ORSI ITALIANI MAGAZINE


Un nuovo padre

Un racconto di Orsosardo2004

Ormai, pensavo di avere raggiunto 'la pace dei sensi', cosi' non andavo piu', come facevo un tempo, alla ricerca spasmodica di avventure o di una, sempre piu' improbabile, relazione. Allora mi son dedicato ad internet e, navigando, navigando, mi sono rifatto gli occhi guardando le foto di questo meraviglioso popolo d'inizio di millennio!

In effetti, sono sempre stato attratto dagli uomini, come tali. Quelli effeminati non mi hanno mai interessato. Neppure quelli magri. Non vi dico, poi, cosa provo per i travestiti!

In quest'epoca, il culto del corpo ha fatto fiorire tutta una genia di meravigliosi ragazzi e uomini molto virili, ma che a letto ti sciolgono con la loro dolcezza e con la loro delicatezza. Son questi che mi piacciono. Tanto!

Su 'village' leggo anche tutti i racconti, ma naturalmente mi affascinano proprio quelli che riflettono le 'mie' modalita' d'approccio e d'amore.

Una sera, pochi giorni fa, avevo appena finito di sognare d'essere il protagonista di un racconto in cui un vigile urbano faceva la sua scelta e s'innamorava di un sessantenne, che mi venne voglia di guardarmi qualche bel tipo in divisa: cosi' scorrendo una sequenza di immagini cominciai di nuovo a fantasticare

Giunto ad una foto di gruppo di un mannello di meravigliosi militari in divisa da parata, trasalii nel vedere, seppure in secondo piano e seminascosto dal milite che gli stava davanti, un viso che mi pareva di conoscere: da poco, nell'appartamento sopra al mio, si e' trasferita una coppia. Una bella coppia di trentenni di cui non so ancora niente. Ma pensare a lui che fa il militare e, nel frattempo, 'il doppio gioco' m'intrigava moltissimo.

Andai subito dalla portinaia, cui sono molto simpatico penso per le laute mance che le allungo, e, dopo aver parlato del piu' e del meno, attaccai a chiedere dei nuovi inquilini. A lei non parve vero di cominciare a spettegolare: 'Ma lo sa che e' capitano dell'esercito?' mi sussurro' subito.

Il mio cuore spicco' un salto: non sara' mica davvero lui?!?

'La moglie non so cosa fa: ma deve guadagnare un bel po', perche', con lo stipendio da militare, figurarsi se potrebbero permettersi quest'appartamento!' E cosi' via, tutta una serie di apprezzamenti e considerazioni che facevano emergere un comportamento molto forte da parte di lei e molto dolce, invece, dalla parte di lui.

Da allora, ho cominciato a spiarli, a controllare gli orari di uscita e di rientro d'entrambi. Mi son fatto volutamente incontrare davanti all'ascensore per respirare la sua presenza. E' molto gentile e corretto, ma, sinceramente, se prima avevo dei dubbi che non fosse lui quello della foto, ora sono certo che non lo e'.

Oggi e' l'ultimo dell'anno e ho deciso di passarlo, da solo, in casa. Rientrando, li incontro proprio davanti all'ascensore: scambio di auguri, di sorrisi e, da parte mia, di languide occhiate!

Nella cabina, mentre io annuso l'aria che sa di lui, lei continua a lamentarsi per la sfortuna che ha, perche' proprio le tocca il turno e domattina deve montare (forse sara' un'infermiera o un medico non mi pare certo un tipo che lavora da Mac Donald!).

Ultimi saluti e auguri ed io scendo al mio piano, ma mi soffermo a sentirli parlare mentre continuano a salire. Lui la consola, le promette di aspettarla a casa: ha ancora una serie di lavoretti e d'aggiustamenti da finire, cosi' approfittera' di quella giornata di solitudine per portarli a termine.

Passo la sera della vigilia senza quella calma e quella rilassatezza che speravo: seguo il loro muoversi per la casa e i tacchetti delle scarpe di lei che picchiettano ovunque. Quando cominciano i botti, un gran silenzio

Vado a spiare in corrispondenza della camera da letto e sento le maledette scarpe che cadono una ad una sul pavimento, poi un po' di silenzio e gli inconfondibili rumorini di una sontuosa scopata!

Mi ero proprio sbagliato anche se ho passato ore davanti a quella foto, che mi sembra proprio essere la sua, non dev'essere lui!

Dopo una notte di rivoltamenti sotto le lenzuola, mi alzo presto: per strada non c'e' nessuno, non si ode nessun rumore, solo l'autobus che ogni tanto fischia un po', frenando alla fermata.

Verso le otto, sento un po' di trambusto e lei che s'affanna a correr fuori, con quei suoi maledetti tacchetti!

Lui e' sopra, a pochi metri da me, probabilmente al calduccio del suo letto a ritemprarsi dalle fatiche della notte. E, io, qua, che mi struggo!

Cerco faticosamente d'inventarmi qualcosa per vederlo, per parlargli, senza fini o scopi reconditi. Ho solo l'ossessione di sapere se il ragazzo fotografato e' lui!

Verso le 10, finalmente, sento qualche segno di vita, la', di sopra. Mi faccio coraggio: afferro una bottiglia di 'Veuve Cliquot' e un panettone 'delle tre Marie' e salgo.

E' assolutamente meravigliato e turbato: e' in pigiama, il suo petto villoso compare dalla maglietta, i piedi nudi, affogati nelle pantofole di pelliccia, sono sottili e nervosi, le mani grandi coronano due forti avambracci scoperti sino al gomito su cui troneggia una meravigliosa peluria nera. Il suo viso, cosi' aperto e luminoso, e' rimasto inchiodato con la bocca semiaperta e gli occhi di un blu profondo saltellano dalla mia faccia alle mani che reggono champagne e panettone.

'Scusi, sa!, ma ieri ho sentito che sarebbe stato a casa tutto solo e ho pensato di farle i miei auguri come dovere di buon vicino!'

Farfuglia qualcosa e mi fa accomodare. Mi offre il caffe' e, seguendolo in cucina, inizio a fargli i complimenti sull'arredamento della casa. Ma se non mi aiuta lui, fra un po', lo saluto e torno giu': non so piu' cosa dire, non so come arrivare al discorso che mi preme e, da un pezzo, son pentito d'aver osato tanto.

Il caffe' lo beviamo seduti al tavolo: per comodita' dice lui, mentre io sono felice perche' cosi' e' molto piu' intimo. Di sicuro senza volerlo, ma ad un certo punto mi tocca un ginocchio con la sua gamba. Trasalisco, lui si scusa, ma dopo un po', di nuovo, mi urta, quasi si appoggia. io lascio la gamba ferma e si va avanti a parlare.

Quando gli chiedo che lavoro fa, siamo gia' entrati un po' in confidenza: in fondo gli ha fatto piacere questa visita inaspettata.

Fingo grande interessamento sulla sua carriera e, infido come sono, gli chiedo se ha fatto l'Accademia di Modena 'perche', mi pare, di aver visto, ma forse mi sbaglio, non so!, una sua foto durante una parata'

Gli sembra impossibile, ma chissa', se e' una foto vecchia, potrebbe essere perche' ha finito da sei anni.

Mi chiede dove l'ho vista e io naturalmente dico che non me lo ricordo, ma pero' gliela descrivo: ovviamente, con tutte le volte che me la sono rimirata, la conosco molto bene e mi ricordo di tutti i presenti e delle loro rispettive pose e atteggiamenti. Trasale: capisco che e' lui! E, quando insiste per sapere dove l'ho vista, farfuglio un qualcosa di molto vago, come se mi vergognassi di dirglielo.

Ma i due laghi blu, quei suoi meravigliosi occhi d'acqua, tradiscono un turbamento; trema un po' e, poi, sbotta: 'Sa, da ragazzi, si fan cose che, poi, si cerca di dimenticare '

'Alla mia eta' posso dirle - pontifico dall'alto della mia 'saggezza' - che ogni azione che si fa serve a crearci, a renderci come si e' in questo momento: bisogna accettare tutto quello che abbiamo fatto, perche' e' servito ad arricchirci, a renderci cosi' come si e' oggi!'

Non capisce se so o se cerco d'indovinare. 'Accettare 'qualsiasi' cosa fatta?'

Fingo di pensarci su, poi: 'Qualsiasi! L'uomo e' un meraviglioso essere che Dio ha fatto scendere in Terra con lo scopo di evolvere. Per aiutarlo, gli invia prove che il libero arbitrio dell'uomo permette di superare o no. Ma, per il grande amore che Lui prova per gli uomini, tutto quello che gli offre e' commisurato con il livello in cui si trova 'quell'uomo', che potra' sicuramente superare qualsiasi prova. Mai gli offre da affrontare qualcosa che sia piu' difficile di cio' che questi e' in grado di affrontare. Per il Padre, tutto e' amore e ogni nostra azione d'amore e' secondo la Sua volonta'.'

Pende dalle mie labbra, vuole che io continui, mi sollecita: 'Anche se l'uomo fa qualcosa contro natura?'

E' fatta!, mi dico, ora si gioca a carte scoperte: 'Cosa vuol dire 'contro natura'? Non c'e' nulla che tu faccia che non segua la natura che il Padre ha voluto darti! Se il Padre ha voluto che tu fossi un omosessuale, per esempio, pensi che Lui non lo sapesse, che Lui non volesse che tu affrontassi questo tipo di esperienza? Se tu, per paura, per vigliaccheria, vai contro questa volonta', allora, si', che fai qualcosa che e' contro natura, perche' inganni le persone che ti sono accanto, che ti vogliono bene e che ti stimano per quello che sei e non per l'uso che fai di una piccola parte di te stesso.'

Sembra non capisca, allora gli do una manata leggera sulla gamba, ma in alto, quasi al'attaccatura e capisce.

Il suo turbamento traspare da un tremore nella profondita' degli occhi. Mi chiede di continuare e, quando volutamente, cambio argomento, mi chiede di tornare a parlare di sesso.

Ormai siamo passati al tu e tra noi si e' instaurato un clima di intesa.

Andiamo in soggiorno e sediamo vicini sul divano. Gli chiedo di parlarmi della sua vita: figlio di un maresciallo che ha sempre preteso obbedienza, silenzio e rispetto da lui, senza mai dimostrargli affetto e di una madre apprensiva e possessiva, appena e' stato possibile si e' infilato in Accademia: una vera e propria fuga dalla situazione famigliare, che pero' l'ha posto in mezzo alla gente. Nel raccontarmi queste cose ha la voce triste, non mi guarda: io, dolcemente lo faccio stendere, gli faccio appoggiare la testa sulle mie cosce e gli accarezzo i capelli.

Lascia fare senza ritrarsi forse, per la prima volta sente l'affetto di un uomo. Posando la sua mano sulla mia, sussurra: 'Mio padre non mi ha mai accarezzato cosi''

Mi chino e gli appoggio un leggerissimo bacio sulla fronte: ha un tremito che s'interrompe solo quando lo abbraccio forte, forte.

'In caserma ho conosciuto il sesso: fino allora m'ero masturbato di nascosto, convinto che fosse un peccato e che ero il solo che lo compivo. Ma, la', era patrimonio di tutti e, dopo un po', cominciai a farlo con un compagno. Poi, a tre poi ci spingemmo anche oltre Il mio primo rapporto completo e' stato non piu' di sei mesi dall'inizio dell'accademia. Ma era tutto molto naturale, molto normale! Eravamo tutti giovani e maschi e dovevamo scaricare la nostra energia.

Poi conobbi il sesso mercenario, perche', anche questo era norma per noi e quando s'andava in libera uscita eravamo seguiti dalle auto degli omosessuali che, dopo un po', ci caricavano per farci un pompino infilandoci nel taschino un ventimila '

Continua a parlare tenendo gli occhi chiusi, con voce monocorde e flebile e carezzando la mia mano che gli tengo ferma sul petto in segno di affetto, ma anche di incoraggiamento e sostegno. 'La foto che hai visto fa parte di una serie fatta da uno di questi tizi che, a poco a poco, ci aveva passati tutti e, alla fine, sempre per quattro soldi, ci ha chiesto di posare per lui per i suoi ricordi!'

Non so se dirgli di internet, forse non ora forse pero' e' l'arma che mi puo' permettere di vincere e farlo mio

'La foto l'ho trovata su internet ' Spalanca gli occhi: e' spaventato a morte e tenta di alzarsi, ma la mia mano dolcemente lo ferma. 'Non ti preoccupare, ce n'e' una sola e tu sei in secondo piano, non ti si riconosce '

'Ma tu mi hai riconosciuto!' piagnucola, mentre io per rincuorarlo lo abbraccio, lo stringo finche' si rilassa. M'abbraccia anche lui e lentamente si scioglie in un pianto sommesso.

'Tutto quello che abbiamo compiuto ha permesso d'esser oggi quello che siamo: non preoccuparti, non temere! Accetta il tuo passato come un qualcosa che e' servito per formarti, per temprarti. Avevi bisogno di affetto e di forza: in me puoi trovarli, se vuoi.'

Dopo una lunghissima pausa, tirando su con il naso: 'Posso considerarti un po' come un padre?'

Lo stringo con forza, i nostri corpi aderiscono, lui sente che questo e' il segno del mio si' e solleva il volto verso di me, sparandomi addosso il suo meraviglioso sguardo. Mi chino fino a sfiorargli le labbra. Attende. Lo bacio, prima con dolcezza, poi, lanciando in lui la lingua, inizio un forsennato mulinello in cui i nostri umori si confondono, le lingue si avvinghiano, le mani sembra che vogliano strappare l'un l'altro le carni e, improvviso, dopo mesi in cui non lo sentivo piu', percepisco che il mio sesso si risveglia, si muove, s'irrigidisce, scoppia di voglia!

Non mi par vero! Ed e' merito di questo giovane, tenero, dolce ragazzo. Lo bacio ancora, ma ora con l'affetto profondo di un padre.

Ci spogliamo con calma, l'un l'altro. Ne ammiro il corpo: non palestrato, ma atletico. L'ambra della sua pelle disegna il candore lasciato dal suo slip da mare. Il pelo nero, che ne sottolinea le fattezze, si stempera in un color bruno-rosso nei peli delle ascelle e del pube. Li', si erge orgoglioso e affamato un meraviglioso membro turgido. Quando faccio per baciarglielo, sento le sue labbra sul mio.

Tutto si svolge con calma, con il desiderio che va maturamente e consapevolmente appagandosi. Ci ubriachiamo del profumo dell'altro e continuiamo il bacio fintantoche' entrambi esplodiamo il nostro piacere nella gola dell'altro.

E ci dissetiamo del dolce nettare.

Restiamo stesi vicini, le mani che non si stancano di accarezzare l'altro sul viso, tra i capelli mi sembra di provare per lui una sorta d'amore paterno.

'Papa', ti voglio bene!' sussurra, mentre con gli occhi chiusi continua ad accarezzarmi con dolcezza, giocando coi peli del mio petto.


 


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