testa si apre un musical! E sono proprio queste le parti piu' godibili. Il regista non cerca la perfezione nei balli, nel canto, talvolta anche fuori sincrono, ma punta sull'ironia pura, la parodia, i colori caldi di Madrid, un'esplosione di musica che ricorda 'Moulin Rouge' e 'Dancer in the dark' .

Si comincia con un romantico 'Parole, parole parole', di Mina, al pezzo piu' esilarante di Madonna, alla canzone finale obbligata dei Queen 'I want to break free.'

Siamo davanti una pellicola che tocca argomenti importanti, come il cambiamento di sesso e la prostituzione, adottando precise scelte stilistiche, dialoghi e situazioni francamente esilaranti e un finale con tutti i protagonisti della vicenda che scandiscono la chiusura e la liberazione da crisalide a farfalla di Marieta: indimenticabile.

 

A cura di Davide Sirignano


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