ORSI ITALIANI MAGAZINE


Il mio contadino

Un racconto di Pugliese doc


Vivo in un paese in Puglia, ho 35 anni e sono single, gay non dichiarato molto maschile visto che sono un bell'orsetto con tanto di pancia e tanto di barba.
Vivo da solo da qualche mese e lavoro in un laboratorio odontoiatrico. Quel pomeriggio non andai a lavoro, era un giorno freddo, nevicava e al mio paese non eravamo abituati alla neve, lasciai l'auto in garage perche' la rampa era congelata ed usci' a piedi per delle commissioni. Erano le quattro del pomeriggio, era quasi diventato buio, e mentre camminavo a piedi decisi di fermarmi a prendere un caffe' al bar dove solitamente si ritrovavano alcuni contadini del mio paese. Appena entrato,  i miei occhi si persero fra tutti quegli uomini che quel giorno non erano andati a lavoro a causa della neve. Erano almeno quindici persone nel locale, qualcuno un po' piu' anziano, qualcuno sui 30 ma la mia passione e' per i quarantenni.

Mi feci strada verso il banco del bar e chiesi il mio caffe' lungo. Mi sentii sfiorare la giacca dal gomito di una persona appoggiata al banco, mi voltai e vidi il mio eterno desiderio, Angelo, un uomo sui 45 anni, alto quanto me un 1,75 cm e robusto molto piu di me. Ci guardammo negli occhi e ci salutammo come facevamo sempre tutte le volte che i nostri sguardi si incrociavano per strada o in qualche altro posto del paese ma solo per cortesia come si usa nei paesi. I suo occhi sono nerissimi, profondi e vispi, pochi capelli cortissimi ma quel giorno portava un cappellino di lana sino alle sopracciglia che erano folte e nere come la sua barba incolta nonrasata da qualche giorno. 
Non ci conoscevamo personalmente, sapevo il suo nome e sapevo che lavorava in campagna come tutti gli altri uomini presenti in quel locale quel giorno. Bevvi il mio caffe' mentre lui in compagnia di un paio di suoi amici continuo' a sorseggiare il suo amaro. Usci dal bar e continuai a piedi verso la mia destinazione al centro del paese. Quell'incontro al bar aveva lasciato in me una certa euforia, una certa eccitazione, un desiderio ma soprattutto una fantasia che nella mia testa lavorava e creava combinazioni di scenari che avrebbero coinvolto i nostri corpi. Ma sapevo che erano solo fantasie visto che Angelo e' sposato, ha anche due figli ed e' maschio davvero.

Ma quel giorno col freddo e la neve, avrei voluto tenerlo nel mio letto a riscaldarmi. E gia' immaginavo che appena tornato a casa gli avrei dedicato una bella sborrata. Oramai era buio fuori, fini' le mie commissioni e iniziai a camminare per rientrare a casa, passai d'avanti a quel bar e vidi che all'interno c'erano ancora le stesse persone che avevo lasciato, non notai se Angelo era ancora dentro, cosi' entrai per prendere un gratta e vinci e sbirciare per rifarmi gli occhi ancora un po. Dopo la mia delusione di non averlo incontrato e non aver trovato nulla sotto i premi del gratta e vinci, usci' dal bar per rientrare a casa e lo vidi che era fuori sul marciapiede con gli amici di prima, che parlavano e fumavano una sigaretta. Ma continuai la mia strada senza rivolgergli lo sguardo per evitare commenti dal gruppo.
Mancavano 10 minuti di cammino per arrivare a casa ed aveva ripreso a nevicare in maniera fastidiosa. Ad un certo punto senti costeggiare un auto, un audi station nera, una delle poche macchine che camminavano quel giorno, ed alla guida c'era lui, Angelo, e senza esitare mi disse ' ti do un passaggio?'. Non so cosa mi successe ma senza rispondere di si o ringraziare, entrai in auto e mi sedetti accanto a lui. Con molta naturalezza come fra due vecchi amici iniziamo a chiacchierare sulla giornata di freddo, sulla neve, e lui mi chiese dove abitassi.
Gli spiegai dove portarmi ma con molta mia sorpresa fece un tragitto piu lungo per accompagnarmi a casa. Mi chiese come mi chiamavo, lui mi disse il suo nome che io gia sapevo, ma tanta gentilezza da parte di quell'uomo non me l'aspettavo, era cordiale, simpatico, allegro e scherzoso.

Lui ando' sul sodo come se sapesse gia cosa voleva ottenere e lo voleva ottenere. Infatti quando arrivammo sotto casa mi chiese se vivevo da solo e mi disse senza esitare 'mi fai vedere la tua casa?'. Io non credevo a cio' che sentivo, sono uno che ha esperienza, mi e' capitato altre volte di fare incontri occasionali senza cercare sulle chat o su annunci o nei posti gay, ma a quel punto non mi volevo tirare indietro e lo invitai a salire. Lui si tolse la giacca pesante che aveva, me la diede e gli sfiorai la mano che era caldissima.
Aveva un jeans non molto largo, uno di quei jeans che ti mostrano tutte le forme, una camicia a quadri classica da bears sbottonata con una maglietta scura sotto. E aveva una pancia soda tonda e dura che metteva in pressione i bottoni della camicia che era infilata nei jeans. Ovviamente un maschio del genere non poteva non avere un bel pacco e quei jeans gli rendevano davvero onore.

Ci sedemmo al tavolo in cucina e tirai subito fuori la bottiglia di amaro, lo stesso che avevo visto versargli al bar. Inizio a chiedermi come mi trovassi a vivere da solo, che lui non si sarebbe voluto sposare ma divertirsi in giro per il mondo. Vedevo che mentre parlava faceva su e giu' col dito sul bicchiere, notavo la peluria che aveva anche sulle mani, e sulle dita che erano grandi, le unghie pulite ma si notavano le mani che erano dure e ruvide per il lavoro.
Iniziavo a pensare se quelle mani avrebbero accarezzato le mie chiappe che sono piuttosto lisce ma belle sode. La mia eccitazione si notava, o meglio era l'alcool che faceva effetto e mi fece venir caldo, a quello si aggiunse una sua mossa furba ed esperta, quella di rivolgersi verso di me aprendo le gambe, facendo notare quel pacco sorpresa, che dopo un po inizio' a toccarsi. Dopo poco iniziai a fissarlo, vedevo le sue cosce grosse in quei jeans che facevano notare come fossero sode, e li fu la mia sorpresa perche mi chiese una cosa 'da quanto tempo non vai allo stadio a battere?' io senza esitare gli dissi che mancavo da quasi un mese, lui mi disse di aver notato la mia auto girare nel parcheggio e dopo avermi riconosciuto capi' che sarei stato disponibile.
Io ero sorpreso dentro di me, mi spiego' che ci andava di tanto in tanto, che gli piaceva farsi spompinare dai maschi, ma mentre lui parlava io non contai sino a tre che  ero gia a sbottonargli la camicia, mentre lui era seduto, appoggiai il mio pacco sulla sua pancia, e mi avvicinai con le labbra alle sue, ma lui sposto' la testa e mi disse che non gli piaceva baciare e che aveva solo avuto esperienze di qualcuno che glielo aveva ciucciato.

Non aveva mai penetrato nessun'altro maschio. Gli sfilai la camicia e lo feci sedere sul divano, lui si lascio cadere era eccitatissimo ed io con la lingua lavoravo sul suo collo che era bello duro e caldissimo, lui si eccitava sempre di piu' e vedevo quel pacco che cresceva sotto i pantaloni in maniera insistente, ma aspettai a tirarglielo fuori, gli alzai la maglietta che aveva sotto la camicia e scopri quella pancia durissima e piena di peli che fra i due capezzoli erano cosi' neri che non permettevano di vedere la pelle sotto, aveva dei capezzoli bellissimi turgidi che aspettavano di essere succhiati, ed iniziai a farlo dopo avergli tolto completamente la maglietta.
Godeva da matti ed ansimava sotto i colpi della mia lingua, misi la mano sulla patta dei pantaloni e lo senti duro e caldo, ma non volevo ancora tirarlo fuori ma lo immaginavo un bel cazzo lungo e grosso come si mostrava sotto il palmo della mia mano. Mi ero tolto anche io la camicia e la maglia e mi sedetti su di lui a cavalcioni, e lui inizio' ad imitare le mie mosse ai miei capezzoli facendoli diventare duri. Volli tentare di nuovo a baciarlo e questa volta ci riusci' infilandogli la lingua in bocca, subito lui fece lo stesso e sentivo la sua saliva mescolarsi con la mia, questo duro' qualche minuti, in tutto il tempo stringevamo i nostri corpi l'uno verso l'altro e io godevo nel sentire i suoi peli che quasi graffiavano il mio petto.

All'improvviso lui fece la cosa che tanto desideravo, mi scaravento' sul divano facendomi sedere e si alzo d'avanti a me, in maniera decisa e veloce si sbottono' i pantaloni e tiro' fuori quell'arnese che avevo tanto immaginato, quel gesto mi fece impazzire, quella forma di autorita' era quella che desideravo, mi prese subito la testa e me la spinse sul suo cazzo che era ben scappellato lucido e scuro, pieno di peli nerissimi intorno, me lo mise in bocca e mi disse 'succhiamelo fammi vedere quanto sei bravo'.
Io non me lo feci ripetere ed iniziai a spompinarlo prendendomi cura di tutta l'asta dalla cappella alla base, ingoiandolo un paio di volte tutto sino alla gola, e godevo mentre mi masturbavo, vedendolo in piedi d'avanti a me, la pancia non mi permetteva di vedere il suo viso che godeva, ma sentivo come godeva e mi diceva di continuare. Sentivo quel cazzo che pulsava nella mia bocca e sapevo che stava per sborrare, me lo puntai verso la faccia e mi arrivarono almeno 6 schizzi pieni tutti sul volto e sulla barba...

Lo sentivo godere e urlare come un porco, aveva ancora i jeans a meta' coscia, vedevo il suo slip nero bello largo per contenere quelle palle grosse, cosi' a quella scena cosi' virile venni anche io masturbandomi. Ansimavamo tutti e due come per una grande fatica, lui si sedette vicino a me sul divano, eravamo rimasi entrambi ancora con i pantaloni alle gambe, dopo qualche secondo mi alzai mi toccai il volto e il collo che erano pieni del suo liquido bianco, anche la mia pancia era piena del mio, mi diressi verso il bagno a lavarmi, e dopo un attimo mi segui anche lui che nel frattempo era compeltamente nudo.
Si avvicino a me che ero seduto sul bidet, col suo cazzo ancora quasi duro, e mi chiese di pulirglielo meglio con la lingua...io ripresi il mio lavoro non appena fini di lavarmi, e lui mi diceva che non aveva mai avuto un pompino cosi' bello, aveva goduto e voleva godere ancora. La cappella era diventata di nuovo grossa, e dura, il suo cazzo almeno era di 20 cm, riconosco le misure ed era grosso, molto grosso, e lo desideravo dentro di me, desideravo sentire la sua cappella che si doveva fare strada aprendomi il buco.
Evitai di rimanere in bagno e lo portai in camera da letto.

Gli chiesi se voleva provare a scoparmi dietro, e lui annui', continuammo a toccarci sul letto, a baciarci, e mentre ero su di lui, le sue mani scesero sulle mie chiappe, senti quelle mani ruvide accarezzare il mio culo che lui apprezzava dicendomelo, inizio ad aprire la fessura fra le natiche e a spingere con un dito asciutto che non fece entrare. Quel porco sapeva benissimo come entrare senza farmi male, il suo arnese mi avrebbe fatto male cosi' di colpo. Provai a fare una cosa che non mi aspettavo che accettasse ma con gran sorpresa lui segui'.
Ripresi a spompinarlo stendendomi su di lui offrendogli il mio culo verso il suo volto, e ci infilo' subito la lingua, mentre io leccavo le sue palle pelose e grosse, e affondavo di tanto in tanto la meta' dell'asta in gola, sentivo che lo stava lavorando bene, prima con un dito poi sentivo che lo allargava sempre di piu forse sino a 4 dita ma godevo moltissimo e anche lui.
Non resistetti piu e mi spostai da quella posizione mettendomi a pecora appoggiando le mani sulla spalliera del letto. Lui si mise dietro di me in ginocchio e inizio' a puntarmi la cappella sul buco che con una spinta decisa entro tutto dentro.

Lo vidi dallo specchio dell'armadio, in una posizione che mi teneva a se e mi faceva suo, lo sentivo tutto per me, tanto lo desideravo che non sentivo alcun dolore, i suoi primi colpi furono decisi e potenti, tanto da allargrmi meglio il buco, ma poi inizio una lunga scopata, lo tirava fuori e lo rimetteva dentro con molta abilita', mi diceva che da tempo cercava l'occasione di scoparmi, che sapeva che un giorno o l'altro sarebbe successo, tutto mentre mi fotteva in quella posizione che io adoro.
Io continuavo a menarmelo e mi fermavo quando stavo per venire, dopo un bel po tiro' fuori il suo arnese e mi fece mettere di pancia in aria per riempirmi tutto, e cosi' fece, mi sborro' una seconda volta su tutto il corpo ed io venni di nuovo. Si adagio' su di me e ci abbracciammo cosi' sporchi di sperma com'eravamo, rimase sul mio letto per qualche minuto poi si alzo' si infilo' sotto la doccia e si rivesti'.
Erano le otto di sera, avevamo fatto l'amore per due ore e mezza intense e io non me lo sarei mai aspettato che quel desiderio si sarebbe davvero avverato. Ando' via di casa dopo un'altra ora, rimanemmo a parlare come se ci conoscessimo da anni, poi ando via mi saluto' e mi dissi 'ci vediamo domani'.

Pugliese_doc



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