ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Lavoro duro in ufficio

Un racconto di Sardo Peloso


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Mi chiamo Alberto e lavoro in un ufficio.

Lavorare in ufficio è monotono e  stressante si sa... però a volte si può spezzare questa monotonia, se siete gay e incontrate troiette passive come Carlo, il mio collega di ufficio.

Tutto accadde in un pomeriggio soleggiato di Maggio, io come al mio solito stavo smistando documenti insieme al mio partner segreto, Matteo.

Anche lui mio collega, un uomo gay di 36 anni, alto 1.83 bel fisico imponente e muscoloso al punto giusto e molto peloso, moro con un ciuffo che gli accarezza la fronte, degli occhi stupendi profondi e scuri e un sorriso smagliante bianco come la neve, contornato da una barba virile, folta e nerissima.

Io stavo accanto alla scrivania, mi spostai per prendere un fascicolo dall'armadietto quando passando accanto alla finestra notai un bel tipo vestito in abito, un bellissimo completo nero con una camicia bianca e una cravatta color porpora.

Si stava avvicinando all'ufficio, io dissi a Matteo: '' Minchia guarda questo bono, sta per prendere l'ascensore, sta salando da noi''.

Matteo si affacciò e guardò con aria stupita e vogliosa, notai subito un rigonfiamento nei suoi pantaloni, si era eccitato palesemente.

Vedendolo in quello stato mi eccitai anche io, corsi subito a chiudere la porta a chiave e gli misi la mano su quel pacco gonfio che sollevava il suo pantalone elegantissimo.

Era stupendo sentire tutta quella roba sulla mia mano, delle palle enormi e un asta che abbondava nella mia mano e non riuscivo a toccare tutta.

Gli sganciai un bottone della camicia e infilai una mano dentro, poi la feci scorrere su tutto il petto sentendo il suo pelo nero e foltissimo scorrere nelle mie mani.

Lui mi guardava con passione, mangiandomi prima con gli occhi e poi con i fatti.

Mi prese con maniere molto virili e rudi appoggiando le sue mani possenti e pelose sopra il mio culo e iniziò a massaggiarlo, mi trascinò sulla scrivania e iniziammo a limonare con tantissima passione, mi baciò su tutto il collo, me lo leccò con vigore mentre appoggiava la sua calda virilità sopra la mia.

Purtroppo tutto ad un tratto sentimmo bussare.

Ci aggiustammo i vestiti spiegazzati e io andai ad aprire.

Era il mio capo assieme al bono che avevo visto prima!

Con aria sorridente, disse:'' Questo è Carlo, da oggi sarà il vostro collega! mi raccomando accoglietelo bene e mettetelo a suo agio''.

Tra me e me pensai lo so io come lo metterei a suo agio... iniziai ad avere un immagine nella mia mente, lo volevo... immaginavo di spogliarlo e di assaporare la sua carne profumata di maschio.

Mi guardò negli occhi, poi guardò anche Matteo e ci strinse la mano presentandosi.

Quando mi diede le spalle per andare ad appoggiare la sua giacca nell'attaccapanni rimasi sconvolto.

Il suo culo era qualcosa di magnifico, sodo, alto, virile ma da troia allo stesso tempo.

Guardai con uno sguardo di intesa Matteo e anche lui guardò me, i nostri pacchi erano gonfi e fecero sollevare il pantalone.

Lui si girò di scatto e ci guardò, aveva notato come lo guardavamo e sorrise.

Poi iniziammo a smistare documenti assieme, mentre lui girovagava nell'ufficio mettendo in mostra quella meraviglia appetitosa come una brioche appena sfornata.

Ormai eravamo distratti dal suo culo e non capivamo più nulla, ci disse: Scusate torno subito, devo andare al bagno...''

Capimmo subito che era eccitato, anche perché spesso guardava il nostro pelo che usciva dalla camicia e si sistemava il pacco.
 
La voglia era tanta e si sa, l'occasione fa l'uomo ladro... così lo seguimmo senza farci notare.

Entrò nel bagno e chiuse la porta, ma noi entrammo nel bagno vicino e salimmo sul water per poter arrivare a spiarlo da sopra il muretto separatore.

Con nostra sorpresa notammo che aveva tirato fuori dalla tasca un pennarello preso dall'ufficio.

Si abbassò il pantalone, poi la mutanda... sputò su quel pennarello e se lo infilò nel culo.

Io e Matteo ci guardammo con aria di intesa, uscimmo dal bagno, tirammo fuori i nostri cazzi e bussammo nel suo bagno.

Lui si rivestì subito e aprì la porta e io gli chiesi '' Serve aiuto?'' ci guardò i nostri cazzi durissimi, vogliosi e scapellati, non gli sembrava vero di vedere due cazzoni XL eccitati per il suo culo.

Ci trascinò dentro al bagno ed iniziò a succhiarceli a turno.

La sua lingua abile scorreva sulla mia asta, poi su quella di Matteo.

Spesso aveva dei conati di vomito, ma continuava a succhiare e a dare colpi con la testa, eravamo in preda al piacere, però quel posto non era sicuro... quindi andammo dentro l'ufficio e chiusa la porta a chiave, Matteo lo prese con forza e lo mise sopra  il divano, iniziò a scopargli la gola con vigore, poi rallentò e Carlo iniziò a leccargli quelle bellissime palle grosse e pelosissime, mentre lui gli accarezzava la testa.

Io nel mentre leccavo il culo di Carlo, era stupendo... tondo, morbido e peloso, con un ano molto voglioso e bagnato.

Ci sputai sopra con dolcezza e poi passai la mia lingua su quel buchino tutto bagnato e lo leccai in maniera dolce, dando colpetti con la lingua per fargliela sentire dentro.

Gli piaceva molto, si contorceva di piacere ma non staccava mai la bocca dal cazzo di Matteo, sempre durissimo e ricoperto di vene.

Carlo era insaziabile, ad un certo punto disse ''Fottetemi vi prego! datemi il vostro bellissimo cazzone in culo, ho voglia!'' allora io e Matteo ci cambiammo di posizione, e Carlo iniziò a succhiarmi abilmente con una bocca calda e morbida.

Mi riempì l'asta di saliva, mentre faceva avanti e indietro massaggiandomi i testicoli ormai pienissimi.

Mi accarezzava il pelo della pancia, poi passava ancora ai testicoli, leccandoli e massaggiandoli.

Intanto anche Matteo si mise a leccare il buco di Carlo, lo girò a pancia in su poi  prese le sue gambe e le mise sulle sua spalle, appoggiò la sua cappellona gonfia nel suo buco e con un colpo deciso lo fece entrare.

Carlo ebbe un sussulto, per quanto troia poteva essere non aveva mai avuto un cazzone di dimensioni così equine dentro.

Il buco del suo culo era slabbrato, talmente largo da sembrare una tana.

Matteo era in preda al piacere, mugugnando e ansimando diceva: ''prenditi questo cazzone puttana!'' e Carlo si eccitava sempre di più sentendo quella voce virile e vedendo quel pelo tra la camicia aperta a metà. Il suo pettorale era sudato, il suo pelo riccio era bagnato e trasudava virilità grazie a due imponenti pettorali e due enormi capezzoli semi nascosti da tutto quel pelo.

Ogni tanto leccava quei capezzoli mentre Matteo continuava a stantuffare quel buco vogliosissimo... era una troia, gemeva e lo prendeva bene, mentre succhiava con voglia il mio cazzo duro.

Poi Matteo, in preda a quei brividi di piacere e a quelle sensazioni bellissime che quell'ano riusciva a regalargli, tolse il suo cazzo dal culo, stava per venire e non voleva farlo ancora... allora presi il suo posto, il suo culo era comodissimo, bello largo e lubrificato dall'abbondante liquido pre eiaculatorio di Matteo.

Era bollente, potevo sentire tutta la sua carne avvolgere il mio pene stringendolo con contrazioni molto piacevoli.

Dopo vari minuti di penetrazione e gemiti tirai fuori il mio cazzo, nel mentre Matteo continuava a masturbarsi, poi lo inculò di nuovo e continuò a scoparlo in maniera molto vigorosa, facendo sentire ad ogni colpo tutti i suoi meravigliosi centimetri pulsanti.

Diede vari colpi, sempre più veloci e forti mentre Carlo ansimava e disse: ''oddio siiiiii, continua non fermarti bel cazzone grosso!'' io mi eccitai, e segandomi più veloce gli ricoprii il viso con il mio sperma caldo che lui leccò avidamente.

Matteo a quella vista non ce la fece più e con un gemito animalesco fece esplodere il suo sperma dentro il culo di Carlo.

Lo aveva farcito per bene, rivoli di sperma fuoriuscivano dal suo ano e percorrevano parte della gamba finendo sul divano. Io avevo ancora il cazzo duro e lo misi nel culo di Carlo mentre Matteo appagato si godeva la scena.

Diedi colpi fortissimi e Carlo si masturbava mentre contraeva il suo ano eccitato, alcuni minuti dopo disse che stava venendo e sborrò, venne copiosamente sul suo petto,io sentì un brivido percorrermi lungo tutta la schiena e sborrai con un fortissimo orgasmo mentre leccavo il suo petto e limonavamo passandoci la sborra a vicenda.

Ad un tratto sentimmo bussare la porta dell'ufficio... chi era? Aveva sentito e sopratutto visto tutto?

Ci rivestimmo in tutta fretta e Carlo prese la chiave della porta e andò ad aprire... era Il capo che con tono autoritario e alterato ci disse:'' Ma qui si lavora o si scopa? io vi pago per lavorare non per scopare, porci! Stavo passando e ho sentito i vostri gemiti e vi ho spiato dal buco della serratura, ora soddisferete anche il vostro capo, altrimenti addio lavoro e stipendio, vi licenzierò tutti e tre!!

''Nooooooo la prego capo, anzi padrone! rispose in modo sottomesso Carlo, avvicinandosi a lui.

Poi si inginocchiò al suo cospetto e il capo abbassò la zip del pantalone e tirò fuori una mazza enorme da 21 cm, che pulsò vistosamente. ''Ciuccialo puttana, fammi sentire come sei vacca!'' '' Sì, padrone, subito!'' rispose Carlo, prendendo quella mazza enorme e portandosela alla bocca, mentre il capo si slacciò gran parte della camicia.

Carlo incominciò a pompare quella vigorosa verga senza tralasciare nemmeno un cm di quel ben di Dio.

La sua lingua scorreva lungo tutta l'asta, poi sulla cappella.

Il capo era visibilmente su di giri, ogni tanto muoveva il bacino per l'eccitazione.

Carlo infilò una mano dentro la camicia del capo, senza smettere di pomparlo e gli accarezzava la virile peluria.

Ad un certo punto, il capo prese la testa di Carlo con tutte e due le mani e gli scopò la gola con passione.

Carlo aveva dei conati di vomito ma la cosa lo eccitava e iniziò a masturbarsi dolcemente poi il capo si fermò per fargli riprendere fiato e si abbassò i pantaloni alle caviglie e ordinò me di leccargli il culo e a Matteo di limonare con lui.

Matteo si avvicinò al capo e iniziarono a baciarsi trasformando le loro lingue in spade infuocate, poi il capo prese per i capelli Carlo, lo tirò su e gli ordinò di togliersi tutti i vestiti, prese la sua cintura di pelle in mano e la piegò a metà trasformandola in una sorta di frusta.

Diede un colpo al culo di Carlo, poi un altro più forte sino a fargli il culo rosso. ''Obbedisci al tuo padrone vacca! inginocchiati e baciami i piedi!''

Obbediente Carlo si piegò tolse le calze al capo e baciò i suoi piedi, era eccitato, non aveva mai trovato un maschio così autoritario.

Prese il suo piede e glielo leccò, poi succhiò tutte le sue dita, passando la lingua in tutte le falangi.

Il Capo era visibilmente eccitato, si masturbava mentre diceva frasi porche a Carlo.

Io nel mentre giocai con l'ano di Carlo mettendo una, poi due, poi tre dita dentro, mentre Matteo mi succhiava il pene e si masturbava.

Poi il capo ci ordinò di alzarci e di appoggiare i nostri corpi al suo, e di baciarlo a turno.

Limonammo con passione avvicinando i nostri cazzi e mettendoli l'uno sopra l'altro e strusciandoceli come fossero spade.

Poi il capo mi ordinò di infilare il mio cazzo in bocca a Carlo quindi glielo infilò anche lui in bocca.

Carlo succhiava i nostri cazzi iavidamente.

Il capo suggerì a Matteo di metterlo in culo a Carlo e lui eseguì subito gli ordini... Carlo aveva un cazzo in culo e due cazzi in bocca, era diventata una vera vacca, nata per soddisfare gli uomini.

Ci lavorava i nostri cazzi con dedizione mentre Matteo gli spaccava il culo con il suo cazzone enorme.

Il capo era visibilmente soddisfatto del lavoretto che Carlo stava svolgendo, gli accarezzava la testa e lo guardava con aria porca, dicendoli quanto era bravo, poi disse a Carlo di mettersi a pecorina e infilò il suo cazzo enorme in quel buco, poi creammo una catena, io inculai il capo e Matteo inculò me.

I nostri corpi erano tuttuno, e si muovevano ansimanti e gementi.

Il culo del capo era bellissimo, molto accogliente e che fortuna trovare un uomo autoritario e versatile allo stesso tempo!

i nostri gemiti rompevano il silenzio dello studio, eravamo complici e in preda al piacere.

Ad un punto, il capo si discostò dal culo di Carlo e ci disse di metterci in piedi e di masturbarci.

Carlo era al centro, circondato da 3 maschi pelosi e barbuti che stavano per inondarlo di sborra.'' Oh siiiiiii datemi la vostra sborra!!'' ci disse in tono ansimante Carlo.

I nostri cazzi erano durissimi, io eccitato aumentai il ritmo e sborrai sulla faccia di Carlo che non perse tempo e leccò tutto il possibile, poi  quasi subito dopo sborrò Matteo, riempendo la bocca di Carlo.

Era rimasto il capo, con quella giacca ricolma dei nostri odori e umori.

Si fece una sega, poi mise la sua cappellona in bocca di Carlo e gliela scopò, fece dei versi animaleschi sino a che un fiotto caldo di sperma non fuoriuscì da quel cazzone magnifico e il capo fece un grugnito di godimento.

Carlo eccitato  ingoiò tutto quello sperma con sapore del Capo...

Dopo l'orgia ci rivestimmo e il capo soddisfatto ci disse che eravamo bravi dipendenti che sapevano fare il loro lavoro, ma soprattutto si congratulò con Carlo, dandogli una promozione e un aumento di stipendio e dicendogli che se avrebbe avuto altri lavori lo avrebbe sicuramente chiamato in quell'ufficio
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