ORSI ITALIANI MAGAZINE


Iniziazione

Un racconto di Renato

 

Cinquantanni, di nuovo mollato, non sapevo cosa fare ne dove andare. Ero stanco delle cosiddette responsabilita', mi ero rotto le palle di donne che mi dicevano solo, fai questo, dammi questo, sii responsabile, e' compito tuo e tante amenita' del genere, mi sognavo una donna che fosse in carriera e che mi desse come unico compito la casa.

Ed era con questo stato d'animo che quel pomeriggio piovoso in cui non sapevo cosa fare mi sono infilato nel primo cinema che ho trovato, senza guardare ne' titolo di film ne' altro. Ancora non immaginavo che in quel pomeriggio del cazzo, grazie al cazzo la mia vita sarebbe completamente cambiata.

La sala era semi vuota, e ho pensato: cannato anche il film, comunque mi sono seduto in una fila completamente vuota e con stupore e' iniziato il film, il titolo era tutto un programma e ho capito che ero entrato in un cinema a luci rosse dove programmavano: "Culi rotti e sazi".

Nonostante la situazione di vita incasinata il film mi eccitava e percio' mi sono messo tranquillo a guardare tutte quelle scene erotiche che si susseguivano sullo schermo quando a un tratto di fianco a me si e' seduto un tizio con il cazzo in mano, e che cazzo!

Mi sono sempre considerato un etero, e non mi e' mai passata per l'anticamera del cervello il pensiero di un altro uomo, ma sara' stato il film, o il vedere questo cazzo enorme o cos'altro ma io mi sono sborrato nei pantaloni senza neppure toccarmi.

Non capivo piu' nulla, gli occhi erano concentrati su quella mano che segava quel stupendo uccello, quando il tizio mi ha toccato la mano chiedendomi di seguirlo e io, come un automa questo ho fatto.

Siamo andati nella toilette e lui mi ha invitato a entrare in un gabinetto, chiusa la porta si e' seduto sul water e senza preamboli mi ha detto:<<Prendilo in bocca, e fammi godere>>. Ero riluttante, indeciso ma la situazione mi eccitava, e il mio cazzetto nelle mutande mi tirava di nuovo, mi sono inginocchiato e ho iniziato con paura a toccare con la lingua quel cazzo. Non sapevo come si faceva ma ero sempre piu' coinvolto, ero come in trance e quel coso che entrava in bocca mi piaceva, mi dava delle sensazioni di piacere. Il gusto acre, la situazione strana, tutto era stupendo in quel momento e soprattutto ci provavo gusto. Dopo pochi minuti di quel lavoro fatto su quell'asta di carne, lui mi ha preso la testa bloccandola, ho sentito il suo cazzo diventare rigido, e quasi soffocandomi mi ha sborrato tutto in gola, chiavandomi. Che goduta, sono venuto ancora pure io, senza toccarmi, ormai la sborra oltre che scendere nello stomaco, la sentivo appiccicata anche sulle gambe, era la mia che iniziava a colare. A quel punto ancora in trance lui si e' finalmente presentato, ciao sono Marco, che ne dici di andare a farci una pizza insieme? Risposta: SI.

Una pizza veloce, dove a parlare e' stato solamente Marco, io ero inebetito, e tutto quello che mi diceva mi piaceva, ero totalmente annullato, fermo al suo cazzo in bocca, non capivo assolutamente nulla e ad un tratto mi sono ritrovato in una mini appartamento io Renato 50 anni, 1,73 cm d'altezza 112 Kg, lui Marco 46 anni, 1,78 d'altezza, 90 Kg, un corpo peloso e un cazzo di 13 cm per 21, nudi.

Marco mi ha accompagnato sotto la doccia, mi ha lavato tutto e sussurrandomi parole dolci mi ha accompagnato a letto, dove mi ha chiesto di farglielo tirare di nuovo, perche' quello che gli avevo fatto al cinema gli era piaciuto.

Ho iniziato di nuovo a spompinarlo, la mia bocca oramai sapeva cosa fare, gli umettevo il glande, e poi scivolavo su tutta l'asta fino a prendere in bocca anche le palle, talmente grosse che potevo prenderle in bocca solo una alla volta, dopo alcuni minuti di quel lavorio il suo cazzo era di nuovo in piena erezione, e anche il mio pistolino (7 x 12) era di nuovo in tiro, lui mi ha chiesto di girarmi, e alla mia affermazione <<sono vergine>> lui ha ribadito con un sorriso dicendomi <<non ti preoccupare, ti piacera'>> (aveva ragione, in questa e in tante altre cose che poi si sono avverate).

Mi ha messo ginocchioni, e ha cominciato a leccarmi il culo, inizialmente sentivo il mio sfintere molto rigido, ma lentamente dolcemente la sua lingua rilassava tutti i muscoli della mia apertura, infilandoci prima un dito e poi due. Sentivo la sua saliva che bagnava tutte le pareti anali, poi mi ha detto <<Spingi come se stessi cagando>>, ho ubbidito e il suo palo si e' fatto strada dentro di me. Ho urlato di dolore, ma Marco mi ha subito calmato, si e' fermato e masturbandomi mi ha rilassato. Il suo palo lo sentivo tutto, immobile duro dentro di me, il culo mi doleva ma iniziavo a sentire piacere. Lentamente ha iniziato a muoversi avanti e indietro, continuando a masturbarbi, mi piaceva sempre di piu'. Sentivo il cazzo sempre piu' dentro, oramai il dolore aveva lasciato posto al solo piacere, e Marco ha iniziato a dare un ritmo sempre piu' veloce alla scopata. Ero una donna, e mi piaceva, ero passivo e avevo trovato l'uomo, godevo, per la terza volta quel giorno godevo, il mio cazzetto sborrava sul letto, e Marco sempre piu' padrone sfondava il mio culo fino a quando lo sentito sussultare, la sua asta e' diventata dura come il marmo e a fiotti ha iniziato a sborrarmi nell'intestino. Mi sembrava di avere il cazzo nello stomaco talmente era piantato dentro di me, e io non volevo piu' perdere quella cosa che mi aveva fatto godere cosi' tanto, chiudevo il suo cazzo nel culo, non volevo piu' farglielo uscire.

Ora sono la sua donna, non ho piu' responsabilita', finalmente ho trovato quello che cercavo, un uomo da soddisfare passivamente, il mio cazzo ora mi serve solo per pisciare e sborrare. Il mio lavoro e' quello di soddisfare Marco in tutte le sue esigenze e per fare questo ho conosciuto anche tanti altri cazzi, ma queste sono altre storie, che magari un giorno vi raccontero' se vi fa piacere.


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