ORSI ITALIANI MAGAZINE


I due obelischi

Un racconto di Claudio

(lluismont88@yahoo.it)

 

Quella che ti sto' raccontando e' la storia del mio incontro con Hamed e suo fratello Mustafa'. Hamed come ho spiegato la scorsa volta lo agganciai in un cinema a luci rosse. Mi porto' a casa sua e dopo una lunga e dolorosa penetrazione mi svergino' il culo. Ci lasciammo con l'accordo di rivederci il giorno dopo, ma che avrei telefonato la mattina per confermare l'incontro e fissarne l'ora. La notte mi feci due seghe , ripensando al cazzo di Hamed e al momento magico della rottura del buco del culo. La mattina alle 10 telefonai al numero che mi aveva dato e dopo alcuni squilli mi rispose una voce che d'istinto non riconobbi per quella di Hamed. Chiesi all'uomo che era al telefono se quello era l'appartamento di Hamed. Lui mi disse che Hamed era dovuto uscire, ma che se telefonavo doveva dirmi che l'appuntamento era per le 3 se a me andava bene. Confermai l'appuntamento e alle 2.30 dopo aver parcheggiato la macchina nelle vicinanze del palazzo dove stava il mio meravilgioso sverginatore; suonai al campanello di Hamed.

Mi rispose Mustafa' che fece scattare subito la serratura. Mi stava aspettando sulla porta . Era un po' piu' basso del fratello, ma piu' robusto e almeno 10 anni piu' grande . Hamed e' dovuto uscire , ma sara' qui' a moment, mi dise Mustafa' mentre mi accompagnava nel salotto, che fungeva anche da camera da letto. Ci sedemmo sul divano e Mustafa' dopo avermi guardato dritto negli occhi mi disse: Hamed mi ha raccontato quello che avete fatto ieri sera. Mi ha eccitato tantissimo. Ho pensato a te tutta la notte; anche se non ti conoscevo. Se anche sei il 50% di quello che dice mio fratello, scoparti sara' una cosa eccezionale.

Esito' un'attimo, poi mi disse se volevo fare l'amore con lui. Io gli dissi subito di si . Misi la mia mano sulla patta dei pantaloni e il fagotto che era tra quelle gambe non aveva niente da invidiare a quello del fratello. Lo liberai di pantaloni e mutande. Il suo cazzo enorme e scuro con una grande mappa viola a forma di fungo, spruzzava forza da ogni vena. Gli cominciai a fare un bocchino, spingendolo il piu' che potevo dentro la mia bocca. La lingua impazzita girava intorno alla sua mappa , mentre le labbra lo carezzavano lungo l'asta . Dopo un po' Mustafa' mi tolse il suo cazzone dalla bocca e con voce roca mi disse; vieni che ti faccio il culo.

Dopo che ci fummo spogliati nudi, mi misi sul letto e Mustafa' mi venne sopra. Sentivo il suo cazzo grosso e duro sulla pancia , e le sue palle che mi strusciavano sul cazzo. Lo succhiai avidamente sulle labra scure e carnose. Sentivo il suo eccitamento salire come una marea inarrestabile. Le sue labra tra le mie , il suo cazzo duro e bollente sulla pancia, mi portarono al culmine della eccitazione. Mi staccai dalla sua bocca, scivolai sotto il suo corpo e mi misi in ginocchio sul bordo del letto. Vieni , gli dissi con la voce impastata dalla ralla. Mustafa' si piazzo' in posizione dietro di me, e dopo avermi spalmato una abbondante dose di burro nel culo e anche sul suo cazzo, mi piazzo' la grande cappella nel centro del mio buco di culo.

La penetrazione fu abbastanza agevolata dal lavoro che Hamed aveva fatto la sera avanti, ma sempre un po' dolorosa all'inizio. Mustafa' era un'esperto inculatore. Sapeva scegliere i tempi dalla reazione del mio sfintere. Qando si rese conto che ero arrivato al culmine della eccetazione e il culo si era rilassato completamente, comincio' a pompare con vigore il suo cazzone dentro il mio assatanato culo. Le palle mi sbattevano sulle cosce , mentre con le mani Mustafa' mi palpeggiava in ogni parte del mio corpo eccitato e sensibile come una corda di violino. Cavalcammo la prateria della libidine per una ventina di minuti. Credo . Poi Mustafa' sfilo' il suo cazzo dal mio culo. Mi fece mettere supino sul letto. Mi piazzo due cuscini sotto la schiena e messosi davanti a me che stavo con le gambe alzate e con il buco del culo alla giusta altezza del suo cazzo, mi disse: Adesso voglio proprio scoparti come una femmina. Vieni che sono pronta, gli risposi con un filo di voce.

Mi scopo' meravigliosamente. A distanza di anni, posso ancora chiudere gli occhi e risentire il suo cazzo, che scivola lentamente e in fondo al mio intestino. Quando lo sentii inarcarsi e con piu' violenza e velocita' infilare la sua verga bollente nel culo, capii che stava per schizzarmi nel culo. Chiusi gli occhi e mi concentrai per gustare pienamente quel momento. Lo schizzo fu potente. Lo sentii distintamente riversarsi caldo e denso dentro la mia pancia. Mi inarcai a mia volta per prenderlo tutto fino alle palle nel culo mentre mi riempiva di sborra. Lo sfilo' ancora che gocciolava. Si libero' delle mie gambe dalle spalle e avanzando sul letto, avvicino' la mappa alla mia bocca. Succhiai l'ultimo spruzzo e lo ingoiai avidamente. Pompai il suo uccellone fino a quando non lo sentii perdere consistenza. Mi riversai sul letto e a occhi chiusi cominciai a rivedere il film del mio secondo incontro omosex. Percepii una presenza e aprendo gli occhi vidi Hamed che stava gia' completamente nudo, e con un gran cazzo stretto tra le mani mi guardava estasiato. Da quando sei qui' gli chiesi. Da un po'. Hai visto tutto allora. Certo che ho visto tutto. Mustafa' ha tanto insistito per scoparti che gli ho lasciato il campo. Ti e' piaciuto quello che hai visto?, gli chiesi mentre con la mano gli afferrai il cazzo e lo tirai verso di me. Moltissimo, mi rispose Hamed con la voce che gia' tradiva una forte eccitazione. Gli presi il cazzo in bocca e cominciai a lavorarlo di lingua.

Mustafa' che era tornato dal bagno dove aveva fatto una pisciata lunghissima e rumorosa, si mise dal lato opposto dove il fratello mi stava scopando la bocca. Mi passo' una mano dietro il collo e mi fece voltare dalla sua parte. Contentai tutti e due, fino a quando Hamed non mi prese di peso. Mi giro' e dopo avermi fatto inginocchiare sulla sponda del letto, mi penetro'. Dopo il lavoro di apertura che aveva fatto il fratello, il suo cazzo entro' lentamente nel culo, senza che io provassi dolore. Hamed prese coraggio e comincio' a muoversi con una certa velocita' . Entro' fino alle palle. Sentivo la punta del suo cazzo che mi sbatteva con forza su l'osso sacro. Centrai la posizione e la mappa raggiunse la bocca del mio stomaco. Mentre Hamed si faceva il mio culo, Mustafa' si pazzo' davanti a me e prendendomi per i capelli mi fece fare un bocchino al suo cazzo tornato duro e lucente. Non dimentichero' mai quella inculata. Un super cazzo nel profondo del culo e un super cazzo che mi riempie la bocca di calda carne vogliosa , e il profumo del cazzo infoiato che mi riempiva le narici. Dimenai il culo come una femmina in calore, per far entrare il piu' a fondo possibile Hamed che sempre piu' infoiato sbiascicava qualcosa nella sua lingua al fratello.

Mustafa' mi sottrasse il mio gelato alla fragola e ando' dietro il fratello. Sbirciai da sotto le palle e vidi che si stava mettendo in posizione di sparo dietro di Hamed. Avevo visto bene. Hamed si fermo' dal pompare il mio culo sempre piu' largo e volgioso, per ricevere a sua volta nel culo il cazzone di suo fratello. Inizio un trenino meraviglioso, non so' quante stazioni passammo prima che fiotti di sborra togliessero pressione alla caldaia e il treno del piacere si fermo'.

Eravamo esausti sul letto. Ognuno di noi pensava a quanto gli era capitato di godere quel pomeriggio infuocato di fine autunno. La mia voglia ancora non si era placata e quindi da ingordo dopo un po' tastai il terreno posando le mani sui due cazzi. Erano riversi lungo le cosce, ancora gonfi di umori. Li massaggiai dolcemente senza forzare i tempi. Mi levai dal mezzo e li feci accostare uno a l'altro. Mi inginocchiai tra le loro gambe e iniziai a succhiarli ora uno ora l'altro. Dopo 5 minuti erano dritti e duri, stagliati sulle loro pancie come due obelischi del Nilo. Mi alzai e giratomi di culo , mi misi le loro gambe tra le mie. Manovrando il bacino misi il buco del culo sopra la punta del cazzo di Mustafa'. Con un movimento lento lo feci entrare fino a quando le chiappe non si poggiarono sulla sua pancia. Mugolavo di dolore e di infinito piacere. Dopo una serie di affondi fino al cuore sfilai il cazzo di Mustafa' e mi spostai su quello di Hamed. Presi confidenza con lo scambio, e li feci sborrare in rapida successione nel profondo del mio ormai incontrollabile culo. La battaglia fini' li'. Con i due obelischi ancora dritti sulle pancie dei fratelli del Nilo e io che assaporavo nella memoria il caldo e aspro sapore dello sburro. Ci incontranno ancora numerose volte, sempre con risultati super. Io mi tolsi ogni sfizio di cazzo che avevo nel cervello, e loro si fecero un culo cosi' ospitale che gli fece togliere ogni possibile e impossibile fantasia. L'unica che non ci riusci di fare (forse non avemmo il tempo necessario) fu quella di farmi entrare i due cazzi insieme nel culo. Un girno dopo che mi avevano inculato con piu' voglia e intensita', prima di andare via, mi dissero che sarebbero tornati in Egitto. Mi dissere che potevo andare a trovarli. Ti faremo conosce tanti nostri amici , vedrai che ti troverai bene. Io feci qualche mezza promessa , ma sapevo che era l'ultima volta che li vedevo, e un po' il cuore mi si strinse. Ricordero' per tutta la vita i due fratelli egiziani, che avevano tra le gambe, come il Nilo, due magnifici obelischi

Claudio