ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Il petto del giornalista

Un racconto di Freddy 76


Era un caldo agosto di tre anni fa e proprio per sfuggire alla calura estiva della città di Roma mi recai in un paesino che conoscevo dell'Abruzzo dove c'era una grandissima pineta dove si poteva stare al fresco e passeggiare.

Quel periodo adoravo camminare e così appena arrivato cominciai a farmi un giro veloce della pineta.

Dopo un po' su dei tavolini non lontani insieme a tre anziani stava giocando a carte un viso che mi sembrava conosciuto .

Ma sì, avvicinandomi vidi che era Claudio T. un noto cronista e giornalista della mia zona e la cosa più bella era che era a torso nudo con due mammelle quasi da donna con due bei capezzoli che i peli non coprivano.

Siccome li vedevo molto presi decisi di continuare a camminare ma al secondo giro vidi una cosa che mi piacque molto: in lontananza su una panchina a braccia conserte e ancora senza maglia era seduto Claudio.

Poiché lo conoscevo, era tra i miei contatti sui social, mi fermai a salutarlo.

Quando lui mi vide, con la sua bella voce squillante, disse:

- Federico! Ciao carissimo, che ci fai da queste parti?

Io gli spiegai che ero scappato dal calura romana e dato che mi vide un po' affaticato mi invitò a sedermi.

Una volta seduto gli dissi che lo avevo visto appena arrivato tutto preso a giocare a carte e gli chiesi se aveva vinto.

Lui si ombrò un po' in volto e mi rispose:

- No ho lasciato stare me ne sono andato via non mi sentivo a mio agio.

Gli risposi che anche a me era capitato di giocare con degli anziani e che se non sai giocare bene si arrabbiano.

Ma lui molto triste mi disse che non era per quello che non si era sentito a suo agio e disse ma per questo, disse, indicando con il viso il suo petto nudo sotto le braccia conserte.

Gli chiesi se si vergognava del suo petto.

Mi disse di sì e che quelle persone avevano un po' sorriso sul fatto che lo avesse un po' femminile.

Io gli risposi che lo avevo visto da lontano e mi sembrava un bellissimo petto.

Però magari ora che ero vicino avrebbe potuto farmi vedere meglio.

Così lui aprì le braccia e quel suo bellissimo seno seconda misura con quei peli fini e quei bellissimi capezzoli era davanti a me in tutto il suo splendore.

Gli dissi che avevo ragione, che a me piaceva molto, anzi mi sarebbe piaciuto toccarlo per quanto era bello.

E lui felice come un bambino:

- Beh se vuoi, tocca pure così mi dai un giudizio migliore.

Cominciai a carezzare le mammelle sopra i capezzoli senza toccarli.

Dopo un attimo un po' in imbarazzo e lui, guardandosi attorno con un filo di voce di chi sta per ansimare, mi disse:

- Ok dai adesso basta che può passare qualcuno.

Ma io non lo ascoltai e con entrambi gli indici cominciai a titillare velocemente i suoi capezzoli, lui ancheggiava e diceva:

- No dai, basta, piano, fermati ti prego, non qui, ahhhh, mi conoscono, fermati, no Federico smettila.

Io continuavo e ad un certo punto poggiai la bocca sulla tetta destra al che lui cominciò aa agitarsi ancora di più:

- No la.bocca, fermati, non c....iucc...iareeeee, ahhhh, fermo, ci vedono, ahhhhhh basta ti prego nn resisto più ahhhhh.

Aveva la testa all'indietro e nei pantaloncini il cazzo stava esplodendo.

Continuava a implorare di fermarmi ma poi ad un certo punto cedette e mentre cominciavo a mordere i capezzoli con i denti urlò:

- Ahhhhhh siiii come godoooo, ahhhhh non smettere, non mi importa se vedono che Claudio che godeeeee… che bello ahhhh mi scoppia il cazzo!

Si sbottonò i pantaloncini di corsa il suo cazzetto che duro sarà stato dieci cm circa era bagnato di presperma con una bellissima cappella a fungo .

Io continuavo senza fermarmi lui era in estasi aveva forti spasmi si piacere e non ci volle molto perché urlasse:

- Vengo vengooooo.

Il suo cazzo sparava fiotti di sperma e sembrava non smettere più.

Mi guardò e mi fece capire senza parlare cosa dovevo fare.

Scesi sul cazzo per ripulirlo bene.

Lui era completamente inerme tanto che a lavoro finito dovetti persino richiudergli i calzoni.

Mentre mi alzavo per andarmene lo guardai, aveva ancora i capezzoli turgidi e le mammelle rosse per i miei morsi.

Gli dissi che non doveva più vergognarsi di una cosa che gli aveva dato un così grande piacere.

Claudio annuendo con le lacrime agli occhi mi disse solo:

- Grazie

Freddy76

PS: è una storia vera.


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


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