ATTENZIONE
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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Orinoci
flow
Un racconto di kikiM + 1
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Sono
bisex.
Si,
ora
qualcuno obietterà che è solo un modo per mascherare una
tendenza latente e che non voglio ammettere a me stesso che sono
gay.
E
invece no; se c'è una B nella sigla LGBT, è lì per un motivo.
E
io ne sono la prova.
La
consapevolezza
è arrivata negli anni di università: dopo gli anni di tormenti
(solamente sessuali, fortunatamente) alle superiori in cui
guardavo di sottecchi i tipi qualche anno più avanti di me (e
pure qualche prof), ma anche in cui discutevo con piacere sulle
ragazze con i miei compagni, ho avuto la possibilità di
sperimentare.
Ho
scoperto
che il piacere di stringere un corpo maschile o femminile è
uguale e diverso allo stesso tempo.
Mi
facevo prendere dalle tette grosse di quella seduta sempre in
fondo e non seguiva la lezione, ma anche la barba curata
dell'assistente non era male.
Così,
-
con una certa dose coraggio o forse incoscienza - mi sono
fatto ragazzi e ragazze, mi sono innamorato di ragazzi e ragazze
e ho pianto per ragazzi e ragazze.
E
mi sono pure sposato.
Lei
è
stata un balsamo. L’ho conosciuta un paio d’anni dopo la laurea
magistrale mentre mi “sistemavo” col primo vero lavoro.
Ero anche già “sistemato” con Mirco (suo amico), e i progetti si
stavano facendo seri. Ma lo stronzo quasi da un giorno all’altro
ha deciso di andare in Lettonia e mi ha lasciato.
Lei
si
è rivelata una vera amica nel periodo “nero”, e poi è nato
l’amore.
Ha
sempre accettato ciò che sono e non ha mai avuto nulla in
contrario su come “scaldavo il motore”, purché mi parcheggiassi
sempre con lei. Infatti la fedeltà è sempre stata la mia cifra.
Bisex significa far l’amore con dei lui o delle lei, mica dover
troieggiare a destra e manca!
La
vita
con lei va bene siamo sereni e stiamo aspettando il secondo
figlio (e spero cha anche questo sia un maschietto) anche se il
sesso è diventato meno frequente in questo periodo… ma non meno
intenso/passionale, sia chiaro.
Però
mi
trovo più spesso di prima a dormicchiare la sera sul divano e
trovarmi con la patta gonfia. Credo sia normale lasciar divagare
la mente, in quel momento. Ma 2 settimane fa, accadde in una
versione insolita.
Era
iniziata
la puntata di Alberto Angela e mia moglie aveva commentato
qualcosa del tipo “ha più di 50 anni ed è un gran bell’uomo”
e
io risposi “si, dovremmo provare a organizzare una cosa a 3 con
lui”.
È
sempre interessantissima la trasmissione, ma ha volte mi fa
partire l’abbiocco. E quella sera fu così.
Mentre
Angela
descriveva i termopoli, i locali dell’epoca una via di mezzo tra
bar e trattoria, la mia mente iniziò a divagare trovandomi
passeggiare in un locale dove si poteva mangiare.
Era tutto sbiadito e luminoso, quasi fosse di concezione
minimalista.
Guardavo
cosa preparavano e stavo pensando di sedermi al bancone.
Anche
se pieno, una volta seduto, lo spazio attorno a me era ampio.
Le
persone presenti erano tutte indistinte e parlavano con un
leggero brusio.
Una
persona
era invece chiara e definita.
Camicia
e pullover, sui 45/50 anni, barba e capelli corti, si sedette
alla mia sinistra e lo trovai normale, visto che la conoscevo.
Pur
non sapendo chi fosse.
Mi
passò
un tema di italiano e lessi il voto: 7.5. Super contento, lo
guardai in viso ma non ebbi tempo di esultare che disse “Sono
stato di manica larga… come sempre hai fatto un macello con i
tempi verbali”. E io risposi “Dai prof… L’importante il
concetto!”
Come
solo
nei mondo onirico accade, le cose più assurde sono assolutamente
logiche.
Fu
così che nonostante fossimo appoggiati entrambi al bancone, lui
ridendo, mi prese la mano sinistra. Io mi appoggiai spalla a
spalla con lui. Mi strofinai la testa sul suo mento e mi trovai
poi di fronte a lui sulle sue gambe, interposto al bancone.
Diedi
un
buffetto al sul mento ispido di barba e lo baciai. 2/3 volte e
sentii il mio cazzo gonfiarsi (e probabilmente stava avvenendo
pure fisicamente!) contro di lui.
Il
Bianchini
mi teneva con le mani ai miei fianchi e ricambiava giocando e
mordicchiando le labbra. Il pullover non era mai esistito, e
potei slacciare i bottoni della camicia per infilare le mie
braccia attorno al suo torace sulla pelle tiepida.
La
necessità
dei vestiti venne meno, la temperatura era perfetta così e stare
lì, in quell’ambiente luminoso, con addosso solo le mutande fu
estremamente razionale.
Le
sue labbra solleticavano il mio collo, le mie mani massaggiavano
le sue spalle, le sue dita scendevano lungo i miei fianchi
tuffandosi nell’elastico degli slip.
Una
volta
infilata del tutto la sua mano, il mio intimo svanì e prendendo
il suo viso tra le mie mani, lo tirai su e lo baciai, stringendo
a me il suo petto peloso cercando comunque di giocare col
capezzolo col movimento del mio pollice sulla sua areola.
Il
suo
pisello premeva contro la mia pancia senza alcuno ostacolo.
Vedendolo turgido, mi abbassai a prenderlo in bocca.
Era
dolce e salato, con la cappella lucida e liscia su cui la mia
lingua scorreva libera.
Affondai
il
viso fino a sentire la cappella in gola, la fronte sul ventre
villoso e poter lambire le palle con la lingua.
Tirandomi
su sentii la stretta delle sue cosce attorno al collo.
La
stretta si allentava dolcemente mentre mi alzavo.
Lui
era supino con le gambe dritte contro di me (i polpacci
appoggiavano sul mio petto) e strofinai la guancia contro la
caviglia.
Il
mio pisello stava tra le sue gambe e sbucava verso lui. Con 2
dita, solleticava il prepuzio.
Vidi
una
cosa sulla gamba.
Un
punto nero che pulsava.
Lo toccai e sentii un piccolo bozzo.
Iniziai a schiacciarlo e il punto nero si rivelò per quello che
era: un punto nero.
Arrivò
allora la dott.ssa Pimple che avvolge il Bianchini in un telo
operatorio e inizia a trafficare col punto nero.
Non
vidi altro perché un movimento di mia moglie mi destò. Si stava
alzando dal divano e mi urtò inavvertitamente.
“oh,
scusa”
mi disse. “No niente” risposi io non pienamente cosciente. Ma
qualche secondo dopo mi resi conto di quanto fossi sul barzotto
andante.
La
trasmissione
su Pompei era proseguita e ora stava parlando delle terme.
Mi
ha sempre colpito vedere che già allora erano riusciti a
realizzare il riscaldamento a pavimento.
E
poi tutta la cultura dell’acqua come elemento curativo (SPA =
Salus Per Aquam) e le stanze di varie temperature… solo che non
era raro che lo shock termico caldo/freddo facesse svenire la
gente.
Anche
a
me è sempre piaciuta la sauna & c.
Stare
al calduccio, anche sudando, ma senza nulla addosso che ti si
appiccica fastidiosamente alla pelle.
Un
bell’ hammam era stato ricavato in un grande stanzone con delle
grandi luci circolari disposte ad intervalli regolari sia a
pavimento che a soffitto. Così la luce avvolgeva completamente.
Ero
solo,
o almeno così pensavo, dato che l’ambiente era saturo di vapore
e non si riusciva a vedere il fondo.
Mi
avviai verso il centro e vidi una figura dirigersi verso di me.
Mi
veniva incontro camminando tranquillamente su quello che per me
era il soffitto.
Si
muoveva
normalmente, perché anche se nella stessa stanza, eravamo
soggetti a diverse forze di gravità.
A
meno di 1 m, riconobbi il Bianchini che prima avevo lasciato con
la dott.ssa.
Le
nostre facce erano alla giusta altezza per baciarci, le labbra
perfettamente allineate.
Alzai
le mani che appoggiale alla sua testa mentre lo assaporavo di
nuovo.
Con
questo bacio inverso in stile Spiderman, le nostre lingue
aderivano in armonia.
Preso
dalla passione, non mi resi conto che le sue mani stavano
correndo sulla mia pelle madida di vapore.
Giocava
con il mio pelo e cercava la ciccietta.
Si
staccò
dalla mia bocca e mi guardò prima di baciarmi il collo.
Entrambi ci prendemmo ai fianchi e tirandoci su, ci trovammo
distesi sul fianco.
Mani
invisibili afferrarono gli asciugamani per liberarci e iniziare
un dolce 69.
Il
vapore
aveva un profumo agrumato che stimolava tutti sensi, il suo
lavoro di bocca sulla mia asta e di mano sulla punta, mi dava
brividi e per controllarli, cercai di stringerlo a me tra le
gambe, per resistere dagli spasmi e farlo continuare a lungo.
Ma
mentre
mi prendevo cura di lui e del suo pisello, tenendo un po’
stretta la mia mano alla base del cazzo per sentirlo vigoroso in
bocca, il Bianchini si mosse e si distese sopra di me.
Così
disteso, adagiato su di me ma senza percepire il suo peso, prese
i miei polsi tra le sue mani e allungò le nostre braccia in su,
sopra la testa.
Tornammo a baciarci e iniziò a muovere il bacino contro di me. I
nostri piselli, frizionavano tra loro tra i nostri peli e contro
lo stomaco, sentivo che il movimento continuava a
scappellarmi e ricoprirmi il glande.
Tra
un bacio e l’altro, il Bianchini si abbandonava a mugugni e
sospiri per la tensione del piacere.
Improvvisamente,
come
riavendosi, si mise a cavalcioni su di me. Prese la mia mano e
la portò alla sua cappella. Con la sua mano chiusa sulla mia, si
masturbò. Gestiva lui la velocità del movimento, io fornivo solo
supporto del piacere seguendo le sue voglie.
Spuzzò
il
suo seme su di me, accompagnato da rapidi respiri con
contrazioni di diaframma che accentuavano i suoi muscoli della
pancia.
Che
bello assistere all'orgamso da una vista privilegiata. Sciolse
il vincolo col pisello, ma sempre tenendo la mia mano e
intrecciando le nostre dita, la portò alla bocca e la baciò.
Improvvisamente,
ricominciò
a muovere il bacino.
Lo
vedevo sussultare sopra di me, i pettorali che saltavano e li
prendevo. Lo stavo penetrando (o lui cavalcava me).
Avrei
voluto trarlo a me e stringerlo, però cambiando posizione avrei
perso tutte le sensazioni che provavo al momento. Così
artigliavo i fianchi, il pelo, i capezzoli.
Salivo
fino a solleticare il collo mentre lui seguiva anche il mio moto
tenendosi alle mie braccia per equilibrio.
Non
resistetti
più. Mi schiacciai al suo pettorale con la faccia nel suo pelo a
2 cm dalla tetta destra.
Allungando
la lingua sentii la punta morbida del capezzolo.
Ruotando
attorno lui, mi sistemai alle sue spalle. Così potevo tenerlo a
me e far l’amore con lui.
Fui
di
nuovo dentro lui, con mosse più lente, ma il godimento restava
perfetto.
Tenendolo
da dietro, lo massaggiavo continuamente, dall’interno gamba alla
clavicola.
Leccavo
le orecchie e mordevo le spalle.
Ad
un certo punto, mi fermai perché stavo per venire e la
concentrazione era tutta al piacere. Il Bianchini, allora,
riuscì a girarsi per baciarmi e accompagnarmi all’orgasmo.
Stretto
a
lui, venni.
E
rinvenni.
Ero ancora sul divano e di nuovo mi ero assopito con Alberto Angela.
Mia moglie stava andando a letto e decisi di seguirla.
Diedi
la buona notte e andai in bagno. In bagno capii cosa mi aveva
destato, prima sul divano.
Il sogno erotico era così reale che avevo sborrato nelle mutande grazie al pensiero del Bianchini. “Chissà dove sarà… e se davvero gli sarei potuto piacere, come lui piaceva a me” pensai, mentre sistemavo il mio auto-impiastricciamento.
Andai a letto. Un bacio a mia moglie e poi nanna.
Il
giorno
dopo, al lavoro, mi trovai a ripensare ancora al mio prof.
Il
tutto della sera precedente era stato pazzesco nel bene, ma
pazzesco anche nello strano: trovarmi con lui 2 volte di seguito
nel mio sogno era quasi un segnale.
Che
mi avesse lasciato pure i numeri da giocare al lotto?
No.
Non credo di essermeli persi, perché avevamo fatto l’amore e
basta…..
In
pausa
pranzo, mi arriva un messaggio:
“Ciao,
sono
Paolo eravamo in classe insieme al liceo” (ci misi un po’ a
mettere a fuoco le informazioni, e poi mi chiesi come avesse
avuto il mio numero, dato che erano più di 10 anni che non ci
vedevamo.
Proseguii
con la lettura.) “Ieri è mancato il nostro prof Bianchini che ci
ha seguito per tutti i 5 anni e ….”
Il
resto
del messaggio non lo lessi. Rimasi in stasi per un po’.
“Ieri…”
pensai
ripetutamente “ieri è venuto da me. 2 volte. È stato con me. A
salutarmi ed esprimermi e vivere ciò che all’epoca nessuno di
noi due aveva coraggio di fare”.
La commozione invase corpo e cuore per quell’uomo che ha mi ha fatto venire la voglia di proseguire gli studi.
Aveva
visto
lungo, capendo chi ero e ha dando lo spunto per diventare ciò
che sono.
Ciao
Prof,
un giorno ci rivedremo.
**il titolo vuol giocare sul flusso continuo dei sogni (sogno=onirico) e la canzone "Orinoco flow" (flusso del fiume sudamericano Orinoco) e la capicità di mescolare le lettere che hanno i dislessici
-
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