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omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
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Il
padre della sposa
Un
racconto di Danny
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Quello
che
mi è successo sabato scorso è stato veramente incredibile.
Pure
io
sono ancora senza parole data la situazione paradossale ma ho
imparato a non stupirmi più di nulla.
Invitato
a un matrimonio, mi
trovo in chiesa ad aspettare l’arrivo della sposa, Erica,
giustamente, come tradizione vuole, in ritardo.
Erica
frequenta la
nostra compagnia da poco tempo ma c’è da subito stata molta intesa
e amicizia tant’è vero che mi ha voluto come invitato al giorno
più bello della sua vita.
Finalmente
la sposa arriva. Come scende
dall’auto ho un doppio tuffo al cuore.
Il
primo per la particolare
bellezza della sposa, con un bellissimo e elegante vestito che la
risalta ancora di più.
Il
secondo “tuffo” ancora più incisivo:
l’accompagnatore della sposa, il padre.
Penso
di avere visto
raramente uomini di questo calibro: sulla sessantina, aspetto
decisamente ursino, corporatura ben definita e imponente, capelli
riccioli neri, un pizzetto curatissimo con un paio di baffi molto
folti e eleganti.
Pure
il vestito gli conferiva un aspetto molto
maschio, virile ma allo stesso tempo signorile.
Sarà
stato anche per
il momento ma noto brillare in lui due occhi di una lucentezza
straordinaria, di un colore blu intenso che si confonde con il cielo
terso e limpido.
Penso
a quanto sia stata fortunata Erica ad avere un
padre così e la moglie ad avere un marito sicuramente invidiato da
molte donne.
Certo
è che durante la cerimonia non stacco un attimo
gli occhi dal padre.
Purtroppo essendo dietro di lui, non ho modo di osservarlo bene anche se comunque riesco a fantasticare sul suo meraviglioso sedere, specialmente quando si siede, mette in risalto due natiche da urlo.
Finalmente
la
cerimonia termina e durante l’aperitivo ho modo di osservare
bene il mio orsacchiottone.
Cerco
di “attaccare bottone” e devo
ammettere che trovo terreno fertile nel senso che oltre a essere
bello, il padre della sposa è pure molto simpatico e chiacchierone.
Mi
sorride spesso durante lo scambio di battute e mi chiede chi sono,
come mi chiamo e si interessa a me.
Poi inaspettatamente mi dice: “Peccato che io sono al tavolo riservato ai genitori degli sposi altrimenti mi avrebbe fatto piacere pranzare con te… sai che palle con i consuoceri, per non parlare della moglie….”
Di tutta risposta gli dico: “Beh dai puoi sempre evadere e venire a trovarmi al mio tavolo… ma senza moglie o consuoceri”. Entrambi scoppiamo a ridere…
Fortuna
vuole
che al ristorante, un bellissimo agriturismo sui colli Euganei, ho il
tavolo proprio di fronte a lui per cui riesco a comunicare
senza grossi problemi e comunque ci diamo delle occhiate di intesa
che solo due orsacchiotti sanno come fare.
Gli amici al tavolo con me notano le mie distrazioni e che non chiacchiero troppo con loro ma prendo la scusa che sono un po’ stanco per la notte insonne avuta.
A
un certo punto vedo che Antonio, il padre della sposa, si alza dal
tavolo e mi chiede se vado con lui a vedere a che punto sono i
novelli coniugi con il servizio fotografico.
Non
me lo faccio
ripetere e mi alzo subito dal tavolo.
Usciamo
dal ristorante e
Antonio mi chiede se mi va di fare due passi per iniziare a smaltire
gli antipasti” e massaggiandosi con le mani la panciotta davvero
prominente ma molto sexy mi dice: “…vedi caro mio poi come
cresce… eh però anche tu sei messo bene… meglio che ci sia da
toccare piuttosto che il nulla, ti pare?
Meglio
abbondare….”.
Accolgo queste sue “uscite” con molto entusiasmo e prendo la
palla al balzo.
Cerco
di osare un po’ di più e facendo segno sul
suo culo gli rispondo: “…certo… anche il tuo lato B però ne
risente… è diventato più grosso della pancia…”.
E
ancora una
volta Antonio scoppia a ridere e tastando il mio culo mi dice: “....
oh, senti da che pulpito arriva la predica…”.
E’
inutile dirlo
ma dopo questa sua affermazione ho il pisello che nei pantaloni
scalpita.
Cerco
di nascondere il rigonfiamento evidentissimo anche
perché i pantaloni sono di cotone leggero e si nota subito.
Antonio
se
ne accorge e dopo aver guardato a destra e sinistra che non ci
fosse nessuno mi dice tranquillamente: “… guarda qua…, non hai
nulla da vergognarti… anche il mio è cresciuto… chissà di chi
è il merito?”.
Noto
con piacere che anche lui ha un’erezione
veramente da capogiro, ha un pacco davvero enorme ma prima di agire
aspetto un’ultima sua mossa.
Meglio
che non prenda iniziative anche
se gli salterei addosso all’istante.
Addentrati
in una stradina nel
grande parco del ristorante, Antonio mi indica una costruzione: “Vedi
là ci tengono i cavalli. Vieni andiamo a dare un’occhiata”.
Entrati
nella stalla con mia grande sorpresa (ma speravo che
avvenisse), Antonio mi prende la testa e me la spinge vicino alla sua
iniziando cosi un lunghissimo bacio: “Sei più bravo di qualsiasi
moglie o amante… altro che le donne!”.
Sento
i suoi baffoni sulle
mie labbra e le nostre lingue si incrociano in modo vuluttuoso, l’una
nella bocca dell’altro. In fretta e furia gli sbottono la camicia e mi
trovo dinnanzi un orsone nel vero senso della parola, abbondante
pelo persino sulla schiena.
Un
uomo davvero eccezionale.
Inizio
a
leccargli i capezzoli e con le dita glieli stimolo per bene.
Sento
tra
le dita che si ingrossano ulteriormente, segno che sto facendo un
buon lavoro.
La
conferma viene anche dai suoi gemiti e mi dice di non
smettere.
Nel frattempo mi sbottona i pantaloni e camicia e poi si toglie i suoi.
Antonio
indossa
un elegantissimo slip colore verde acqua che gli risalta il
paccone già di per sé grosso.
E
in effetti come si cala lo slip mi
ritrovo davanti un cazzo di dimensioni notevoli, duro, venoso e con
una cappella davvero gigantesca.
Fatico
a prenderla in bocca anche se
la voglia di assaggiarlo e di succhiarmelo è tantissima.
Con
uno
sforzo riesce a spingere tutto il suo sesso nella mia gola
provocandomi una tosse terribile.
Cerco di resistere finché non mi abituo a quella gigantesca presenza nella mia bocca.
Con
le
mani riesco a sentire anche la consistenza delle sue palle,
davvero molto grosse e dure.
Già mi immagino quanto dolce miele produrranno per la delizia mia e di tutti gli orsetti che avranno la piacevole occasione.
Mi
sfilo
il suo cazzone e con la lingua inizio a esplorare le palle e mi
spingo più sotto fino a leccargli il buchetto.
Ha
un culo da
impazzire, i muscolosi e carnosi glutei nascondono una caverna tutta
da esplorare.
Su
uno scaffale trovo una specie di coperta che stendo
per terra e cosi posso sdraiarmi comodamente.
Invito
Antonio a
allargare il suo culo con le mani e di sedersi sulla mia lingua
pronta a entrare nelle sue viscere per portarlo al massimo del
piacere.
Mi
gusto tutto di lui, sento scendermi in gola i suoi umori
e intanto lo preparo a essere mio.
Cambiamo
posizione e il padre di
Erica si mette in ginocchio offrendomi tutto il suo culo.
Mi
dice che
non è da molto che si dedica a queste pratiche e per cui devo avere
pazienza se non riesce ad accontentarmi subito.
Mi dice inoltre che il suo culo è ancora praticamente vergine ma da quello che vedo non sembrerebbe.
Il
mio
cazzo è al top dell’erezione e delicatamente penetro quella
caverna come se fosse di burro.
Faccio
mie le sue parole e
effettivamente cerco di essere il più dolce e delicato possibile.
Antonio
mugola di piacere e quando mi accorgo che sfoga i suoi
piaceri urlando, in fretta gli tappo la bocca con il mio slip.
Anche il suo cazzo gronda di umori ed è veramente un piacere sentire quelle gocce che direttamente dal suo uccellone arrivano sulla mia pancia.
Purtroppo
sentiamo
delle voci che ci chiamano: al ristorante stanno già
arrivando altre portate. In fretta e furia sborro tutto il mio seme
dentro il suo pancione.
Antonio
non finisce di ringraziarmi per il
caldo e inaspettato regalo.
Ci
ricomponiamo subito (dobbiamo essere
impeccabili) e con passo sostenuto rientriamo al ristorante.
Nel
frattempo
mi riempie di complimenti per le prestazioni ma in tutta
sincerità sono io che mi devo complimentare con lui.
Mi
dice che
anche lui mi ha notato subito in chiesa e che non vedendomi essendo
io dietro di lui, non si dava pace.
Poi
quando ha visto che ho rotto
il ghiaccio, non ha esitato nemmeno un secondo a mostrarmi la propria
disponibilità.
Poi
mi confida che un po’ era spiaciuto per quello
che è accaduto, non tanto per la moglie ma per “rispetto” alla
figlia che adora.
Ma
io lo rassicuro dicendogli che naturalmente non
verrà mai a sapere ciò che è accaduto.
Con
la moglie non ha più
rapporti sessuali da anni, mi dice che ha perso quasi ogni interesse
per il mondo femminile che ora gli procura solo noia.
Da
un paio di
anni ha invece scoperto l’universo ursino.
Mi
dice che, col senno
di poi, ora capisce come mai molti uomini lo squadravano da capo a
piedi, specialmente quando, avendo fatto l’autista di TIR, scendeva
nelle piazzuole per pisciare.
Dopo
queste veloci confidenze
rientriamo al ristorante.
Amici
e parenti ci chiedono dove siamo
stati tutto quel tempo e senza scomporsi Antonio risponde: “…a
smaltire le prime portate, ora siamo pronti per proseguire… anzi
prometto davanti a tutti che d’ora in poi farò più attività
fisica per smaltire la mia trippa”.
E guardandomi sornione mi fa l’occhiolino e si siede a tavola.