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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
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Pelorosso
(seconda e terza parte)
Un
racconto di Carlo Aless
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
PARTE SECONDA
Gianluca
aveva
parcheggiato sotto casa e con la borsa del w-e si era avvicinato al
mio finestrino “vuoi salire?” mi aveva chiesto, ma era davvero già
molto tardi ed una settimana di lavoro stava per iniziare per
entrambi e fui costretto a declinare l'invito.
Entrai
in casa mia con la sensazione di non essere più solo al mondo, di
essere parte di qualcosa... dormii pochissimo quella notte.
Mentre facevo colazione il lunedì mattina sul mio cellulare squillò un messaggio “Buongiorno”; sì, mi sono sentito veramente felice.
Mercoledì
sera
sono andato a cena da lui con una, no meglio due, bottiglie di vino
rosso barricato che gli piace molto.
Abbiamo
fatto molto sesso nel passato week-end ma mi sento un po' intimidito
entrando in casa sua.
Gli
do le bottiglie, annuso nell'aria il profumo del cibo, mi fa vedere
casa dicendo che avremmo cenato in terrazza... ritrovo quasi
l'armonia della casa di campagna di Francesca.
Cammino
due passi dietro di lui in questa sorta di visita guidata e quando
si gira verso di me raccontandomi qualcosa che non sto ascoltando
gli appoggio una mano su una guancia in una specie di carezza che
arriva a coprire l'orecchio sinistro per poi arrivare al collo e lo
tiro a me baciandolo con tutta la passione che mi esplode dentro.
Ricambia,
mi
accarezza, mi stringe, mi bacia, mi abbraccia, ci abbracciamo.
E'
bellissimo,
il mio maschio è bellissimo e glielo dico. Sorride incredulo,
imbarazzato.
Gli
sfilo la polo verde che rende ancora più luminosi i suoi occhi verdi
e lo bacio ancora scendendo con le labbra sul collo e sulla gola.
In
due minuti siamo nudi e mi inginocchio a succhiarlo lì in corridoio
con le mani appoggiate sulle sua natiche.
In
un'unica leccata arrivo di nuovo alla sua bocca seguendo la striscia
di pelo più fitto che gli percorre l'addome dall'ombelico allo
sterno per poi perdesi nei folti peli del petto soffermandomi con le
labbra sui capezzoli rosei e piccoli.
Andiamo
sul letto. Non mi fermo lo desidero troppo.
Ricomincio
a baciarlo e leccarlo dai piedi fino alla testa, si gira e lo sento
fremere e gemere quando gli mordo tutto la spina dorsale dal collo
al coccige andata e ritorno per molte volte.
Si
gira di nuovo e mi corico al suo fianco, un poco sopra di lui e lo
bacio in bocca mentre la mano destra gli stuzzica il cazzone e con
il pollice e l'indice gli torturo il glande.
Geme.
Gode.
Le bocche sono unite. Respiro i suoi gemiti il suo piacere. Tiene
gli occhi chiusi e lascia che io sia padrone del suo corpo.
E'
bellissimo
Gianluca. Mi dice che sta per venire allora gli afferro il cazzo
e lo sego con decisione fino a farlo sborrare e continuo a
masturbarlo fino a che è uscito tutto lo sperma poi scendo a
leccarlo ed ingoio il suo cazzone, gli prendo in bocca i testicoli
ma non mi fermo e scendo lungo la sua gamba pelosissima fino al
piede per risalire sull'altra e spompinarlo ancora. Ha incrociato le
braccia dietro la testa e mi guarda beato.
Mi
siedo sopra di lui sfregando il mio culo sul suo cazzo di nuovo
duro. “Scopami” gli chiedo.
Mi
spinge indietro con il busto e mi fa avanzare con i piedi accanto al
suo viso: sono il equilibrio sulle mani e sui piedi e lui da sotto
mi lecca il buco e fa scivolare subito un paio di dita: sa quanto mi
piace farmi penetrare e mi eccita terribilmente.
Non
resisto,
cambiando in fretta posizione afferro il suo cazzo e mi ci siedo
sopra: mi scivola dentro allargandomi bene mentre resto seduto sul
suo pube qualche secondo prima di iniziare a muovermi impalandomi ed
appoggiandomi al suo petto.
Poi
mi alzo e mi corico sulla pancia e lui sopra di me mi è subito
dentro, ho la braccia larghe come se fossi in croce e le sue mani
sono sopra le mie.
Si
muove sempre più velocemente facendomi godere tanto.
Geme
mentre mi alita nell'orecchio e quando mi sborra dentro mi stringe
con forza le mani.
Restiamo
così a lungo, non vogliamo muoverci, sento il suo odore su di me,
dentro di me. Gianluca è totalmente dentro di me. Dobbiamo lavarci e
cenare altrimenti ci addormentiamo.
Siamo
rilassati, felici. Ceniamo come vecchi amici scherzando su tutto e
tutti. “Dormi qui” mi dice, mi chiede. Acconsento con estremo
piacere.
Ci
guardiamo
ancora negli occhi e ricominciamo a fare sesso a fare l'amore.
Si
mette a pecora, la sua posizione preferita, nel centro del letto e
stavolta voglio essere meno dolce, lo voglio mio con forza inserendo
le dita in lui due, tre e quattro.
Gode,
si morde il labbro ma mi sussurra di non smettere, mi chiede di
fotterlo.
E'
perfetto
Gianluca: un maschio perfetto. Lo scopo con forza tenendomi ancorato
ai suoi fianchi ed infilando ed estraendo completamente il mio cazzo
dal suo culo per poi montarlo con forza fino a venirgli dentro per
l'ennesima volta mentre lui si sega cercando di restare in
equilibrio su una sola mano.
Solo un minuto fermo e poi esco da lui che continua a segarsi e gli infilo due dita che muovo velocemente fino a farlo godere mentre sento il suo ano che mi serra le dita.
Io coricato sulla schiena, lui con la testa sul mio petto, gli bacio la fronte mentre gioco con il lobo del suo orecchio. “Penso di amarti” “Anch'io”
Abbiamo
cenato
assieme quasi ogni giorno senza rinunciare ai nostri soliti impegni:
io la palestra due volte a settimana, lui i suoi giri sui roller...
abbiamo dormito molto poco ma entrambi ci sentiamo pieni di energie.
Ho
fatto anch'io gli “onori di casa” la prima volta che è stato da me,
ormai ci sono vestiti di entrambi a casa dell'altro.
Ho
una grandissima attrazione per Gianluca, fisica e mentale, riesce a
stupirmi, lo adoro.
Due
giorni fa eravamo a casa mia sul divano coricati in senso opposto
ognuno con la schiena appoggiata ad uno dei braccioli, entrambi
impegnati a leggere: io un libro, lui appunti di lavoro.
Ho
iniziato a stuzzicargli i piedi, mi ha scacciato ridendo dicendo che
era impegnato; non ho smesso, gli ho tolto una calza ed ho iniziato
a mordergli il piede.
Nulla
mi schifa di lui: ogni singolo centimetro di pelle “è” Gianluca, è
“tutto” mio. A volte mi guarda un po' perplesso, io sono più
disinibito di lui.
Gli
ho morsicato il piede ed ogni singolo dito facendogli solletico. Ha
smesso di leggere...
L'ho
spogliato toccato baciato leccato.
Ha
fatto altrettanto con me. L'ho fatto inginocchiare sul divano con la
schiena verso il vuoto e mi sono seduto a terra per giocare con il
suo culo con le dita e la lingua.
Due
dita di una mano poi anche uno dell'altra ed anche un secondo.
Gemeva, godeva mentre lo dilatavo e gli leccavo la schiena.
Mi
sono alzato ed anche se in posizione un po' scomoda con le gambe
semi piegate sono entrato in lui spingendo ancora anche quando il
mio pube era a contatto del suo buco poi tutto fuori ed ancora tutto
dentro alcune volte spingendo forte.
L'ho
fatto girare e gli ho infilato il cazzo in bocca e mentre lui mi
succhiava dolcemente gli accarezzavo la testa e le guance facendo
scorrere le dita sulla barba che si è lasciato crescere e che lo
rende ancora più maschio.
Poi
di colpo mi sono staccato e l'ho baciato tirandolo sul tappeto per
iniziare un bel 69 con le dita che si intrufolano tra le natiche per
darci il massimo del piacere possibile.
Abbiamo
goduto ognuno nella bocca dell'altro ed io ho continuato a
succhiarlo cercando di ingoiare tutto il suo cazzone ma faccio
fatica per le dimensioni.
Lascia
che io conduca il gioco, dice che trova eccitante che mi prenda cura
di lui in questo modo.
Non
ho dato il tempo che gli diventasse mollo e mi sono impalato sul
quel bel cazzo rosa chiaro, le
mani nelle mani, ho piegato le braccia per avere le sue vicino alla
mia faccia e gli ho baciato il dorso di entrambe tenendo le dita
incrociate. “ti amo” “lo so... idem” , gli occhi negli occhi.
Ho
iniziato a cavalcarlo appoggiando le mie mani sulle mie cosce, mi ha
pizzicato i capezzoli e mi ha tirato un po' i peli del petto; ho
aumentato il ritmo più che ho potuto poi si è messo a sedere e mi ha
baciato “fai con calma, voglio godere in te” ho contratto
ritmicamente lo sfintere e lui gli addominali per continuare a
sentire il suo cazzo muoversi dentro di me mentre le bocche si sono
mangiate a vicenda.
Mi
ha spinto indietro e da coricato sulla schiena ho appoggiato le
caviglie sulle sue spalle ed ha iniziato a scoparmi con forza, in
equilibrio con le braccia e le gambe tese per entrarmi dentro ogni
volta con tutto il peso del suo corpo.
Ho
perso il senso del tempo.
Quando riaprivo gli occhi vedevo il suo viso rosso dallo sforzo e dal piacere, i peli del suo petto bagnati dal sudore ed i muscoli tesi fino a quando è esploso in me con un grugnito liberatorio cadendomi addosso.
Ho stretto le gambe attorno alla sua vita per tenerlo in me mentre
il respiro tornava tranquillo. Gli ho preso il viso tra le mani e
l'ho baciato. È rimasto coricato su di me per qualche minuto, gli
baciavo l'orecchio.
Gli
ho sussurrato “ancora, scopami ancora” ha sorriso sapendo quanto mi
piaccia farmi aprire da lui.
Ho
raccolto le gambe su di me ed ha giocato con il mio culo usando le
dita di entrambe le mani facendomi tornare il cazzo durissimo.
Anche
il suo è tornato duro ed è entrato ancora in me muovendosi
lentamente mentre mi segava.
Abbiamo
sborrato quasi all'unisono io sulla mia pancia ed imbrattandogli la
mano, lui ancora dentro di me.
Ci
siamo rialzati con un po' di sforzo, una doccia assieme lavandoci a
vicenda e poi a letto, stretti, uno sull'altro quasi fusi in un
unico corpo.
Al
mattino quando mi sono svegliato era già uscito, fa spesso così:
deve passare da casa per cambiarsi e prepararsi con calma... è
abitudinario... che posso farci??? su un post-it attaccato alla
caffettiera già pronta da accendere mi ha scritto una poesia.
Ho pianto in silenzio fino a quando l'emozione non è totalmente uscita da me attraverso le lacrime per lasciare spazio ad un sorriso che non penso possa più spegnersi. Come posso non restare stupito da questo animo nobile chiuso in un metodico ingegnere?
Ti vorrei ora vicino a me,
stringerti dolcemente e sentirti mio,
sentire il tuo cuore che batte contro il mio,
il tuo respiro dolce tra noi.
Sentire il leggero tocco delle tue mani su di me,
il tuo abbraccio forte che mi rende sicuro,
le tue labbra unite alle mie.
Sentire tutto il tuo amore per me,
e farti provare quell’infinito desiderio di renderti felice
che continua a crescere forte in me.
E averti tutto per me, per sempre tutto per me
addormentarmi sempre stretto a te
per sempre felice nella gioia unica del nostro amore.
Non lasciarmi mai . . .