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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Melo
(parte quarta)
Un
racconto di Carlo Aless
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Il
mese
di luglio fu molto favorevole per far fare a Melo delle variazioni
d'orario di lavoro senza far insospettire il cugino che lo ospitava
poiché con la turnazione delle ferie il personale era ridotto e
bisognava comunque coprire tutta la giornata lavorativa.
Questo ci consentì di usare ed abusare del suo culetto per lunghe ore indisturbati.
Fabio mi aveva dato una chiave del monolocale per i nostri incontri, lui non sempre partecipava.
Coricato
sul
letto completamente nudo Melo si abbandonava totalmente lasciando
che le mie mani, la mia bocca e lingua scorressero senza intoppi su
tutto il suo corpo.
Mi
rendo conto che il pelo per me sia un feticcio per il quale non
riesco a trattenermi ed il suo corpo era il mio desiderio più
grosso.
Non
avendo più accorciato i peli questi erano diventati belli lunghi e
si arricciavano in ciuffetti dannatamente sexy e piacevoli al tatto.
Un
giorno a metà pomeriggio eravamo già nella nostra alcova, lui
disteso sulla schiena con le braccia buttate all'indietro e le gambe
larghe era totalmente esposto, iniziai a leccare le sue mani
succhiando le dita una ad una, poi il palmo, le braccia
soffermandomi a lungo sulle ascelle facendolo ridere per il
solletico e giù giù su tutto il corpo fino ai piedi per poi
risalire.
Ingoiai
la sua piccola asta durissima suscitandogli un fremito fortissimo
“Mai nessuno mi aveva succhiato il cazzo, capo, sei il primo...”
“Mai nessuno??? dici davvero??” “A chi interessa questa minchietta
che sembra di un bambino?! Tutti hanno sempre voluto solo la mia
bocca ed il mio culo”
Succhiai
avidamente ed in tre minuti sborrò con un sospiro quasi di dolore.
Con
le mani premetti il suo inguine per far uscire bene nello scroto le
piccole palle e succhiai anche quelle facendole entrare in bocca
assieme.
Le
sue
mani sulla mia testa in segno di gratitudine per l'emozione nuova.
“Dammi il culo adesso che voglio gustare anche questa tua parte
meravigliosa”
Due
cuscini sotto la pancia per tenere alto il culetto, le gambe molto
aperte ed ecco che il centro dell'universo si mostrava a mia
completa disposizione.
Adoravo
leccare quel corpo peloso, mi dava un'eccitazione incredibile.
La
lingua e le dita si alternarono poi quando la mia erezione diventava
quasi dolosa entravo in lui per godere assieme.
A volte più dolcemente, a volte con forza e duramente ma quel culetto dava sempre un grande piacere sia a me sia a lui.
Avevo
appena
finito di sborrare ed ero ancora dentro muovendomi lentamente mentre
gli mangiavo un orecchio quando arrivò Fabio. “Ciao ragazzi, son
riuscito a liberarmi e speravo di trovarvi qui, ho una gran voglia
di vuotarmi i coglioni!” “Sei arrivato giusto in tempo, io ho appena
finito heheeh”
Melo
si mise a sedere sul letto mentre Fabio si spogliava.
Era
ancora un gran bel maschio Fabio, i cinquant'anni lo avevano reso un
bell'esemplare di orso.
Castano
chiaro,
molto pelo ricciolino distribuito uniformemente su petto, braccia,
collo e schiena mentre gambe e culo quasi completamente lisci.
Si
era fatto crescere una barbetta corta corta come i capelli, ormai
non più tanti, che rendeva ancora più virile il suo bel viso.
Il
suo grosso cazzo già barzotto faceva bella mostra di sé. “Ho
comprato un giocattolo per te Melo” “Un giocattolo?? per me??
cos'è??” disse Melo aprendo la scatola anonima che gli aveva posto.
Un
grosso plug verde acido ed un flacone di lubrificante attirarono il
nostro interesse immediatamente “Maròòò signor Fabio questo affare è
enorme, mica volete che me lo infilo in culo..”
“Certo
che sì piccolo mio, ti avevo detto che voglio che il tuo culo sia
davvero rotto e quando questo giocattolino ti entrerà fino in fondo,
solo allora potrai dire di essere un rotto in culo hahahaaahahah”
“Maròòò e come faccio???”
“Senza
fretta, faremo con molta calma e vedrai che riuscirai a prenderlo
tutto quanto... in fondo la prima volta che ti sei preso un cazzo in
culo mica eri largo come sei adesso, no?? con il tempo il tuo culo
si è aperto e dilatato ed adesso prendi i nostri cazzi con grande
facilità e così sarà anche per questo, con calma, piano piano nel
giro di qualche settimana vedrai che te lo prendi! e poi sarai tu
stesso che lo vorrai...vedrai... quando uno come te che gode di culo
così tanto capisce cosa si prova con la grande dilatazione ne vorrai
sempre di più hehehehe credimi! Tu sei un ragazzo volenteroso,
giusto? Tu vuoi avere il culo rotto, giusto? Bene...ci pensiamo noi
hahahah”
Il
discorso non faceva una piega in effetti... ed io ribadii il
concetto a Melo che con calma si possono ottenere grandi risultati.
Anche
se devo ammettere che Fabio aveva comprato un dildo davvero molto
grosso.
Sembrava
quasi un soprammobile di arte moderna formato da quella punta
arrotondata con sotto tre semi palle dalla più piccola alla più
grande che alla base aveva un diametro di 8 centimetri e, leggendo
le istruzioni, vidi che dei complessivi 25 cm di lunghezza 20 erano
la parte inseribile e gli altri 5 erano costituiti dalla ventosa di
base e dal sostegno.
L'erezione
di Melo, però, tradiva il senso di timore che aveva sul viso.
Fabio
si fece succhiare bene il cazzone e Melo riusciva ogni volta a farlo
entrare tutto fino in gola risucchiando con devozione.
Posizionato
di nuovo a pecorella le mie dita lo tenevano ben aperto mentre la
bocca era impegnata.
La
sua schiena si muoveva sinuosa per succhiare meglio e perché le mie
dita che rovistavano il buco gli davano sempre molto piacere.
Era
caldo dentro al monolocale, i nostri corpi erano lucidi di lieve
sudore ed i peli della schiena di Melo erano ancora più evidenti.
Io
non riuscivo a staccare gli occhi da lui “Ora voglio entrati in
culo, così iniziamo a dilatarlo bene hehehehe”
Il
cazzone
entrò fino alla radice agevolato della mia sborra e dagli umori che
produceva sempre in abbondanza.
Diversi
colpi ben assetati mentre la bocca era impegnata con il mio randello
e poi Fabio si tolse.
Mi
disse di coricarmi ed a Melo di impalarsi sul mio cazzo, piegato in
avanti io capii subito cosa stava per accadere.
Fabio
spalmò
tutto il buchetto con il lubrificante, che essendo abbinato al dildo
conteneva una dose di anestetico, e quando Melo ebbe dentro il mio
cazzo lo feci coricare sul mio petto. Le mie mani gli tenevano il
viso, un bacio lieve sulle labbra e gli sussurrai di rilassarsi e di
godersi questa nuova esperienza senza timore.
Un
dito di Fabio entrò assieme al mio cazzo, poi un secondo e poi la
sua grossa cappella lentamente si fece strada nel canale.
Eravamo
tesi ed eccitati per questo nuovo gioco, era molto tempo che il mio
cazzo non era più stato a contatto con quello di Fabio e la cosa mi
piacque molto.
Melo
era rosso in viso e sudava.
Piano
piano ci muovemmo in lui, Fabio tenendolo per i fianchi, io sulle
spalle e lo baciavo dolcemente. “Rilassati e fatti allargare, goditi
questo momento, respira e godi che sei sulla strada giusta.”
Lui
un po' annuiva con il capo, un po' respirava profondamente e si
muoveva a sua volta. Iniziò di sua spontanea volontà a muovere il
bacino con quel suo classico atteggiamento come se scodinzolasse ed
i nostri cazzi ebbero più spazio per muoversi.
Lui
sorrise, mi fece l'occhiolino e disse “Dai ragazzi, scopatemi di più
che adesso vi sento bene bene in culo” iniziammo a scoparlo con più
forza, io a dire il vero mi muovevo appena per lasciare il massimo
della libertà di movimento a Fabio che stava man mano prendendo il
ritmo forte e veloce come se avesse infilato solo il suo cazzo e
questo faceva sbavare Melo che strabuzzò gli occhi sborrando sulla
mia pancia.
Ma la locomotiva Fabio era partita e solo il suo orgasmo l'avrebbe fermata.
E così fu.
Prima
che il suo seme lo inondasse io ero già venuto per la stimolazione
di quel cazzone contro al mio eccitato anche dalla vista di Melo
così bello nella sue espressione di dolore e piacere.
Fabio
di
tolse, io scivolai da sotto. “Vieni qui a vedere che bel buco gli
abbiamo fatto, adesso sì che si incomincia a ragionare!” mi disse
mentre con le mani gli teneva divaricate al massimo le natiche... ed
aveva ragione, vidi il buco gocciolante rosso scuro restare aperto
come una bocca socchiusa incorniciato da quelle chiappette nere di
pelo che, bagnato, erano ancora più sexy.
“Ti
abbiamo
fatto male cucciolo?” “Solo un poco signor Fabio, solo un poco. Non
ci posso credere che ho preso due cazzi assieme, non ci posso
credere” “Credici piccolo, credici, il tuo culo non mente... adesso
sì che si sta aprendo come si merita” “Posso provare il giocattolo
signor Fabio?” “Ahhhh porcellino! Certo che puoi, dai vieni sul
tavolo così ci fai vedere meglio”
Fissammo
la ventosa sul tavolo da pranzo. Io ci spalmai sopra una grande dose
di lubrificante mentre Melo saliva in piedi sul tavolo. “Adesso
accucciati sopra piano piano e fallo entrare”
E
lui lo fece.
La
prima
parte entrò con facilità, lui spinse pian piano e scendeva sempre di
più. “Non esagerare, Melo, non farti male, arriva solo dove puoi ma
non troppo.” “Esatto, piccolo, non farti male, non è il caso, non
c'è fretta, che se ti fai male non possiamo scoparti domani mentre
tu ti meriti dei essere inculato tutti i giorni heheheheheh”
Melo
aveva le mani appoggiate sulle ginocchia e mi guardava con un
sorriso beato ed un poco imbarazzato essendo lì sul tavolo a
sfondarsi il culo mentre noi lo guardavamo.
Arrivò
a metà poi si fece rosso in viso. “Basta, ti ho detto di non
esagerare.
Fai
così adesso se vuoi giocare ancora un po': fallo uscire
completamente ed infilalo di nuovo, tutto fuori e tutto dentro, così
ti piacerà, vedrai” e lui fece come gli dissi e quando arrivava al
punto massimo il suo pisellino sussultava.
Stava
prendendo confidenza con l'oggetto e quando era seduto sul punto
massimo iniziò a ruotare il bacino per sentire ancora di più,
alzando le braccia ed incrociano le mani dietro alla nuca.
Era
bellissimo guardarlo così sfrontato, adesso, gambe larghe, braccia
larghe, il sudore rendeva lucido il suo pelo... io stavo impazzendo
ed il cazzo mi esplodeva, anche Fabio era duro come il ferro,
l'eccitazione era massima.
“Adesso
basta” disse Fabio “mi stai facendo impazzire piccolo porcello,
torna sul letto che ti scopo”
Ci
spostammo di nuovo sul letto e Fabio gli riempì la bocca.
“Succhia,
succhia come sai fare tu che ti do da bere un litro di sborra!!” e
rivolgendosi a me, mentre con le mani teneva immobilizzata le testa
di Melo per infilare il cazzone fino in gola, “Fottigli il culo con
il dildo a questo scimmiotto, sparaglielo dentro, dai dai dai dai
che lo apriamo in due nel giro di una settimana questo porco” era
eccitatissimo e diventava volgare ed autoritario.
Io
fui felice di fare quello che mi aveva chiesto.
Un'altra
abbondante dose di lubrificante direttamente dentro al culo di Melo
ed iniziai a scoparlo con il dildo arrivando al punto in cui da solo
se lo era fatto entrare.
“Di
più, cazzo, di più... spingilo dentro di più, dai dai dai fottilo
duro che lo voglio vedere rotto sto culo!!” ed io spingevo non
quanto avrebbe voluto Fabio che preso dall'eccitazione era su di
giri.
Ma certamente lo feci entrare ancora almeno un paio di centimetri più profondamente ma lo penetravo con molta più forza e velocità di quanto avesse fatto lui poco prima sedendocisi sopra.
Melo faticava a respirare con quel cazzone impazzito in bocca ma
inarcava così tanto la schiena che il suo buco si apriva bene ed io
potevo giocare liberamente.
Finalmente
Fabio sborrò inondandoli il viso, la bocca ed i capelli mentre lui
poteva finalmente respirare.
Era
davvero in carenza di ossigeno e respirava rumorosamente tossendo.
Anche
io mi fermai e tolsi il dildo ma non potetti fare a meno di infilare
il cazzo: quella situazione era stata troppo eccitante.
Fu un orgasmo più di testa che di cazzo avendo già sborrato due volte ma anche se uscirono solo due gocce fu sufficiente per calmarmi.
Stravolti,
sudati,
arrossati ed eccitati.
Ci
buttammo sul letto.
Melo
non parlava.
Fabio
se lo tirò sul suo petto e lo baciò con estrema dolcezza leccandogli
dal viso la propria sborra che aveva imbrattato la barba e la
fronte.
Io
mi avvicinai ed il bacio divenne a tre come spesso accadeva. “Ti
abbiamo fatto male? Scusa, ero così eccitato che non son stato
capace di trattenermi” “Troppo cazzo in bocca, signor Fabio, troppo
...non respiravo ed ho avuto paura.
Mi
fa male il culo ma in culo mi piace, in culo non ci sta problema a
farmi fottere”
Ancora un bacio a tre e poi lo facemmo coricare al centro e mentre Fabio gli baciava il viso e lo limonava lentamente io scesi a leccare quel corpo sudato e salato che mi faceva impazzire ingoiando ancora il suo pisellino fino a farlo venire.