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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
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Il
mio boss
Un
racconto di Omar
Mi
chiamo Alex e vi racconto quel che mi è successo quando avevo 25 anni
(ne ho 45 ora ).
Era
un periodo di transizione per me, ero stato licenziato da un’azienda e
cercavo un nuovo posto di lavoro.
Arrivò un aiuto da parte di mio fratello che mi fece avere un colloquio con una ditta che cercava magazzinieri per un lavoro notturno in ambito alimentare.
Andai
al colloquio e pur non avendo fatto chissà che impressione, venni
assunto e cominciai il lunedì successivo.
Arrivato
sul posto di lavoro entrai per conoscere i miei colleghi di lavoro,
tutti uomini ma, come notai con dispiacere, nessuno che potesse ben
che meno scaldarmi il sangue.
Non che ci contassi eh, del resto ci dovevo lavorare li mica far chissà che.
Andai
negli spogliatoi a vestirmi con la tuta fornita ai magazzinieri e
ritornai immediatamente fra i miei colleghi.
A quel punto apparve quello che per me era un uomo estremamente sexy: sarà stato 135kg per 175cm, con una bella panciona soda e dei pettorali da urlo, delle braccia e delle gambe grosse e coperte di pelo ( essendo settembre era ancora in “tenuta” estiva con maniche corte e pantaloncini con tasche varie ) ed altrettanto pelo si vedeva dalla camicia aperta di un paio di bottoni e pensai: “mamma mia che visione paradisiaca”.
Era il capo, insomma il responsabile del lavoro che avremmo dovuto svolgere durante la notte e si chiamava Bruno.
Cavolo se era il mio tipo, non solo era fisicamente il tipo di uomo che preferisco ma scoprii poi nel tempo, che era pure un bel porco, sempre a parlare di sesso o a fare allusioni appena possibile e non mancavano racconti di gesta più o meno pornografiche. Purtroppo tutti racconti in ambito etero ><
Passarono
i
giorni, i mesi e gli anni, circa 3 per la precisione, e continuavo a
lavorare in quella ditta osservando quel gran pezzo di maschio del mio
capo.
Avevo
sempre avuto una certa soggezione con lui, pur essendo estremamente
attratto da lui, non mi ero mai azzardato a fare una benché minima
mossa sapendolo etero e ahimè sposato.
Senza contare i possibili problemi che sarebbero potuti insorgere facendo delle avance al mio capo. Comunque sviluppammo un rapporto di amicizia anche se avrei voluto ben altro XD
Io negli anni mi ero rassegnato e farmi solo tante seghe pensando a lui ma un giorno capitò quello che mai nella mia vita mi sarei mai aspettato.
Una
notte dopo aver finito di fare la gran parte del lavoro assegnatomi
per quella notte, mi stavo prendendo una bella pausa subito fuori
dall’atrio dove erano installati i distributori automatici di panini.
caffe e bibite.
Da
quello stesso atrio si accedeva agli uffici dove lavorava il mio boss
e capitava spesso che pure lui uscisse per una pausa caffe.
Mentre
mi mangiavo il panino lo sentii aprire la porta e la sua bella voce
profonda salutarmi: “ciao Alex, finito di caricare tutta la merce?”.
Io mi girai ancora con il panino al salame in bocca e feci cenno di si con la testa. “Ottimo” rispose lui e comincio a sorseggiare il caffe appena preso al distributore.
Io nel mentre cercavo come sempre di gustarmi le sue forme cercando di non destare sospetti ma come fai a non fissare quando intravedi dalla camicia la forma dei suoi capezzoli turgidi ed infatti Bruno se ne accorse e mi chiese se c’era qualcosa che non andava, ed io sviai immediatamente il discorso sui problemi di ogni giorno.
Mentre
chiaccheravamo
del più e del meno, cominciammo a sentire dei botti, fuochi
d’artificio che venivano lanciati dal paese vicino dove festeggiavano
il santo patrono.
Io ho sempre amato i fuochi ma dalla nostra posizione di vedevano a malapena e me ne lamentai. Inaspettatamente Bruno se ne usci con: “se vuoi vedere meglio i fuochi, ti porto io in un posto” ed io, mezzo inebetito gli dissi “OK”
Cominciai a seguirlo all’interno delle stanze dell’azienda, fra gli uffici ed i corridoi semi illuminati dalle luci notturne, arrivammo a delle scale e salimmo su per qualche rampa e poi altri corridoi, fino ad arrivare a delle scale di metallo che, una volta salite ci portarono ad una piccola terrazza sul tetto.
“Ecco da qui si che si vedono meglio” esordi, ed aveva ragione da li si potevano osservare molto meglio i fuochi.
La
terrazza non era molto grande, ci sarà stato spazio per al massimo 4
persone e quindi mi ritrovai a stargli abbastanza vicino da sentire il
suo profumo di maschio.
Io
devo dire che tentavo in tutti i modi di tenere la mia mente
concentrata sui fuochi d’artificio ma era difficile sapendolo cosi
vicino a me e poi ad un tratto sentii che si era avvicinato tanto da
percepire il calore sulla mia schiena della sua bella pancia
prominente.
Mi
girai e mi trovai il suo bel faccione proprio davanti al mio, le sue
guance piene e con la barba, il suo bel naso e subito dietro un
bellissimo paio di occhi azzurri.
Penso
che entrambi lo volessimo ardentemente perché ci avvicinammo
contemporaneamente e ci baciammo, un bacio che denotava quanto
avessimo agognato quel momento e quanta voglia avessimo l’uno
dell’altro, un bacio appassionato e lussurioso.
Io gli accarezzai prima la barba e poi gli massaggiai il lobo dell’orecchio ed intanto sentivo la sua pancia premere sulla mia, spostai le mani sul suo petto e sentii l’inconfondibile forma dei capezzoli duri sotto la sua camicia e non potei resistere, mi staccai da quel bacio e mentre lo guardavo dritto negli occhi gli sbottonai la camicia e finalmente appoggiai le mani su quei capezzoli carnosi e grossi che spuntavano da una selva di pelo.
Cominciai
a
massaggiarli ed a stuzzicarli e cavolo se gli doveva piacere perché
lasciò ciondolare la testa all’indietro mentre mugolava di piacere ed
allora mi dedicai completamente a quelle meraviglie, comincia a
leccare e succhiare avidamente prima uno e poi l’altro mentre gli
stringevo i pettorali con le mani.
Lui
era appoggiato alla ringhiera della terrazza con la schiena e si era
abbandonato alle mie voglie.
Ora
pero volevo il piatto forte, mi inginocchiai e vidi chiaramente che
aveva il cazzo duro che premeva nei pantaloni, prontamente aprii i
bottoni della patta ed estrassi l’oggetto delle mie fantasie in tutti
quegli anni, un cazzo venoso e spesso con una bella cappellona e 2
coglioni grossi sotto, lo scappellai completamente e in quel momento
sentii dalla voce di Bruno: “ciucciamelo per bene” .
Non
aspettavo altro, gli afferrai i coglioni con una mano e cominciai a
leccare prima la cappella e poi a ciucciarlo accuratamente.
E mentre facevo su e giù su quel meraviglioso cazzo, sentivo le sue mani prendermi la testa e darmi il ritmo della poppata che purtroppo non durò molto, dopo 5 minuti me lo tirò fuori dalla bocca, mi fece alzare la maglietta in modo che la mia pancia pelosa fosse all’aria e mi ci scaricò sopra una bellissima sborrata mentre ringhiava di piacere.
Una
volta ripreso mi disse di alzarmi e di appoggiarsi con la mia schiena
sulla sua pancia, prese la sua sborra sulla mano e cominciò a segarmi
il cazzo a piena mano, una sensazione meravigliosa.
Dopo qualche minuto schizzai tutta la mia sborra e mentre mi lasciavo andare con il mio peso sulla sua pancia, mi disse all’orecchio: “la prossima settimana ho casa libera…”
Fatemi sapere se volete il resto =)
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
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unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.