ORSI ITALIANI MAGAZINE


Intrigo di famiglia (seconda parte)

Un racconto di Kabir


Si', mi sentivo irrequieto e nervoso mi ero eccitato molto a vedere Gino mentre godeva quando gli leccavo l'ano. Mi venne istantaneamente, per la prima volta, il desiderio di penetrare un maschio.
Glielo strisciai in mezzo alle sue chiappe cercando di penetrarlo, ma lui di colpo mi rispose: < Adesso non voglio, non me la sento. Ora e' meglio che riposiamo un po' e domattina si vedra'>
Io gli ubbidii, mi girai e gli diedi la mia buona notte.
Lui allora mi abbraccio', sentivo il suo petto villoso sulla mia spalla e le sue braccia che mi stringevano e che mi procuravano un' immensa ebbrezza… Finalmente  ci addormentammo in quella posizione.
Era ancora buio, potevano essere le due  e mezza mi sveglai all'improvviso mentre sentivo Gino che mi stringeva e strusciava il suo grosso cazzo in mezzo alle mie chiappe.
Mi eccitai al massimo, in fondo era quello che volevo e cioe' farmi inculare di nuovo e quindi  mi lasciai andare. Gino appoggio' la sua cappella sul mio buco, poi la spinse dentro e dopo un po' mi sfondo' il culo con un colpo deciso.
Gridai per il forte colpo ricevuto, ma quando comincio' a scoparmi iniziai a sospirare per l'immensa goduria.
Mentre mi sbatteva, mi diceva: <Tesoro, quanto mi piaci, che bello sbatterti caro. Meno male che sei cosi' disponibile>.
Ma tutto ad un tratto mi disse con tono deciso: <Dai girati, mettiti di pancia in giu'.>.
Io non feci altro che obbedirgli. Lui mi monto' sopra e mi penetro' di nuovo con la sua usuale foga.
Mi scopava con intenso ardore ma sentiva sempre il bisogno di cambiare il modo di scoparmi.
Di fatti dopo un po' mi disse: < Alza le chiappe ora!>
Ed io le alzai e lui mi afferro' i fianchi e mi disse <Bene  rimani fermo cosi'!> E me lo rinfilo' dentro tutto nel culo con un colpo vigoroso ed aggiunse:<A che bello fatti chiavare cosi' ho voglia di venirti dentro>.
Gino comincio' a scoparmi con tutta la foga di maschio attivo e dotato. Il suo cazzone usciva ed entrava velocemente, sentivo la sua grossa cappella  che la spingeva nel fondo del culo con violenza.
Gino mi sembrava affamato di sesso, aveva perso sua moglie parecchi anni fa, ed era ancora un bel maschio possente ed attraente.
Io non ce la facevo piu' a stare in quella posizione e non ero abituato a quella foga virile eccessiva.
Ed io mentre gridavo dal dolore e dal piacere gli dissi:< Papi, sono stanco cambiamo posizione>
Gino allora mi fece abbassare. Lo sfilo' e poi mi disse aspetta. Prese un fazzolettino e mi puli' il buco un po' sporco e che  colava un po' di sangue.
Era stato cosi' violento che mi aveva rotto i capillari col suo grosso attrezzo.
Dopo mi salto' addosso si bagno' la sua cappella con la sua saliva e la spinse di nuovo dentro nel culo.
Lo sentivo tutto su di me col suo peso con il suo pelo e con l'odore del suo sudore che mi arrapava, il suo grosso cazzo duro che mi stantuffava.
Gino aveva un difetto, non arrivava mai e avevo capito che dovevo collaborare. Di fatti cominciai a spingere il culo contro il suo cazzo e a muovere il culo.
E lui: <Si bello! Cosi'. Collabora anche tu. Ah mi fai godere, bravo ah che sollazzo>
Alla fine mi venne dentro. Lancio' un urlo di piacere mentre mi stringeva fortemente i fianchi e mi disse.<Vengo! Amore che bello! Ti sborro dentro!>
Io a quel punto non capivo piu' niente. Ero inebriato da tutto. Eravamo diventati un tutt'uno, ora che sentivo il suo latte dentro di me.
Alla fine ci riaddormentammo stanchi per svegliarci il giorno seguente per andare alla fiera dove ci aspettavano per l'inaugurazione del nostro Padiglione.
Fu da quella notte nella quale Gino, mio suocero, mi apri' il culo sverginandomi, che diventammo amanti.
Ogni qual volta che ritornavamo a casa nella nostra citta' lui si trasformava. Ritornava ad essere mio suocero e nonno dei due bambini che avevo.
Sebbene gli avessi fatto capire che avevo voglia soprattutto in ufficio quando rimanevamo soli, lui rimaneva sempre freddo e mi faceva capire di mantenere il mio contegno.
Anche quando andavamo al mare in spiaggia e ci cambiavamo nello spogliatoio dei maschi era molto riservato e serio, anche se io gli avrei voluto ciucciare il suo bel cazzo.
Ma ogni qualvolta che andavamo fuori dalla nostra citta'  per affari o per le fiere e dovevamo passare tre notti a dormire in albergo, allora Gino si trasformava.
Quando andavamo a letto praticamente  si dormiva lo stretto necessario e si scopava come due ricci.
Una notte ero molto nervoso e col mal di testa lui mi aveva appena finito di scopare ed era rilassato. Io ero eccitato a vedere il suo culo peloso, glielo toccai dolcemente accarezzandogli la sua folta peluria.
Mi avvicinai a lui, ero arrapatissimo.
Cominciai a leccarglielo e poi infilai la mia lingua sul suo buco pieno di lunghi peli neri.
Glielo leccavo con gusto e piacere mentre lui sospirava dalla immensa goduria. Infine  spinsi la mia lingua dentro. In quel mentre che lui gridava dal sollazzo mi venne duro e sentii il bisogno di penetrarlo.
Gli afferrai i suoi fianchi alzandogli le chiappe e poi lo penetrai.
Lui lancio' un urlo di dolore e poi quando gli sfondai il culo mi disse : <Si chiavami, fammi vedere quanto sei maschio!>
Allora lo scopai con tutto il  mio ardore e  con passione.
Non ci impiegavo certo mezz'ora per venire ma il tempo normale ed in compenso venivo piu' volte di lui essendo piu' giovane.
Da quando me lo feci mio, diventammo due perfetti amanti, io mi sentivo piu' completo ed ero contento che Gino si fosse  concesso a me.
Era bello quando prima di scoparci ci mettevamo in posizione di 69 mentre ci leccavamo rispettivamente i nostri cazzi e buchi.
Di solito mi infilzava lui per primo e dopo finito di stantuffarmi me lo scopavo pure io.
Questa storia comincio' una  trentina di anni fa… Ma ora che Gino e' vecchio ed un po' malandato io e Grazia l'abbiamo preso in casa con noi  e ci prendiamo cura di lui facendo a turno.
Quando non ce'e' lei in casa posso sbilanciami con lui e sono molto piu' premuroso.
Cerco di mostrargli tutto il mio affetto per  lui, che considero importante, piu' che un  padre un fratello un amante, un uomo insomma eccezionale.

Fine


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