ORSI ITALIANI MAGAZINE


L'operaio (parte 2a)

di Mark Jay Arkluck

 

Erano un po' di giorni che Paolo non aveva più rapporti con il suo bel tornitore..

Giancarlo, da quando si era "rivelato" e aveva scopato con tanto ardore, era diventato improvvisamente schivo e degnava appena Paolo di un timido "ciao". Paolo era perplesso e dispiaciuto, non tanto per la prospettiva di perdere quella montagna di pelo come amante, quanto perchè non riusciva a capire il motivo di tale cambiamento di umore.

La "cotta" gli era quasi passata, come passano tutte le infatuazioni, prima o poi... Inoltre in mensa aveva adocchiato un bel magazziniere dal pelo altrettanto esuberante e con un pizzetto "alla cow-boy" che glielo faceva venire duro all'istante. Stefano, si chiamava, ma Paolo non osava avvicinarsi perchè sembrava così virile da non lasciar la minima speranza... Si sfogava in bagno pensando a lui e questo, per il momento, gli bastava. Gli bastò fino a quando non vide Giancarlo al suo tavolo, un mezzogiorno, parlare fitto fitto con lui e ridacchiare come fossero amici da sempre. Un lampo gli trafisse la mente. Era possibile che Giancarlo, col suo "sesto senso" per i gay avesse fatto centro di nuovo? Quel pensiero lo faceva impazzire, la sola idea di poter essere trombato da quei due maschi impellicciati lo eccitava come mai. E non dovette aspettare molto per "toccare con mano" quanto le fantasie spesso non siano poi tali.

Un giorno, l'otto marzo, Paolo era più contento del solito ed andò a lavorare di ottimo umore. Era il suo compleanno (e anche la festa della donna, ironia della sorte) e si aspettava di ricevere almeno un mazzetto di mimose.

Trovò invece Giancarlo E STEFANO!!! in ufficio che lo stavano aspettando. L'ufficio era deserto perché Paolo aveva la buona abitudine di essere mattiniero. Si trovava in grande imbarazzo, ma ci pensò Stefano a toglierlo dai brutti pensieri. Gli si avvicinò e incurante di chi sarebbe potuto entrare improvvisamente prese Paolo e gli cacciò la lingua in bocca, solleticandogli la faccia con il pizzetto ispido e folto.

Davvero Paolo non se l'aspettava e divenne di un rosso paonazzo. Ricambiò comunque il bacio e in tutta amicizia dette una palpata al pacco del suo nuovo amico, constatando con gioia che il regalo lo aveva portato.

Non c'è sicuramente bisogno di dirlo: il terzetto finì a festeggiare nei cessi. Sembra che Paolo sia destinato a vivere i momenti erotici più belli nel posto meno romantico. Ma francamente non gliene importava molto avendo a disposizione tanto ben di Dio.

Stefano aveva i più neri e i più penetranti occhi che Paolo avesse mai visto, occhi che non riusciva a fissare ancora per più di un secondo. Era di origini meridionali, di Pescara, a testimoniare una volta di più che quel luogo è stato toccato dalla zampa benedetta del grande Orso Marsicano.

Una volta chiusa alle spalle la porta del cesso, Stefano si inginocchiò e con gran rapidità estrasse l'arnese dignitoso di Paolo, gli diede una stretta vigorosa e se lo cacciò in bocca, lasciando Paolo di stucco per i modi "diretti". Giancarlo, che già sapeva cosa piace a Paolo, sgattaiolò alle spalle e sbottonò la camicia che cadde al pavimento senza che nessuno se ne preoccupasse.

Iniziò poi a massaggiargli la trippa mentre Stefano gli serviva il miglior bocchino che avesse mai provato. Sentiva un gran calore salirgli nelle viscere dal sesso e dal culo. Giancarlo infatti lo aveva penetrato talmente in fretta che il dolore non si era propagato nel modo usuale ma si era consumato nell'atto stesso.

Non ci volle molto perché anche a Stefano venisse voglia di essere inculato. Paolo era in tiro tanto che il cazzo voleva uscire dal corpo.

Si tolse allora la camicia di flanella che indossava e Paolo restò senza fiato. Pensava di aver visto tutto con Giancarlo, ma evidentemente al mondo non c'è limite al pelo. Stefano era letteralmente D-E-V-A-S-T-A-T-O da un pelo castano fittissimo che gli intrecciava un maglioncino perfetto su tutto il tronco. Paolo non si fece attendere e quando tale scimmiotto gli presentò il culo peloso sovrastato da uno schienale in vero visone si fiondò dentro di lui con tutta la lussuria di cui era capace.

Stretto tra tanto pelo Paolo pensò di essere in Paradiso, ma con le fiamme dell'Inferno che dal culo gli arrivavano alla testa. Le sue mani passavano dalla schiena di Giancarlo, che con zelante foga gli vangava il culo, ai pettorali inverosimilmente pelosi di Stefano che sembrava gradire molto le attenzioni del membro ospite nel suo intestino.

I tre vennero all'unisono come neanche nei più finti film porno succede. Paolo sentì lo sperma fluirgli nel retto e contemporaneamente sentì il retto si Stefano riempirsi del suo. Una nuova amicizia era nata sotto il segno dello scambio di materiale genetico.

Buon compleanno Paolo!

 

Le foto di Paolo sono sul sito http://web.interpuntonet.it/arkluck


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