ORSI ITALIANI MAGAZINE
OrsoLele (p. 1a)
Un racconto di GiocattoloXorsi
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Era una mattinata come tante, mi ero appena svegliato e cazzeggiavo davanti alla televisione in cerca di un programma decente, il tubo catodico mi rimandava soltanto immagini noiose e allora la mia mano prese a scendere verso la patta dei pantaloni, quando finalmente raggiunse la zip ecco che quel maledetto telefono si mette a squillare. Stancamente mi alzo dal divano e prendo la cornetta. Dall' altro lato sento la voce di Lele che dice: 'Sono a casa da solo, vieni a tenermi compagnia?' Lele e' un mio caro amico, la corporatura massiccia, la pancia pronunciata, peloso al punto giusto mi ha sempre arrapato ma non ci ho mai provato, le nostre famiglie si conoscono bene e se lui non ci fosse stato sarebbe diventato imbarazzante. Quella mattina arrivai da lui verso le 10, era a torso nudo semi sdraiato, portava dei pantaloncini corti e nient' altro. Bussai al vetro della portafinestra, lui mi vide, sorrise si alzo' e venne ad aprire.
Ci accomodammo tutti e due in sala sul gigantesco divano ad angolo e cominciammo a parlare mentre ogni tanto fumavamo una sigaretta. Mentre parlavamo io ero rapito dal suo corpo, grosso e pesante, doveva essere morbido, pensai, ma non dappertutto. Guardai la sua pancia ricoperta da peli neri, le sue braccia grosse, e poi li in mezzo quell' appetitoso rigonfiamento. Ad un certo punto della discussione mi disse: 'Sai cosa stavo facendo mentre ti aspettavo?' 'No, che stavi combinando?' chiesi io di rimando. Lui allungò una mano verso il telecomando e accese la tele poi fece partire il videoregistratore. 'Guardavo questo' disse.
Sullo schermo comparvero corpi nudi che scopavano, e con mia grande sorpresa notai che nel filmato non vi era l' ombra di una donna, ci misi un pochino a realizzare, mi girai verso di lui indeciso sul da farsi ma lui non era piu' seduto, era in piedi davanti a me con l' uccello bello gonfio in mano a pochi centimetri dalla mia faccia, con una mano afferro' la mia nuca e disse 'succhia' feci per rispondere ma appena aprii la bocca la sua mano premette sulla mia nuca e il suo cazzo mi scivolo' in bocca riempiendomi di sapore di maschio. Era proprio arrapato, io mi ero inginocchiato lui stava in piedi, gambe larghe e ogni tanto dava un colpo di reni che mi faceva arrivare l' uccello dritto in gola fino all' elsa dei coglioni, le mie mani erano appoggiate sulle sue gambe, ma accarezzavano anche le sue palle gonfie e le sue enormi natiche.
Aspettavo la sua sborrata calda con impazienza, invece improvvisamente mi tolse la verga dalla bocca e mi disse: "'L' hai insalivato per bene? lo guardai senza rispondere, non capivo che cosa intendesse, 'è meglio per te' aggiunse. Mi prese e mi fece mettere a pancia in giu' sulla spalliera del divano mi apri' le gambe e mi infilo' la lingua nel culo, lo sentivo scavare e insalivare per bene il mio buchino. Non avevo mai avuto un rapporto anale, fu il primo e fu animalesco. Mi allargo' le chiappe e con un colpo solo mi svergino' il culetto, urlai dal male pregandolo di fare piano ma ormai lui era infoiato sul mio culetto!
E non si stacco' per due ore, spingeva come un toro da monta e il dolore piano piano si trasformo' in piacere. Lo sentivo scavare dentro di me, e ogni tanto mi infilava due grosse dita in bocca ordinandomi di succhiarle. Quando finalmente lo sentii venire mi rilassai anch'io e venni sul suo divano. Sentivo il mio buchino che pulsava con ancora quel bestione caldo infilato dentro che ancora voglioso spingeva piano piano avanti e indietro. Era sopra di me, sentivo tutto il suo peso e i peli della sua pancia mi accarezzavano il fondoschiena, le sue labbra si avvicinarono al mio orecchio e disse: 'Da oggi tu sei la mia troietta' e così è stato.
GiocattoloXorsi
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