ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Inaspettata 

Un racconto di SlaveF


Questa scopata non me l'ero proprio aspettata ma forse proprio per questa, anche nella sua brevita' ed estemporaneita', l'ho gustata ed assaporata fino all'ultimo istante.
Io lavoro in un luogo pubblico dove c'e' la mensa, dove chi ne ha voglia e bisogno si ferma a mangiare dalle 13 alle 14.
Il mangiare arriva gia' precotto, poi basta tenerlo caldo nello scaldavivande, per essere servito ai commensali.
Il giorno dopo io in compagnia di una mia collega faccio le pulizie per far trovare il locale pulito per la volta successiva. Questo tre volte la settimana.

Una volta al mese arriva il fornitore di acqua per aggiornare le scorte.
Ogni autista ha la propria chiave per aprire la dispensa e non disturbare noi. Non faccio molto caso a chi viene a portare l'acqua, ma quelle volte che ci bado vedo sempre uomini che non mi piacciono e che dimentico subito.

Quella particolare mattina sono un po' incazzato per motivi personali e quando schiaccio in pulsante per aprire il cancello mi metto a smoccolare. Quando pero' vedo chi ha suonato tutto il mio malumore passa in un attimo.
Al cancello vedo uno dei piu' bei uomini di colore che abbia mai visto. E' alto piu' o meno come me (credo 175 cm.), con un bel viso sorridente e un corpo (immagino) favoloso.
Non e' palestrato, e' tutta roba sua, un bel corpo massiccio che di intuisce sotto gli abiti estivi (soprattutto sotto la maglietta) e ha un accemmo di baffi sul labbro superiore.
In un buon italiano mi dice che dove doveva prendere le chiavi, queste non c'erano per cui ha dovuto disturbare noi. Ritrovando in un attimo tutto il mio buonumore gli dico che non importa e che se gira l'angolo della strada gli apro il cancello laterale e anche la dispensa dove depositate l'acqua.
Prendo le chiavi che mi servono e dico alla mia collega che mi assento qualche minuto.
Le spiego cosa e' successo e mi dirigo verso il cancello e dopo averlo aperto il mio sguardo incrocia per un attimo quello dell'autista e sento un brivido che mi scorre lungo la schiena.

Ma mi dico che non e' possibile, che probabilmente l'uomo avra' una moglie e dei figli, ma quanto mi piacerebbe averlo fra le mani!!!
Io apro la porta della dispensa mentre lui inizia a caricare i cartoni di acqua sul suo carrello. L'operazione di scarico non richiede molto tempo, ma mi accorgo che l'uomo ce ne sta mettendo un po' troppo.
Alla fine quando anche l'ultimo cartone e' sullo scaffale della dispensa e io mi accingo a chiuderla sento due mani che mi afferrano e mi sbattono contro il muro.
Sorpreso non riesco ad opporre resistenza e quando sono contro il muro lui mi gira e, mentre con una mano mi tiene fermo e le sue labbra si appoggiano alle mie contemporaneamente con l'altra mano comincia a sbottonarsi la patta del pantaloni.
Avrei voluto staccarlo da me e sdegnato dirgli che io non sono quel tipo di uomo, che lo avrei denunciato ai suoi superiori e cose del genere.
Invece era quello che speravo succedesse e che in cuor mio sapevo sarebbe successo (l'istinto non mi ha tradito nemmeno stavolta), per cui ricambio il bacio con impeto, e con la lingua mi infilo nella sua bocca che profuma di liquirizia (aveva in bocca una golia) e lo stringo forte contro di me con le braccia.
Lo voglio con tutte le mie forze e sebbene il tempo a disposizione sia poco voglio che serbi di me un buono e dolce ricordo.
Gli alzo la maglietta e comincio a leccare tutto il suo ampio torace (soprattutto il seno).

Poi gli abbasso jeans e boxer dai quali esce uno stupendo cazzo e mi metto a fargli un pompino che lui ripaga con gemiti di piacere. Contrariamente a quanto ho sempre pensato  sul cazzo dei neri, quest'uomo non ha un membro troppo lungo (sara' circa 15 cm.) ma ha una discreta circonferenza (se non una lattina della coca cola ci manca poco) e una cappella bella grossa, per cui faccio fatica a prenderlo tutto in bocca e devo aiutarmi con le mani.
Ogni tanto lascio la sua grossa asta e passo a succhiargli le due grosse palle che ha sotto il cazzo.
Sono talmente arrapato che a volte non riesco a trattenere i denti e allora gli provoco un po' di dolore quando lo mordo e contemporaneamente continuo a segarlo con una mano.

Che coglioni stupendi!!!
Sembra che stia facendo un buon lavoro perche' i gemiti aumentano di volume, e allora lo invito a contenersi altrimenti saremo scoperti. Per farlo godere di piu' mi gioco uno dei miei assi nella manica e gli metto due dita nel culo.
Lui sembra apprezzare.
Il mio cazzo e' diventato talmente duro che quasi mi rompe i pantaloni   e allora mollo il suo cazzo e lo invito a prendere in mano il mio (piu' o meno stessa lunghezza ma circonferenza assai minore).
Che tocco delicato!! Quasi gli vengo in mano, meglio che si abbassi e me lo prenda in bocca.
Lo fa senza interrompere la sega e quando le sue labbra si chiudono attorno al mio membro e inizia il pompino mi sembra di svenire e comincio ad ansimare di un piacere immenso.
Quando poi con la lingua comincia a lavorare sulla cappella mi sembra di svenire dal piacere che sto provando.
In occasioni impreviste sono piu' eccitato del solito e spesso (come in questo caso) non riesco a trattenermi e gli sborro in bocca.
Lui non se ne dispiace e anzi, dopo essersi ripulito la bocca, mi invita a continuare a succhiargli il suo cazzo, cosa che faccio con molto piacere. 
Ci do dentro come un forsennato (anche perche' non abbiamo molto tempo), voglio che anche lui mi riempia la bocca del suo seme.
Quando finalmente sento che sta per venire un enorme getto mi riempie la bocca, tanto che devo ingoiarne un po', e il restante mi cola lungo il mento.
Dopo averlo ripulito con un fazzoletto lo attiro a me, voglio sentirlo contro di me, voglio sentire il suo corpo caldo contro il mio, la sua pelle nera contro la mia pelle bianca.
Vorremmo rimanere cosi' per altro tempo, ma il nostro e' quasi scaduto (anche se credo non siano passati piu' di dieci minuti perche' lui deve ripartire per andare a scaricare da qualche altra parte, mentre io devo ritornare al mio lavoro.
Avremmo voluto fare un eccezionale 69, come anche incularci a vicenda, ma non e' stato possibile (almeno stavolta).
 Seppure a malincuore ci stacchiamo, ci rivestiamo per tornare alle nostre occupazioni. Prima pero' gli chiedo come si chiama, mi sembra il minimo dopo quello che abbiamo fatto.
Mi risponde che il suo nome e' Hakim e io gli dico che mi chiamo Franco. Mentre sta caricando il carrello sul camioncino, gli chiedo come ha fatto ad intuire che sono gay e Hakim mi risponde che fra orsi ci si riconosce sempre per cui e' andato sul sicuro, anche perche' era da parecchio tempo che non scopava con un uomo bianco, e voleva riprovare quell'emozione.
Gli dico che anch'io ho scopato poco con uomini di colore e che lui, sebbene la cosa sia stata breve, e' ai primi posti della lista. Mi ringrazia del complimento con un bacio con la lingua (siamo ancora dentro la dispensa) e dopo un ultima strizzata alla sala giochi chiudo tutto e lo accompagno all'uscita.
Abbiamo fatto tutto in una maniera quasi animalesca e senza dire una parola, con frenesia. Il tempo a disposizione non era molto e volevamo vivere e assaporare ogni momento (e ogni parte di noi) senza sprecarlo in inutili parole.
Le mani, la bocca di ognuno si muovevano senza sosta, ci stringevamo l'uno contro l'altro come volessimo diventare una persona sola, ed e' stata un'esperienza meravigliosa, come spesso lo sono le cose inaspettate.

Quando Hakim e' salito sul camioncino mi ricordo di chiedergli se e' possibile che ci rivediamo ancora, anche perche' non abbiamo fatto dato fondo tutto il piacere che una scopata clandestina puo' dare.
Con un sorriso mi dice che fara' tutto il possibile per essere mandato lui in questo posto, ma che purtroppo non dipende da lui, perche' gli autisti cambiano spesso luogo di consegna ed e' possibile che passi anche molto tempo prima che possa tornare da me. Gli rispondo che lo aspettero' con ansia e che quando sara' il suo turno ci daremo da fare per 'conoscerci' ed esplorarci meglio.
L'anno dopo (da settembre a giugno) Hakim e' venuto tre volte e sebbene i nostri incontri non durassero piu' di 15 minuti sono sempre stati molto appaganti per entrambi.
Il 69 lo abbiamo fatto la volta successiva sul tavolo di acciaio della cucina ed e' stata un esperienza sublime perche' fatta di nascosto, mentre la volta dopo ancora ci siamo inculati con una foga bestiale (quando mi ha spaccato il culo ho urlato in silenzio di dolore ma anche di immenso piacere.
Quando sono tornato dalla mia collega, lei mi ha chiesto come mai ero stato via cosi' a lungo.
Come scusa le ho detto che all'autista scappava di andare in bagno e che dopo mi sono fermato a pulire perche' un po' di pipi era caduta sul pavimento. Questa scusa l'ho usata anche le altre volte che Hakim e' venuto e lei non ha mai sentito puzza di bruciato.

L'anno dopo ancora Hakim non l'ho piu' rivisto, probabilmente ha cambiato lavoro e noi non ci eravamo scambiati il numero di cellulare per tenerci in contatto. Peccato perche' Hakim si era rivelato un amante stupendo, e mi dispiace non vederlo piu'-
Ma chissa' cosa puo' riservare il futuro…
 
SlaveF



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