ORSI ITALIANI MAGAZINE


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Un racconto di Francesco


La mia amica Francesca farebbe di tutto per vedermi felice, ed io per lei la stessa cosa.
Sara' che ci conosciamo da tanti anni, sara' che la pensiamo sempre nella stessa maniera, sara' che lei si chiama Francesca ed io Francesco e che abbiamo un'affinita' elettiva…
Lo scorso fine settimana ha invitato alcuni amici nella sua casa di campagna, poco fuori citta' anche se sperduta sulla cima di una collina e con un giardino, un ex giardino, ormai una giungla che la isola totalmente.
Mi aveva detto di non mancare per nessun motivo perche' aveva una sorpresa per me 'sai che ti voglio bene…'  la cosa mi stuzzicava ma ero un po' titubante, a volte e' un po' pazza…
Fatto sta che arrivo venerdi' sera direttamente dall'ufficio con la borsa in auto con tutto il necessario per il week-end. Ci sono tre auto nel cortile davanti casa, una non l'ho mai vista, non e' dei nostri soliti amici.
Sento vociare sul retro, in quello che resta del bellissimo giardino che i suoi nonni tenevano molto curato.
La tavola e' gia' pronta, ci sono candele accese in giro ovunque anche se c'e' ancora il sole ed un gruppo di pazzi scatenati che si bagnano con la canna dell'acqua e scherzano come dei ragazzini anche se abbiamo tutti superato i trentacinque anni… ma a casa di Francesca si lasciano i pensieri fuori dal cancello: e' questo il fascino di questa grande casa piena di stanze e scale e ricordi.
In pochi istanti sono gia' bagnato da capo a piedi, giacca e cravatta comprese e li vorrei uccidere tutti subito i miei migliori amici… mentre mi spoglio restando in boxer il mio sguardo viene rapito da quello che deve essere il proprietario dell'auto sconosciuta che mi si avvicina e si presenta: Gianluca e' bello da togliere il fiato, almeno per i miei gusti, senza dubbio e' lui la sorpresa che mi ha preparato Francesca.
Il viso di Gianluca non e' certo da modello, gli darei al massimo un sette nella scala da zero a dieci ma il corpo arriva tranquillamente a quindici se non di piu': carnagione chiarissima, capelli corti biondo rosso ed un spesso strato di pelo rosso che lo ricopre completamente: un maschio stupendo, voce bassa, stretta di mano decisa mentre ci presentiamo ed un sorriso quasi timido.
Francesca conosce bene i miei gusti… un maschio perfetto non di quelli con le sopracciglia rifatte, depilati, abbronzatissimi e sempre unti come delle seppie pronte per la frittura… Gianluca e' perfetto.
Spero di non avere un'erezione proprio ora che sono in mutande e bagnato… Immediatamente gli propongo il mio sorriso migliore e divento piu' chiacchierone del solito.
Francesca mi osserva da lontano e ci scambiamo un'occhiata complice. Come faro' a ringraziarla? Gianluca sale in camera con me, dice che Francesca ci ha sistemati in quella che era la sua cameretta mentre tutti gli altri continuano a bagnarsi ed a scherzare in giardino.
Sistemo la mia borsa e gioco subito la carta del disinvolto spogliandomi dei boxer bagnati ed andando in bagno per una doccia.
Continuiamo a parlare mentre e' il turno della doccia per Gianluca che mi fa vedere pero' solo le sue natiche mentre si cambia che sono bianchissime e lisce, che affascinante bizzarria questa: pelosissimo ma praticamente glabro sul culo!
Scopro cosi' che e' un collega di Francesca, che ha trentasei anni e da uno vive da solo in un piccolo appartamento in citta' dove si e' trasferito dalla provincia… ecco perche' non l'ho mai visto prima.
La cena e' sempre uno spettacolo di colori, sapori e profumi.
Ridiamo molto, beviamo anche molto vino rosso.
Il mio sguardo si incrocia spesso con quello di Gianluca e ad un certo punto con una scusa entro in cucina per aiutare Francesca e farmi dare delle spiegazioni.
Il suo collega e' un bravo ragazzo con il quale pranza quasi ogni giorno e dopo un po' di tempo le ha detto che cerca un fidanzato, proprio cosi', senza mezze parole ma semplicemente abbassando il tono di voce d'obbligo nei momenti di 'confidenze'.
Lei ha pensato a me.
Le saro' eternamente grato. Tutti insieme sparecchiamo la tavola che e' quasi l'una di notte, Gianluca e' diventato molto rosso in viso, penso sia il vino ma scopro che e' stato il sole del pomeriggio al quale non e' abituato.
Sono le due di notte quando andiamo a dormire: sono rilassato, il vino fa sempre un buon effetto in questi casi, e mi spoglio completamente. Gianluca anche, mettendo in mostra un cazzo grosso, spesso e con il pube foltissimo di pelo rosso che mi eccita da impazzire.
E' davvero un bellissimo maschio, non solo di corpo ma anche di testa. Lo guardo e faccio una battuta scema sul suo colore aragosta causato dal sole mentre gli prendo dalle mani il flacone di crema ed inizio a spalmagliela sulle spalle, sul collo e poi passo al petto ed i nostri sguardi diventano seri mentre un sorriso un po' ebete si imprime sui nostri visi.
Le mie mani scendono, lo toccano ovunque, fino ai piedi; lui ricambia accarezzandomi la testa e le spalle.
Quando mi rimetto in piedi lo bacio, ricambia con decisone e sorride.
Siamo sul tetto e lo lecco, accarezzo il suo pelo, mi piace tantissimo. Lui ricambia. Dice che gli piacciono i miei peli scuri ed il corpo muscoloso.
Continuo a baciarlo, a leccarlo… si gira e si mette subito a pecora: capisco cosa vuole e sono d'accordissimo.
Gli slinguo il buco e gli mangio le natiche, infilo un dito, due, tre e lo scopo con quelle.
Gode.
Tanto.
Lo masturbo mentre gli allargo il buco e poi appoggio il mio cazzo ed entro, subito, di colpo fino in fondo.
Sospira, gode.
Lo cavalco a lungo a pelle. Mi sborra in mano e gli faccio leccare tutto.
Esegue senza opporsi. Lo faccio mettere in ginocchio mentre continuo a pomparlo e gli infilo la lingua in bocca facendogli girare il collo e le nostre lingue si scambiamo la sua sborra, sento il suo sapore, mi piace.
Si muove su e giu' per farmi entrare fino in fondo, gode tanto. Gli strizzo i capezzoli, si lamenta perche' la pelle scotta per il sole.
Faccio piu' adagio. Lo lecco. Lo masturbo ancora e gli strizzo i coglioni, e' sempre in tiro e sborra di nuovo e con le contrazioni del suo culo sborro anch'io.
Mi vuole dentro di lui, non esco.
Gli accarezzo il petto sudato, la pancia, torno a massaggiargli il cazzo che e' ancora barzotto; gioco con i peli del pube: sono foltissimi, mi piacciono tanto.
Stringe ritmicamente la natiche ed il mio cazzo torna duro.
Vogliamo godere ancora.
Esco da lui che si corica sulla schiena ed allarga le gambe per farmi entra di nuovo.
Mi appoggio sulle braccia per spingere con piu' forza  in mio cazzo nel suo culo che si apre bene, ci guardiamo fissi negli occhi e le nostre lingue esplorano la faccia, il naso, le orecchie.
Sborro di nuovo mentre lo sego con forza strizzandogli letteralmente il cazzo e mentre vengo  lui spara in aria altri tre schizzi che ricadono sulla sua pancia.
Gli spalmo la sborra tra i peli, mi eccita tanto questa cosa e poi mi corico su di lui per mescolare i nostri sudori ed i nostri umori e ci addormentiamo abbracciati. 
Il sabato e la domenica ci vedono parte del gruppo per tutto il giorno ma la notte e' solo nostra. Domenica sera lo seguo con l'auto cosi' vedo dove abita.
E' una strada che percorrero' molto spesso, ne sono certo, ne siamo certi.

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