ORSI ITALIANI MAGAZINE
L'isola felice (3a parte)
Un racconto di Kabir
Rimanemmo sul letto ancora una mezzoretta, accarezzandoci a vicenda. A me piaceva molto toccare la sua folta peluria nera. Dopo Giorgios mi disse: < Mi e' piaciuto moltissimo. Era da molto che non lo facevo. L'ultima volta l'ho fatto con un amico di Creta. Ero solito andare li'. Ma poi tutto e' finito! >
Dopo mi disse: < Che ne diresti se tu venissi a stare con me? >
Io gli risposi: < Si' e' una bella idea, ma al momento sono ospite da un amico>.
Giorgios aggiunse: < Ma perche' allora non glielo dici che ti va di cambiare posto? Se vieni qua, di sera ci faremo compagnia e ci divertiremo un mondo. Non dirmi che non ti va! Se fosse per me potresti venire anche stasera a stare con me>.
Io allora gli risposi: < Giorgios, non te la prendere dammi il tempo necessario e poi ti faro' sapere, magari anche domani! Tu mi piaci moltissimo e mi va di stare con te!>.
Non appena gli dissi questo ci abbracciamo di nuovo. Io mi eccitai e mi venne voglia di prenderglielo in bocca.
Allora mi abbassai e cominciai a baciarglielo. Mi piaceva molto il suo bel grosso cazzo e quindi gli leccai e poi succhiai la sua enorme capocchia.
Lui mi disse che si era fatto tardi e che doveva andare dai suoi.
Allora ci rivestimmo, era ancora pomeriggio e decisi di incamminarmi verso la mia caletta.
Lo salutai e ci promettemmo di vederci l'indomani.
Io quindi raggiunsi la mia spiaggia e mi tuffai in acqua facendomi una bella nuotata.
Quando uscii notai che c'era un bel tipo seduto a prendere il sole. Aveva una quarantina d'anni, era muscoloso con baffi biondo scuro ed aveva un folto vello castano lungo tutto il corpo. Indossava dei bei pantaloncini da mare. Io continuai a fissarlo soprattutto in mezzo alle gambe. Mentre mi asciugavo, mi eccitai a pensare quanto fosse grosso, poi mi distesi a prendere il sole. Dopo un po' notai che lascio' la sua roba sulla spiaggia e si allontano' dietro ad un cespuglio. Io incuriosito lo seguii dietro quel cespuglio. Li' c'era un albero con una folta chioma ed una siepe alta. Lui si accorse che lo seguivo ed allora mi fece cenno di avvicinarmi. Non appena lo raggiunsi, si abbasso' il suo pantaloncino da mare.
Aveva un bel cazzo con una folta peluria castana. Mi eccitai e mi abbassai subito. Ce l'aveva pulito ma aveva un forte odore di cazzo. Glielo presi in bocca e cominciai a ciucciarglielo per bene. Lui sospirava per l'intenso piacere che gli procuravo Uno schizzo di sperma mi giunse all'improvviso in bocca, io continuai imperterrito a succhiarglielo sino a che fini' di riempirmi.
Poi si rivesti' e scomparve.
Non volle rimanere con me ne' fare amicizia. Forse fu meglio cosi' per me!
Decisi allora di andare a casa di Tanassis. Mi rivestii e mi incamminai.
Quando giunsi a casa sua, lui mi apri' la porta, mi sorrise e mi disse: <Benvenuto amico, entra!>.
Mi accorsi che era ben arrapato. Si avvicino' a me ed io tentai di scansarlo, ma fu molto abile e mi afferro'. Io non avevo molta voglia e cercai di scoraggiarlo, ma invano! Fu molto furbo perche' mi bacio' con molta passione sulla bocca. Aveva capito che questo era il mio punto debole per farmi suo.
Quando mi diede la sua calda lingua allora io provai delle forti emozioni. In una frazione di attimo mi sentii appagato anche dal fatto che Tanassis mi guardava intensamente con i suoi occhi neri.
Mi lasci andai allora andare, colto anche dalla grande eccitazione fisica che mi procurava l'odore rustico della sua pelle ed il suo largo cazzo indurito che scoppiava dalle sue mutande!
Allora lui mi disse: <Dai, spogliati! Ho una grande voglia arretrata di chiavarti proprio qui!>.
Io mi spogliai in fretta e dopo mi disse: <Succhiami il cazzo e bagnamelo bene cosi' ti inculo!>.
Io mi abbassai e gli obbedii. Dopo mi volto' e mi fece appoggiare sul tavolo e mi piegai.
Mi monto' sopra e mi penetro' con inaudita violenza. Sembrava un toro da monta impazzito che non scopava da molto tempo ed io la vacca imprigionata nell'apposita gabbia di legno triangolare con le sole chiappe libere all'aria.
Mi scopo' a lungo sparandomi centinaia di colpi. Io dovetti subire, anche se gli chiesi tante volte che volevo mettermi comodo sul letto, lui non mi sentiva.
Quando mi venne dentro per me fini' l'incubo. Mi sentivo le chiappe infuocate ed il buco del culo letteralmente sfondato ed ancora gocciolante.
Avrei voluto farlo sul letto e godere il relax assieme, magari con qualche coccola, ma lui si rinfilo' il suo uccello nei pantaloni e se ne ando'. Io ci rimasi male, tanto che decisi di andarmene ricordando le parole di Giorgios. Mi rivestii in fretta e poi andai a prendere le mie cose dalla stanza.
Lui se ne accorse allora venne da me e mi disse: <Che te ne vai?>.
Io gli risposi: <Si', ti ringrazio per la tua ospitalita' ma devo proprio andare>.
Lui mi disse: <Non fare il difficile! Non ti e' piaciuto? Dovresti non avere quella faccia! In fondo io ti ho scopato per la prima volta e ti ho fatto conoscere il sesso tra maschi, quindi dovresti essere contento!>.
Tanassis quasi si vantava di avermi sverginato e si sentiva molto orgoglioso della sua potenza virile! Io non gli risposi neanche! Avevo capito che era un rozzo, incolto e l'unica cosa che gli piaceva fare era solo ficcare il suo grande attrezzo per il suo personale piacere.
Lasciai subito quella casa e decisi di andare a dormire sulla mia spiaggia col sacco a pelo.
Fu una notte stupenda perche' il cielo brillava di miliardi di stelle e la luna era piena.
Verso mezzanotte mi venne la felice idea di bagnarmi in mare per sentirmi piu' pulito e rinfrescarmi le mie chiappe ancora doloranti.
Quando mi svegliai nascosi la mia roba in un cespuglio ed andai da Giorgios.
Avevo deciso di trasferirmi da lui. Non appena arrivai nella sua bottega comprai delle cose da mangiare e dell'acqua da portare a mare per passare la giornata li' poi gli dissi: <Giorgio, se ti va vengo stasera da te! Va bene?>
Giorgios rispose: <Ma certo mio caro, non vedo l'ora che vieni a dormire da me stasera!>.
Lo salutai e ci demmo l'appuntamento verso le 19.
Io tornai sulla spiaggia e mi misi a prendere il sole nudo sul famoso scoglio piatto.
Piu' tardi intravidi il tipo biondo che mi ero fatto il pomeriggio precedente.
Parlava solo in Inglese e volle conoscermi. Mi chiese: <Come ti chiami? Io mi chiamo Stephanos e sono di Atene! Sono qui per passare qualche giorno di vacanza da alcuni amici.>.
Io gli risposi. Mi chiamo Riccardo e sono di Milano!>
Poi lui si spoglio' nudo e si mise la crema sulle spalle. Vedevo che aveva un po' di difficolta' e allora gli dissi: <Vuoi che ti aiuti?> Lui mi rispose si' ma certo! Allora si stese per bene e gliela cosparsi su tutto il corpo incluso il grosso uccello che aveva. Mi allontanai subito perche' mi ero eccitato e decisi di andarmi a bagnare e per calmare i miei primi bollori mattutini. Rimasi in acqua per parecchio tempo e mi feci una bella nuotata. Lui era rimasto li' a prendere il sole nudo.
Quando decise di bagnarsi, io uscii dall'acqua e mi stesi a prendere il sole.
Quando fini' la sua nuotata si avvicino' a me e chiese: <Ti va se ci nascondiamo nel posto di ieri?>.
Io gli risposi: <Si', ma certo! >
Allora si asciugo'' per bene e si porto' un telo grande asciutto con se'. Non appena arrivammo, lui stese il telo per terra sotto la folta chioma dell'albero. Poi ci stendemmo e lui comincio' a toccarmi tutto il corpo. Ci voltammo a sessantanove e cominciammo a leccarci il cazzo ed infine il buco del culo. Poi lui mi chiese: <Dai girati! Ho voglia di prenderti!>
Avendo avuto la brutta esperienza della sera precedente, gli risposi: < Stephanos, non mi va! Sara' per la prossima volta!>
E lui: <Ma io sono venuto qua a posta, perche' mi piaci ed ho voglia di chiavare con te!>
Io ribadii: <Sara' per la prossima volta!>. Mi abbassai di nuovo e continuai a succhiargli il suo grosso cazzo finche' mi venne abbondantemente in bocca.
(continua)
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