ORSI ITALIANI MAGAZINE


Intrigo di famiglia (prima parte)

Un racconto di Kabir



Sin da giovanissimo, avevo provato tutte le esperienze, ma mai avrei pensato che sarei andato con uomo ed addirittura con mio suocero.
E si! Io ventitreenne squattrinato e senza lavoro ma con un diploma di perito 60/60 avevo messo incinta una ragazza con la quale filavo da tempo. Fui costretto a  sposarla proprio da suo padre che  con me fu molto amichevole sin dall'inizio e non aveva mostrato mai nessuna  ostilita' nei miei confronti... Anzi mi aveva preso a lavorare con lui presso la sua ditta import export anche grazie al fatto che conoscevo bene due lingue straniere ed il marketing dei suoi prodotti.  Gino, mio suocero, decise di portarmi con lui all'estero per le varie fiere campionarie..
Io inevitabilmente scalzai tutti i suoi dipendenti che lavoravano presso la sua ditta da diversi anni per  diventare in poco tempo il braccio destro di Gino.
La prima volta successe proprio in Germania proprio la prima notte che arrivammo in albergo per dormire.
Dopo cena andammo in camera dell'albergo, mi feci la doccia e mi misi su letto lui ando' a farsi la doccia   e dopo venne da me.
Gino, la chiamavo Papi per rispetto ed affetto, un bel maschione robusto e molto peloso di 48 anni, giovanile  e con  un viso belloccio.
Si sdraio' sul letto vicino a me e mi abbraccio' con molta dolcezza. Provai una forte emozione nel sentirmi abbracciare da lui e ricambiai il suo abbraccio istintivamente con delle carezze ed un bacio sul suo collo.
Era in mutande ed in canottiera e quindi  vedevo bene il suo corpo ben piazzato e da maschione.
Gino allora mi disse: <Vittorio carissimo, meno male che sei qui con me per aiutarmi nel lavoro sei proprio un caro ragazzo e sei il mio migliore dipendente oltre ad essere mio genero.>
Allora io gli risposi: <Grazie Papi>
Ma Gino quella sera  era  piu' affettuoso del solito  e mi accarezzava. Io non disdegnavo delle sue carezze,  mi piacevano quelle insolite coccole che i buoni  padri danno ai propri figli.
Io contraccambiavo le sue carezze ed abbracci.
Gino  venne sopra di me e mi sorrise . Aveva gli stessi occhi e sguardo intenso e caldo  di Grazia , sua figlia, addirittura lo stesso colore nero carbone.
Il suo sguardo mi ammalio'.
In quel mentre abbasso' la sua testa  verso i miei capezzoli che  comincio' a succhiarmeli e leccarli con molto piacere.
E mi disse: <Mi sei piaciuto dal primo momento che ti ho visto e  ti desidero caro!>
Ma ad un certo punto Gino mi mise le mani sul mio uccello e  fu inevitabile che si alzo' di colpo. E me lo prese con la sua grossa e pelosa mano.
Lui allora mi disse: < Pero' non pensavo che lo avessi cosi' bello lungo !>
Me lo prese in bocca e comincio' a  leccarlo e succhiarlo con passione.
In quel momento stavo scoprendo un nuovo ed intenso piacere tutto al maschile.
Mai nessuno mi aveva fatto provare questa intensa emozione. Mi spoglio' lentamente sino a  togliermi tutto e mi alzo'  dolcemente le mie gambe. Mi mise la sua lingua sul mio buchetto vergine e comincio' a leccarmelo tutto sino ad infilare la sua lingua dentro.
Sbavavo dall'intenso piacere e dalla nuova ed intensa emozione.
Mi lasciai andare quasi non capivo piu' niente.
Allora Gino si spoglio'. Era di fronte a me tutto nudo, un omone robusto con molto  pelo  con un grosso cazzo e molto largo.
I suoi occhi cambiarono espressione da dolci e languidi ora erano quelli di una bestia piena di  libidine.
Il dolce uomo si tramuto' in una belva pronta a sfogare i propri istinti bestiali.
Mi afferro' e mi alzo' le gambe e punto' la sua grossa capocchia sul buco del culo.
Sussultai non appena la sentii che la appoggiava in mezzo alle chiappe.  Subito dopo quando la spinse dentro, emisi un gemito.
Quando fu tutta dentro Gino spinse il suo cazzo dentro di me.
Sentii un intenso dolore mentre mi apriva il culo e mi dilatava le pareti e gridai intensamente sino a quando me lo sfondo'.
A questo punto comincio' a scoparmi spingendo con violenza il suo cazzo dentro di me.
Non mi sarei mai aspettato che un uomo maturo potesse essere cosi' focoso e potente.
Mi alzava le gambe per spingerlo dentro sino in fondo a volte me le apriva  per accomodare meglio il suo cazzone dentro di me.
Sentivo meno dolore ma alcunche' di piacere mentre mi scopava. La cosa piu' bella che provai fu quando, dopo avermi scopato per piu' di venti minuti, finalmente mi venne dentro con un fiotto violento di sperma.
Mentre mi veniva dentro mi disse: < Vengo!>.
Non appena fuoriusci' il suo sperma grido' < Amore che bello!>.
E mi abbraccio e mi bacio' con ardore. Mentre sentivo ancora il suo cazzo dentro di me Gino mi dava la sua lingua e mi teneva stretto tra le sue braccia.
E proprio in quei momenti cominciai a godere  nel sentire il suo cazzo dentro di me. Un piacere fisico ma anche mentale, di fatti mi sentivo inebriato dopo essermi fatto possedere.
Oramai mi aveva sfondato il culo e  da quel momento avevo scoperto quanto fosse bello farsi scopare da un maschio per giunta dotato e potente come Gino.
Non appena gli si affloscio' il suo membro, Gino ando' a lavarsi in bagno e lo seguii.
Ritornammo sul letto tutto nudi. Io mi stesi da un lato e lui mi abbraccio' mentre ero girato di spalle.
Sentivo il suo petto possente  sulla mie spalle e tutta la sua folta peluria sul mio corpo, ci addormentammo cosi' quasi subito per la stanchezza del viaggio.
Poco piu' tardi mi svegliai. Ero inquieto ed agitato sentivo ancora dolore nel culo e nello stesso tempo desideravo ancora farmi penetrare da Gino.
Non mi andava di svegliarlo. Non potetti fare a meno di accarezzare il suo folto vello sparso su tutto il corpo. Mi eccitai a vederlo nudo. Mi venne voglia di abbassarmi verso il suo cazzo. Gli accarezzai la sua bella pancia pelosa e avvicinandomi al suo cazzo sentii il suo odore di maschio che mi fece arrapare. Mi venne voglia di degustarne il suo sapore e quindi cominciai a leccarglielo e dopo lo presi in bocca.
Era la prima volta che facevo un bocchino ad un uomo e che scoprivo il gusto del cazzo. Gino mi accarezzo' e mi disse: <Bravo! Si' cosi' succhiamelo bene fammi un bel pompino>
Non appena gli venne durissimo io gli dissi:<Ho voglia, mettimelo dentro ancora>
E Gino: <Sono stanco ora domattina ora dormiamo un po!'>
Io  insistetti <Ho voglia di sentirlo dentro, Papi dai mettimelo!>
E lui : <Se vuoi continua col pompino!>
Io continuai a succhiarglielo ma subito dopo mi venne una strana voglia e cioe'      quella di leccargli il buco del culo.
Allora feci come lui. Gli alzai le gambe. Mi eccitai a vedere il folto pelo delle sue chiappe e quindi andai a cercare il suo buco. Gli misi la mia lingua e glielo leccai.
E lui: <Ah si leccamelo bello che sollazzo! Hai imparato la lezione caro!>
Ma proprio quando mi disse queste parole e gli leccavo il buco del culo mi eccitai a vedere le sue chiappe con il folto vello.
Mi venne duro come una pietra ed ero piu' inquieto e agitato del solito….

(continua)


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