ORSI ITALIANI MAGAZINE


L'ortol...ano

Un racconto di Valeriogr
(
valeriogr@supereva.it)


 
    Faceva veramente caldo ed erano alcune settimane che non pioveva il mio vicino di casa come al solito e' alle prese con i suoi pomodori, zucchine e melanzane, non passava giorno senza che innaffiasse, togliesse le erbacce e raccogliesse i frutti del suo lavoro.
    Io invece, veramente pigro, passo interi pomeriggi sul balcone a godermi lo spettacolo dell'ortolano, poi quando fa sera a volte lo spettacolo diventa veramente extra: con il caldo Enrico, cosi' si chiama il mio vicino, lascia tutte le finestre spalancate e qualche volta dal mio balcone, se mi abbasso e sposto un vaso di gerani semi secchi, riesco a vederlo quando entra a farsi una doccia.
    Purtroppo e' troppo precisino e ogni volta chiude accuratamente la tenda per evitare di inondare il bagno, ma a me basta vederlo entrare poi uscire, con un telo cerca di coprire l'abbondante ciccia che si ritrova.
    La vista del suo grosso sedere e della larga schiena pelosa gia' me lo fa indurire e molto spesso mi calmo con una bella sega.
    Questa sera ancora non si vede, avra' fatto tardi al lavoro e dovra', per una sera, abbandonare il suo hobby.
    Sta facendo notte ed e' l'unica sera di questa calda estate che non mi posso godere la vista del mio ortolano preferito.
    Un rumore nel vialetto, arriva, parcheggia la sua auto e scende, c'e' un'altra persona con lui entrambi escono. Che bello il caldo, Enrico spalanca tutte le finestre, poi si cambia ed in pantaloncini bianchi e a torso nudo inizia ad innaffiare i sui pomodori.
    La via ora e' completamente buia ed io nascosto sul mio balcone riesco a vedere ogni angolo della casa di Enrico.
    Il suo amico si siede sul balcone e sta bevendo, mentre il mio vicino continua la sua annaffiatura, ma ora forse perche' il rumore dell'acqua lo stimola, Enrico si guarda un po' attorno, e' buio non vede nessuno, e cosi' si tira fuori l'uccello per una lunga e abbondante pisciata.
        'Ottimo concime per le piante!'
    Cerco di non farmi scorgere e mi sposto di poco a destra, vedo meglio, ora riesco a vedere anche l'uccello che purtroppo dopo una poderosa scrullata rientra nei pantaloni, o meglio vedo che ha addosso ha solo un grosso paio di mutande bianche.
    Enrico raccoglie un po' dei suoi prodotti e rientra in casa, appoggia gli ortaggi sul tavolo della cucina.
        'Evviva! ed ora la doccia!'
    L'amico si alza ed e va davanti alla porta del bagno.
        'Spostati!! che fai stronzo mi togli la visuale!'
    Lui imperterrito sembra fare apposta non si muove anzi si appoggia alla porta e comincia a gesticolare.
        'Che cazzo hai da raccontare! torna a sedere!'
    Forse ha captato i miei pensieri si gira entra in camera. Ma e' troppo tardi Enrico e' gia' tutto coperto dalla stupida tenda.
    Mi alzo entro a casa prendo anch'io qualcosa da bere e cosi abbandono la mia postazione da incallito guardone.
    Non so quanto tempo e' passato, ma mi rimetto al mio 'lavoro estivo' sul balcone sto aspettando in trepidante attesa l'uscita di Enrico dalla doccia,
        'Ma quanto ci mette a lavarsi il sederone!'
    Questa sera tarda piu' del normale.
        'Ecco esceeeeeee…….'
        'Ma non e' lui e' l'altro!' Mi sono perso l'uscita di Enrico, ma anche questo non e' male anzi a differenza di Enrico che fugge subito in camera coperto a malapena dal suo telo, Lui resta ben in vista.
    Ha un piccolo asciugamano e quindi quando si asciuga il viso resta ben visibile il discreto uccello, ora si gira appoggia una gamba sui bordi della vasca.
        'Accidenti che abbronzatura!' Ora la differenza tra le chiappe candide e la schiena completamente nera si nota benissimo.
    Questa sera mi sono perso Enrico, ma lo spettacolo e' piu' completo, si gira di nuovo a si asciuga tra le chiappe, gli cade il telo si volta e si abbassa a raccoglierlo.
    Le due chiappe bianche sono uno splendore, sembrano una luna piena.
    La mia mano comincia a scendere e a giocare col l'uccello gia' quasi duro.
   
Ora dopo aver accuratamente appoggiato l'asciugamano entra in camera nudo, anche Lui ha l'uccello in pre allarme.
    Enrico non lo vedo forse e' gia' in cucina, peccato lo spettacolo e' finito, ma io continuo lentamente la mia dolce sega in silenzio lottando con il caldo e con le zanzare.
    Spengono le luci resta accesa solo la luce in camera.
    Mentre sono intento ad assaporarmi la mia sega ad occhi chiusi, dei rumori richiamano la mia attenzione, nel buio della cucina qualcosa si muove.
    Continuo la mia sega, ma sgrano gli occhi il chiarore della luna entra nella stanza e riesco a vedere due corpi.
        'Sono certo non stanno cucinando'
        Anzi riconosco le bianche chiappe dell'amico che si agitano avanti e indietro e sotto i suoi poderosi colpi riesco a intravedere, a culo ritto e sdraiato sul tavolo, il mio vicino.
        'Questa sera il mio lavoro da guardone ha dato dei frutti inaspettati!'
    Dopo altre poderose botte, che mi sembra anche di sentire, l'amico di ferma, certamente e' venuto.
    Enrico mi sembra che non abbandoni la sua posizione, l'amico si allontana di poco
        'Ora apre il frigo'
    Con la luce riesco a vedere benissimo l'amico ha il cazzo bazzotto e ciondolante.
        'Cosa stara' facendo?'
    Ora e' quasi girato lo vedo benissimo ha una zucchina in mano e la sta imburrando accuratamente; chiude il frigo si riavvicina ad Enrico e' troppo buio posso solo immaginare.
    Con la mano ancora unta di burro accarezza tra le chiappe di Enrico non lo vedo ma e' certamente cosi', ed ora piano piano fa entrare la grossa zucchina certamente lo sta facendo, ma purtroppo lo posso solo immaginare.
    Nel silenzio della via sento un lamento non riesco a capire se e' stato Enrico oppure sono stato io mentre schizzavo fuori dal balcone.
    Poco dopo chiudono le finestre ed io ritorno in casa. Domani mattina si lavora.
 
    Il giorno al lavoro passa in fretta prima di tornare a casa passo in pescheria ho voglia di un buon pesce, peccato colpa del fermo pesca e ancora di piu' dell'orario non c'e' nulla di buono ad un prezzo decente.
    Prendo dei gamberetti poi si vedra' cosa posso fare. Una volta a casa mi faccio il solito pisolino mi sveglio tardi, che fare con i gamberi: un primo penne gamberi e zucchine, apro il frigo, niente zucchine!
        'Scendo a chiederle al mio vicino, Lui le ha certamente!'
 
valeriogr@supereva.it
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