Un erotico pomeriggio di un sabato autunnale...
Racconto di: Sir duke bear
Sembra il titolo di un film della Wertmuller, ed invece e quello che mi è capitato sabato pomeriggio passeggiando al mare...
Ero partito con la voglia di incontrare qualcuno per parlare un pò liberamente e magari fare del sesso, lì in quel piccolo meraviglioso paradiso naturistico della spiaggia libera nudista, così bella e così piacevole in questa stagione.
Ero calmo e tranquillo quando sono arrivato, c'era poca gente in spiaggia, forse 9/10 persone, non di più, soffiava un pò di vento da nord, che sollevava qualche onda, ma un bel sole caldo allietava il pomeriggio autunnale ed invitava a dolci pensieri.
Un pò rammaricato per l'esiguo numero di persone viste in spiaggia, mi accingevo a fare la mia passeggiata tra le dune, un pò perchè mi piace ed aiuta a rinforzare le cosce e polpacci, un pò con la speranza di trovare qualcuno nascosto lì in mezzo al riparo dal vento e tutto nudo a godersi il sole. Con molta sorpresa e stupore, mi si offrì uno spettacolo ancor più bello di quando la spiaggia è piena d'estate. Quanti corpi nudi, quanta carne, si poteva respirare il profumo di quei corpi, giovani, maturi, belli e di ogni tipo. Mi si è acceso il desiderio, ed io vestito di solo un short da mare gonfio di desiderio inizio la ricerca. Da lontano avvisto un bel figuro.
Non molto alto, capello corto grigio, berretto mimetico, spalle larghe ma non da palestra, naturali, bella camminata, pelle abbronzata normalmente e pizzetto grigio. Molto maschile. Età circa 50 anni. Incalzo il passo, per poi fermarmi in prossimità del suo telo steso per terra dietro una duna alta e riparata. Bello, maschio, orso.
Una folta pelliccia scura frammista a chiazze grigie sul petto e sulla pancia non vistosa ma bella a vedersi, occhiali da sole, belle cosce e gambe robuste, un arnese virile bello anche se a riposo, un sacca ricca ben in mostra tra le cosce. Mi fermo gli dico Ciao, mi risponde. Gli chiedo se potevo sedermi lì e parlare un pò. Il mio cazzo spingeva fortemente nello short e si notava vistosamente. La sua risposta fu, il tuo cazzo parla per te, siediti ed inizia a far parlare anche il mio.
Sconvolto nei sensi, la mia testa piena di pensieri, immagini, il suo profumo di maschio che mi stordiva, mi portarono a baciargli subito i capezzoli turgidi come due piccoli cazzetti. Al primo bacio/morso un mugolio di piacere gli uscì dalla bocca, ed il suo cazzo si inturgidì. Mi strinse a se, ed io abbracciato avvinghiato a quella pelliccia, mi sfilai lo short da mare, e con il cazzo duro come il marmo iniziai a strofinarglielo sulla pancia calda.
Le sue mani mi stringevano i coglioni gonfi pronti a scoppiare.
Fu tutto un seguirsi di carezze maschie, virili, baci/morsi su ogni parte del corpo. Odorarsi i propri odori, sentire i sapori di ognuno. Un apoteosi di piacere. Ad un certo punto Giulio, il suo nome, mi sussurrò con desiderio: Prendimi, chiavami, fammi sentire la tua virilità fino in fondo alla mia anima.
Preso da un'eccitazione estrema, gli tirai su le cosce e le posai sulle mie spalle. Iniziai a baciargli il buco del culo, leccarglielo, succhiarglielo, massaggiarlo con due dita, e poi con irriverenza ed orgoglio lo penetrai.
Il suo buco mi massaggiava il cazzo, le sue mani mi carezzavano le natiche
Il suo viso mi caricava, gli baciavo la faccia, il pizzetto grigio. Ad un tratto mentro ero dentro di lui e pompavo, gli presi il cazzo in bocca succhiandoglielo avidamente, e lui gridò di piacere e venne fuori lasciando cadere il suo sperma sul suo petto. Preso da quella visione, gli sfilai il cazzo dal culo, infilandogli tre dita dentro per sentire il suo calore. Era umido, e quella umidità mi fece impazzire. Venni copiosamente sul suo corpo, e vidi il suo piacere fondersi con il mio.
Rimanemmo abbracciati nei nostri umori dopo facemmo un bagno per pulirici, e poi restammo vicini a goderci un meritato riposo in quel pomeriggio caldo autunnale. Siamo rimasti qualche ora li fianco a fianco. Altre persone passavano ci guardavano, qualcuno voleva provarci, ma sinceramente eravano esasusti.
Quando stavamo per salutarci per andare a casa, Giulio mi prende, mi accarezza, e poi scende giù con la sua bocca sul mio pube, e mi prende in bocca di nuovo il mio sesso un pò addormentato. Lo fa crescere nella sua bocca con la lingua molto sapientemente utilizzata e se lo fa scivolare in gola stringendomelo con le tonsille, mentre con le mani mi stringeva sapientemente i coglioni. Con le mani gli carezzavo la testa ed il viso spingendo il pube verso la sua faccia , lasciando crescere il desiderio e la libidine fino ad esplodergli in bocca e lasciandogli assaporare il succo della mia anima ..........
Sir duke bear