ORSI ITALIANI MAGAZINE


ATTENZIONE / NOTICE

Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic contents: it's intended for persons over 18


Luca (prima parte)

Un racconto di Apolloeclipse


Mi chiamo Luca, questa storia mi e' capitata 2 anni fa il 4 dicembre, sono un bel tipo anche se non tanto alto, occhi verdi e ricci castani che mi cascano sulla fronte.
Volevo andare al concerto di Vasco a Roma, e chi non ci voleva andare!!! Ma a 18 anni solo e senza macchina non mi restava che fare autostop! Ed e' cosi' che mi sono trovato in strada al buio da solo con un pollice sollevato.
Prima che qualcuno si fermasse passarono un sacco di macchine, sfrecciando, davanti a me. Dopo mezz'ora un po' deluso stavo per tornare indietro anche se ormai camminando ero a qualche kilometro da casa.
Mentre stavo per girare i tacchi pero' una 147 nera accosta vicino a me, e vedo il finestrino abbassarsi.
Un uomo distinto, avra' avuto poco piu' di 40 anni, ben vestito, sicuramente rientrava da lavoro, gli occhi dorati e i capelli castani corti, si intravedevano folti peli dalla camicia semi aperta e aveva uno sguardo che ti faceva perdere, soprattutto se sei uno a cui delle ragazze importa poco e guardi le partite piu' per i calciatori che per il pallone.
Con una voce forte e profonda mi chiese dove andavo, ci ho messo qualche secondo prima di rispondere che andavo a Roma per il concerto, quando mi disse che abitava li e che mi avrebbe accompagnato fin quasi allo stadio ero al settimo cielo, insomma, andavo al concerto e in piu' ci sarei andato con lui!
200 km mi sembravano troppo pochi da passare con lui, mi disse di chiamarsi Marco e che faceva il manager per una multinazionale italiana, che era di ritorno dal matrimonio di suo fratello a Milano e che aveva deciso di fare il viaggio in macchina per vedere un pezzetto d'Italia da vicino anziche' da 12000 m di quota su un aereo di linea. In quella mezz'ora mi aveva gia' conquistato con quel suo modo di fare sicuro di se, da vero uomo e ormai pendevo dalle sue labbra quando mi chiese come mai i miei mi avessero permesso di andare da solo cosi' lontano da casa.
Gli dissi subito, senza pensare, che ero scappato e che i miei non sapevano che ero in viaggio per Roma, che ero uscito e mi ero messo in viaggio senza avvisare nessuno per paura di essere fermato.
In quel momento passo' un lampo nei sui occhi, pensai che si fosse arrabbiato e che mi volesse far scendere ma invece continuo' a guidare tranquillamente.
Roma era sempre piu' vicina, l'autostrada scorreva veloce sotto la macchina.
A un certo punto pero' rallento' sempre di piu' e usci dall'autostrada per entrare in una strada statale l'Aurelia, lo guardai e stavo per chiedere come mai quando mi disse che non voleva proseguire sull'autostrada per via del traffico ma che l'avremmo costeggiata fino a Roma su quella strada, io che ormai ero completamente cotto di quell'uomo non mi preoccupai affatto e ritornai alle mie fantasie che sempre piu' spesso lo vedevano protagonista.
Non mi accorsi quindi che la strada iniziava a scostarsi dall'autostrada.
Mi accorsi pero' che lui continuava a toccarsi il pacco con insistenza, ma pensai che dovesse pisciare e infatti dopo un po' mi disse che alla prima area di sosta doveva fermarsi per farla.
Guardando fuori dal finestrino mi accorsi che ormai costeggiavamo il mare e ogni tanto capitava di incontrare delle villette che a qualche kilometro l'una dall'altra si affacciavano sulla costa.
Quando inizio' a rallentare pensai che si dovesse fermare per i suoi bisogni invece accosto' affianco ad una delle ville, e ne apri' il cancello del giardino con un telecomando.
Prima che potessi aprire bocca mi disse che era la sua casa al mare e che, dato che eravamo cosi' vicini avrebbe fatto pipi' a casa sua anziche' per strada, li' per li' non mi preoccupai anche se pensai che era davvero strano, e non mi preoccupai neanche quando mi chiese se volevo scendere per rinfrescarmi un po' e sgranchirmi le gambe.
Guardai l'orologio erano solo 8 e avevo ancora molte ore prima del concerto, quindi scesi con piacere visto che ero molto assetato e le gambe iniziavano a farmi male.
Scesi dalla macchina che lui era gia' sulla porta, la pace di quel luogo era assoluta, corsi un po' per raggiungerlo e lui mi fece entrare in casa e chiuse la porta dietro di me.
Mi stavo guardando in torno, ammirando la bellezza delle linee moderne degli interni e sentii solo un colpo secco sul collo e poi buio.
Mi svegliai con un gran mal di testa, la stanza era buia, provai ad alzarmi ma non riuscivo a muovermi probabilmente ero legato ma ero ancora troppo confuso per capire! Poi una luce forte mi ha accecato momentaneamente.
La stanza dove mi trovavo era probabilmente una cantina coi muri di pietra e il soffitto a volta e lui era la' col suo sorriso perfetto che mi guardava dall'ingresso della stanza, mentre mi parlava si toccava il pacco che a giudicare dal gonfiore doveva essere bello grosso.
'Che cosa mi hai fatto? Perche' sono qui? chi sei tu?' gli dissi tutto d'un fiato, si avvicino' a me e toccandomi la guancia mi disse di calmarmi, che ero suo adesso e che ci avrebbe pensato lui a me….

continua...

se avete commenti o suggerimenti contattatemi ad apolloeclipse@gmail.com


ORSI ITALIANI MAGAZINE

INDICE PRINCIPALE

MAIN INDEX