ORSI ITALIANI MAGAZINE


 

Le natiche di Sebastiano

Un racconto di

Jan Vander Laenen (jan.vanderlaenen@skynet.be)

 

"L'espressione inglese 'kiss my ass' ha un'origine antica legata ai riti satanici. (...) Nel passato era riferita al modo in cui si credeva che le stregherendessero omaggio al diavolo, che aveva un volto sul fondoschiena, con una bocca al posto dell'ano."

(Desmond MORRIS, Bodywatching)

 

Se qualcuno mi chiedesse a bruciapelo qual e' la cosa che trovo piu' bella al mondo, non comincerei a dissertare come un intellettualoide sulla grandezza delle ultime tre sinfonie di Mozart, per esempio, o sulla tenera tragicita' delle feste galanti di Watteau, o sull'armonia assoluta fra giardino, architettura e decorazione interna di Vaux-le-Vicomte. No, risponderei immediatamente e senza il minimo dubbio: il posteriore di Sebastiano! Oso affermare senza falsa modestia che sono un vero conoscitore di natiche e che, come un sommelier e' specializzato nell'apprezzamento e nella degustazione di vini, io mi conferisco con orgoglio il titolo di "chiappelier", uno che tutta la vita ha osservato, palpeggiato e leccato sederi maschili e che li ha classificati secondo le loro forme, il loro profumo ed il loro gusto.

Per quanto concerne la forma, sono solito distinguere, per esempio, fra i sederi nobili, vale a dire quei sederi la cui spaccatura e' un po' troppo lunga rispetto alla larghezza di ogni singola natica, i sederi hard-rock americani, un paio di chiappe robuste attaccate belle basse in fondo all'estremita' della schiena, i sederi alla Ercole o, piu' semplicemente, quelli che fra tutti preferisco, i sederi impudentemente grossi.

Il profumo ed il gusto, invece in base a quanto ho potuto personalmente constatare in seguito ad anni di ricerche sul terreno mostrano una forte correlazione con la razza, il colore della pelle e degli occhi e, soprattutto, con le abitudini alimentari. Inutile precisare, quindi, che la zona anale di un olandese sa spesso di formaggio e di prodotti lattici, mentre quella di un uomo mediterraneo ha piuttosto un sapore di olio d'oliva extravergine e di basilico, mentre quella di un maghrebino conserva intatto il profumo inebriante delle erbe esotiche che si comprano la domenica al mercato del Midi di Bruxelles. Insomma, questa breve introduzione e' per convincervi della mia competenza come "chiappelier" e del fatto che il mio giudizio lusinghiero nei confronti del fondoschiena di Sebastiano non dev'essere minimizzato o ridicolizzato, ne' preso per la sortita di un ubriacone.

Chi e', dunque, questo Sebastiano? Sebastiano e' semplicemente, senz'ombra di dubbio, l'uomo fiammingo piu' eroticamente esaltante che io conosca cosa invero non troppo difficile si potrebbe ribattere ironicamente, dato che i piu' begli esemplari maschili che popolano le strade delle nostre austere citta' fiamminghe ed i caffe' di Bruxelles, sono spesso immigranti. Ad eccezione del famoso Sebastiano in questione, poiche', quando lo incontrai per la prima volta quasi un anno fa come nuovo barman dietro il bancone del caffe' "Le Pre'texte", per un momento ebbi effettivamente paura di essere in preda ad una crisi della sindrome di Stendhal, una sensazione di vertigine e di dolore sordo che gli affetti da questo male provano quando contemplano un'opera d'arte classica.

Era forse tutto cio' dovuto al suo giovane corpo d'atleta? Alla sua andatura, che potrei descrivere come energica, sicura, elegante? Si trattava forse dei suoi furbi occhietti neri, affetti da quello che gli italiani definiscono cosi' armoniosamente "strabismo di Venere", uno sguardo che si torce quasi impercettibilmente e che racchiude tutto il suo mistero ed il suo fascino in quest'imperfezione? O era forse il suo sedere lo ammetto, sono incorreggibile quel suo sedere chiuso nei suoi jeans stretti, la cui forma era un compromesso fra il fondoschiena di Ercole e quello di Apollo, un fondoschiena, dunque, piuttosto raro, che volgarmente potrei descrivere come un incrocio eccezionalmente riuscito fra un culo stretto da ragazzino ed uno largamente amplificato da uomo? Inoltre va aggiunto che Sebastiano era quasi mi dimenticavo di dirlo simpaticissimo, malgrado la sua apparenza decisamente appetibile, o diciamo che era incline al flirt in ragione di considerazioni di ordine commerciali e, con le sue strizzatine d'occhio, i suoi sorrisi ironici ed un apprezzamento sboccato di tanto in tanto, era riuscito ad abbindolarmi cosi' bene dopo una sola visita al caffe' "Le Pre'texte", che decisi immediatamente di farne il mio nuovo caffe' abituale.

E cosi' vi ho trascorso serate intere, vi ho bevuto quantita' industriali d'alcool mentre spogliavo Sebastiano con lo sguardo, aspettando sempre il momento supremo in cui si sarebbe piegato dietro il banco per prendere un bicchiere sullo scaffale in basso. In quei momenti, mi sentivo un po' un vecchio porco, un ubriacone di quarant'anni, benche' Sebastiano mi rassicurasse ogni volta sul fatto che avere quarant'anni non voleva dire essere veramente vecchio cosa a cui io non ho mai creduto, ovviamente, anch'io ho uno specchio in casa. Una sera, circa sei mesi fa, la vista di tutto quel ben di Dio era ormai troppo per me. Erano circa le due, ero l'ultimo cliente, le tende del caffe' erano gia' state tirate e Sebastiano stanco dopo una giornata di onesto lavoro contava le sue mance. Fu allora che, forse a causa delle innumerevoli bevute consumate, forse per quella vocina in fondo a me che mi spingeva da sempre a correre un po' piu' di rischi nella vita, mi sentii pronunciare queste parole:

"Oh! Mio caro Sebastiano, darei una fortuna per poter contemplare il tuo sedere nudo con i miei occhi." Sebastiano, appena stupito, mi guardo' a lungo, prima di articolare una frase che aveva l'aria di essere uscita da una favola moderna, capitalista: "Una fortuna non e' poi veramente necessaria, con venti Euro il tuo desiderio si realizzera'."

Esitai. Stava scherzando o diceva sul serio? Estrassi comunque il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, presi un biglietto da venti Euro e lo posai ostentatamente di fronte a lui. E Sebastiano guardo' il biglietto per un momento, con un'espressione che era un misto di cupidigia e disprezzo, giro' intorno al banco e si posiziono' davanti a me; e fece cadere, con la schiena rivolta verso di me, lentamente, con una lentezza esasperante, i suoi pantaloni ed i suoi slip.

Ovviamente sentii l'eccitazione farmi salire il sangue alle tempie e, non esistendo niente di piu' frustrante di guardare senza poter toccare, mi udii pronunciare le parole seguenti: "Oh! Mio caro Sebastiano, darei una fortuna per poterti toccare il sedere nudo con le mie mani."

"Una fortuna non e' poi veramente necessaria, con venti Euro il tuo desiderio si realizzera'." Fu la sua risposta. E per venti Euro cominciai cosi' ad accarezzare la pelle di pesca del suo fondoschiena, mi accucciai dietro di lui ed aprii dolcemente le due natiche per ammirare il suo ano dall'aspetto cosi' innocente. Ma non essendoci niente di cosi' frustrante che toccare senza poter assaggiare, mi udii pronunciare le seguenti parole: "Oh! Mio caro Sebastiano, darei una fortuna per poter baciare le tue natiche nude con la mia bocca."

" Una fortuna non e' poi veramente necessaria, con venti Euro il tuo desiderio si realizzera'," rispose per la terza volta. Come succede nelle vere favole, il mio portafoglio era completamente vuoto. Pensai brevemente di andare al distributore automatico di banconote, quando mi venne in mente che avevo comprato un biglietto "gratta e vinci" nel pomeriggio. E "Oh! Mio caro Sebastiano," mi sentii dire, "non posso piu' darti venti Euro, ma la possibilita' di guadagnare una vera fortuna con il tuo sedere." Gli porsi il biglietto "gratta e vinci", intatto. E Sebastiano lo prese, lo appoggio' sul bancone, si volto' di spalle ed appoggio' le mani sullo sgabello davanti a lui.

E "Signore, ferma il tempo, lasciami morire, perche' mai vivro' un momento piu' paradisiaco nel corso della mia esistenza di peccatore," fu il pensiero che mi frullo' in testa durante quegli istanti cosi' intimi fra me e Sebastiano, ossia, fra un giovane di vent'anni dal piu' bel sedere del mondo ed un ubriaco decrepito di quarant'anni. E, in effetti, se Jean-Baptiste Grenouille mi chiedesse nell'aldila' come descriverei il profumo del suo piccolo ano, diventerei certamente lirico: come pepe nero appena grattato sul pelo di uno stallone puro sangue anch'esso tutto nero. E il biglietto "gratta e vinci"? Ebbene si', dopo gli istanti paradisiaci passati fra le gambe di Sebastiano sono rientrato a casa mia e non so, quindi, assolutamente, se il biglietto era vincente o meno e, in caso di vittoria, che valore avesse. Il fatto e' che in occasione della mia visita successiva al "Pre'texte" l'indomani, un nuovo barman era seduto dietro il bancone, e m'informo' del fatto che Sebastiano aveva dato le sue dimissioni per partire per un giro del mondo.

Jan Vander Laenen


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