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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Melo
(parte prima)
Un
racconto di Carlo Aless
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Melo,
diminutivo
di Carmelo, arrivò come aiutante nella ditta in cui
lavoro.
Giovane,
22 anni appena compiuti, “trapiantato al Nord”
dalla Calabria ospitato dai cugini di suo padre.
Il
cugino era il
migliore amico di uno dei tre titolari della ditta in cui lavoravo e
si era offerto di dare un'occupazione al giovane.
Alto
poco più di
un metro e settanta, magro, carnagione scura, occhi nerissimi così
come i capelli che portava tagliati cortissimi con un ciuffetto più
lungo sulla sommità del capo, barba foltissima per un ragazzo così
giovane che teneva molto corta e curata nel taglio, timido, serio,
sguardo vigile, ma sempre gentile e ricambiava il saluto con un
sorriso dolce; unico vezzo di gioventù: un piercing che gli
trapassava il sopracciglio sinistro.
Fu
assegnato al mio ufficio per
aiutarmi nel ruolo di verifica e controllo del magazzino anche se io
gli facevo fare più il magazziniere del controllore....
Dopo
poche
settimane mi resi conto che era un gran lavoratore, sempre puntuale,
gentile, cortese ma triste.
Esatto:
questo bel maschietto era troppo
triste per il mio concetto di giovane lontano da casa libero di
divertirsi e così volli indagare con discrezione assoluta.
Lo
feci
restare più in ufficio verificando assieme gli interminabili
tabulati delle stampe di controllo e spesso inventavo scuse per
lavorare gomito a gomito anche perché i suoi gomiti, o meglio le sue
braccia, mi eccitavano parecchio essendo nere di pelo così come le
sue gambe che potei vedere ed apprezzare ad inizio estate quando la
divisa da lavoro prevedeva la possibilità dei bermuda.
Mi
eccitavano
quelle sue gambe sode e scattanti anch'esse, come le braccia,
interamente ricoperte di pelo nero.
Mi immaginavo la parte del suo corpo che restava nascosta dei vestiti...tra le gambe e le braccia ed il viso che ormai conoscevo... il ragazzo certamente aveva tutto il corpo ricoperto di un morbido stato di vello nero.... e questo mi faceva ribollire il sangue.
Mi
immaginavo
quante ragazzette si fosse scopato questo montone calabro
e le invidiavo in modo indicibile.
Tuttavia
persisteva quella strana
cupezza nel suo sguardo che mi intrigava almeno quanto il suo
giovane
corpo. Io quarantasette anni avrei potuto essere suo padre se non
fossi totalmente ed assolutamente attratto dai maschi! Decisi che
dovevo capire l'origine del suo sguardo spento dentro quegli occhi
profondi.
Alla
fine del mese di giugno organizzai per alcuni colleghi
e famiglie una grigliata nella casa di campagna che era dei mie
nonni
e gli imposi in modo scherzoso di non mancare, anzi, gli chiesi di
venire in auto con me per aiutarmi a preparare.
La
giornata fu
piacevole come al solito, già ne avevo organizzate molte e tutti i
miei ospiti si sentivano liberi di girovagare per casa cercando
quello che serviva all'occorrenza: un nuovo cavatappi, i tovaglioli
o
solo per usare il bagno...
Come
sempre in queste occasioni saltò
fuori un pallone e tutti a giocare un po' a calcio, un po' a
pallavolo fino a sera quando incominciando da che aveva figli
piccoli
tutti si apprestarono a ritornare. Per tutta la giornata tenni
sott'occhio Melo e vidi con piacere che chiacchierava con tutti,
giocava a calcio, mangiava e beveva in compagnia... forse era stata
solo una mia impressione la sua tristezza, meglio così.... ma
desideravo il suo corpo in modo quasi spasmodico ed ogni occasione
era buona per avvicinarmi e riempirgli il bicchiere di vino rosso.
Salutando
man mano chi andava via dissi in modo che tutti sentissero
che Melo era il “fortunato vincitore” dell'incarico di aiutarmi a
rassettare congedando così le varie mogli che si offrivano a rimare
oltre. Finalmente soli chiusi il cancello ed in cucina iniziai a
riordinare mentre Melo accatastava le sedie sotto al portico.
Quando
ebbe
finito entrò anche lui in cucina ed appoggiato alla parete mi
chiese cosa potesse fare.
Mi
avvicinai a lui, appoggiai la mano
contro lo stipite della porta poco sopra la sua testa e con lo
sguardo fisso nei suoi occhi gli chiesi “non sei ancora stanco?”
rispose con un cenno del capo “vuoi bere un po' di vino?” “no,
per carità che oggi ne ho bevuto fin troppo” non tolsi lo sguardo
dei suoi occhi e mi avvicinai al suo viso giocandomi il tutto per
tutto e lo baciai.
La
sua reazione mi sorprese: aprì subito la bocca
lasciando che la mia lingua scivolasse e giocare con la sua in un
bacio famelico. La mia mano si spostò sulla sua nuca per spingere le
bocche ad unirsi se possibile con ancora più forza. Mi staccai un
momento e fu lui a cercarmi di nuovo.
Scesi
sull'orecchio, sul collo,
gli tolsi in un attimo la maglietta e finalmente vidi che il suo
petto era esattamente come immaginavo: tonico con un poco muscoli,
capezzoli piccoli piccoli tutto ricoperto di tantissimo pelo nero
sicuramente tagliato ed ordinato.
Notai
un piccolo anellino che gli
trafiggeva il capezzolo destro.
A
quel punto non mi potei controllare
e la mia bocca percorse famelica tutta la sua pelle leggermente
salata di sudore arrivando all'ombelico per poi risalire alla gola
ed
alla bocca.
Gli
feci alzare le braccia sopra la testa e la mia faccia
si intrufolò sotto le ascelle che sapevano di deodorante e poi
tornai alla bocca.
Lui
lasciava fare senza opporsi ed i suoi gemiti
di piacere erano un segnale e non fermarmi. Di colpo mi staccai da
lui che manteneva gli occhi fissi su di me in aspettativa.... lo
strattonai nelle foga di slacciargli i pantaloni bramoso di ingoiare
il suo bel cazzone scuro ma fu una grande sorpresa trovarmi dinnanzi
ad un cazzetto da adolescente duro duro ma non più lungo di una
decina di centimetri e sottile come due dita.
Lesse
il mio stupore
sul mio viso e rosso di vergogna a bassa voce mi disse “Questo
ho.... più di così ormai non mi cresce.... ma tu il culo
mangiami... quello vedrai che ti piace” “Sei bellissimo Melo, sei
un ragazzo bellissimo, fregatene delle dimensioni del cazzo” e lui
di rimando “Provaci tu ad essere frocio in Calabria e pure con il
cazzo piccolo... mi hanno deriso fin da ragazzino... ma di culo sono
bravo... il mio culo se lo scopano volentieri...” e così dicendo
sì voltò appoggiando le mani alla parete ed inarcando la schiena mi
offrì il suo culo, gesto questo che pensai avesse fatto con
frequenza.
E
qui la seconda sorpresa piacevolissima: un culetto
piccolo e sodo anch'esso come il resto del corpo ricoperto di pelo
nero fittissimo che risaliva sulla schiena formando un ciuffo più
ricciolo all'altezza dei reni per poi diradarsi fin sulle spalle.
Con
le
mani separai ancora un poco quelle chiappette da sogno e la mia
lingua grufolò alla ricerca del buco attirata dal tipico
piacevolissimo odore di culo maschio a fine giornata e più io
spingevo la mia faccia tra le sue natiche più lui spingeva
all'indietro per offrirmi il culo.
E
qui la terza sorpresa di questo
fantastico giovane corpo: più leccavo e mangiavo il suo buchetto più
questo di apriva mostrando il suo interno rosso acceso come una
bocca
pronta per essere baciata apparendo dopo pochi minuti non un
buchetto
ma un vero e proprio bucone dilatato. “wow sei strepitoso... hai un
buco largo che è una meraviglia!” “sì, sono un rotto in culo,
capo, inculami, inculami ti prego”.
Un
dito, poi subito il secondo,
poi uno sputo ed il terzo dito scavò con forza dentro a Melo che
gemeva e di mordeva le labbra. Con le dita dentro che continuavano
ad
aprirlo mi rialzai avvicinando la mia bocca alla sua.
Un
nuovo bacio
lungo e bagnato. “Sei bravo anche a succhiare con questa bocca
fantastica o lo vuoi solo prendere in culo?” “Mi piace succhiare
il cazzo, capo, mi piace tanto...” “Vieni andiamo in camera”
pochi passi e fummo in camera e ci spogliammo completamente. “Quanto
sei bello peloso anche tu, capo, e che cazzone!”
Io
in piedi
accanto al letto e lui posizionato a pecorella che si ingozzava con
il mio cazzo fino ad avere il naso contro al mio pube, lo sputava
fuori e se lo ingoiava di nuovo. In tutto questo il suo il suo
bacino
aveva continuato ad agitarsi come se scodinzolasse.
La
mia mano
sinistra sulla sua testa mentre la destra bagnata di saliva
raggiunse
il suo culetto e quando due dita entrarono un lungo sospiro di
piacere gli fece sputare definitivamente il mio cazzo per appoggiare
il viso al materasso. “In culo, capo, mettimelo in culo...in culo”
feci il giro del letto ed entrai in lui.
Lo
scopai lentamente finché
potei con lunghi affondi che facevano uscire il cazzo e poi tutto
dentro di nuovo mentre lo tenevo saldamente per i fianchi. Un corpo
agile e sottile, tutto nero di pelo ed un culo bello
accogliente...un
sogno di ragazzo.
Poi
la voglia di sborarre prese il sopravvento e lo
montai con forza, senza riguardi inondandogli l'intestino in pochi
minuti. Mi coricai sul letto tirandolo a me.
Lo
baciai con passione e
non potetti trattenere la voglia di infilare ancora due dita nel suo
buco caldo e bagnato. “Adesso stai sorridendo....sei bellissimo,
sai?” “Dici davvero, capo? Non mi sono mai visto bello, è stato
difficile vivere giù al paese essendo frocio e con sto cazzettino
che non serve a nulla.... dovevo andare alla città vicina per
incontrare degli uomini e devo ammettere che ho preso alcuni cazzi
ma
poi in paese hanno avuto il sospetto e così mi hanno spedito qui....
Ti prego, capo, non dirlo a nessuno o i cugini mi buttano fuori casa ed è la fine...” Ora mi spiegavo la sua tristezza. “Tranquillo resterà un segreto tra noi, se vorrai ti scoperò tutte le volte che sei libero e riesci ad uscire di casa, anzi... organizziamo in modo che tu possa andare a vivere per conto tuo, ormai sono mesi che lavori in ditta, farò in modo di farti avere un aumento” “Grazie, capo, sarebbe un sogno. Mi piace farmi fottere in culo, mi piace così tanto!! erano mesi che non lo prendevo più i cugini mi tengono il fiato sul collo ero esasperato!” “Povero ragazzo.... lo vuoi subito ancora il mio cazzo in culo?” “Sìììììììì” e con una risata ricominciammo a scopare..
continua...