ORSI ITALIANI MAGAZINE
Murano
Camminando tra le calli di Murano in una tiepida mattina di settembre
(Che strano qualcuno mi spia)
Un racconto di Jan Masny
Ebbene si, lo ammetto sono un povero romantico. C'è da vergognarsi??, Spero di no. Sarà la mia natura da orso a portarmi ogni tanto a fuggire dalla città, dalla folla, dal caos e cercare un posto dove puoi sentirti a tuo agio ed essere tranquillo.
Bene, il mio posticino tranquillo ed un po' fuori dal mondo è Murano. Chi non ha mai sentito parlare di siffatta località?? Un angolo di paradiso, delizioso, semplice ed allo stesso tempo sofisticato e molto pittoresco. Ogni anno all'inizio dell'autunno, una delle più belle stagioni dell'anno, non per niente tanto amata anche dal crepuscolare per eccellenza Lord Byron, faccio una capatina a Murano, ci resto tre o quattro giorni, e poi ritemprato e con qualche vetro colorato in più torno a casa. Anche l'anno scorso, ho trascorso dei bei giorni nella quiete e tranquillità di quel posto ameno e dolce, anche se con una piacevole variazione.
Arrivato a Murano, mi sono sistemato nel solito appartamentino che da anni mi viene riservato da una famiglia che per vivere affitta alcuni appartamentini di loro proprietà. Un appartamentino modesto, sebbene l'affitto giornaliero sia abbastanza caro, ma con una vista splendida sul piccolo canale con relativo ponte. Ho fatto subito una capatina a salutare il proprietario della solita fornace e dal quale ogni anno non vado via senza aver comprato un nuovo cristallo o vetro variopinto (non so resistere al piacere dei vetri colorati) e poi ho iniziato a passeggiare con una flemma che mi prende solo quando sono rilassato e completamente a mio agio. La mattinata era tiepida, morbida come un maglioncino di lana cachemire, leggera e fresca nonostante il sole fosse già bello alto. Mi fermavo ogni tanto a guardare i passanti, ad osservare il via vai calmo delle persone, e cercare di scoprire qualcosa di nuovo rispetto all'anno prima. Odori autunnali permeavano l'aria, gabbiani giovani saltavano da un tetto all'altro, gli sguardi ed i sorrisi dei bambini accompagnavano la mia passeggiata. Il cielo di un azzurro terso, con qualche piccola nuvola bianca faceva da cornice a quel magico momento. Si, certo qualche turista c'era, ma non certamente orde di giapponesi o tedeschi che invadono Venezia in piena stagione e, comunque sembra strano, ma anche il turista che viene a Murano è diverso, più calmo, più riflessivo e di una certa età..
Bene, camminando camminando, mi son trovato nei pressi di una chiesetta antica credo del 1200 d.c. ancora ben tenuta, anche se qualche restauro era stato fatto, e dove ho potuto guardare ed innamorarmi di un Cristo Crocefisso in vetro. Un'opera in grandezza naturale, bella maestosa e unica nel suo genereLa bellezza di quel luogo e di quella statua veniva sottolineato dai giochi di luce che il sole faceva filtrando attraverso i vetri colorati, opera di maestri veneziani eravamo credo in una decina di persone in quel momento a visitare la chiesetta. Credo tutti stranieri eccetto il sottoscritto. Ovviamente tutti i visitatori erano addobbati con macchine fotografiche e telecamere. Nessun giapponese grazie a Dio.
Stranamente eravamo tutti singoli, nessuno in coppia o gruppo. Mentre mi attardavo ad uscire, osservando di nuovo il crocefisso di vetro, ebbi come la sensazione che qualcuno mi stesse osservando, e voltandomi di istinto, vidi un uomo che riprendeva con la telecamera il crocefisso che stavo osservando. Come mi vide guardarlo, fermò la ripresa, abbassò la telecamera, mi guardò sorridendo lentamente, e girate le spalle se ne andòEra una persona piacevole, almeno fisicamente parlando, ma non ne sapevo niente per poter essere certo che fosse gradevole oltre l'aspetto fisico.
Avete presente Tom Selleck?? (Magnum P.I. per capirci bene), si ancora più bello e con qualche chilo di più. Bene, dopo aver dato un'altra piccola occhiata alla chiesa, lasciai quel luogo così fresco e sereno, tuffandomi, nella calura di metà mattina e lasciandomi alle spalle la deliziosa chiesetta, ripresi la passeggiata. Piccoli passerotti beccavano briciole di pane cadute per terra, fiorellini variopinti facevano capolino tra i l ciottolato delle calli silenziose e fresche di Murano mi facevano eco solo i miei passiPasseggiando tra le calli e callette , iniziavo a sentire il profumo di qualche pietanza pronta per pranzo, e sinceramente la passeggiata, il luogo, l'orario e quei profumi mi facevano venire appetito. Oh, quanti bei posticini per mangiare Qualche ristorantino con i tavolini fuori con vista sul canale, tutti addobbati con ombrelloni di vari colori e piccoli vasi con fiori multicolori, uno più invitante dell'altro.
Presi posto in uno di quelli più piccoli, più intimo, con una bella vista sul canale, in modo da poter osservare i passanti, il canale ed farsi baciare dal sole autunnale che non ti aggredisce, ma ti scalda baciandoti..C'era qualcuno già seduto che prendeva l'aperitivo, o pranzava, ovviamente non era molto affollato. Mi sedetti, guardai un po' il menù e decisi di mangiare solo del pesce (vado matto per il pesce) e di bere del buon vino bianco.. Iniziai a mangiare e bere di gusto. Ad un tratto sollevai lo sguardo per guardare un po' in là, dall'altra parte del canale, e con sorpresa mi accorsi che la stessa persona di prima ovvero Tom Selleck era seduto un po' più in la del mio tavolo ed aveva la telecamera puntata verso di meMi fermai, lo guardai con insistenza, ed alla fine non so perché gli sorrisi. Bastò quel sorriso a fargli posare la telecamera ed avvicinarsi a me. Mi chiese in un italiano stentato se poteva sedersi affianco a me, e capendo dall'accento che era americano, gli risposi con il mio migliore americano di Boston, che poteva sedersi tranquillamente al mio tavolo. Era veramente bello. e comunque non solo per la somiglianza a Tom Selleck, ma per un certo non so che..stuzzicava la mia fantasia e curiosità.
Iniziammo a parlare del più e del meno, ci presentammo e così conobbi il suo nome " Ray", americano della California, in Italia per vacanza e per un documentario per una TV locale su Venezia e le isole più famose. Era piacevole dialogare con lui, era simpatico, e ti faceva sentire subito a proprio agio...Mangiammo, parlando di tante cose, e poi gli chiesi : Scusami, nel tuo reportage ci sono anch'io??, sorridendo mi rispose : Si, ma solo per me. Mi sei piaciuto subito, con quella tua aria una po' bohemienne, così assorto nel guardare e contemplare quel crocefisso, e quel tuo incalzare calmo ma decisoSorridemmo, e Ray mi accarezzò una mano, sfiorandola dolcemente. Era calda, morbida, virile, bella. Bevemmo forse un po' troppo, al punto tale da sorridere ad ogni piccola battuta. Inutile dire dei piedini fatti sotto il tavolo, e degli sguardi ricchi di messaggi eroticiArrivati al caffè decidemmo di dedicarci un pò di riposo, una siesta pomeridiana, e visto che Ray alloggiava a Venezia, lo invitai a casa mia..
Ci allontanammo dal ristorante piano piano, e baciati dal sole autunnale, in quella splendida cornice ci incamminammo verso casa. E' troppo dire che sembravamo due fidanzatini di Peynet??? Ma, chi se ne frega, ero contento, e soprattutto la mia mente volava in là speranzosa di un bel pomeriggio ricco di sesso e perché no di tenerezze. Come al solito Dr Jekill e Mr Hyde si combattevano dentro di me Chissà chi l'avrebbe spuntata questa volta. L'animo romantico e gentile o l'animale che si nasconde in ognuno di noi??? Ma, è il dubbio amletico che combatte da sempre l'animo dell'uomo. Entrammo in casa, e fummo abbracciati da un'ondata di fresco. Ci sedemmo un attimo e ci guardammo.
Non so cosa successe, ma so solo che dopo un attimo dopo quello sguardo eravamo abbracciati, stretti,avvinghiati e con le nostre bocche incollate l'una all'altra baciandoci a più non posso. Baci caldi, ricchi, passionali, le nostre lingue roteavano alla ricerca del piacere reciproco Le nostre mani si cercavano, toccando ogni parte dei nostri corpi coperti, ancora accaldati. Ci toccavano le parti intime, le parti maschili e il desiderio era un crescendo continuo. Ci fermammo un attimo, e subito ci ritrovammo nudi.Com'era bello Ray Un corpo magnifico, armonioso e ricco, pelo dovunque, pelo scuro, chiaro, ma pelo..e carne tanta, magnifica carne, si un'opulenza ricca ma curata. Un gigante bello e sobrio. Io?? beh, ero al settimo cielo. Eccitato, il mio sesso duro, rigido pronto ad una galoppata sfrenataLa mente che correva ed il desiderio che mi faceva affannare Ma, mi accorsi che nonostante l'eccitazione reciproca ed il bacio, il cazzo di Ray non era in eretto.Francamente pensai che forse, dopo il bacio ed esserci messi a nudo, non gli interessavo. Può succedere Lo guardai, e gli chiesi:-Scusa, come mai non ce l'hai in tiro???, Ray mi guardò, e quasi a volersi scusare mi rispose:-"Mi dispiace, ma non riesco ad aver un'erezione intera, se non dopo parecchio tempo e dopo vari giochi"..
Tu mi piaci e molto, ma devi aver pazienza. Non sono come teLo guardai, lo baciai ancora, il profumo dei suoi baffi, il profumo ed il sapore della sua bocca mi sconvolsero al punto tale che due piccole lacrime di gioia e piacere mi scesero sulle guance. Si proprio due piccole gocce cristalline, trasparenti, salate. Ray si staccò dalle mie labbra, e con la sua lingua calda e vellutata baciò quelle due piccole stelline. Ci ritrovammo seduti sul letto. Il fresco delle lenzuola pulite e di lino ci davano una sensazione piacevole. Il colore tenue del sole filtrato da una tenda blu abbelliva la stanza ed i nostri corpi.
Mi sedetti sulla sua pancia, calda e pelosa. Lo guardai dritto negli occhi, quei suoi occhi blu cobalto, sprofondati in un viso bello, abbronzato e circondato da una cornice di capelli corti grigio scuriI suoi baffi folti e leggermente grigi alle punte, la sua mascella squadrata, le sue spalle ricche, il suo petto muscoloso ed enorme con due capezzoli scuri grandi ed eretti, il suo addome maschile e virile mi davano un piacere enorme, e man mano che lo osservavo gli parlavo elogiando e sottolineando ogni parte del suo corpo. Ray, com'è bello il tuo sguardo, i tuoi occhi, la tua bocca carnosa, il tuo petto il tuo corpo. Oh Ray non sparire, stai con me. Lui, mi guardava ed ascoltava in silenzio, ogni tanto mi carezzava le coscee le natiche. Poi piano piano commentava anche lui la scena. Si, mio piccolo italiano, carezzami, parlami,stai con me, non avere fretta, abbi pazienza, e sarai premiato. Voglio tuffarmi nei tuoi occhi verdi, assaporare la tua bocca rossa, e sentire la tua forza virile in me..la tua gioventù, il tuo ardore, la tua passione il fuoco della tua anima ribelle.e del tuo animo latino. Esplorammo i nostri corpi, e sinceramente mi sarebbe piaciuto guardare il suo sesso eretto e gonfio, ma niente non si muoveva, e dire che era bello anche così, un bell'arnese corredato da un bel paio di coglioni grossi e pelosi. Non resistevo, volevo vederlo in erezione Così piano piano, appoggiai la mia bocca al suo pube iniziando a baciargli il sesso spento. Gli baciavo i coglioni ricchi, li ingoiavo voracemente, poi mi dedicavo al suo cazzo. Lo succhiavo, ne assaporavo il sapore la consistenza e cercavo di sentire prima o poi il suo turgore. Ma ahimè nulla Ray mi guardava e mi invitava a giocare con lui, guidandomi nel nostro gioco. Si così piccolo mio, baciami i coglioni, succhiali ingoiali, fammi vedere come scompare il mio cazzo nella tua bocca calda e vorace, carezzami il buco del culo con la tua barba, leccami dentro, toccami e lasciati guardare, si voglio guardarti mentre mi succhi e mi chiavi, si voglio vederti godere dentro di me, sopra di me, si voglio guardarti eccitato ed infuriato come un toro, si lasciati guardare quando vieni e mi spruzzi tutta la tua gioia addosso
Quelle frasi mi piacevano, mi eccitavano e mi caricavano in un modo estremamente piacevole. Però man mano che parlava, mi accorgevo che usava spesso la parola GUARDARE, e così su due piedi pensai: Chissà che non sia un voyeur, e che lo ecciti più guardare che fare. Così staccandomi da lui gli dissi: Vieni, dammi la tua telecamere ed il corredo dei cavi. Molto sorpreso ubbidì, quindi mi porse la sua telecamera, ed io spostai il televisore in camera da letto, e collegando la telecamera al Tv provai a fare delle ripresa in diretta, visualizzando sullo schermo la stanza. Messa fuoco perfetta, immagine nitidaBene, gli dissi. Ray sai mi piace farmi riprendere mentre gioco come me. Ti va di girare un po'??? Una strana luce gli balenò negli occhi, quindi annuì deglutendo, ed io mi stravaccai su una poltrona, offrendogli la visione del mio cazzo eretto rigoglioso, dei miei coglioni turgidi e gonfi. Lui riprendeva, mentre io mi toccavo il cazzo, i coglioni li strizzavo, li tiravo, e poi umettandomi le dita ed il buco del culo iniziai ad infilarmi due poi tre dita dentro allargando bene l'orofizio del diavolo. Ray riprendeva il tutto ed ed io infoiato dalla scena che vedevo in Tv gli urlavo (si fa per dire ) di venire più vicino in modo da amplificare la scena, e di farmi sentire il suo respiro. Ray con una mano riprendeva e con l'altra iniziava a toccarsi le parti nobili. Io lo guardavo e lo incitavo :- dai vieni qui, toccami il cazzo succhiami i coglioni, fottimi, mordimi i capezzoli, dammi il tuo sesso. Lo sentivo ansimare, ma non parlava.. Ad un tratto gli dissi Lascia quella telecamera, e vai sul letto, mettiti con il culo per aria ed aspetta. Ray stordito dalla situazione del mio ordine perentorio mi cedette la camera, e si pose sul letto come ordinato. Era una bella scena il suo culo peloso, muscoloso maschio mi si offriva, ripresi il tutto avvicinandomi quanto più potevo senza sfocare l'immagine. Mentre riprendevo gli dicevo:- "Vedi tra poco quel tuo bel culo sarà mio, ti inculerò come nessuno prima d'ora, ti chiaverò fino a farti dire basta, ti inonderò di sborra calda e ricca, sarai mio e sarai in mio possesso". Ray guardava le immagini sul monitor e si toccava, i coglioni erano gonfi, ed il cazzo prendeva forma, una forma assai piacevole. Poi, piazzai la telecamera sulla Tv inquadrando il letto, e mi recai sul letto anch'io. Il profumo di quel maschio, quella situazione strana, mi eccitavano e mi invitavano a fotterelo. Ray, mi vide arrivare e focalizzò il suo sguardo sul monitor. Mi posi dietro di lui ed iniziai a lavorargli il buco del culo. Lui era praticamente assorbito dalle immagini del monitor. Gli leccai il culo sapientemente, glielo succhiai mentre con una mano gli tastavo la sacca dello scroto. Poi piano piano gli infilai due dita nel culo. Era caldo, umido, delizioso. Non appena fui dentro di lui con le dita, Ray gridò: "Ah, prendimi, infilami quel tuo bel cazzone nelle viscere, fammi godoere, fottimi, cavalcami chiavami".
Infoiato da quelle parole, tolsi le dita dal culo ormai bello largo e umido e con un colpo solo lo infilaiIl suo corpo fu attraversato da un sussulto, e tutta quella massa omogenea di carne, pelo, muscoli si irrigidìEro dentro di lui, e lui era paralizzato dalla scena, totalmente assorbito dalle immagini sul videoIo pompavo a più non posso e sentivo la sua carne lacerarsi al mio passaggio, sentivo l'attrito dolce piacevole delle sue pareti anali sul mio cazzo, e godevo si godevo. Ero pazzo di quel corpo, ero pazzo per la situazione ero pazzo per le scene che vedevo sul monitor.. Lo sguardo di Ray sul video era esageratamente bello e gli si leggeva il piacere e la lussuria che in quel momento gli stavo dando. Finalmente toccandogli il cazzo, mentre come un caprone gli stantuffavo lo sfintere, mi accorsi che era duro, enorme, bello, ricco. Immediatamente mi sfilai dal suo culo, lasciandogli la caverna aperta e vogliosa, gli dissi girati, dammi il tuo cazzo in bocca. Era duro ed eretto. Bello, carnoso, nodoso, rosso in cima Glielo ingoiai facendolo scorrere giù nella gola. Ray mugolava di piacere, le sue mani sulla mia testa, mi spingeva verso il suo pube.Il profumo selvatico del maschio mi inebriava e mi caricava. Gli succhiavo il cazzo e glielo intrappolavo giù nella gola massagiandolo. Le mie mani gli toturavano i grossi coglioni. Ray a fiato corso parlava e gridava incitandomi a continuare e non smettere mai. Il mio cazzo era estremamente gonfio e stavo per venire. Ray urlò:- "Ah mio piccolo italiano stò per venire, voglio la tua sborra in faccia addosso ti voglio dentro di me!!!! Ah prendimi di nuovo, scopami fammi morire!!!!" Malvolentieri gli liberai il cazzone, lui mi si offrì nuovamente e lo inculai. Io pompavo, lui si masturbava e sul monitor quelle scene scorrevanoad una velocità che assomigliava alla mia eccitazione. Ray iniziò a d ansimare era lì lì che stava per venire,mi sfilai dal culo, gli appoggiai il cazzo alla bocca e lui lo ingoiò. Lavorò poco perché subito sentii la sborra salirmi, Ray stava per venire anche lui. Tirari fuori il cazzo dalla sua bella e famelica bocca, mi tenni ad una certa distanza e subito dopo alcune piccole saette bianche ricche sei/sette fiotti di sborra gli caddero sul viso, sul petto sulla pancia colpendolo ad una velocità e forza incredibile. Ray gridando venne e fui bagnato anch'io da una piacevole pioggia calda e profumata di sperma.. Cademmo esausti sul letto, su quelle lezuola di lino fino a poco prima fresche e pulite, ed ora calde, e profumate di essenza di maschi in calore. Fermammo la telecamera.Laciando sullo schermo la nostra ultima immagine :
Due corpi belli, soddisfatti distesi e lucidi di succo dell'anima
Mi alzai dopo un po' per preparare un caffè. Era pomeriggio inoltrato, la calura stava lasciando spazio ad unafresca brezzolina che saliva dal canale, un tenero tramonto riempiva il cielo autunnale. Il profumo del caffè fresco riempiva la stanza. Mentre lo versavo nelle tazze, un paio di braccia forti mi strinsero fino a farmi perdere il fiato. Ray era dietro di me, mi baciava sul collo, mi guardava con uno sguardo affettuoso e mi carezzava il petto villoso. Mi guardò con quei suoi occhi belli e mi disse:- Grazie, sei stato bravo e mi hai dato un piacere speciale, un piacere che non provavo da anni. Grazie my little italian bearLe sue labbra cercarono le mie ed io le sue. Ci baciammo appassionatamente. Il mio viso si inumidì, Ray stava piangendo. Lo carezzai e questa volta fui io a baciargli le gote umide e salate di lacrimeBevemmo il nostro caffè.senza parlare, in silenzio. I nostri sguardi dicevano più delle parole.
Ray andò via, con la sua cassetta. la volle, gliela lasciai. Non insistetti per averne una copia. Il momento era stato così bello, intimo. Non gli chiesi ne l'indirizzo, ne il telefono, lo lasciai andare senza dirgli niente.Rimasi in casa assorto nei miei pensieri e nel ricordo di quel bel pomeriggio. Uscii tardi quella sera e sempre con il ricordo di Ray in testa. Quell'uomo era speciale. Rincasai quasi a mezzanotte , spinsi il portoncino di casa, e mentre salivo i dieci gradini per raggiungere l'appartamento, due braccia forti mi trattennero Ray era lì.una rosa tra le mani, un sorriso assassino, un sola frase : Ciao.son qui, ho perso l'ultima corsa per Venezia mi ospiti??
Jan Masny