ORSI ITALIANI MAGAZINE


La seconda volta di un padre di famiglia

Un racconto di Moltointeressato

 

tratto da una storia vera - Sardegna 2008 - tutti i fatti e le persone corrispondono alla realta' - per qualsiasi cosa scrivetemi a moltointeressato@gmail.com

 

Quel giorno la faccia della gente era lo specchio del mio stato d'animo: amarezza mista a malinconia.

Tutto, intorno a me, non faceva che aumentare la mia depressione: freddo, grigio e soprattutto la fine dell'estate.

Nemmeno un mese prima mi stavo godendo il caldo sole della Sardegna e adesso mi trovavo immerso nell'inverno della mia citta'.

Lo sguardo fisso fuori dal finestrino e il vuoto nell'animo.

Infilai le chiavi nel portone e mestamente salii le scale verso il mio appartamento.

Mi ci vuole qualcosa di forte, me lo merito!

Chiusi la porta alle mie spalle, lasciai cadere quella pessima giornata ai miei piedi e nudo mi diressi verso l'angolo bar con l'idea ben definita di un vodka-martini.

Ne ingollai 2 bicchieri steso sul divano mentre con la mano libera coccolavo il mio amico steso su una coscia.

Gli effetti dell'alcool non si fecero attendere e ben presto il mio relax divenne un cazzo da ventidue teso e pulsante di desiderio.

Feci partire cosi' il porno inserito in pianta stabile nel mio dvd e di fronte alla bellezza di Zak Spears cominciai a masturbarmi.

Potra' sembrare strano ma quando mi masturbo davanti ad un porno (etero o gay che sia) mi impegno per venire simultaneamente all'attore che ho di fronte, mi da un piacere aggiuntivo e una specie di legame virtuale che in qualche modo riduce lo squallore dell'atto in se'.

Dunque Zak era molto vicino a venire, lo si sentiva dai suoi gemiti profondi e dagli urli che aumentavano di volume ed anche io di conseguenza sentivo vicina una copiosa sborrata sul mio petto quando d'improvviso il suono del cellulare mi riporto' sulla terra.

Mi ritrovai con il cazzo in mano davanti ad un'eiaculazione fotonica di Zak Spears.

Risposi indispettito senza abbassare il volume.

numero sconosciuto

'Pronto?'

'Marco!? Ciao!'

'Chi parla?'

'Non mi riconosci!?'

L'accento romagnolo e il timbro della sua voce richiamarono alcune immagini piuttosto eccitanti nella mia mente.

'Certo che ti riconosco! Non mi capita poi tanto spesso di scoparmi un manzo come te, Alberto!'

La sua voce divenne improvvisamente tremante ed emozionata, farfuglio' qualcosa di incomprensibile poi un singhiozzo.

'Alberto? Che ti succede!?'

'Scusami.. adesso mi passa..'

'Hey tranquillo amico, dimmi con calma!'

'Marco, ho aspettato questo momento per settimane e sinceramente temevo che non ti ricordassi di me o che non ti facesse piacere risentirmi'

'Non ti preoccupare, mi fa piacere!'

'Ma.. ho interrotto qualcosa? Sento degli urli.. come dire..'

'Beh si qualcosa l'hai interrotto, ma non c'e' problema tanto e' un dvd!! Posso tornare indietro e ricominciare da capo ehehe..'

'Senti Marco, io devo vederti, non ce la faccio piu', se vado avanti di questo passo ne esco pazzo!'

'Ah si? Bene! Okay, perche' non vieni adesso!?'

'Vengo dove vuoi.. per te qualsiasi cosa! Dimmi dove!'

Avvertii un sussulto di eccitazione, questo uomo mi desiderava alla follia, sembrava isterico e sull'orlo di una crisi di nervi.

'Io sono a Mantova, in via Amatore Sciesa,13 in riva al Lago superiore, campanello Rossi'

'Io sono di Forli'! Hey vediamo.. devo raccontare qualcosa a mia moglie'

'Ancoraaa? Senti Alberto, io non voglio entrare in queste stronzate matrimoniali okay!? Se vuoi scopare non c'e' problema ma io di te non voglio sapere niente! Ne chi sei, ne chi altro ti scopi o le balle che devi raccontare a tua moglie! Chiaro!? Sai dove trovarmi!'

Chiusi il motorola su se stesso e con un ghigno sadico e divertito mi alzai per un altro drink.

Sara' isterico e pazzo quanto vuoi ma non si sparera' mai Forli'-Mantova di lunedi' sera per una scopata, certo che potevo evitare di trattarlo cosi' infondo e' un manzo micca male pazienza tanto stasera ho appuntamento con Jafar..mmh Jafar non vedo l'ora

Rewind

Mi fermai sulla scena in cui Zak Spears dice 'I wanna be double-fucked' e ripresi cio' che avevo interrotto.

Verso le 21 scesi le scale e mi diressi verso il parco quando una voce mi chiamo'.

'Marco, hey Marco!'

Jafar ansimante correva verso di me in tutta la sua possente bellezza.

Jafar ha 40 anni, e' figlio di una prostituta egiziana e di un camionista bianco.

E' alto e massiccio, la pelle scura e i tratti mediterranei, il suo corpo muscoloso e ben definito e' ricoperto da un pelo nero e riccio, il suo cazzo e' da paura: non bello ma enorme sia di diametro che di lunghezza.

Mi faccio scopare da Jafar tutte le settimane e lo pago, Jafar ha moglie e due figli adolescenti, con me ha trovato un modo per arrotondare lo stipendio da operaio.

Non pago mai nessuno per il sesso ma per Jafar faccio un eccezione, sia perche' che ha bisogno di soldi ma soprattutto perche' nessuno mi scopa come lui.

La sensazione che provo quando e' dentro me e' indescrivibile, sento il corpo aprirsi e spezzarsi alla possenza dei suoi affondi, il mio culo si tende oltre il limite massimo per accogliere quella verga grossa, venosa e dalle tinte scure.

'Senti Marco, stasera dobbiamo andare da te, ho gente in casa..'

La moglie di Jafar e' un italiana sulla cinquantina e sa perfettamente che i suoi incontri settimanali hanno a che fare con il talento naturale del marito ma d'altro canto fino a quando ne rimarra' la principale beneficiaria continuera' a godere delle entrate extra che le permettono di togliersi qualche voglia.

Per questo motivo Jafar solitamente preferisce incontrarmi a casa sua, nella tavernetta del seminterrato.

'Come vuoi amico, non c'e' problema! Andiamo!'

Entrammo nel mio appartamento e prima ancora che la porta si chiuse avevo gia' le mani sulla sua patta.

Gli tolsi i pantaloni.

Il suo cazzo anche moscio era notevole, adoravo sentirlo crescere nella mia bocca.

Gli feci un pompino da manuale, sentivo il suo odore pervadere i miei sensi e il suo corpo che si contraeva dal piacere.

'Hey se vai avanti cosi' stasera non facciamo nient'altro!'

'Hai ragione.. inculami adesso!'

Mi alzai e mi diressi verso la camera quando il suono metallico del campanello risuono nell'aria.

'CAZZO CHE PALLE!! MA COS'E' OGGI!!!!???'

'Meglio che mi nasconda da qualche parte!?'

'Ehm forse e' meglio, che non sia quella rompiballe di mia madre!'

Aprii la porta e Alberto mi si butto' addosso abbracciandomi.

'hey Albeerto.. che sorpreesa!'

'Te l'ho dettoper te qualsiasi cosa, la porta di sotto era aperta e sono salito!!' esclamo' entusiasta.

Erano passate due ore scarse da quella telefonata che ormai avevo rimosso; si era fiondato verso casa mia senza pensarci e non lo credevo possibile.

Mi bacio' con la lingua stringendomi la testa tra le mani.

Poi si stacco' e mi guardo' con aria interrogativa.

'La tua bocca sa.. la tua bocca sa di cazzo!'

'Ehm Ebbene si', per la seconda volta in un giorno hai interrotto qualcosa!'

La faccia di Alberto arrossi' e comincio' a girare lo sguardo nella stanza.

'Jafar vieni pure, e' un amico!'

'Ja..far?' sussurro' Alberto con un'espressione preoccupata.

'Vai trianquillo, anche io ho una sorpresa per te!

Alberto lui e' Jafar, Jafar lui e' il mio amico Alberto!'

Il meticcio entro' nella stanza con fare sicuro e gli porse la mano.

'Alberto e' qui perche' vuole farsi scopare da me, tu sei qui perche' io voglio farmi scopare da te! Penso che questa serata si stia facendo al quanto interessante! Non vi sembra?'

Alberto, nel piu' totale imbarazzo, non sapeva dove guardare mentre Jafar, divertito, pensavo a quanto fossi pazzo.

Mi spogliai e baciai il mio amico di Forli' il quale pero', teso ed irrigidito, non riusciva a lasciarsi andare.

'Hey amico, che c'e'? Non ti piace questa situazione? Okay ho capito, facciamo cosi': adesso ti metti qui comodo su questa poltrona, mentre io e Jafar ci mettiamo sul divano! Va bene?'

Alberto annui con un espressione infantile, si tolse la maglia e si sedette.

Guardai il mio amico moro che, sorridendomi, si sedette sul divano.

Ripresi il pompino che Alberto aveva interrotto, il suo cazzo era ancora turgido e viscido dall'eccitazione.

Ben presto il missile si mostro' in tutta la sua possenza, me lo infilai a fatica in gola provocando un paio di sforzi allo stomaco.

Mi voltai e guardai lo stupore impresso sul volto di Alberto, impallidito di fronte alla visione di quella bestia.

'Hai voglia di inumidire il mio buchetto? Sai, non mi sara' facile accogliere quella cosa..'

Mi chinai a pecora tra le gambe di Jafar mentre Alberto ansimando comincio' a leccarmi il buco e ad ogni passata sentivo la sua passione e la foga aumentare insieme al mio piacere.

Sentii Jafar rantolare, non volevo che mi venisse in bocca, allora mi alzai e messomi sopra di lui cominciai ad infilare il tronco nel culo, mentre spingevo per rilassare lo sfintere guardai Alberto ancora in ginocchio davanto a me.

'Eh tu cosa fai ancora vestito? Mi spieghi come faccio ad incularti se non ti togli i pant..aaaaahh'

La verga venata mi entro' nel culo d'un colpo e sentii un dolore lancinante, come se il mio culo si fosse strappato.

'Scopami! Dai scopami!!'

Jafar da sotto comincio' a pompare quel palo dentro il mio culo mentre Alberto nudo sulla poltrona cominciava timidamente a masturbarsi.

'Alberto ti voglio in bocca!'

Jafar senza uscire dal mio culo mi sollevo' fino a mettermi a cane di fronte al mio amico biondo che sia alzo' e mi porse il cazzo.

Era bello, era maschio, il suo pelo castano ricopriva i fianchi del suo bel cazzo chiaro dalla punta paonazza.

Lo presi in bocca e con dedizione lo ingoiavo al ritmo delle pompate del mio amico moro che con forza mi stava aprendo come un cozza.

Stavo godendo come un matto, il mio cazzo sballonzolante sotto la pancia comincio' a sborrare lanciando schizzi viscidi sul tappeto e sui miei polsi poggiati a terra: il mio piacere era alle stelle.

Il moro comincio' ad urlare e ad insultarmi:

'Frocio di merda! Ti spacco in due.. Ah si fammi godere brutta troiaahh'

Sentivo la sua sborra incandescente innondarmi l'intestino e gli affondi diventarono sempre piu' violenti finche' si accascio' tramortito sulla mia schiena senza uscirmi dal culo, intanto anche Alberto stava cominciando a venirmi in gola glielo estrassi e me lo sfregai sulla barba ricoprendola del suo caldo seme romagnolo.

Mi lasciai cadere a terra esanime.

Jafar sfilo' il suo boa ormai innocuo e se ne ando' in bagno mentre il biondo si butto' sulla poltrona.

Ero a terra, lo sperma di Jafar nel culo, il mio sotto la pancia e quello di Alberto in bocca e sul viso.

Che serata! Chi l'avrebbe mai detto!

'Ciao Marco io vado, per quella cosa ci mettiamo poi a posto piu' avanti!'

'Okay, grazie di tutto amico!'

Jafar era un grande in tutti i sensi.

Alberto era nudo col cazzo moscio steso su un fianco e fissava con occhi vuoti il quadro astratto sulla parete di fronte a lui.

Non doveva essere appagato quanto me ed era comprensibile: non si era fatto due ore di macchina per un pompino.

Non riuscivo a muovermi, ero prono sul tappeto umido allungai il braccio e toccai la gamba grossa pelosa di Alberto.

'Hey amico, ti e' piaciuto? Sono ancora bravo?'

'Certo.. certo che sei ancora bravo' il suo tono sommesso lasciava chiaramente intendere la sua delusione ma decisi di torturarlo ancora.

'Io vado a farmi una doccia, se vuoi qualcosa da bere..o da mangiare fai come se fossi a casa tua!'

Il culo mi bruciava ma una sensazione mi benessere diffuso mi faceva camminare a un metro da terra.

Uscii dal bagno avvolto nel mio accappatoio bianco, Alberto si era rivestito e stava bevendo una birra davanti alla tv.

'Ci voleva proprio una bella doccia.. con tutto quello che mi avete lasciato addosso ho intasato gli scarichi!! Ehehe'

Notai un certo risentimento nell'espressione del mio ospite ma torturarlo mi eccitava da morire e non avevo nessuna intenzione di smetterla.

'Cosa ne pensi del mio amico negro?'

'Non ho mai visto un'uccello cosi' grande, il tuo a confronto sembrava quello di un bambino..'

'Non e' vero, il mio si difende sempre benissimo' cosi' dicendo scostai i lembi dell'accappatoio per estrarre il mio amico barzotto e cominciai a giochicchiarci davanti allo sguardo indifferente di Alberto che fingeva interesse per Grey's Anatomy.

'Il culo mi sta bruciando un casino.. non si abituera' mai a certe dimensioni.'

Alberto mi guardo' e disse: 'Fammi dare un occhiata magari sta sanguinando!'

Allora eccitato sollevai le gambe reggendole con le braccia e gli mostrai il buco livido e gonfio.

La faccia di Alberto sembrava tesa e mentre teneva gli occhi fissi sul mio ano sembrava al quanto eccitata.

'In effetti non ha un bell'aspetto ma non sanguina e' solo molto arrossato..'

Il pacco di Alberto aumento' volume e cambio' forma palesando un evidente erezione.

'Meglio cosi', adesso gli lasciero' qualche giorno di riposo..eheeh'

Mi ricomposi e richiusi l'accappatoio.

'Vado a prendere altra birra!' cosi' dicendo mi alzai e mi diressi verso il frigo quando bruscamente Alberto mi prese alle spalle e mi schiaccio' contro il muro del soggiorno premendo il suo cazzo duro contro l'accappatoio umido.

'Io ti voglio adesso'

La mano destra attorno al collo e la sinistra mi liberava il culo dall'accappatoio.

Tiro' fuori il cazzo dalla patta e comincio' strusciarlo contro il mio culo pesto.

La cosa mi faceva impazzire, il suo braccio possente mi avvinghiava e la sua barba mi graffiava il collo mentre coi dentri mi mordevo l'orecchio con forza.

'Prendimi stallone, fammi vedere cosa sai fare'

Mi inculo' poderosamente, appoggiai le braccia sul mobile del soggiorno mentre gli affondi di Alberto aumentavano gradualmente di intensita' e violenza.

Venne copioso sull'accappatoio.

'Okay gringo, niente male! Adesso levati quegli stracci perche' ti faccio vedere io!'

La faccia di Alberto sembrava spiritata, si spoglio' velocemente guardandomi negli occhi, le mandibole contratte, le labbra succhiuse.

Cominciai a leccare il suo culo fantastico e a pulirgli il cazzo esanime dei resti dell'amplesso.

Alberto si alzo' e prese in bocca il mio cazzo regalandomi una fellatio da svenimento.

Quest'uomo ha un talento naturale, non c'e' dubbio: e' una forza della natura!

Cominciai a penetrarlo lentamente, il suo culo era stretto e non riusciva a rilassarlo a sufficienza.

'Inculami Marco spingifammi male.. spaccami ti prego!'

Lasciai entrare tutta la lunghezza del mio pene dentro di lui, Alberto tratteneva il respiro, la faccia gonfia, gli occhi in fuori.

Lentamente cominciai a scoparlo mentre gli segavo il cazzo viscido di nuovo pre-sperma.

Alberto gemeva in silenzio guardandomi adorante mentre gli offrivo il Piacere piu' vicino al paradiso.

'Si..si continua.. e' bellissimo'

Dopo qualche momento di indescrivibile goduria venni dentro di lui.

'Sto per venire Marco.. ahh vengooo..'

Lo segavo velocemente mentre col cazzo continuavo a stimolargli la prostata.

Un urlo ancestrale.

Ci sveglio' il suono di un cellulare.

 

Erano le due di notte di un fantastico martedi' mattina e Alberto a quel suono fece ritorno alla vita che aveva a due ore da qui, senza parole.

[fine]


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