ORSI ITALIANI MAGAZINE


Luca e Marco

(Prima Parte)

Un racconto di Gianni

(rennatrig@tiscali.it)

 

Prima puntata: la piazzola di sosta

Ero sull'autostrada del sole all'altezza di un posteggio in vicinanze di Modena direzione Sud. Mi reco sempre li in quanto e' un'area di parcheggio per camionisti fornita di una piccola costruzione contenente decorosi cessi con orinatoi a muro e turche abbastanza pulite, anche se la voglia di sesso non mi fa certo storcere il naso di fronte a cessi sporchi e maleodorosi.

Qui' gli incontri non sono infrequenti con camionisti che mangiati e ben bevuti (soprattutto bevuti) vengono a scaricare litri di birra ingurgitati. Che meraviglia vederli pisciare litri di orina che, stante quanto bevuto, non finiscono piu' di uscire. E che tuffo al cuore vederli dopo averlo scrollato ben bene entrare in uno dei cessi e socchiudere la porta: e' infatti il segnale! Puoi pure entrare perche' la voglia di farselo succhiare o di impalarti si e' impadronita di loro.

Era passata mezzanotte ma non avevo concluso niente: pareva che nessuno volesse starci. La voglia che mi era venuta era incontenibile: avevo visto almeno 20 cazzi di tutte le forme pisciare e mi ero avvicinato ad ognuno di essi, ma niente da fare. Mi rassegnai a tornare a casa ma siccome la speranza e' l'ultima a morire decisi di fare un giro a piedi sul piazzale del posteggio per vedere se c'era qualche camionista che sul suo TIR non aveva ancora tirato le tendine per andare a dormire in cuccetta. Dietro una di queste tendine vi era la luce interna ancora accesa e potevo vedere in trasparenza un torace nudo di un orso nero di 35 anni circa. Continuai a girare li intorno cercando di farmi notare anche se la tendina era chiusa, tossendo e sfregando le scarpe sul pietrisco. Sortii l'effetto desiderato, la tendina si scosto' per un attimo e il mio moro camionista mi diede un'occhiata. Mi toccai subito il cazzo, tanto da non lasciare dubbi sulle mie intenzioni, ma il camionista richiuse immediatamente la tenda. Ebbi modo comunque di vederlo: bel viso, con i capelli tagliati quasi a zero, peloso fin sulle spalle, di quel pelo cosi' folto che se perdi qualcosa sul suo torace fai fatica a ritrovarlo, bei muscoli fino a meta' torace che terminano con una meravigliosa pancetta al posto degli addominali, due tatuaggi su ambedue le braccia e un orecchino .

Stetti li' ancora per una decina di minuti con gli occhi incollati alla tendina illuminata ma nulla successe. Capii che stavo perdendo tempo e che non avrei concluso niente, guardai l'orologio era gia' quasi l'una e dovevo tornare a Milano perche' l'indomani avrei dovuto alzarmi presto per lavorare. Dando le spalle al TIR mi stavo incamminando verso la mia macchina posteggiata piu' avanti quando sentii il rumore inconfondibile (almeno per me) di una portiera di camion che si apriva. Mi girai immediatamente notando che la luce dietro le tendine era chiusa e che il buio avvolgeva tutto. Ma siccome quando ho voglia di cazzo riesco a vedere anche bendato mi riavvio verso quella portiera, purtroppo socchiusa e che non si voleva aprire di piu'.

Immediatamente tirai fuori una sigaretta per avere la banale scusa di farmela accendere (quasi che esistessero ancora macchine senza accendino) dal camionista. Inutile dirvi lo stato del mio cazzo, 20 cm di turgore e gia' bagnato!! Se la porta si fosse richiusa ed il tir fosse partito mi sarei masturbato li' sul posto al solo pensiero di quello stravolgente moro che avevo intravisto. Ero a circa 5 m dalla portiera quando la porta si spalanco' con violenza e scese l'uomo a torso nudo. Era talmente bello che mi ero dimenticato la scusa della sigaretta: rimasi alcuni istanti li' a rimirarlo e vidi che il moro si stava slacciando la patta. Dissi tra me e me: e' fatta! ora si snuda il cazzo da dentro gli slip, fa finta di pisciare, io mi avvicino, mi butto in ginocchio e me lo ingoio tutto. Niente di tutto questo: il mio idolo si slaccia le scarpe, se le toglie e inizia a calarsi i pantaloni. Avrei voluto dirgli che bastava aprirsi la patta per quello che avevo intenzione di fargli. Dopo esserseli levati tutti ed averli ripiegati con cura, si giro' verso la cabina del camion e li ripose insieme alle scarpe.

Ebbi cosi' il modo di vedergli il dorso peloso anch'esso e con un culo racchiuso in quello slip nero (anche al buio si vedono i colori) che faceva impazzire. Le cosce ed i polpacci erano gli stessi di un giocatore di rugby! Muscolose e pelosissime. Con mio grande rammarico risali' sul camion e chiuse la porta. Cazzo! il mondo mi era caduto addosso e non ero riuscito a dirgli una sola parola, che stupido che sono, quasi fosse per me la prima volta che abbordo un camionista. Me ne stavo li' con la mia sigaretta spenta tra le labbra e nulla succedeva: lui non lo vedevo piu'. Non si possono fare queste cose a un gay, non e' umano. Ad un tratto la tenda lato guida si scosto', il finestrino prese a scendere e lui sporgendosi con la testa fuori mi disse 'E' troppo un casino spogliarsi dentro al camion'. Non persi tempo, percorsi quei pochi metri che mi separavano dal finestrino e guardandolo dal basso in alto (cosa che mi eccita sempre perche' mi sembra di pietire il cazzo e mi fa sentire sottoposto a lui e alle sue decisioni) e gli dissi 'io ci riesco magnificamente'. Lui mi chiese se avevo ankio un camion ed alla mi risposta negativa: 'ma allora quando si spoglia in cabina?' Ed io: 'quando chiedo un passaggio a qualche camionista'. Lui non capi' o fece finta di non capire e disse: 'ha bisogno di un passaggio?' Avrei dovuto rispondergli: NO! pirla non l'hai ancora capito che per vedertelo anche solo da mollo ti pagherei?

Ma nel dubbio che alla mia risposta negativa quella conversazione terminasse e quel che peggio lui chiudesse il finestrino, mettesse in moto e se ne andasse (forse non era cosi' se no perche' si era levato braghe e calze?, ma questo non mi passo' per la testa).

SI! risposi con un gridolino che si senti' per la notte? 'Abbassa la voce' mi disse: io ero contento che era passato dal lei al tu. 'dove devi andare?' A Modena risposi come uno scemo. Ma che Modena mi dissi Carlo, hai la macchina posteggiata li' e devi tornare a Milano e vai a dirgli Modena e se lui ti dice di si come recuperi l'auto? certo ero fiducioso che una volta montato sul camion la questione si sarebbe finalmente chiarita ed io avrei avuto la razione di cazzo che adesso meritavo.

Guarda che Modena l'abbiamo passata mi disse. Che stupido non mi rendevo conto piu' di niente ma ebbi la forza di dire:'No, volevo dire Bologna.' 'sali su che ti porto' mi disse con una voce quasi imperativa. Ero al settimo cielo. Salii con la ferma intenzione di fargli capire che cosa volevo realmente da lui, ma dopo aver richiuso la porta lui mise in moto e quasi con uno scatto quel bestione parti'.

'NO senti, io... veramente... volevo...'

'Mettiti le cinture' mi disse con una voce quasi da cattivo. Ubbidii, pensando a come avrei fatto da Bologna a ritornare al posteggio, visto che il TIR gia' correva per l'autostrada. Lui guidava in slip e notai che ai piedi si era infilato un paio di zoccoli. Non riuscivo pero' a vedergli il pacco, nero nel nero, se non per brevi momenti quando qualche luce illuminava l'abitacolo. Diedi un occhiata intorno alla cabina: la tenda tirata davanti al letto dove sognavo mi impalmasse, sul cruscotto uno straccio sporco e una rivista porno con sole donne, un paio di occhiali da sole,una bottiglia di Coca,una bottiglia di birra vuota,un pacchetto di Marlboro rosse, tanto sporco ovunque. Lui continuava a guidare in silenzio, ogni tanto si aggiustava il cazzo ed io morivo di voglia ad ogni toccata!

Prendi il coraggio a due mani Carlo e mettigli una mano sulla coscia: Modena Bologna non e' distante, non vorrai arrivare al termine senza aver fatto nessuna avances. Gia' una piazzola di sosta era passata. 'Che cazzo fai frocio' mi disse non appena la mia mano sinistra gli sfioro' la coscia. 'Marco, abbiamo caricato un frocio' Non mi spaventai molto, sono abituato a quelli che prima tentano di fare i virili e poi ci stanno: ma chi era Marco? Pensai che avesse il CB acceso con il vivavoce e parlasse nell'etere con qualche camionista. La cosa non mi sarebbe dispiaciuta: sentire altri camionisti parlare nel baracchino di me, specie se avessero detto cose per me eccitanti tipo: mettiglielo nel culo, fatti fare un pompino, sborragli in bocca e fagliela bere...

FINE PRIMO CAPITOLO

Continua...


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