ORSI ITALIANI MAGAZINE




ATTENZIONE / NOTICE

Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic contents: it's intended for persons over 18






HClO

Un racconto di kikiM


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Stare in una località turistica montana, ha sia vantaggi che svantaggi.

E se sei gay e ti piace conoscere gente (e magari farci l'allammore ) ti trovi in periodi in cui grindr notifica di continuo, oppure altri di assoluta calma piatta.

Il top è d'inverno. Uomini che si trovano in settimana bianca e -lontano dalle città- sentono la necessità di sfruttare ogni momento, sia sugli sci che a letto. O per lo meno, ci provano. 
Oramai, il radar per gli assatanati lavora in modo autonomo.

Coloro che hanno lasciato la moglie a casa, saturi di voglia di trasgressione (o sfogo dopo mesi di repressione) si percepiscono dopo pochi scambi. Un paio di messaggi brillanti per provare a dissimulare il loro interesse e poi, verso sera in genere, un "ti va di conoscerci?".

Ammetto. Alcune volte ho ceduto alle lusinghe e tempo un'oretta gli stavo già succhiando la lingua. 
Ultimamente, invece, preferisco approfondire un po' di più. E se c'è feeling, si tromba.
Ma l'ultima volta è stata ....bizzarra!

Scorrevo i profili vicini. Una serie di profili senza foto dove - se andava bene - c'era un nickname e l'età, e poi Beppe e Giovanni (gli autoctoni più vicini).
Dopo poco ricevo un messaggio da uno degli anonimi. 
"ciao bello, sono Franco" scrisse e allegò una foto di lui al mare. Un ritratto con sullo sfondo onde e scogli. 
Rimasi stupito della semplicità e chiarezza di chi era. Iniziai a chattare.

Si dimostrò interessante, ma l'incontro non fu immediato. La chat cominciò domenica e ci scambiammo messaggi per 2/3 giorni. Lui sulle piste e il pome in piscina, io in ufficio e in giro per lavoro.

Era un uomo di 54 anni, capelli sale e pepe con barba incolta e petto peloso (e questo gli fece acquistare punti, sulla mia personalissima scala), affascinato dai 30enni. E qui capii la sua scelta nei miei riguardi.

Però c'era qualcosa che non mi quadrava...il radar "ammogliati" vibrava.

Decisi di chiederlo direttamente per fugare i dubbi e alla domanda "sposato?" rispose con un chiaro "sono vedovo". 
Mai successo prima!

La curiosità prevalse e - pensandoci ora, usando poco tatto – chiesi cosa era successo. Mi raccontò con semplicità la storia. Dopo un paio di anni tristi, decise di lasciarsi alle trasgressioni, ma presto intuì la passione per i maschi e senza timori decise di vivere nel modo che lo facesse star bene. Cioè cercando maschi da baciare, sperando di trovare un giorno quello a cui dedicarsi in esclusiva.

Questa confidenza ci fece sciogliere entrambi. Io raccontai le difficoltà dell'essere gay in una valle alpina, soprattutto all'inizio, e nell' accettarsi.
Ci sarebbe piaciuto davvero incontrarci, ma c'erano 2 problemi: lui era lì in vacanza ospite di amici e i suoi orari erano cadenzati un po' dalle attività del gruppo, io ero via e sarei rientrato solo a tardo pomeriggi del giorno prima della sua partenza.

Poi l'illuminazione: scrissi "e se ci vediamo in piscina? io riesco ad arrivare prima che chiuda. Se ti prolunghi un po'lì ci becchiamo!"
"Si, si può fare" rispose "domani quando arrivi mi scrivi e ti vengo incontro"

Quel pomeriggio, durante il viaggio di rientro, ogni tanto mi facevo sentire. Così mi disse quando fu in piscina e, quando arrivai gli scrissi "Ho parcheggiato. 10 min e ci vediamo in zona docce!".

Fatto il biglietto d’ingresso e spogliatomi, riposi la mia roba nell'armadietto e andai verso le docce.

Dal piano vasca arrivò un uomo brizzolato, carnagione bruna petto disegnato dalla peluria così come la pancia, che non era prominente, ma un bel "cuscino" tutto da vedere. Indossava un costume che sovrastava a 2 grosse cosce.

Ci incontrammo sull'uscio. Uno sguardo e mi chiese "sei tu?"
Appoggiai la mano sulla sua pancia e dissi "Si. Ciao!", aggiungendo un sorriso.

La zona docce era sgombra, così con un cenno ci spostammo dalla zona di passaggio. Appesi l'asciugamano, mi girai e lo trovai di fronte a me. Mi abbracciò e mi schioccò un bacio.

Ricambiai l'abbraccio, stringendo le mie mani alla sua schiena e sentendo il costume freddo-umido sulla mia pancia. Baciai di nuovo le sue labbra carnose e poi mi staccai.
"bello il pelo ricciolino" dissi abbassando lo sguardo e massaggiando la sua zona collare.

Ci tastammo ancora per un attimo, poi sentendo rumore di gente che forse si avvicinava dissi : "vieni con me".

Lo portai verso quegli spogliatoi singoli che mai avevo visto usare, essendo un po' più defilati rispetto ai passaggi principali. Feci un gesto di invito ad entrare e lo seguii, chiudendo porta e chiavistello.

"Però..." disse in un bisbiglio, mettendo le sue mani ai miei fianchi "mi sembri esperto su dove andare a imboscarsi, qua dentro. Quanti ne hai incontrati qui?"

"Nemmeno uno" dissi e lo baciai buttandogli le braccia attorno al collo, affondando la lingua in bocca e le dita tra i suoi capelli.

Franco ricambiò con ardore. Tutto il corpo si muoveva per godere del bacio, delle carezze. Mi abbassò solo il retro del costume a slip per tastare meglio le chiappe e nel mentre mi baciava il collo. Io allungavo il mento verso l'alto. Arrivato alla spalla, fece il giro attorno a me per starmi dietro.

Leccando e baciando la nuca, mi fece fare mezzo passo avanti in modo che potessi appoggiare le braccia alla parete, tenendole alte. In questo modo il mio corpo non era contro il muro e poteva stringermi il torace con le braccia. Mi abbassò il resto del costume e le sue manone usarono un tocco inaspettatamente gentile sul mio cazzo in tiro. Anche lui era eccitato, lo sentivo.

Mi girai per tornare a stare di fronte a lui, limonarlo di nuovo e sentire i suoi capezzoli.

Ma volevo anche il suo pisello. Trovai a tastoni il cordino del costume e lo slegai per abbassarlo.

Lo liberai dal "fardello" di tessuto e lo ammirai da testa a pube.

La temperatura dei locali, unita al nostro gioco, aveva imperlato leggermente la fronte, un mezzo sorriso sulla bocca mentre mi accarezzava il braccio, capezzoli scuri (che sfiorai in punta di dita, tra il pelo ricciolo), il cuscino della pancia con la sua peluria che proseguiva giù, fino in mezzo alle gambe.

Lì il suo membro il tiro, aspettava i miei occhi per farsi vedere.
Avvicinai il mio salame alla sua mortadella per un po' di frottage con limone, prima andare a scappellarlo con la bocca.

La similitudine tra salumi non è buttata lì per caso...il suo cazzo era veramente grosso!

In lunghezza era media, ma era il diametro ad essere notevole. Feci fatica a prenderlo con una mano sola. Se il mio, riesco a prenderlo facendo un anello chiuso con il pollice e l'indice, quello di Franco, lo stesso anello mi restava aperto, con uno spazio di poco meno di 2 dita.

Mi mise a sedere sulla panchetta dello spogliatoio e cominciai a lavorare con la bocca. Voltai lo sguardo in su, al suo viso e accarezzandomi la testa disse: "tranquillo, non mi piace sfondare gole.... lascio fare a te".

Con una mano e poca lingua, lo aprii. Poi iniziai a prenderlo in bocca.
Franco gemette e gli feci segno di rimanere silenzioso, facendogli far caso ai rumori di persone che comunque erano attorno a noi.

Annuì, prese una mia mano nella sua e continuai.

Riuscii a prendere tutto il glande in bocca, lavorando di lingua su tutta la corona della cappella, tenendolo per i coglioni. Non mollò mai la presa della mia altra mano e la stretta aumentava e diminuiva. Era il suo modo silenzioso di godere.

Provai a fare qualche affondo, ma mi fermò. Mi fece alzare per affondare, invece, la sua lingua nella mia bocca. Cercò il mio cazzo e, da barzotto che era, lo fece tornare duro. Ora voleva spompinarmi lui.

Con una intuizione, salii in piedi alla panchetta, così mi succhiò quasi in piedi.

Gli piaceva prenderlo dalla punta e affondare fino ad avere la faccia schiacciata nei miei peli pubici. E poi ritornava indietro.

Mi segava un attimo per riprendere fiato, e via con un altro affondo. Adoravo quel giochetto.

Dopo una decina di affondi, lo stoppai. Stavo quasi per venire.
Scesi dalla panca e stavolta mi misi io dietro di lui. Lo masturbai. Due colpi di mano ed era già come il marmo.

Proseguii con lentezza ma Franco toccò la mia mano porca con una carezza per indicarmi di lasciare andare.

Volle ritornare ad essere fronte a me. Sistemò i nostri piselli eretti vicini e costretti tra le nostre pance e facemmo di nuovo l'amore tra le nostre lingue, coinvolgendo tutto il corpo e - stavolta - i cazzi liberi per sentire tutti i movimenti.

Mi chiese una mano e la portò al suo pisello. Chiesi piano "ti faccio venire?"
"si..." sibilò all'orecchio. "così?" menandoglielo restando stretti e ogni tanto prendendo anche il mio uccello.
"si...si.." ripeté piano.

Anche io non aspettavo altro di vederlo schizzare tra i nostri corpi. Mentre lo masturbavo, passavo la mano sul suo petto sudato, come il collo e la guancia. Poggiò la fronte sulla mia spalla per un attimo, ma si alzò dopo poco. Era arrivato al culmine.

Abbondanti schizzi bianchi colpirono i nostri toraci e poi il suo seme colò giù. Non mollai il suo cazzo e cercai di estrarre ogni goccia di godimento da quella grossa cappella. Cercai anche le sue labbra e succhiai la lingua per prolungare la dolce sensazione.

Con la mano piena di sperma, iniziai a toccare il mio pisello. La sborra faceva una sorta di lubrificante. La mano scorreva leggera e sicura sulla mia asta. Franco rimase stretto a me tenendomi con un braccio attorno alla vita (anche perché così, il suo seme tra noi non sgocciolava in giro) fino a spingermi contro la parete.

A quel punto era la forza del suo corpo sudato a tenermi, così una mano giocava con lo sperma sul mio petto, spalmandolo e usandolo sui miei capezzoli. L'altra prese la mano la portò sopra la mia testa e contro la parete.

Con il braccio disteso in quel modo, mentre mi menavo, leccò braccio e collo. In parte lo feci anche io con lui, sentendo il sapore salato del sudore del collo.

Liberò la mano e si dedicò ad entrambi i capezzoli. Non passo molto che venni anche io. I miei soliti 8/9 schizzi colpirono quasi tutti Franco e scendendo sui pettorali si unirono al liquido del suo sperma.

Lasciai finalmente la presa del mio cazzo e abbracciai Franco.

Nuovamente lingua a lingua, la mia mano piena di seme di entrambi percorse schiena e fianco.
Restammo vicini vicini qualche minuto. Poi decidemmo che forse dovevamo uscire a lavarci.
La situazione fuori sembrava tranquilla, ci rimettemmo i costumi e, dopo aver tolto il grosso dello sperma - o almeno il visibile - uscimmo dallo spogliatoio diretti velocemente alle docce.

Dovevamo essere vicini alla chiusura, perché non c'era proprio nessuno.

Ci posizionammo alle docce ad angolo e ci lavammo lasciandoci ancora qualche licenza di lingua e mano. 
Ma arrivò uno dei suoi amici e non potemmo finire tranquilli.

Si stava chiedendo che fine avesse fatto e Franco simulò un problema di stomaco che lo aveva costretto al bagno. Anche l'amico si mise a fare la doccia (per altro, nemmeno lui messo male là sotto, ma glabro sopra) e lo lasciai lì facendo parlare gli sguardi, in segno di saluto.

Ci sentimmo più tardi via messaggio e il giorno dopo quando tornò a casa.

Il giorno dopo il mio cellulare tirò improvvisamente le cuoia e persi ogni possibilità di contatto....
Ad oggi quando sono in giro per lavoro nella zona di Cremona, spero sempre di intercettare di nuovo in chat quell'uomo passionale come pochi per far di nuovo allammore con lui.

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale;

Per qualsiasi nota o commento potete scrivere a ouat4891@yahoo.com