ORSI ITALIANI MAGAZINE


Luca e Marco

(Quarta Parte)

Un racconto di Gianni

(rennatrig@tiscali.it)

 

QUARTO CAPITOLO: IL TURNO DI LUCA

Il camion era fermo sulla corsia di emergenza, Luca si era spostato sul sedile di destra e cominciava a calarsi gli slip. Cosa gli usci' fuori e' quasi indescrivibile: innanzitutto il suo pelo nero del torace scendeva senza soluzione di continuita' fino a sotto il cazzo all'altezza del culo e risaliva sulla schiena, come lo definii all'inizio di questa storia UN ORSO NERO!

Il cazzo maestosamente eretto nei suoi almeno 25 cm con una cappella larga larga. Le palle non riuscivo a vedergliele tanto erano coperte di pelo nero che gli scendeva anche sulle cosce, sui polpacci ed anche sui piedi che gli avrei lavato anche se sporchi. Se ne stava girato verso la branda in ginocchio sul sedile in attesa di montare sul letto. Come avrei voluto essergli di dietro per osservargli il culo in quella posizione che immaginavo coperto di pelo! Marco si alzo', sia pure accucciato, per sedersi al lato guida. 'Puliscimi la minchia, stronzo' disse mentre mi infilava l'uccello mollo in bocca. Lo feci velocemente in quanto pregustavo il corpo di Luca che attendeva.

In fin dei conti era Luca l'oggetto del mio desiderio in quanto era lui che avevo visto per primo sulla piazzola di sosta. Era lui che mi aveva fatto crescere il cazzo dentro i pantaloni! Finalmente Marco si sedette al lato guida, apri' lo sportello e tutto nudo, ad eccezione dei calzini corti, scese per pisciare. Sentii, nonostante le poche macchine che passavano, il rumore della sua orina sulla strada e avrei voluto che non andasse sprecata in quanto me la sarei bevuta tutta. Ma a Marco non gli era venuto in mente, se no, credo mi avrebbe accontentato. Marco non finiva piu' di pisciare!!!

Sentii poi mettere in moto il TIR che Marco aveva iniziato a guidare standosene tutto nudo. Nel frattempo una folta pelliccia comincio' a coprirmi tutto il corpo. Era Luca che si era sdraiato con un salto su di me. Sentii un forte dolore al culo e pensai che il cazzo di gomma che tenevo ankora nelle viscere mi fosse entrato dentro tutto e che sarebbe stato un casino farlo riuscire. Istintivamente mi venne di portare la mano verso il suo orecchio bagnato di sborra di Marco per vedere se, senza che me ne fossi accorto, si fosse pulito. Macche' le dita mi si bagnarono e chiusi gli occhi dal piacere, tranne a riaprirli immediatamente dopo a causa di uno sberlone che mi raggiunse che mi fece togliere immediatamente la mano.

Noi gay certe volte perdiamo di lucidita' : pensavo che a Luca facesse piacere avere su di lui la sborra di Marco e non voleva che nessuno gliela toccasse. Mi apri' la bocca e mi fece scivolare dentro le sue grosse e lunghe dita, una per volta: sentii il suo pelo sulle dita e mugolai di desiderio. Anche il pollice si fece strada nella mia bocca che conteneva ormai tutta la sua mano e che Luca mandava su e giu' simulando una scopata. La mia bocca era aperta sino all'inverosimile, tanto da meravigliarmi io stesso di riuscire ad allargarla cosi' tanto. Si alzo' e si sedette sulla mia pancia togliendomi la mano dalla bocca e pulendosela sul mio corpo, mi diede 2 schiaffi ma non cosi' forti da non riuscire a sopportarli, mi prese i due capezzoli e me li strinse talmente forte lasciandoci le unghie dentro. Il mio cazzo era sempre piu' duro! Si sposto' con il corpo, sempre a cavalcioni del sottoscritto, sino ad arrivare con il suo culo sulla mia faccia. 'Leccami il culo e puliscimelo tutto che prima ho cagato e non mi sono fatto il bidet'. Non me lo feci ripetere 2 volte: il suo culo pero' era pulito o meglio non era cosi' sporco come potevo supporre ed il suo pelo odorava di sudore, ma non di quello cattivo da sentirsi.

Cominciai a leccarglielo con avidita', la mia lingua si faceva spazio tra la folta peluria( non so' quanto pelo mi saro' ingoiato) per raggiungere il suo buco. Sentivo che gli piaceva un casino ed io cercavo di fare assumere alla lingua una posizione piu' arrotolata possibile per penetrarlo meglio. Passai a leccargli le palle fitte anch'esse di pelo e riuscii a prenderle tutte in bocca dato che non erano cosi' grosse come quelle di Marco. 'Dai ingoiatele' mi disse, come se ce ne fosse stato bisogno. Gli passai la lingua sulle chiappe irte di pelo nero ed ero talmente eccitato che se Luca inavvertitamente mi avesse sfiorato il cazzo sarei certamente venuto per la 3 volta. Marco sembrava non piu' interessato, continuava a guidare nudo senza curarsi di noi, il suo cazzo era mezzo mollo, bevve un po' di Coca e rutto' subito dopo fragorosamente, si accese una Marlboro. Quanta strada avevamo fatto e dove eravamo Dio solo lo sapeva: mi venne nuovamente da pensare come avrei fatto ad andare l'indomani al lavoro ma sikkome il pensiero smorzava la mia eccitazione mi riproposi di non pensarci piu' ritornando al lavoro che avevo cominciato con Luca.

'Porco (bestemmia) Sucami la minchia ricchione' fece Luca infilandomi di prepotenza il suo cazzo in bocca e stringendomi la testa tra le sue cosce pelose per immobilizzarmi bene. Ma chi si sarebbe mosso da quella posizione celestiale? Sentii il suo cazzo talmente bagnato che pensavo, con terrore, che avesse gia' sborrato. No, non era sborra ma solo liquido pre-seminale. Cazzo quanto ne aveva prodotto! Mi sentii talmente lusingato (significava che al di la' delle sue parole in quale modo gli piacevo, altra mia perdita di lucidita'), che presi a sukkiarglielo con avidita'. A differenza di Marco gli piaceva farmelo andare su e giu' senza pero' farlo uscire tutto dalla bocca afferrandomi per i capelli e tirando ritmicamente la mia testa contro il suo cazzo. Non credo che si comportasse cosi' con le donne con cui insieme a Marco andavano: certe cose solo un uomo puo' fartele ed il fatto di trattarmi come uno schiavo lo riempiva di piacere. Figuriamoci a me che non chiedevo di meglio!! Avrei fatto il suo schiavo per tutta la vita, mi sarei fatto trattare come un cane con il guinzaglio al collo e mangiando da una ciotola che lui mi avrebbe dato dopo avermi fatto sbavare per un po'.

Che cos?e' il sesso: ti fa fare cose che se non fossi eccitato ed attratto fisicamente non ti sogneresti neanche per un secondo di fare, come se tu fossi un'altra persona! Gli titillai il glande ed il bucchetto, cavandogli ancora dell'altro liquido che ingoiai dopo averne fatto assaporare la lingua.'Dio che buono' mi venne da dire suscitando una risata di Marco che sembrava non interessato ma sentiva tutto. 'Con me non parlava mica' 'Grazie al cazzo', replico' Luca, non glielo levavi mai dalla bocca, come faceva a parlare? Piuttosto levati un calzino e passamelo' 'Che cazzo te ne fai?' disse Marco. 'Adesso ti faccio vedere' Marco si sfilo' il calzino maleodorante e bagnato di sudore o forse di orina per quella lunga pisciata che si era fatto e che forse gliela aveva parzialmente bagnati, e lo passo' a Luca seguendo interessato con lo sguardo cosa avesse intenzione di farne. Ma cosa ci si puo' fare con un calzino -pensai- che io non abbia gia' provato? Pensavo a qualche nuovo gioco sexy ma dubitavo fortemente della fantasia di Luca. Avevo ragione: la novita' era solo per Marco. Luca mi passo' sotto il naso il calzino facendomelo odorare. Io me lo respiravo tutto con piacere anche se cercando di spostare la testa a destra e sinistra gli facevo credere che non mi piaceva e lui pensando di aver trovato il mio disgusto (poverino, come si illudeva) me lo spingeva con forza contro il naso impedendomi di muovere la testa.

Poi mi apri' la bocca con una mano e me ne caccio' un pezzo dentro, quello che aveva contenuto il piede di Marco, dicendomi di succhiarlo tutto. Feci una flebile resistenza per farlo eccitare di piu' e ci riuscii perche' sentii una goccia di liquido che uscito dal suo cazzo mi era colato sulla faccia. Mi accorsi che l?uccello di Marco era di nuovo in tiro per quella situazione per lui nuova. Pensai che Luca lo avesse fatto piu' per eccitare il suo amico che per lui e che in quale modo fosse interessato a Marco e che lo volesse vicino a lui per godere insieme.Visioni di un gay? Chissa', non lo sapro' mai. Sta di fatto che Luca disse a Marco: 'Fermati qui, fermati qui che lo portiamo sul rimorchio per farcelo' alludendo all' area di servizio che avevamo davanti e che stavamo quasi per superarla.

FINE QUARTO CAPITOLO

Continua...


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