ORSI ITALIANI MAGAZINE


L'isola felice (1a parte)

Un racconto di Kabir

 

Trent'anni fa ero poco piu' di un diciannovenne e vivevo al Nord in una cittadina alle porte di Milano.

Quell'anno mi diplomai a luglio e decisi di andare a passare le vacanze in Grecia.

Avevo bisogno di stare in un posto tranquillo lontano dal caos a e dall'afa della grande citta'.

Ero stufo della nebbia della pianura Padana, dell'inverno e della gente fredda.

Volevo recarmi in un'isoletta greca, una delle tante abitate da gente semplice, per lo piu' pastori, contadini e pescatori.

A quei tempi non era ancora arrivato il turismo di massa in Grecia e c'erano poche isole dell'Egeo che erano frequentate da pochi turisti.

Avevo bisogno di conoscere dei nuovi amici. Mi piacevano molto i tipi mediterranei, soprattutto i maschi maturi robusti, di pelo e capelli neri. I maschi coi baffi e con i lineamenti del viso decisamente marcati e virili mi facevano impazzire ed avevo una grande voglia di fare delle esperienze di sesso con molti uomini piu' maturi di me.

Decisi di andare in un'isola abitata solo da Greci. Avevo bisogno di incontrare della gente vera e genuina.

Io mi attrezzai col mio sacco a pelo e con lo zainetto militare e partii con pochi soldi in autostop alla volta della Puglia.

Dovevo pagarmi solo il traghetto che da Brindisi portava a Patrasso.

Non appena arrivai sull'isola che avevo scelto mi allontanai dal porto per cercare una caletta riparata dove potevo dormire col mio sacco a pelo.

Mentre camminavo per recarmi in una caletta incontrai un uomo maturo molto bruno di carnagione. Era bellissimo ed aveva due grandi mustacchi neri alla turca.

Aveva una faccia pienotta e bella e mi affascinava il suo sguardo un po' rustico ed il suo aspetto decisamente selvaggio.

Stranamente conosceva l'Italiano e gli chiesi dicendogli:< Scusi la prossima caletta e' molto lontana da qui?>.

Lui mi rispose:<Ciao. Io mi chiamo Tanassis, perche' vuoi andare a quest'ora sulla caletta? Si sta alzando il vento Meltemi e questa notte si preannuncia una tempesta!>.

Io gli risposi dicendogli:<Io mi chiamo Riccardo e sto cercando un posto riparato dove potere dormire questa notte!>.

Allora Tanassis mi disse:<Riccardo carissimo, ma vieni su da me in quella collina ho una casa dove potrei darti un posto per dormire. Vieni con me!>

Io lo segui e camminammo per una mezzora, durante il tragitto lui si fermo' per orinare. Io intravidi il suo membro mentre orinava e dopo mentre se lo scrollava. Mi eccitai a vederlo e quando si giro' lui se ne accorse, capi' qualcosa di me e mi sorrise.

Poi proseguimmo e finalmente arrivammo nella sua modesta ma accogliente dimora.

Mi invito' ad accomodarmi. Io rimasi in piedi guardando il bel panorama dalla finestra.

Tutto ad un tratto lui si avvicino' e mi strinse con le sue grandi e robuste braccia dietro le mie spalle. Io mi eccitai moltissimo ma anche lui era molto eccitato. Sentivo il suo membro che nel frattempo si era ingrossato strusciarmi sul mio di dietro.

Io mi voltai e lo abbracciai, lui mi strinse con molta forza. Mi piaceva l'odore della sua pelle, che sapeva di rustico e di maschio selvaggio. Subito si sbottono' il pantalone tirando fuori il suo uccello. Poi mi disse:<Dai abbassati, prendimelo in bocca! Succhiami il cazzo, fammi godere! Non dirmi che non ti piace>

Aveva un cazzo non molto lungo, ma era molto largo e con una grossa cappella. Mi abbassai per poterlo prendere in bocca. Era pulito ma aveva un caratteristico odore di maschio selvatico, che mi fece arrapare.

Tanassis allora mi disse:<Dai bagnamelo tutto e bene!>.

Io arrapato come ero glielo succhiai e bagnai per bene!

Lui allora si spoglio' completamente e chiese anche a me di spogliarmi.

Era molto robusto e pelosissimo, un vero orso.

Mi chiese di stendermi sul letto ed io obbedii. Dopo si bagno' due dita con la sua saliva e me le infilo' nel buco del culo dicendomi: <Riccardo preparati! Adesso ti apriro' il culo e ti faro' godere.

Io cercai di rilassarmi mentre lui faceva il giochino di roteare le due dita dentro il mio buco. Me le infilo' fino in fondo e dopo mi disse:< Mi piaci da morire e mi piace soprattutto il tuo bel culo. Ho voglia di incularti amico mio!>

Poi alzo' le mie gambe e mi infilo' la sua grossa cappella nel buco del culo. Dopo con forza la spinse tutta cercando di penetrarmi fino in fondo. In quel momento mi resi conto che mi stava rompendo il culo e che in seguito me l'avrebbe sfondato.

Il suo cazzo finalmente entro' tutto dentro e comincio' a scoparmi con un vigoroso su e giu'. Riusciva a metterlo e sfilarlo in continuazione e mi diceva:< Ah che bello incularti! Sei proprio il mio tipo! Hai un bel culo ed e' bello stretto. Quando uscirai da questa stanza te lo troverai sfondato!> Lo diceva mentre teneva le mie gambe per aria e mi sparava decine di forti colpi.

Mentre mi scopava io gli toccavo i suoi capezzoli e la sua folta peluria.

Era molto focoso e voglioso, insomma un vero porco ed inoltre era molto forte!Di fatti mi tenne in quella posizione per dieci minuti. Poi si annoio' e mi disse:< Dai girati di culo cosi' finisco di sfondarti il tuo bel culetto!>

Decisamente Tanassis non era un campione di raffinatezza era molto grezzo ed aveva maniere alquanto rozze. Ma mi piaceva proprio per questo perche' era un uomo franco, molto virile dal fascino rustico ed era sessualmente molto potente.

Continuo' a fottermi nel culo in quella nuova posizione per altri dieci minuti, stringendomi fortemente i miei fianchi e dandomi a volte delle forti pacche sulle chiappe.

Lui mi diceva.<Mi fai godere, mi piace molto incularti Riccardo, spero che ti piaccia sentirmi dentro.>

Io in realta' sentivo un forte brivido nel sentire il suo corpo virile e villoso sopra di me. Per il resto sentivo come se avessi una grossa e dura supposta nel culo.

Ma quando venne con uno spruzzo violento, mi riempi' il culo di calda sborra e cominciai a godere da matti, soprattutto mentre mi sparava gli ultimi colpi.

Quando gli divenne moscio lo sfilo' e si giro' dall'altra parte, voltandomi le spalle. Io avrei desiderato molto che rimanesse dentro ancora. Mi avvicinai a lui cercando di baciarlo sulla bocca, ma mi scanso' poi cercai di fargli delle coccole. Mi piaceva toccargli ed accarezzargli il folto vello del suo corpo. Ma mi disse: <Dai lasciami, ormai abbiamo finito di chiavare. Non mi va di fare piu' niente. Adesso si e' fatto tardi e ho voglia di fare da mangiare>. Mi porto' in un'altra stanza e mi disse:<Questa e' la stanza dove potrai alloggiare e qui puoi lasciare le tue cose. Naturalmente se vuoi vieni a dormire con me, ma se domani venisse mio cugino dovrai dormire nella tua stanza. Durante il giorno ti devi rendere indipendente, ma di sera sarai sempre il mio ospite gradito>.

Poi aggiunse:<Qui puoi restare quanto vuoi, ti daro' la chiave per entrare cosicche' potrai aprire ed entrare in casa qualora non ci fossi>.

Allora rimasi solo nella mia stanza andai nel bagno e sentii il bisogno di lavarmi. Mi resi conto che Tanassis mi aveva aperto il culo. Dopo un'oretta Tanassis venne a chiamarmi e mi invito' a mangiare qualcosa con lui.

Finalmente mangiammo. Fu un pasto frugale ma appetitoso a base di specialita' greche. Dopo uscii fuori dalla casa e mi feci una passeggiata, godendomi il paesaggio campestre ed il panorama dall'alto della collina. Il mare Egeo con il suo colore blu intenso ed il cielo azzurrissimo ancora sebbene fosse sera.

Quando rientrai Tanassis era seduto sul divano a vedere la televisione e beveva della Metaxa, un cognac greco molto buono. Mi invito' a bere. Dopo mi avvicinai verso le sue gambe e cominciai a sbottonargli il pantalone. Lui mi aiuto' e tiro' fuori il suo uccello.

Avevo una grande voglia di succhiargli il cazzo e cominciai a leccargli la sua cappella.

Lui allora mi disse: <Dai prendilo tutto in bocca! Succhialo bene!Fammi scopare in bocca!>

Io cominciai a succhiarglielo e glielo presi tutto fino in gola. Ero deciso a fargli una pompa completa d'ingoio. Mi venne anche voglia di leccargli le palle. Allora lui si abbasso' tutto il pantalone, cosi' potetti leccargli le sue grosse uova. Godevo a vedere le sue gambe muscolose e pelose tanto che cominciai a leccargliele tutte e due.

Lui poi mi disse:<Torna su' dai ho voglia di venirti dentro in bocca!>

Alla fine mi venne in bocca e non appena finito di fargli il pompino. Lo ringraziai, lo salutai e me ne andai a dormire nella mia stanza.

(continua)


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