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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Melo
(parte seconda)
Un
racconto di Carlo Aless
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Il
giorno
successivo in ufficio Melo era abbastanza tranquillo ma
avvicinandosi alla mia scrivania mi disse che era tornato a casa
troppo tardi ed il cugino gli aveva fatto un sacco di domande ma
forse era solo lui che si sentiva sotto osservazione....
La
giornata passò tranquilla ed i miei occhi erano sempre distratti
dalle sue gambe nude.
Verso
le 17,30 gli dissi di seguirmi in magazzino e portatolo dietro ad
uno scaffale alto gli infilai subito la lingua in bocca per un bacio
da togliere il respiro.
“Voglio
scoparti ancora, Melo, non sai quanto ti voglio!”
“Mettimelo
in culo adesso, capo, piantamelo in culo che nessuno ci vede” si
girò abbassando i calzoni fino a metà coscia.
Era
caldo questo bel porcellino, davvero in calore ma aveva trovato pane
per i suoi denti: anche io sono un bel porco quando voglio.
Immediatamente
la mia bocca era attaccata al suo buco e sputava saliva a più non
posso per lubrificare il canale e poi in un solo colpo il mio cazzo
è entrato tutto in lui.
“Sìììì
capo
che bello, inculami, mettimelo in culo forte”...
Le
mie mani sulle sue spalle per spingerlo verso il mio cazzo ed il suo
buco che cedeva e si lasciava sfondare, forte, veloce, duro.
Ho
sborrato in pochi minuti, poi gli ho infilato due fazzolettini di
carta per tappare il buco e rivestendoci in fretta siamo tornati in
ufficio.
Questi
nostri incontri appassionati ma purtroppo veloci si ripeterono per
tutta la settimana, ogni giorno poco prima di andare a casa gli davo
la sua dose di cazzo ma entrambi avremmo voluto fare di più e con
più calma.
L'occasione
fu un po' difficile da organizzare ma ci riuscii la domenica
successiva programmando un'altra grigliata a casa mia e dissi a Melo
di invitare i suoi cugini cosicché conoscendo i colleghi con mogli e
figli magari gli avrebbero concesso più libertà di movimento.
Melo
restò teso per tutta la giornata, mangiò poco e si trattenne anche
nel bere ma alla fine suo cugino acconsentì di buon grado a farlo
fermare per darmi aiuto a sistemare.
Finalmente di nuovo soli a casa mia.
Feci
appena
in tempo a chiudere a chiave il cancello che voltatomi per rientrare
verso casa vidi Melo che si toglieva la maglietta restando a torso
nudo ed entrando in cucina lo trovai già completamente nudo con il
cazzetto in tiro.
Lo
baciai con trasporto mentre tenevo le mai fisse sulle sue natiche e
le impastavo con vigore.
Le
sue braccia attorno al mio collo.
Lo
presi per mano e lo condussi subito in camera dove in un balzo fu
sul letto a carponi con il viso che strusciava contro il mio pacco.
Era
caldo ed in calore, Melo, era eccitato e lo sapeva dimostrare bene.
Mi
calai i calzoni e le mutande e lui subito a succhiare il mio cazzo
fino in fondo mentre finivo di spogliarmi.
Era
bello guardare quel corpo esile e sinuoso vellutato di pelo
nerissimo e lucido che sembrava ancora più scuro sulle natiche la
cui pelle era più chiara con l'evidente segno del costume.
Le
mie mani sulla testa gli diedero il ritmo della pompa ma non volevo
sborrare in fretta.
Mi
eccitava guardare le sue guance barbute fare “il vuoto” mentre mi
risucchiava il cazzo e le sue labbra le ciucciavano la cappella.
Lo
lasciai boccheggiante a carponi e sedutomi su uno sgabello gli feci
avvicinare il culetto al bordo del letto ed infilai la lingua nel
suo spacco gustando e mangiando quel portento di culo.
Più
lappavo e più lui gemeva, più lo mangiavo e più quel buco si apriva
in un fiore rosso scuro. “In culo, capo, mettimelo in culo, per
favore non resisto più”
“Aspetta
aspetta, oggi voglio farti godere con calma” le dita entrarono ed
uscirono molte volte una da sola, puoi due e poi tre per poi tornare
due e così via facendo godere e pulsare il buco bagnato e
gocciolante.
Aveva
il respiro affannato e restava a bocconi mordendo il lenzuolo e
stringendolo con le mani.
A
volte si metteva a quattro zampe ed inarcava la schiena offrendomi
il culo perché continuassi a lavorarglielo.
Con
la mano sinistra gli segavo il pisellino e gli palpavo le piccole
palle totalmente avvolte nella nuvola di pelo che le faceva sparire
tanto era stretto e teso il piccolo scroto nerissimo.
Lo
accontentai ed il mio cazzo con tre spinte entrò fino alla radice.
Lo
montai con forza quasi brutale ma a lui così piaceva e me lo
ripeteva in continuazione.
Gli
inondai l'intestino e rimasi dentro con movimenti lentissimi per
dare e sentire ancora piacere, poi uscii da lui.
Lo
feci coricare sulla schiena ed in ginocchio mi avvicinai alla sua
splendida bocca per farmi pulire il cazzo gocciolante che si stava
ammosciando.
Con
la mano sinistra gli reggevo il capo mentre con la destra gli
accarezzavo il petto.
Bellissima
visuale quella delle sue labbra avvolte attorno al mio cazzo, i suoi
occhi neri fissi nei miei mentre succhiava con devozione, la fronte
imperlata di sudore ed anche la barba umida di saliva che dalla
bocca colava sul mento e sul collo.
Era
splendido sentire le mie dita scorrere tra i suoi peli dalla gola
sino all'inguine per poi risalire. “Melo ma ti accorci i peli del
petto?”
“Sì
capo li regolo un po' perché sennò sono lunghi e si arricciano un
poco, mi accorcio anche quelli del cazzo e del culo”
“Non
te li tagliare più, d'accordo? Voglio vederti al naturale... sai che
adoro il tuo corpo così peloso...”
“Va
bene, capo, come desideri” e mentre lui ricominciava a succhiarmi
l'erezione completa iniziai a giocare con i suoi capezzoli
strizzandoli tra le dita e preso con indice e pollice l'anellino che
gli trafiggeva quello destro iniziai a tirarlo con più forza
facendolo contorcere e gemere di più.
“Ti
piace, Melo?” “Tanto, capo, mi piace tanto” I capezzoli erano
piccoli piccoli ma con le dita feci irrigidire le puntine e ci
giocai ben bene poi la mia mano scese sulla piccola asta per darle
qualche colpo di sega, la superò strizzando i coglioncini e due dite
frugarono il suo buchetto viscido.
Lui
portò le gambe al petto per agevolarmi l'intrusione.
Tolsi
il cazzo dalla sua bocca per non sborrare e continuai a rovistargli
l'ano mentre tre dita nella sua bocca si lasciavano succhiare
alternando carezze al petto.
Sembrava
fatto apposta per il sesso, Melo, mi eccitava da matti, lo averi
scopato in continuazione.
“Sai
cosa ci vorrebbe, Melo'” “Cosa, capo?” “Ci vorrebbe che mentre mi
succhi il cazzo un altro cazzo ti aprisse il culo...”
“Maròò,
capo, è il mio sogno impossibile, sarebbe bellissimo avere due cazzi
tutti per me!! continua a fottermi il culo, capo, continua con le
dita che mi piace assai”
Ero
di nuovo durissimo e lasciandolo così a gambe spalancate lo montai
con tutto il mio peso con colpi sempre più violenti tenendomi in
equilibrio sulle braccia rigide.
A
volte faceva smorfie di dolore quando la cappella andava a colpire
qualche ansa dell'intestino ma aveva allungato le braccia dietro la
testa e teneva gli occhi chiusi sbavando dal piacere.
Venni
accasciandomi
su di lui, mi abbracciò con braccia e gambe mentre io gli infilavo
la lingua dentro un orecchio.
Il
tempo di prendere fiato che lo volli ancora a pecora con le gambe
aperte al massimo e tre dita ormai gli ravanavano duramente il buco.
“Godi
piccolo porcello, godi di culo dai, dimmi che ti piace prenderlo in
culo, dimmelo...!”
“Mi
piace, capo, mi piace, inculami, rompimi in culo, spaccami in due,
fammi godere, faccio tutto quello che vuoi ma non smettere ti
prego...”
Si irrigidì e la sua piccola asta sborrò poche gocce sul lenzuolo. Coricati uno accanto all'altro lo baciai a lungo.
Non sistemai nulla quella sera in casa e riaccompagnatolo prima che scendesse gli dissi “Ricorda la promessa, Melo, lascia crescere il pelo naturale, tutto al naturale mi raccomando” “Ok, capo, come vuoi, a domani”.
continua...