ORSI ITALIANI MAGAZINE
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/
NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic contents: it's intended for persons over 18
Due
racconti brevi : "In bagno" e "Benedetti computer"
Un racconto di Fabrizio
I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The
stories published in this section may contain descriptions of unsafe
sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex
by using condoms.
Racconto
1: In Bagno
Questa
è
una storia realmente accaduta e ho deciso di condividerla qui
perché sono un appassionato di uomini in carne, pelosi e maschi,
molto rudi e rozzi.
Sono
mesi
che stavo organizzando un incontro con i miei amici di Verona
ma, tra le ferie, poi il Covid, un po’ di riabilitazione e
giornate passate a riposare al fresco del climatizzatore
piuttosto che uscire con il gran caldo, avevo rinviato
l’appuntamento.
Decisi
di
non organizzare più nulla e che, appena ne avrei avuto
l’occasione, sarei partito per passare una bella giornata con
loro.
È
stato proprio quello che ho deciso un sabato mattina, svegliato
presto dal maledetto vicino che continua a tagliare legna con
motosega e tagliaerba ogni week end dalle 8 del mattino!
Insopportabile.
Chiamo
i
miei amici e mi dicono che mi aspettano con molto piacere (il
marito della mia amica tra l’altro è un camionista molto bono) e
quindi mi preparo.
Parto
direzione
Verona ma trovo un incidente a Milano (45 min), passo la
barriera e trovo traffico sulla Milano Bergamo quando il
navigatore mi propone di prendere la Bre-Be-Mi, una bretella che
mi avrebbe fatto saltare un po’ di traffico e risparmiare
qualche km e carburante (che di sti tempi forse è stata la
scelta migliore)
Il
bisogno
impellente di pisciare si fa sentire e vedo in lontananza la
possibilità di sosta con servizi e quindi metto la freccia e
prendo l’uscita.
Con
sorpresa
vedo parcheggiati un centinaio di camion e un gran via vai di
macchine e persone che si dirigevano verso il bar.
Parcheggio
e
mi dirigo verso l’area di servizio e cerco il primo servizio
disponibile perché non riuscivo più a trattenerla.
Entro
in
una stanza, chiudo dietro di me la porta e vedendo che era tutto
pulito appoggio una mano al muro e mi tiro fuori il cazzo per
fare la pisciata del secolo.
Non
mi
ero accorto però di non essere da solo, forse per la fretta di
avere scelto quella postazione, non avevo visto che era un
locale con doccia ed esce da questa un uomo, credo messicano,
massiccio, grosso come un armadio, gambe e polpacci possenti…
Io
ero
molto imbarazzato, chiesi scusa perché non avevo visto che era
occupato, non sapevo cosa dire, ma lui mi fece segno di non
preoccuparmi e con le mani grosse come due vanghe mi face capire
di stare tranquillo.
Mentre
mi lavavo le mani,
lo
guardavo dallo specchio mentre si infilava quei piedi
pianta larga nelle ciabatte antinfortunistiche per poi allungare
il braccio e prendere l’asciugamano che era appeso dentro la
doccia.
Finito
di
lavare le mani sono rimasto girato a guardarlo dallo specchio,
si avvicina, mi infila la mano nel jeans e mi fa sentire un dito
dietro nel culo. Mi slaccia il pantalone, si inumidisce il dito
e mi inclina un po’ verso lo specchio e inizia il lavoro di
penetrazione.
Mi
scopa
cosi, appoggiato al lavandino, facendomi sentire il fiato da
toro sulla schiena e tenendomi per i fianchi, fino a quando non
mi sborra direttamente nel culo.
Mi
rivesto
ma ho un desiderio che voglio soddisfare: mi siedo sul cesso e
gli faccio segno di togliersi una ciabatta e di porgermi il
piede.
Gli
lecco
le dita dei piedi, puliti ma che avevamo preso ancora un po’ di
odore dalle ciabatte usate per guidare e gode come un maiale,
poi mi rialzo gli faccio alzare le braccia e gli lecco le
ascelle e il collo.
Gli
do
un bacio sulla pancia e lo saluto!
Apro la porta, mi fa l’occhiolino e lo aspetto su al bar.
Arriva,
mi
stavo bevendo un caffè. In lontananza aveva proprio la camminata
del maschio con i coglioni grossi e penzolanti, si ferma, mi
annusa il collo e mi da una pacca sul culo e va via. Finisco il
mio caffè, esco e lo vedo che sale su un camion gigantesco che
proveniva chissà da dove.
Buon
viaggio
amico mio, fai attenzione
Racconto
2: Benedetti computer
Lavoro
in un ufficio e come tutti utilizzo delle stampanti diventate ormai
così sofisticate e a volte di difficile comprensione.
La stampante che utilizzo io ha sempre funzionato molto bene ma
improvvisamente un giorno ha smesso di rimanere connessa con la mia
postazione.
Avevo sempre notato il ragazzo che veniva da noi a portare i nuovi
toner di ricambio ed a offrire una piccola assistenza al bisogno ma
purtroppo non avevo mai avuto a che fare con lui perché tutto
funzionava alla grande.
Lui un orso, rasato, possente con barba folta e forti braccia pelose
e gambe pesanti che ogni volta che entrava avrei buttato il computer
giù dalle scale pur di ricevere assistenza da lui.
decise di non voler più sapere di rimanere abbinata al mio pc e
proprio per caso in quella giornata arriva lui.
Maglione grigio chiaro aderente che evidenziava una pancia soda,
pantaloni con tasconi neri che mettevano in risalto pacco e
culo, scarpe antinfortunistiche, profumo da maschio e molto molto
maschio nei modi e molto disponibile e gentile.
Lo fermo e gli chiedo delle informazioni e lui si offre subito di
darmi una mano per sistemare il problema. Lo guardavo seduto alla
mia postazione, il doppio di me, una testa rasata gigante, le mani
grandi che coprivano il mouse….
Si
alza e mi fa sedere per mettere delle password che non conosceva e
ho sentito la mia sedia da ufficio calda come un forno come se si
fosse seduto un toro… non nascondo che la cosa mi ha terribilmente
eccitato.
Ho provato le modifiche che ha fatto ma purtroppo ancora non
funzionava, quindi di nuovo prende la mia postazione e si rimette a
lavoro. Sembrava dovesse farcela assolutamente a risolvere il
problema.
Forse però il problema era troppo complicato per lui e tra il caldo
che faceva in ufficio e gli sguardi sospetti dei colleghi, uscimmo
spontaneamente nel magazzino a prendere un caffè dalle macchinette.
Inizio a fagli qualche domanda sul problema riscontrato ma
inevitabilmente parliamo di altro, di noi, di cosa facevamo dopo il
lavoro e se avessimo magari mangiato una pizza e bevuto una birra
insieme un giorno, così… tranquillamente e naturalmente!
Ci
salutammo alle macchinette del caffè con la promessa di rivederci la
prossima volta sul
posto di lavoro per poi uscire, andare via… perdersi in qualche pub
o pizzeria.
Passò un mese ed un pomeriggio eccolo che arriva con tutta la sua
potenza.
Sulle
spalle aveva una stampante laser che ha riportato dopo un lungo
lavoro di riparazione e la teneva con il braccio per riuscire a
portarla al secondo piano a piedi.
Tornato in zona si ferma sulla porta del magazzino e mi fa un cenno
per andare a bere un caffè. Esco e lo trovo alla macchinette e dopo
un caffè mi chiese se avessi risolto il problema del computer e
subito dopo se ci fossimo andati a bere una birra appena timbrata
l’uscita.
Accettai
ovviamente l’invito che era al bar dietro la ditta, un piccolo pub
con delle ottime birre.
Arrivai
con un po’ di ritardo e lo trovai li già al bancone e iniziammo a
parlare un po’ di tutto finché non si fece ora di cena e uscimmo per
andare verso le macchine parcheggiate nel retro del locale dove
appena raggiunte ci abbracciammo e baciammo come due bambini.
Mi
sentivo piccolo a confronto di lui (ma non sono magro… anzi)
ma talmente al sicuro da non voler uscire da tutta quella carne che
mi circondava.
Non c’era nessuno, la forte voglia prese il sopravvento e mi girò
verso la macchina e mi fece sentire tutto quello che aveva in mezzo
alle gambe. La sua mano si fece strada tra i jeans, un dito entro’
dentro di me intanto che mi baciava.
Gli
slaccio i pantaloni, un calore esce da quelle mutande, un bel cazzo
grosso e subito che mi giro per farmelo infilare nel culo senza
tante menate!
Non c’era ne’ tempo ne’ voglia di perdere una bella scopata nata
tutta dall’improvvisazione sul posto di lavoro ma che dovevamo fare
lontano dagli sguardi dei colleghi.
Uno, due, tre….20 colpi li ben assestati, in piedi e sento il culo
pieno di sborra. Ci giriamo appoggiati alla macchina e ci prendiamo
per mano.
Ci stiamo ancora frequentando increduli…ancora spaventati, ancora
diffidenti da quello che è accaduto ma con la convinzione che quando
scopiamo stiamo bene, ridiamo e ci vogliamo bene, ci proteggiamo! E
per me questo è bellissimo.
Sono stato fortunato ad incontrare un orso così nella mia vita e
vorrei tenerlo stretto a me anche se so che è molto attraente ma gli
farò vedere io che non riuscirà a stare senza i miei lavoretti di
bocca...
A presto per nuovi sviluppi.