ORSI ITALIANI MAGAZINE


Luca e Marco

(Seconda Parte)

Un racconto di Gianni

(rennatrig@tiscali.it)

 

SECONDO CAPITOLO: LA CONOSCENZA CON MARCO

Pochi istanti dopo sentii un braccio cingermi la gola e Marco spunto' fuori da dietro il lettino.

Mi sentii terrorizzato, non era solo! Stai a vedere che a questi gli viene la voglia di buttarmi fuori dal Tir in mezzo all'autostrada. Nella mia vita da gay amante degli etero mi erano gia' successe cose da paura ma ne ero sempre uscito indenne. Pensai adesso gli do' il portafoglio, non vorranno mica la mia morte? Cazzo! il portafogli l'avevo lasciato sulla macchina, come faccio sempre, per prudenza. Che stupido pensai adesso non ho niente da dargli: possibile che non mi renda mai conto che e' sempre meglio rischiare i soldi che la vita?

'Frocio di merda' mi disse questo Marco 'tocchi le cosce del mio amico Luca? che solo le donne glielo fanno? Vero Luca?'

'Vero si, e adesso come lo puniamo per aver osato tanto?' disse quello stronzo di Luca toccandosi nuovamente l'uccello, che a me visto come si era messa la situazione non interessava piu'.

'Come con tutti gli altri' rispose Marco che non avevo potuto ancora vedere in faccia stante la cintura di sicurezza e il suo braccio intorno al mio collo.

Dio cosa avrei dato per non essere mai salito su quel maledetto TIR.

'Vi prego, non fatemi del male'

'Del bene ti facciamo'-'sentenzio' Luca'- 'anzi del pene, vero Marco?'

Si'- disse Marco ridendo - 'non e' quello che vuoi culattone?' Mi tranquillizzai un po' e con un filo di voce riuscii ancora a dire: 'non uccidetemi' 'Ma sei scemo''-'mi disse Luca'- 'non siamo mica assassini, ci vogliamo solo divertire con il tuo corpo e poi ti lasciamo a Bologna, non e' per questo che sei salito? Non avere paura che non abbiamo mai fatto male a nessuno.' Adesso ero tranquillo e a questo punto, qualsiasi cosa mi avessero chiesto di fare ero a loro disposizione, per non farli inkkazzare. Il braccio si allento' dalla mia gola e la mano di Marco mi diede una carezza. La cosa mi rinfranco' non poco, si era forse reso conto di avermi terrorizzato. Mi girai verso di lui: un sogno! Luca in confronto non era nessuno. Il viso da maschio 100% con una barbetta intagliata sul mento, capelli rasati ai lati, occhi di cui non vidi il colore, ma grandissimi e profondi, un piercing sulla sopracciglia di destra ed uno sulla parte alta dell'orecchio, denti splendidi che illuminavano il buio, il torace palestrato con una folta peluria (ma niente in confronto di Luca) un braccio tatuato a colori di cui non seppi individuare il disegno, una bella pancetta da vita sedentaria, le cosce che penzolavano al di fuori del letto belle tornite e muscolose e un paio di calzini neri corti (poco sexy quelli lunghi vero, amici?).

Marco mi fece segno di salire sulla brandina ed io mi spogliai in un attimo sotto gli occhi di Luca che ogni tanto mi sbirciava. Il mio cazzo non era piu' duro come lo era stato prima e, facendo i salti mortali in quella cabina stretta, riuscii a salire sul letto coscia a coscia con quella di Marco. Marco si sdraio', mi prese la testa con le due mani 'ciucciami la minchia, frocio'. Io, in una posizione innaturale meta' sul letto e meta' ancora in cabina tra i due sedili, presi quel cazzo tra le labbra e me lo cacciai tutto in gola, per sentirlo crescere dentro. Sentivo il suo afrore nelle narici, misto di profumo di cazzo non molto lavato e di piscio. Il cazzo di Marco cresceva a vista d'occhio e a proposito di occhio volli vederlo in tutta la sua prepotenza. Non parlo di cm perche' non lo so' misurare ma era enorme: grasso di diametro, tanto che dovetti aprire non poco la bocca per poterlo ospitare tutto e lungo da sorpassarmi l'ugola di un bel tratto, ben scappellato con una cappella grossa e lucidissima. Alla base due magnifiche palle non pendenti, belle piene e senza un pelo su di esse, impossibili ad essere contenute contemporaneamente in gola.

Le mani di Marco riaffondarono la mia testa sul suo cazzo impedendomi di andare su e giu' per menarglielo: pareva che godesse lo stesso tenendomelo tutto dentro senza muoverlo, riuscii a muovere la lingua sul suo cazzo e vidi che gli faceva piacere. Per mia fortuna riesco a tenere un cazzo di qualsiasi dimensione tutto in gola per ore respirando solo con il naso. Questo gli faceva enormemente piacere tanto che disse a Luca 'finalmente uno che riesce a tenerlo tutto'. Luca che si girava di tanto in tanto per vedere, cosa che feci piu' volte anch'io verso di lui, mi mise una mano sul culo cercando di infilarmi con un dito il culo. Il suo cazzo fuoriusciva dallo slip per un bel palmo anche se le palle e parte del cazzo rimanevano dentro quegli slip da sogno. La cappella era piu' larga che lunga tanto che pensai che a prenderla nel culo avrei potuto avere qualche problema. Il mio cazzo che nel frattempo si era tranquillizzato prese a crescere come non mai specie quando sentii due dita di Luca che mi esploravano il culo con forza: speravo solo che la manovra riuscisse bene senza che si distraesse dalla guida. Marco non ne volle sapere di farmi alzare la testa per menarglielo meglio, continuavo cosi' a tenerglielo tutto in bocca mentre lui mugolava e si contorceva. Ando' avanti cosi' per una bella mezzora, nel frattempo sentii il collo di una bottiglia di birra penetrarmi il buco. Luca muoveva quella bottiglia su e giu' magnificamente e ogni volta che andava in su' me ne entrava sempre un pezzo di piu'.

Improvvisamente il cazzo di Marco svuoto' i suoi coglioni ed una sborrata senza fine scese per la gola senza che ne potessi sentire il gusto sulla lingua. Tentai di alzare la testa per assaporare qualke goccia di sperma rimasta, ma le mani di Marco erano 2 morse: non mi mollavano. Aspettai che il suo cazzo si smollasse ma invano: trascorsero piu' di 5 minuti sempre con il cazzo di Marco dentro la gola, un po' mollo per la verita' lo era diventato ma dopo poco ritorno' al massimo splendore. Lo avrei pregato di farmi respirare almeno per pochi secondi con la bocca e non con il naso ma la forza nelle sue mani non ammetteva repliche. Riuscii con la mano destra ad afferrare la meta' del cazzo di Luca fuori dagli slip notando con piacere che si era bagnato. Nel fare questa operazione notai che Bologna era bella che passata. Pazienza non avrei interrotto la situazione per niente al mondo. Marco continuava a spingermi la testa contro il suo cazzo ritornato immensamente duro ed io che non riuscivo appieno a godermi il suo cazzo gli accarezzavo le palle da toro con una mano e con l'altra scorrazzavo tra la peluria del suo petto e dei suoi capezzoli durissimi.

Non so ancora oggi come Marco potesse godere senza che facessi stantuffare il suo cazzo su e giu' ma sta di fatto che una seconda ondata di sborra mi scese per la gola non meno copiosa della precedente. Credo che siccome a tutti piace farsi prendere il cazzo tutto in bocca fino all'attaccatura dei coglioni e tenerlo in questa posizione per tanto tempo ma non tutti sono disposti a farlo( conati, mancanza di respiro ecc). Marco aveva trovato in me uno che poteva esaudire i suoi sogni, e piu' volte! Finalmente si decise di farmi respirare con la bocca ma solo dopo 2/3 minuti dalla sua ultima goduta quando il cazzo non era piu' in tiro. Glielo pulii bene specie intorno al glande e sulla punta dove un goccio di sborra era rimasto per me che assaporai per bene.

FINE SECONDO CAPITOLO

Continua...


ORSI ITALIANI MAGAZINE

INDICE PRINCIPALE

MAIN INDEX