ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Nel bosco 

Un racconto di Giulio big


Quella che vi sto per raccontare e' la storia tra me e Saverio, nata inaspettata una mattina dello scorso maggio, in un bosco.
Mi presento, sono Giulio ho 22 anni e vivo in un piccolo paese del nord d'Italia.
Frequento l'universita' e la sera lavoro, faccio soprattutto traduzioni, cosi' riesco a mettere via un po di soldi per non pesare troppo sull'economia di famiglia.
Sono sempre stato timido e faccio poca vita sociale, non ho mai avuto una fidanzata, l'unica donna con cui sono stato e' una ragazza pagata dai miei amici del liceo per farmi togliere quel peso della verginita'.
Ho sempre pensato che le ragazze fossero spaventate dal mio aspetto, un ragazzone di 100 e passa chili su  un metro e 85 di altezza, cosi' non ho mai avuto il coraggio di provarci con nessuna.
Anche se una volta  mi sono innamorato, di Roberta, con la quale ho buttato mesi e mesi ad ascoltarla parlare dei suoi problemi, per poi alla fine capire che lei vedeva in me solo un amico, e non mi aveva concesso nulla piu'… stronza.
Dopo questa delusione mi sono nascosto ancor di piu' dietro la mia barba bionda e il mio aspetto orso, sono diventato un ragazzo schivo e laconico. Le sere di solitudine le passo ormai a reprimermi sui piu' noti siti pornografici del web, di cui sono diventato esperto.
Guardare e non toccare e' una disciplina difficile,  il mio corpo e' sempre in preda a bisogni da soddisfare che non si accontentavano piu' della mia robusta mano.

Quella mattina di maggio rigiravo nel letto senza riuscire a dormire, era martedi' e non dovevo frequentare nessun corso, i miei pensieri e le preoccupazioni continuavano a  volare in testa.
Decisi cosi' di prendere un giorno di svago e andare a fare un giro in montagna. La giornata prometteva bene. Mi alzai, misi una canottiera, la camicia a quadri, un paio di jeans comodi e scarponcini, il mio solito abbigliamento per la montagna.
Prima di uscire il mio sguardo cadde sullo specchio del corridoio, avevo tutto l'aspetto di un boscaiolo, i miei occhi azzurri avevano uno tono severo, le guance erano rosse come quando maltrattate dal freddo e dal vento, misi una berretta per nascondere i miei capelli corti ma spettinati e il risultato mi piacque.
Mi sentivo forte e potente pronto a sfidare qualsiasi cosa.
Prima di partire  mi fermai a comprare un paio di birre e un panino nel negozio vicino casa, presi la macchina, accesi la radio e mi incammina cantando le canzoni che passavano a squarciagola, e su quelle piu' tamarre alzavo al massimo il volume.

La giornata era limpida, l'aria ancora fresca, parcheggiai velocemente la macchina e in meno di un minuto ero pronto per partire.  Di fronte alla scelta del sentiero da percorrere, presi quello piu' ripido che passava attraverso il bosco, avevo voglia di arrivare velocemente alla vetta  per godermi da sdraiato l'aria pulita.
Non tenni pero' conto che le mie grosse gambe per quanto potenti, non avevano la forza adatta a sostenere il ritmo e il peso del mio corpo.
Cosi' dopo dieci minuti ero gia' steso a lato del sentiero a riposare all'ombra degli alberi e intanto fischiettavo una melodia.
In quel momento apparve Saverio.
Smisi di fischiettare e provai quell'imbarazzo e quel disagio che si prova soltanto quando incontri un estraneo in un bosco. 'Buongiorno' mi disse avvicinandosi. Saverio e' uomo di mezza eta', piuttosto robusto.
Portava pantaloncini corti, e un micropile grigio scuro che le stava abbastanza stretto, soprattutto sulla pancia.
Il suo volto era amichevole, pochi capelli ma una folta barba brizzolata e ben curata, mi guardava anche lui sorpreso dall'incontro.
Risposi al buongiorno, aspettai che mi sorpassasse, ma pure lui si fermo' e dopo avermi analizzato con uno sguardo mi chiese quale fosse la mia direzione, dopo averglielo spiegato mi disse che era lo stessa che avrebbe fatto lui e propose di camminare insieme. Incapace di rifiutare mi rialzai e lo seguii, d'altronde quell'uomo ispirava fiducia.
Cominciai a parlare del piu' e del meno, lui era abbastanza taciturno ma subito mi fu chiaro che lui quelle montagne le conosceva bene, sapeva riconoscere tutti gli alberi, sapeva i nomi dei fiori e lo misi alla prova in due o tre casi.
Poi i discorsi finirono e tra noi cadde il silenzio, lui aveva decisamente un buon passo e facevo fatica a stargli a dietro.
Cio' mi faceva star male, sia fisicamente che nell'orgoglio, non sopportavo che un uomo con piu' del doppio dei miei anni fosse piu' in forma di me, cosi' dopo poco meno di mezz'ora lo congedai con un 'io mi fermo qui, tu prosegui pure'.
Sembro' capire e mi disse soltanto, 'Ti aspetto in cima' e spari' piu' avanti nel sentiero.

Ero veramente esausto, la giornata si stava scaldando e continuavo a sudare.
Avevo sete quindi aprii una lattina di birra che svuotai in fretta.
Avrei preferito bere mille volte l'acqua, ma prima di partire non avevo pensato a portarla.
Non avendo fatto colazione l'alcol sali' in fretta alla testa, e complice il caldo e la stanchezza mi sentii completamente ko.
Desideravo solo essere di nuovo al parcheggio per poter tornare a casa.
Mi accorsi in quel momento del rumore di un corso d'acqua poco distante.
Abbandonai il sentiero e mi addentrai nel bosco, fino che arrivai in una radura, vidi il fiume che scendeva ripido verso valle formando numerose cascatelle e alcune pozze d'acqua simili a piccole piscine.
In quel momento quel posto mi sembro' paradisiaco e mi precipitai a bere l'acqua del fiume, cosa che non avrei mai fatto da sobrio.
Si stava veramente bene li, cosi' abbandonai l'idea della vetta e decisi di soggiornarvi per il resto della giornata.

Decisi di fare un tuffo in nel torrente, una era abbastanza profonda, l'acqua mi sarebbe arrivava piu' o meno fin sotto il mento. 
Mi spogliai lanciando i miei vestiti in mezzo alla radura rimanendo in mutande.
Scaldai il mio corpo alla luce di quel bel sole primaverile e mi buttai senza criterio.
L'acqua era decisamente fredda, ma ci voleva per riprendermi.

A vedermi da fuori doveva proprio sembrare strano, un ragazzo da solo in un bosco che fa strani versi dovuti al freddo mentre saltella come un bambino. All'improvviso  sentii una voce alle mie spalle che rivolgendosi a me diceva 'mai visto un cinghiale farsi il bagno in un fiume!', era di nuovo Saverio, stava in piedi, messo tra me e i miei vestiti.

Ero spaventato e intimidito, avevo vergogna della mia nudita' e per cio' non volevo uscire dall'acqua.
D'altra parte l'acqua era veramente gelida e quella frase mi aveva fatto sentire ridicolo, cosi' in preda a un po di rabbia mista vergogna uscii nervoso dalla pozza, borbottando frasi come, 'cosa ci fai qui?' 'ma non eri andato in vetta?' 'cinghiale a chi?' ecc..

Saverio se ne stava li fermo, impettito, e mi guardava incuriosito, mentre io nell'agitazione di uscire in fretta dall'acqua per rivestirmi, scivolai su un sasso sbucciandomi cosi'  le ginocchia e procurandomi un tagliato al piede.
Il dolore mi stese a terra, mentre valutavo le mie nuove ferite lo guardai e con un sorriso stupido  gli dissi quanto mi sentivo imbranato. 'Non preoccuparti' disse mentre dalla sua borsa tirava fuori una bottiglia 'ne ho visti tanti di cinghiali fare versi strani', 'Bevi un goccio di questo'.
Era un tipo veramente curioso, bevvi un sorso da quella bottiglia e subito sentii una vampata di calore diffondersi nel corpo, la gola bruciava. Non capivo piu' nulla.
Lui si abbasso' per pulirmi la ferita con un fazzoletto di carta. Intanto mi guardava dritto negli occhi come se mi stesse giudicando.

Il primo contatto con un corpo estraneo da anni, l'alcol, la stanchezza provocarono un erezione immediata, che le mie mutande bianche inzuppate evidenziarono.
Ero proprio in presa al panico, il mio cazzo non e' proprio di piccole dimensioni, anzi e' giustamente proporzionato al mio corpo, e si mise in bella mostra a quello sconosciuto.
Lui che se ne accorse subito fece come se nulla fosse.
Con insistenza mi fece bere  un altro goccio dalla bottiglia,  poi dopo una lunga pausa di silenzio disse 'Sono contento che ti piaccio, perche' a me fanno impazzire i cinghialotti come te', non feci in tempo a replicare che con forza mi apri le gambe e comincio a baciarmi e morsicarmi l'interno coscia. Ero agitato e un po' sconvolto.
I miei tentativi di ribellione furono deboli e vani di fronte alla sua possenza, lui non perse tempo e mi strappo' di dosso le mutande zuppe d'acqua, le sue mani cominciarono ad accarezzarmi le palle e io sentivo in tutto il corpo picchi di emozioni mai provate prima, tra il dolore e il piacere. Mi guardo' di nuovo dritto negli occhi e disse di rilassarmi 'non ti preoccupare,   stai calmo e rilassati, adesso ci si diverte insieme'.
Questo basto', il suo sguardo era cosi' intenso da calmarmi.

Incomincio' a farmi un pompino, era bellissimo ma duro' poco, venni subito e lui  fece schizzare la sborra sul mio corpo disteso a terra.
Rimasi supino, gustandomi tutte queste nuove sensazioni, intense quanto inaspettate, tenevo gli occhi aperti verso il cielo ma il mio sguardo era perso, completamente in estasi.
Sentii subito le mani e la barba di Saverio  passarmi sulla mia morbida pancia, la sua lingua ripuliva la  sborra che poco prima aveva ricoperto il mio folto torace.
Saverio  si tolse il pile e la maglietta, mostrando cosi' il suo petto nudo, sodo e villoso, si sdraio' sopra di me e comincio' a succhiarmi e strizzarmi i capezzoli.
Io gemevo dal piacere, lui mi poteva fare quello che voleva, ero completamente inerme, passivo.
Mi bacio il collo, poi in bocca, ma io la tenni chiusa. 'Apri' mi disse, io dicevo no con la testa, l'idea di baciare un uomo era nella mia mente qualcosa di sgradevole, ma lui con le mani me l'apri e mi fece sentire la sua lingua.
Fu un vortice. Ripresi coscienza e cominciai a baciarlo mi rigirai su di lui e comincia a toccarlo.

Non l'avrei mai detto che un uomo poteva provocare certe sensazioni, non pensavo che la potenza rinchiusa in un petto virile potesse essere eccitante quanto se non piu' del morbido seno di una donna.
Continuavo a baciarlo e abbracciarlo.
Anche lui mi abbracciava. mi era tornata una forte erezione e Saverio si abbasso per farmi un altro lavoretto di bocca. io lo lasciai fare, stavo godendo troppo, volevo dirgli quanto fosse bello, quanto lui fosse fantastico, ma le parole non mi uscivano di bocca.

Ad un certo punto smise. Si alzo' da terra e mi mise a sedere sul prato, mi chiese 'hai mai fatto un pompino?' io risposi di no con la testa e intanto lo guardavo mentre si toglieva i pantaloni. 'Mi sembra che sia arrivata l'ora di cominciare!' e cosi' dicendo mi prese la testa e l'avvicino' al suo pene. In un primo momento opposi resistenza, poi mi lasciai andare sotto le sue parole 'su dai, bacialo, vedrai che ti piace, apri la bocca...'
Cominciai cosi' il mio primo pompino. mi misi in ginocchio per stare piu' comodo, intanto lui mi teneva una mano sulla testa per darmi il ritmo mentre lanciava gemiti di piacere.
Fu una cosa molto naturale, al primo impatto il suo sapore mi face ribrezzo ma poi cominciai a gustarlo e non mi fermai finche' lui non mi stacco'.

Ci riabbracciamo nell'erba umida della radura, mi sussurrava frasi nell'orecchio di come fossi bello e di come mi voleva possedere. Poi mi chiese se me la sentivo di essere penetrato.
L'idea solo poche ore prima mi sembrava disgustosa e lontanissima dalla mia vita, ma ora in mano a quell'uomo non potevo fare altrimenti che lasciarmi andare.  'Girati' mi disse e mi misi a pecorella.
Non ero piu' ne' spaventato ne' in imbarazzo, volevo soltanto  ricevere piacere, tanto piacere, che mi era stato negato fin questo momento nella mia vita. Saverio mi stava baciando il di dietro, lo lubrificava e poco alla volta infilo una, due e tre dita. faceva un po' male ma ero sicuro che sapeva quello che faceva.
Averlo sopra e dentro me, sentire il ritmo violento del suo corpo e' stata una delle esperienze piu' belle e intense che mi fossero capitate.
il tutto fini' con un bacio, dopo di che ci addormentammo entrambi nudi in mezzo al prato. Mi risveglio' dopo non so quanto tempo. il sole stava calando, lui era gia' pronto per partire, io ancora disteso e nudo. Io sono Saverio mi disse, spero ti ricorderai di me.


Come fare a dimenticare Saverio? mi ha lasciato un ricordo indelebile. Ma ormai e' troppo tardi.
Ragazzi, sappiate che il sesso senza preservativo e' UNA COSA STUPIDA, non importa quanto possa essere intensa una esperienza, quanto ti puoi fidare di una persona,  la tua vita e' piu' importante.
USALO SEMPRE!

Giulio big

ORSI ITALIANI