ORSI ITALIANI MAGAZINE


Orso da spiaggia

Un racconto di Stefano

 

Tutti gli anni andavo alla stessa spiaggia con gli amici e a ridosso di una muraglia si trovavano una fila di baracchette che qualche famiglia possedeva, per essere piu' comodi durante i loro momenti balneari, qualche volta per mangiare o fare dei barbecues alla sera.

La mia attenzione era sempre focalizzata su un uomo meraviglioso: sui 35 anni, alto piu' o meno 1 metro e 80, un corpo massiccio, si vedeva benissimo che era stato muscoloso, ma ora si vedeva una bella pancetta dura e un po' sporgente che mi attizzava anche di piu'. Il suo petto, la sua pancia e le sue cosce grosse e possenti erano coperti da un folto pelo nero dentro il quale volevo tuffarmi. I pezzi migliori erano i suoi occhi neri che lanciavano degli sguardi dolci e decisi allo stesso tempo, il costume slip aderente nero con una spirale bianca che metteva in evidenza il pacco che sembrava scoppiare, ma soprattutto la sua testa pelata, che desideravo ardentemente baciare e leccare fino a renderla ancora piu' lucida di quella che era.

Purtroppo l'uomo dei miei sogni era sposato e mi sembrava troppo etero. Comunque non riuscivo a staccargli lo sguardo di dosso, era troppo bello per non essere osservato nei minimi particolari... emanava virilita' da ogni poro del suo corpo massiccio. Volevo che lui si accorgesse del mio sguardo, mi aveva rivolto qualche sorriso di cortesia, ma senza particolare attenzione.

Tutti i giorni veniva alla spiaggia con la sua bicicletta che appoggiava sempre davanti al muretto nello stesso punto. Cosi' un giorno presi il coraggio a due mani e gli scrissi un bigliettino: <Voglio succhiarti il cazzo. Chiamami, Stefano 340/12345678> sapevo che non mi avrebbe mai chiamato, ma per lo meno ci avevo provato!

Qualche sera piu' tardi mentre ero al ristorante, al compleanno di una mia amica, squillo' il telefono, un numero che non conoscevo, ma in quel momento mai avrei pensato a lui. Mi allontanai un pochino dal tavolo e risposi.

-Pronto?

-Ciao, sono Flavio...

-Flavio? Non conosco nessun Flavio..

-No, non sai come mi chiamo infatti, io so che ti chiami Stefano perche' hai lasciato un bigliettino nel cestino della mia bici!

Cazzo! Era lui... mi sentii il cuore in gola e per qualche secondo non riuscii a proferir parola!

-Ah, allora l'hai ricevuto..te l'ho scritto per provare... ma sai, pensavo che non... che non..cioe', si insomma, che non fossi interessato a questo genere di cose!

-Invece puo' darsi che sia molto interessato a un bel cazzo pulsante... tu sei il ragazzo che mi guarda sempre alla spiaggia, vero?

Mi sentivo morire dalla gioia, dall'eccitazione, ma anche un po' dall'imbarazzo.

-Si sono proprio io, allora piacere, Stefano

-Piacere, Flavio!

La sua voce era molto cordiale e ispirava allegria, serenita' e una maschia fermezza.

-Senti, allora ci possiamo incontrare?

-Si certo, mi farebbe molto molto piacere...

-Senti, pero' io vivo con i miei compagni di studio, non potrei ospitarti, ho sempre la casa piena..

-Non c'e' problema, se vuoi venire nella mia baracca al mare ti aspetto di mattina, ok? Va bene anche domani!

-Domani?? Wow! Non credevo cosi' presto..va bene, a che ora?

-Per le 10 ti va bene?

-Certo benissimo!

-Ok, allora a domani...mi raccomando, col cazzo bello dritto!

-Eh eh eh...ok Flavio! Lo stesso vale per te... a domani!

-Ciao!

...non riuscivo a crederci, potevo incontrare il mio sogno erotico... Cercavo di calmarmi ma non ci riuscivo, ero eccitatissimo e se lo avessi avuto tra le mani al momento penso che lo avrei demolito!

Tuttavia la mattina arrivo' presto, mi preparai per andare al mio fatidico appuntamento! Arrivai alla baracca e lui era gia' fuori sulla veranda che spazzava la sabbia, con il suo corpo virile che emanava odore di uomo, il suo slippino che credevo scoppiasse da un momento all'altro e la sua testa pelata che brillava al sole... il mio pisello divento' immediatamente duro come pietra! Ci salutammo e mi strinse la mano con un vigore che, comunque, presupponevo...mi disse <Dai entra...cosa ti offro da bere? Caffe', aranciata, te'?> - <Ma se ce l'hai te' al limone grazie>, cosi' davanti al tavolo ci mettemmo a parlare del piu' e del meno, del suo lavoro, ecc. ecc. ... i soliti convenevoli insomma..

Quando si passo' una mano sulla sua testa liscia che mi arrapava troppo decisi di rompere il ghiaccio e gli dissi <Ma sai che sei davvero bello? ce ne sono pochi uomini veri come te..>..lui mi guardo fisso negli occhi, mise una delle sue enormi mani sulla mia appoggiata sul tavolo e mi disse <Grazie...anche tu sei un bel ragazzo...togliti la maglietta se vuoi..>

Non aspettavo altro, e misi in mostra il mio petto gonfio e peloso che attiro' il suo sguardo... mi alzai in piedi per togliermi i pantaloncini e si alzo pure lui... Lo guardai bene e gli dissi <Senti, non resisto piu'>, mi gettai addosso a lui e lo baciai con tutta la mia forza, la mia lingua esplorava ogni angolo della sua bocca e sentivo la sua saliva, il suo sapore, il gusto di te' al limone che era un po' rimasto... Nel mentre gli accarezzavo la testa che era cosi' liscia, era stupenda al tatto e il mio cazzo cresceva nel costume...

Eravamo attaccati uno all'altro, cosi' il mio pisello era direttamente contro il suo, e appena comincio' a indurirsi, sentii pure il suo crescere e sbattere contro il mio. Lui comincio ad accarezzarmi il petto, a passare la mano tra i peli e poi a stuzzicarmi i capezzoli... cosi' abbandonai il bacio, passai ancora qualche secondo a leccargli le labbra e poi mi misi a fare quello che desideravo da tempo: leccare la sua bellissima pelata! Cominciai a baciarlo sulla fronte, segnata da qualche ruga di maturita', lentamente, mentre lui lavorava i miei capezzoli, passai alla testa e accarezzandogli la nuca, lievmente ispida del pelo che ricominciava a crescere, leccai la sua testa. Era una sensazione mai provata prima, quel pezzo di pelle cosi' liscia e levigata che sapeva di uomo piu' di qualsiasi altra cosa avessi mai sentito. Ero in paradiso, il mio cazzo era talmente duro che la cappella aveva ormai fatto capolino dal costume!! Avrei continuato a leccarla per ore, mentre sentivo i miei capezzoli stimolati, ma senti che le sue mani si erano spostate sulle mie chiappe e cominciavano ad accarezzarle con voglia.

Allora feci scendere la lingua prima sulla fronte, poi sul naso, sulle labbra lievemente salate, sul mento che pizzicava di barba incolta, sul petto villoso e poi attorno ai capezzoli duri come pietra. Poi scesi fino all'ombelico, che perlustrai completamente con la punta della mia lingua, e scesi al costume (quello nero con la spirale), dietro al quale si intravedeva un cazzo gonfio che non aspettava altro che uscire. Pero' volevo farlo eccitare ancora un po'... non volevo prenderlo subito in bocca. Cominciai con la bocca a baciarlo attraverso il costume, sentivo che al massimo dell'eccitazione il suo cazzo dava delle piccole e regolari spinte verso l'esterno...

Cominciai, sempre attraverso il costume, a prendere il piu' possibile di carne nella mia bocca arrapata. A un certo punto non ce la facevo piu' nemmeno io e abbassai il costume, il suo cazzone venne prima abbassato dal costume e poi sbatte' dritto sulle mie labbra... era lungo normale, 17-18 cm, come il mio piu' o meno, ma ero grossissimo, aveva una cappella enorme, piu' larga rispetto al resto del cazzo, ed era ancora coperta dala pelle. Cosi' con una voglia bruciante presi il suo pisello in mano, mi ci accarezzai il naso, le labbra e poi cominciai a passare la lingua tra la pelle del prepuzio e la cappella...poi stuzzicando il buchetto del glande con la punta della lingua tirai giu' la pelle e si rivelo' una cappella caldissima e tanto gonfia di sangue da essere quasi viola! Le vene sulla sua asta stavano pulsando e lui cominciava a emettere dei versi gutturali di godimento molto arrapanti...

Presi la sua mazza e lentamente me la infilai tutta in bocca, finche' non avevo il naso affondato nel suo pelo pubico, che aveva quel fantastico odore maschile, inguinale e carico di testosterone... quando il suo pisello arrivo' fino in fondo caccio' un <aaah!> fortissimo, per fortuna non avrebbe dovuto esserci nessuno fuori, altrimenti l'avrebbero sentito! Il suo cazzo bollente era li' nella mia bocca ed era buonissimo, l'avrei tenuto per delle ore... mentre lui mi accarezzava la nuca e mi spingeva il piu' possibile verso di lui, cominciai ad accarezzargli le belle palle pelose e poi strofinai l'indice sul suo buchetto, cosa che lo faceva sobbalzare ad ogni movimento... Poi alzai le mani e con entrambe pizzicai i suoi capezzoli... la cosa deve averlo fatto impazzire, perche' all'istante emise quasi un ruggito e mi venne copiosamente in gola.

Un po' la ingoiai, il resto la tenni in bocca; mi alzai e lo baciai, le noste lingue si avvolgevano attorno al suo sperma, che cosi' anche lui poteva assaggiare... Mi riabbassai per leccare le ultime gocce che colavano dal suo pisello, lui mi disse <Sei incredibile!> e mi bacio' a lungo, poi esclamo <Ora tocca a me!>, cosi' scese verso il mio cazzo, ormai marmoreo e comincio' a fare avanti e indietro sull'asta, mentre io gli accarezzavo la nuca calva... mi porse il dito, in modo che glielo insalivassi, me lo strofino' sul buchetto del sedere, e poi lentamente lo infilo' dentro, poi comincio' a spingere nel punto esatto dove stimola la prostata, in modo che il mio godimento fosse maggiore... infatti stavo ansimando tantissimo...

Sentii che stavo per venire, cosi' lo avvisai, lui mi guardo' ma mi fece un gesto come a dire che voleva ingoiare, io pero' gli dissi <No, lasciami fare, stai li' in ginocchio che ho in mente qualcosa di molto piu' fantasioso>..cosi' estrassi la mia mazza lucida di saliva e mentre lui mi accarezzava le palle mi misi a masturbarmi e al momento di venire diressi tutto il mio schizzo sulla sua bellissima testa pelata...lui sembrava in estasti da questa mia trovata! Aprii la mano e col palmo cominciai a strofinare tutta la sborra sulla sua pelata, cosi' liscia, abbronzata e luminosa e quand'era ben spalamata inziai a leccarla, a baciare molto appassionatamente la testa. Lui si alzo e mi disse <Vuoi proprio tirare fuori il toro che e' in me!> <Certo che si!> risposi!

Cosi' con una forza che non mi aspettavo (essendo si grosso, ma non molto piu' alto di me), mi prese dai fianchi, mi sbatte' sul tavolo, si mise le mie gambe sulle spalle, si abbasso', mi apri' le chiappe e comincio' a leccarmi il buchetto, dopo averlo ben lubrificato da fuori, sentivo la sua lingua che si introduceva...una sensazione bellissima, intanto cominciai a segarmi... Quando era ben lubrificato anche l'interno mi mise il suo cazzo in bocca, per bagnarlo di saliva ulteriormente, lo prese alla base e comincio' a spingerlo nel mio buchetto. Spinsi in fuori per facilitargli l'entrata, cosi' piano piano arrivo' fino in fondo, guardandomi fisso negli occhi, con un'espressione quasi di sfida. Diede qualche colpetto circolare di assestamento, come per adattarmi alle sue misure e il che mi fece arrapare tantissimo, mi stava stimolando enormemente...poi comincio' a spingere, avanti e indietro, piano piano, e poi sempre piu' forte, fino a far tremare il tavolo!

Poi tiro' fuori il cazzo e lo spinse tutto in un botto dentro fino in fondo! La sensazione fu cosi' forte che venni immediatamente, senza schizzare pero', la sborra scendeva lungo la mia asta. Dopo qualche altro colpo deciso venne pure lui, con un verso gutturale di estasi, senti' il suo potente e caldo getto di sborra nella mia pancia, era bellissimo, sembravamo un corpo solo... a quel punto, approfittando del cazzo ancora umido di sborra gli dissi <Ora sei mio!>, cosi' lo feci stendere per terra a pancia in giu', gli lubrificai il buco con la lingua e la saliva, e col mio cazzo pieno di sborra gli entrai tutto dentro in un colpo solo! Lancio' un urletto, forse non era ancora abbastanza dilatato... cosi' col mio cazzo dentro di lui appoggiai il petto sulla sua schiena, la sensazione del mio corpo sulla sua schiena leggermente sudata era magnifica. Non mi sarei voluto staccare. Ma quando lui mi disse <Spaccami in due!>, gli misi due mani ai fianchi e cominciai a cavalcarlo con tutta la forza che avevo...lui cercava di frenarsi, ma ogni tanto gli scappava qualche urlo...f uori si era messo a piovere, non ci sara' stato nessuno, non ce ne fregava nulla!! Continuavo a montarlo con piu' potenza possibile, finche' con un sospiro venni dentro di lui. Senza staccare il pisello, mi sdraiai sopra lui e restammo li' qualche minuto. Poi cominciai a baciargli il collo, mi staccai e lui si giro'...i nostri cazzi erano ancora coperti di sborra, cosi', senza la pretesa di un altro pompino ce li leccammo a vicenda, per pulirli, mi rivestii e lo baciai per un'ultima volta quel giorno.

Da quella volta ci vediamo molto spesso alla baracchetta e ci divertiamo sempre come fosse la prima volta!

Stefano