ORSI ITALIANI MAGAZINE
Il gusto del peccato (parte ottava)
Un racconto di sessantaquattro
Mi sveglio molto presto, gli altri uomini sono tutti quanti gia' alzati, sento vociferare in cucina, solo Max e' ancora a letto, vedo la sua sagoma sotto il lenzuolo.
Mi alzo, non mi serve il bruciore del culo per ricordarmi quanto e' successo la sera prima con Enzo, e' stato cosi' incredibilmente esaltante
Vado in bagno e poi in cucina, li' trovo Thomas, Giuliano e mio padre a fare colazione.
A differenza loro, non ho molta fame cosi' bevo solo un po' di latte, poi torno in camera a cambiarmi.
Salgo di sopra e mi godo il panorama oltre al mare stupendo, vedo Enzo, che e' intento a pescare con addosso un cappellino e il suo costume da bagno. Ammiro il suo bel petto ampio e peloso imperlato di sudore. Mi avvicino.
'Ciao Gio', allora, hai dormito bene?' mi chiede
'Si, anche se mi sono svegliato con un leggero mal di testa..'
'Io ho dormito benissimo!' mi risponde sorridendo
Poi sotto la sua guida esperta di Thomas inizio a preparare le reti, a stendere i cavi. Sembro un'acciuga vicino a lui. Sono magro e glabro e me ne vergogno di fianco a quell'energumeno peloso di Thomas. Lo fisso in continuazione, non riesco a toglierli gli occhi di dosso.
Thomas ha un tipo di carnagione molto scura e ricolma di peli ovunque; dalle braccia, al petto, alla schiena, alle gambe e ai piedi, oltre che una massa di carne ben piazzata e proporzionata.
Folte sopracciglia scure su due occhi neri e un corpo da paura...Il collo enorme poggia su due spalle da lottatore, la muscolatura gonfia petto, bicipiti, cosce e polpacci dandogli un aspetto taurino da gladiatore.
Dopo aver finito di distendere le reti, sono libero di fare cio' che voglio, cosi' approfitto della bella e calda giornata e del mare pulitissimo, mi butto con la speranza di placare i bollenti spiriti.
Dopo poco mi segue anche mio padre e Giuliano, loro nuotano un po' al largo, mi fermo poco distante dalla barca cullata fra le piccole onde di un mare incredibilmente tranquillo. Vedo sulla barca Thomas ed Enzo e il mio cazzo non ha intenzione di riappacificarsi.
Mi riavvicino alla barca nuotando lentamente, e mi accorgo che Enzo mi osserva. E' seduto sul capo di banda della barca, con le gambe fuori dalla murata, con un sorriso smagliante.
Mi aggrappo alla scaletta per risalire a bordo, e Thomas mi tende una mano per aiutarmi. E' forte e robusta la afferro' e in un attimo sono di nuovo a bordo.
'Allora, hai pescato qualcosa?' chiedo ad Enzo
'Macche', solo pesciolini, sembra che i pesci grossi si prendano solo a tarda sera!'
Non capisco se c'e' malizia in quello che ha detto, non rispondo.
Poi mi distendo ad asciugarmi al sole.
Sento gli schiamazzi di papa' e Giuliano che sono in mare a fare immersioni. Mi godo le forme dei loro splendidi culi ogni volta che si immergono, rimango a bocca aperta quando riaffiorano e i loro petti villosi si lasciano ammirare alla luce del sole.
Quando risalgono a bordo, mi sollevo un po' per guardarli meglio: i calzoni fradici non riescono a nascondere il grosso pacco di mio padre, che come al solito riposa sulla destra. Mi godo la visuale del culo sodo di Giuliano, che non e' niente male. Poi mi rimetto sdraiato a godermi quella splendida giornata.
Rientro in barca, aiuto Enzo e Max a preparare una spaghettata, dopo poco siamo a tavola a mangiare. Mi sembra incredibile di essere con tutti quei bonazzi.
Dopo pranzo Max, Giuliano, papa' ed Enzo fanno la pennichella pomeridiana.
Esco e raggiungo Thomas che pulisce quel poco pesce pescato da Enzo la mattina stessa.
'Ti devo aiutare?' chiedo
'Ma no, lascia stare! Non sono molti e poi sono piccoli, ci metto poco tempo!'
'Si, infatti sono davvero piccoli! Devi ancora iniziare a gustarteli che sono gia' finiti!' rispondo io.
'Bhe, ma quelli piccoli sono i piu' gustosi prendi le acciughe ad esempio. Cos'e' a te piacciono solo i pesci grossi, eh?' mi dice Thomas guardandomi dritto negli occhi e abbozzando un mezzo sorriso da grande stallone da monta.
Poi prende lo scarto del pesce e va a buttarlo nel bidone, lasciandomi di sasso.
Sono imbarazzato e confuso dalla risposta di Thomas, sento le guance infuocarsi e la vista e' annebbiata mentre lo guardo allontanarsi.
Torno a distendermi al sole mentre mi chiedo se avesse intuito il mio desiderio di farmi montare.
Cazzo, mi devo essere addormentato! Per fortuna la mia carnagione scura, mi permette di non scottarmi. Mi rialzo, ho un po' di svarioni per via del sole. Sono gia' le due e venti!
Rientro in cabina.
Max e Giuliano dormono ancora, li sento russare rumorosamente come facevano la sera prima.
Thomas, papa', ed Enzo sono seduti al tavolo della cucina, intenti a giocare a carte.
Sul tavolo rettangolare e' distesa una lunga tovaglia che si protrae quasi a sfiorare il pavimento. E' verde e di tessuto pesante, proprio come quella dei tavoli da gioco.
Enzo e' seduto a capotavola, al lato opposto siede Thomas. Mi siedo davanti a mio padre, dando le spalle alla porta.
Oltre alle carte da gioco, sul tavolo ci sono anche grossi boccali pieni di birra, Thomas ne porta una alla bocca e beve come fosse acqua fresca. Lo sento deglutire forte. Poi si asciuga le labbra col palmo della mano, si porta la sigaretta alla bocca e aspira profondamente, il fumo denso gli esce dalle narici, mentre rutta rumorosamente e la mano scura e callosa posa le carte da gioco sul tavolo.
'Full di assi' dice ruttando
Rimango un po' li seduto a godermi quei tre maschioni intenti al gioco, sono molto concentrati, nella stanza si avverte solo il rumore del russare di Max e Giuliano e la musica della radiolina accesa che trasmette un vecchio brano degli anni ottanta.
Poi Enzo si alza, prende i boccali di birra e li porta in cucina, mentre papa' si appresta a mischiare di nuovo le carte.
Dalla cucina mi chiede:
'Gio', vuoi farti anche tu una bella bevuta in compagnia?'
'No, grazie!' rispondo
Ma con quale faccia tosta me l'aveva chiesto? Cazzo gli altri sembrava nemmeno aver sentito quello che Enzo ha detto. Che fossi troppo malizioso o che fossero tutti d'accordo? Nella mia testa inizio' a insinuarsi un laconico e strisciante dubbio.
Dopo qualche minuto Enzo torna con tre boccali e li posa sul tavolo, poi ritorna col quarto.
'Ecco Gio', fatti una bella bevuta!' dice
'Avanti, non fare la fighetta bevi un po' di birra, ormai sei un uomo!' mi incita mio padre mentre distribuisce le carte da gioco.
Appena accosto le labbra al boccale capisco che quella che sto bevendo non e' solo birra, ma anche una notevole quantita' di piscia di Enzo; il boccale e' tiepido e la sua piscia calda e schiumosa si confonde con la poca birra con cui e' diluita.
Gli altri nemmeno lo notano, sono troppo attenti a guardare le carte, io ed Enzo ci scambiamo un'occhiata. Il suo ghigno da porco dice piu' di mille parole.
Lancio ad Enzo un'occhiata da vera troia, poi mentre lui continua a fissarmi bevo il primo sorso di quel miscuglio e assaporo la piscia appena sfornata da quel cazzone che si ritrova. Me la gusto fino all'ultima goccia.
Anche quella partita finisce, mio padre si alza e va al cesso lasciando la porta aperta, sento lo scrosciare della sua piscia.
'Che peccato sprecare tutta quella birra, hai ancora sete?' mi dice Enzo rivolgendo lo sguardo verso il cesso, mentre Thomas e' andato in stanza a prendere un nuovo pacchetto di sigarette.
E' un attimo, un istante, Enzo di colpo mi afferra per un braccio e mi costringe a mettermi in ginocchio li' davanti ai suoi piedi, poi mi preme sulla schiena e mi fa nascondere infilandomi
sotto il tavolo.
'Stai giu'! Fai silenzio!' mi sussurra eccitato come un toro.
'Sei comodo?' mi chiede abbassando la testa sotto il tavolo.
'Si..' rispondo prima ancora di capire la situazione. Sono cosi' incredibilmente intimorito che non riesco nemmeno a pensare.
'Ora troietta hai tutto il tempo di dedicarti a me' mi dice con un ghigno beffardo mentre mi afferra per i capelli.
'Succhiami la minchia! Succhia frocetto succhia' mi ordina silenziosamente colpendomi con una manata alla testa mentre si tasta la patta.
Dopo un po' riprendo lucidita', grazie alla lunga e pesante tovaglia, che scende fino a sfiorare il pavimento, nessuno puo' vedermi.
Enzo mi passa la mano tra i capelli poi sul viso e mi stringe il mento.
Dopo poco sento Thomas e papa' tornare, si risistemano al tavolo; vedo le loro gambe. Mi avvicino il piu' possibile ad Enzo, per evitare che mio padre possa inavvertitamente toccarmi con i piedi. Ricominciano a giocare, il volume della radio ora e' leggermente piu' alto.
Enzo allarga le gambe e si spinge avanti con la sedia. Poi mi prende con la mano destra la testa e mi avvicina alla patta.
Vedo il suo gonfiore davanti agli occhi, a un centimetro dal mio naso.
Calo la zip ed estraggo a fatica il suo cazzone barzotto.
Tiro fuori anche le palle, le quali se ne stanno gonfie, strette fra l´uccello e la cerniera. Gli afferro l'asta come meglio posso e inizio a massaggiargliela con ritmo crescente.
Con la grossa mano mi prende la testa e la dirige verso il suo cazzo invitandomi a lavorare il suo bastone, spinge con la mano il cazzo verso il basso in modo che sia orizzontale rivolto verso la mia bocca, mi decido infine a ingoiare quella bestia pulsante.
Lo prendo in bocca piu' che posso, cercando di fare meno rumore possibile, poi, senza smettere di masturbarlo, accompagno il movimento della mano con quello della testa. Impaurito ed eccitato inizio a spompinarlo impegnandomi al massimo e cercando di fare del mio meglio. E' fantastico e anche se la mascella mi fa male non ho intenzione di smettere.
Dentro la mia bocca sento il cazzone pulsare e irrigidirsi periodicamente, mentre le palle ritmicamente si contraggono per poi rilasciarsi a ritmi regolari.
Quando Thomas rutta rumorosamente mi viene un colpo e mi blocco per un attimo, ma Enzo allunga la mano e riprendendomi la testa, mi fa cenno di continuare.
La partita continua, ormai Enzo e' quasi al limite, dice qualcosa a mio papa' con una voce rotta dal godimento. Poi anche papa' rutta mentre il suo figlioletto pompa ingordo la minchia del suo amicone, a mezzo metro di distanza.
Me lo ingoio tutto. E' caldissimo, la sua cappella e' morbida e ha un odore eccitante. Gli passo la lingua sopra e lo succhio ingordamente.
Piu' osservo il cazzo di Enzo e piu' mi piace, e' il miglior cazzo che abbia mai visto, perfettamente proporzionato e con una grossa e saporita cappella.
Mi sfilo il suo cazzo dalla bocca edinizio a leccargli quelle due palle pelose e sudate.
Oh mi fa impazzire! Il mio cazzo e' in tiro come non mai, me lo strofino attraverso i pantaloni, mentre con l'altra faccio una lenta sega al quel bestione duro che chissa' quanta sborra contiene.
Affondo di nuovo il suo cazzo in gola, e' grosso ma riesco a ingoiarlo abbastanza e lo spompino con foga, ogni tanto lo estraggo e me lo sbatto con delicatezza sulla bocca e sul viso, mi piace, poi lo rimetto in bocca, lo lecco e lo sbocchino, ha un buon sapore, gli succhio le palle e poi continuo, sono eccitato come una cagna.
Piu' ne ho e piu' ne voglio.
Pompo, lecco l'asta, la faccio entrare a stento in gola, centimetro dopo centimetro fino agli odorosi peli pubici, goccioloni mi scendono dagli occhi mentre mi concentro e rilasso la gola adattandola al cazzo dell'amico di papa'. Il suo cazzo ormai e' lucido della saliva che cola copiosa alla base di quella splendida asta.
Mi ficco la cappella in gola, lecco le palle, risalgo lungo la minchia dura, la inghiotto avidamente scandagliandola in ogni dettaglio.
Ad un certo punto il cazzone di Enzo erutta inondandomi la bocca con un litro di sperma caldo, e continua ad eruttare mentre inghiotto a fatica la sborra che esce cadendo a terra.
A fatica la deglutisco tutta continuando a leccare la cappella tesa dall'eccitazione. La inghiotto gustandomela piano fino all'ultima goccia, mentre mio padre fischietta.
Mi ritrovo la bocca riempita da quella quantita' incredibile di sborra. Piu' ingoio e piu' ne esce. Sono convinto che nessun altro prima di me, si e' prestato a pompare e ingoiare tutto lo sperma di Enzo. Tolgo la cappella dalla bocca e vedo che ad ogni movimento della mia mano, fuoriesce, senza pero' lo slancio iniziale, un po' di sborra. La lecco via, e quando la mia mano torna su ecco che ne fuoriesce ancora. Incredibile. Gli guardo i coglioni, che devono avere una produzione al di sopra della media.
Non so quanta sborra ha eruttato, ma mi sembra non finire piu', ne sono sazio ma non voglio che smetta. Anche sul pavimento si e' formata una chiazza della sborra che non sono riuscito a ingoiare.
Dopo pochi minuti gli ho ripulito tutto il cazzo e mi gusto lo spettacolo di quel cazzone spompato che ritorna a riposo stremato mentre Enzo mi accarezza il viso con la mano calda e vigorosa e mi infila il pollice in bocca.
Poi infilo il begone e le palle nelle mutande e chiudo la patta.
Rimango per un po' di minuti sotto il tavolo, poi, quando gli altri si alzano dal tavolo e si allontanano, con circospezione esco e, silenziosamente vado in bagno.
Un baffo di sborra riga ancora il mio volto, lo ripulisco prontamente
Dopo quel pompino a Enzo, vado a sdraiarmi un po' a letto, sono stanco e confuso.
Passa meno di un'ora quando decido di uscire...
'Ah, eccoti, ma dov'eri finito? Aiutami a sistemare queste esche' dice mio padre appena mi vede.
Iniziamo a parlare del piu' e del meno, ma con la coda dell'occhio continuo a sbirciagli la patta. Fisso le sue mani grandi lavorare l'amo da pesca, sento il suo forte odore di maschio.
'Ora attracchiamo vicino a quella spiaggetta! La' si pesca davvero bene!'
Guardo i suoi due grandi occhi verde scuro incorniciati da due folte sopracciglia, e' da quando siamo partiti che non si rade, la barba e' gia' diventata parecchio folta. Scendo a fissare il suo collo taurino, il petto peloso con due bellissimi ed ampi pettorali, la sua pancetta soda, di quelle che non fanno addominali da un po'. Poi scendo e ammiro le sue grosse gambe, due colonne larghe e robuste cosparse di una peluria uniforme.
Papa', Enzo e Giuliano scendono a pescare. Max dorme ancora, mentre Thomas resta in barca a sistemare le reti.
Mi tuffo in acqua a fare un bagno, poi mi sdraio su di un masso poco distante da Giuliano, che, come papa' ed Enzo, e' intento a pescare.
Piu' tardi risalgo in barca, decido di farmi una doccia per levarmi di dosso la sabbia e la salinita' del mare.
Prendo un costume pulito nel borsone; Max e' sdraiato prono sul letto in maglietta e pantaloncini, la bocca e' leggermente aperta, russa.
Il bagno non e' molto grande, entro chiudendo la porta alle mie spalle. Purtroppo non c'e' la chiave e io che sono abituato a chiudermi dentro, temo sempre che da un momento all'altro possa entrare qualcuno.
Mi spoglio rimanendo in mutande, mi avvicino alla tazza del cesso e inizio a pisciare. Proprio nel bel mezzo della pisciata sento aprire la porta.
"Oh, scusa non volevo" dice Thomas alle mie spalle.
Ma invece che uscire rimane li' dietro di me ad aspettare che finisca. Sono imbarazzatissimo, anche se non ho finito, mi risistemo il bigolo nelle mutande e mi scosto dalla tazza.
Non so cosa sta per succedermi ma l'eccitazione e' cosi' forte da darmi alla testa. E' alle mie spalle, avverto il suo respiro...
'Se non te lo scuoti ti si forma la macchia gialla! Non te la insegnato papa'?' mi dice lui guardando la macchia di piscia che si e' formata sulle mutande bianche.
L'acqua della doccia scorre
'Ti devi fare la doccia? Fai pure, devo solo fare una pisciata! Non ti scandalizzerai, vero? Siamo tra uomini"
Le guance mi bollono, non so che dire, rimango imbambolato davanti a lui, mentre si slaccia la zip e inizia a infilare le dita nella patta per estrarre il suo arnese.
Si avvicina ulteriormente al cesso e inizia a sgorgare un potente fiume di piscia dorata.
Nota che lo sto fissando e si gira guardandomi, smette di pisciare e si infila la bega nelle mutande nere. Non riesco a vedere il suo pistolone, ma dalla sagoma deve avere una bella bestia.
'Che hai? Non hai mai visto un uomo pisciare? Ma guarda, il tuo pistolino si e' risvegliato! Che dici cerca compagnia?' mi dice Thomas con uno sguardo malizioso, ridendo mentre con la mano si massaggia il grosso pacco strizzandolo per provocarmi a prenderlo Mentre io ancora imbambolato fisso il gonfiore della sua mutanda.
Mi guardo: il mio cazzo e' talmente duro, che la cappella esce dall'elastico delle mutande.
La sua mano infatti si posa sulla mia testa e mi dice: "Cos'e', ti piace il mio cazzo frocetto?"
Poi guardandomi si abbassa leggermente i calzoni e gli slip facendomi intravedere un maestoso cazzo ancora moscio. Non riesco a staccare gli occhi da quella visione, sono come ipnotizzato mentre il cuore mi batte all'impazzata.
Guardo la sua mano prendersi quel pezzo di carne e con le dita se lo scappella mentre continua ad avvicinarsi. Thomas si ferma a pochi centimetri da me, con il cazzo ancora fuori dagli slip. Sposto lo sguardo e lo guardo dritto negli occhi. Lui mi fissa, poi avvicina il suo indice destro al mio viso e mi sfiora le labbra, mi infila in bocca il suo grosso dito, inizio a leccarlo come fosse un piccolo cazzo.
Lo estrae e mi afferra con entrambe le mani la testa spingendomela contro il suo petto. La mia lingua incomincia a farsi strada in quella selva di peli ricci e folti, gli sbottono la camicia e lecco completamente il suo petto villoso e la sua barba che delinea le mascelle squadrate.
Poi mi rialza il viso e mi infila in bocca tutta la sua lingua calda. Mi bacia, affonda la sua lingua nella mia bocca con incredibile passione pizzicandomi le guance con la barba ispida.
Gli levo la camicia sudata mettendo a nudo tutto il suo splendido e ampio petto peloso e la deliziosa pancetta, mentre sento i suoi occhi su di me.
Si abbassa di nuovo i calzoni e gli slip e prende il suo grosso banano molle in mano e mi fa segno di inginocchiarmi.
'Voglio ciucciarlo, voglio succhiarti il cazzo!'
'Lo vuoi davvero?' chiede lui continuando a tastarselo.
'Sii' risposi passandomi la lingua sulle labbra.
'Prendilo in bocca e succhiamelo Gio', fammi una pompa come si deve!'
Mi sto gia' pregustando il pompino ma appena appoggio la lingua sulla calda cappella, mi scroscia una pisciata calda e potente che mi riempie la bocca.
'Ah, ah tesoruccio non mi hai fatto finire di pisciare prima!' dice Thomas ridendo
Ingoio subito la sua piscia dorata mentre lui continua a ridere.
'Porco d**, ma allora aveva ragione Enzo a dire che bevi pure il piscio! Brava puttanella!' mi dice mentre mi sottopone ad una doccia calda che mi riempie la bocca; e' stupendo la deglutisco, ha un sapore forte.
Quando ha finito di pisciare, estrae il suo cazzone dalla mia bocca e se lo scuote, schizzando le ultime gocce di urina dappertutto, sulla mia fronte e tra i miei capelli.
Poi me lo infila di nuovo in bocca. Comincio a lavorarmelo di lingua, sento che gli piace da come mugola e da come mi cresce in bocca.
'Andiamo sotto la doccia' mi dice sollevandomi da terra, mi aggrappo al suo collo e attorciglio le gambe attorno alla sua pancia, lui mi tiene su con le mani appoggiate sotto il mio culetto.
Mi sfilo le mutande fradice, siamo nudi sotto l'acqua calda, uno dinanzi all'altro.
Mi inginocchio, davanti al viso ho tutta la magnificenza di quel grosso cazzo che continua a ingrossarsi.
Intanto lui me lo sbatte sulla faccia frustandomi, mentre sento sempre piu' la voglia di prenderlo in bocca e sentirmi pieno di lui. E' stupendo, inizio a segarlo e a giocarci, ma lui ha voglia di una cosa sola: un pompino. Mi prende per i capelli costringendomi a spalancare la bocca.
'Succhia Gio', fammi vedere quanto sei bravo!' mi dice infilandomi la cappella contro il palato e poi giu' per la gola. Sento i suoi peli sulle guance e le palle sulle labbra, e quell'odore di presperma mi fa impazzire. Lo lavoro di lingua, lo scappello completamente con la bocca e lo succhio forte, poi lo mordo e infilo la lingua dovunque. E' la prima volta che ciuccio il cazzo di Thomas ed e' dal primo giorno che l'ho visto che lo volevo fare.
Lui ansima:
'Siiiii....vai.......succhialo...ahhh...ti piace eh, puttanella?'.
Non e' ancora del tutto duro eppure mi riempie quasi la bocca, inizio a succhiare seguendo con le labbra la cappella, poi lo mando fino in fondo alla gola iniziando a pompare mente continua a crescere.
Lui mugola soddisfatto, e guida il ritmo del pompino manovrando la mia testa, mentre l'acqua calda della doccia continua a scorrere lungo i nostri corpi. Gli palpo i grossi coglioni pelosi, li prendo in bocca uno a uno mentre lo masturbo, e poi di nuovo giu' fino in gola fino a quando lui comincia a spingere freneticamente con le mani aumentando il ritmo. Mi sta sbattendo con forza, quasi mi soffoca quando mi spinge il suo banano in fondo alla gola.
Nel frattempo inizia a insaponarsi, passandosi il sapone sulle spalle e sulle braccia mentre tasto la consistenza dei suoi pettorali vigorosi. Si passa il sapone sul petto, sui capezzoli turgidi che gli stringo forte. Mi fa voltare con la faccia al muro, divarico le gambe a sua completa disposizione, prende ad insaponarmi la schiena, giu', piu' giu' fino alle natiche. Mi afferra il cazzo con la mano sinistra insaponandomi la cappella e passandoci ripetutamente la mano destra sopra. Mi insapona il culo con la manona callosa, mentre mi mordo il labbro dall'eccitazione. Afferra le natiche con le mani e mi divarica il buco, ci passa sopra la saponetta. Il suo corpo preme su di me e la sua mano mi accarezza completamente dall'ascella al fianco, vibro d'eccitazione sentendo il cazzo duro di Thomas che struscia sulle mie natiche.
'Brava cagnetta, allarga bene il culo al tuo padrone!'
Spingo indietro il culo assecondando i suoi movimenti lenti.
D'improvviso sferra un colpo di mano sulle mie natiche, poi spinge con violenza le dita nell'incavo del mio fondoschiena; con una mano continua a sculacciarmi.
Prende il suo grosso cazzo tra le mani e me lo infila piano tra le chiappe. Piano piano con movimenti del bacino lo fa entrare quasi tutto, godo e sento dolore, un dolore immenso, che si ferma solo quando con uno strappo finale lo infila tutto e comincia a chiavarmi. Mi chiava fortissimo, come un toro imbestialito. Lo sfila e lo rinfila energicamente mentre mi morde il collo dall'eccitazione e appoggia il petto villoso alla mia schiena.
Mi fotte come uno stallone da monta, mentre mi perdo in un turbinio di sensazioni idilliache abbandonandomi completamente a lui.
'Ah, bravo Thomas, ti stai scopando la puttanella! Minchia godi cosi' forte che mi hai svegliato!'. Mi giro, e' Max, che e' appena entrato in bagno e si chiude la porta alle spalle, poi si sfila la maglietta e si avvicina a noi.
'Questa cagnetta ci sa davvero fare! Unisciti a noi che la sfondiamo, gli diamo una bella razione di cazzi grossi!' dice Thomas continuando a impalarmi
'Che dici sono abbastanza grossi i nostri pescioloni?!' chiede Max guardandomi negli occhi
Thomas mi sfila il cazzo dal culo, mi rigiro: Max si e' spogliato completamente, e mi ritrovo davanti quei due splendidi manzi completamente nudi, il getto d'acqua della doccia colpisce il petto di Max, i suoi peli ora che sono bagnati sembrano essere ancora piu' fitti.
Non resisto, afferro i loro cazzi e inizio a masturbarli. Thomas passa il braccio attorno alla spalla di Max stringendolo a se', poi Max inizia a strizzagli un capezzolo mentre i due maschioni si godono la sega. Thomas si avvicina al capezzolo di Max e lo succhia, fa roteare la lingua attorno, poi gli lecca anche tutto il petto affondando la lingua nella fitta peluria che scende incessante fino all'ombelico.
Mi inginocchio davanti a loro, mentre mi strusciano i loro grossi uccelli in faccia, sul collo e sulla testa. Poi, afferrano le mie mani, le appoggiano sopra i randelli iniziando di nuovo a farsi segare. Max mi strofina la cappella tra il mento e il collo facendomi sentire l'odore e la consistenza del suo cazzonechissa' se riusciro' a contenerli entrambi, mi sa che questi oggi mi squartano.
Mi afferrano entrambi per la testa e iniziano alternativamente a scoparmi la bocca. Mi allargano i lati della bocca con le dita ficcandomi dentro i loro cazzoni. Mi sento inebetito, con la bocca sformata da quell'ingordo doppio pompino. 'Guardami puttanella ' mi dice Thomas prendendomi il mento e alzando il mio sguardo. Lo guardo mentre cerco di ciucciare i grossi membri che mi occupano la bocca e in quel momento lui fa colare un lungo sputo di saliva che cade sulla base del suo cazzo e che prontamente ripulisco.
Poi passo a lavorare un cazzo alla volta, prendo l'uccello di Max in bocca, ormai lo conosco bene, so cosa lo fa impazzire. Ruoto velocemente la punta della lingua sul suo glande, fingo di mordere la cappella, mentre nella mano sinistra continuo a stringere il grosso cazzo di Thomas. Poi Max mi sfila il suo magnifico cazzo dalla bocca e si inginocchia di fianco a me, si avvicina al banano di Thomas facendoselo entrare tutto in gola fino alle palle. Assisto estasiato e sorpreso alla scena mentre contemporaneamente succhio i coglioni penduli e grossi di Thomas, che muovendo le manone sulle nostre teste, ci guida in quel fantastico pompino a due. Mentre Max lecca assieme a me il cazzo di Thomas, lui mugola di piacere. "Sii, dai. Ce ne sta per tutti... succhiate tutti e due, cosi'".
La saliva di Max scende lungo la verga scivolando sui testicoli, la raccolgo scrupoloso e la inghiotto.
"Non ti distrarre, succhiami le palle".
Thomas mi rigira la testa e mi schiaffeggia violentemente col cazzo.
Poi io e Max ci rialziamo, questa volta e' Thomas ad inginocchiarsi, mi si avvicina e in un solo colpo prende tutto il mio cazzo in bocca, e' una sensazione fantastica vedere quell'omone che si gode il mio cazzo e me lo lavora. E' davvero un gran pompinaro! Poi Max mi infila la linguona in bocca, sono al massimo, il cuore mi batte all'impazzata, sta per esplodere.
La sua lingua stuzzica abilmente il mio frenulo arrossato con improvvise rotazioni e rapidi colpetti. Ogni tanto struscia sulle palle la durissima barba incolta, regalandomi un piacevolissimo piccolo dolore.
'Avete sete ?' domanda Max. Il suo uccellone si e' leggermente riafflosciato cosi' prendendoselo in mano e indirizzandolo nella bocca spalancata di Thomas, parte un fiotto di urina diritto in bocca di Thomas.
Anch'io mi inginocchio, mi faccio riempire la bocca dal piscio caldo di Max, la deglutisco.
Max ci riempie completamente con la sua calda piscia, riempie alternandosi le nostre bocche spalancate, poi ci lava il viso e i capelli col suo getto forte e deciso. Quando Max ha finito riprendiamo a pomparlo, dopo poche lappate e' di nuovo di marmo.
"Fottetemi vi prego!!!! Scopatemi!!!" li imploro io
Mi spingono il viso contro le piastrelle della doccia.
Thomas avvicina la sua bocca al mio orecchio e, dopo avermi baciato il lobo mi sussurra
"Non ti preoccupare adesso ti apro in due'
Thomas lecca il mio buchetto mentre Max fa lo stesso col suo.
Torna a sussurrarmi all'orecchio. 'Ora ti inculo come una cagnetta! Piu' forte di prima'
Poi mi appoggia la sua grossa cappella sul mio buchetto, 'adesso ci penso io, ti faccio passare la voglia di fare la troia', e in un solo colpo mi penetra.
"Te l'ho cacciato tutto dentro, frocetto!" dice soddisfatto.
"Scopalo! Scopalo!"continua Max incitandolo.
A me non resta che concentrarmi sulla sensazione che dalle viscere mi bombarda il cervello.
"Ti piace il cazzo nel culo, eh?" grida Thomas mentre stritolandomi i fianchi pompa aritmicamente.
"Sei piu' troia di una femmina, frocetto! Che bel culo liscio e sodo!" Quelle ingiurie mi eccitano quasi quanto sentire finalmente il cazzo di Thomas dentro di me.
Con un colpo deciso, senza nessuna preparazione e a secco, Max sbatte il cazzo nel grosso culo peloso di Thomas. Tutti e due urlano dal dolore. Max stantuffa come un toro infuriato il culo di Thomas, mentre lui dallo spasimo mi morde la spalla continuando a fottermi col suo grosso cazzone su per le mie viscere. Sfila tutta la bega ed io sono pronto ad aspettare che la rinfila con un colpo di reni, sento i suoi coglioni pesanti sbattere contro i miei.
"Fottimi dentro...di piu'!!!!" continuo a mugugnare mentre quel cazzo mi riempie impietoso per un lungo tratto l'intestino.
"Non fermarti picchiamelo dentro!!!!" incalzo con la bava alla bocca mentre Thomas continua a trapanarmi il culo con una serie di colpi violenti da spezzarmi il fiato.
Le ginocchia mi dolgono e non so ancora quanto potro' resistere, ma stringo i denti e continuo a farmi sbattere, voglio sentirlo venire e farmi riempire le budella.
Sento la sua mazza di carne entrare senza alcun problema nel mio buco, mi cavalca come un pazzo spingendomelo sempre piu' in fondo. 'Te lo rompo sto culo, bello!'.
Ad ogni colpo affondato da Max, il corpo di Thomas si schiaccia contro il mio e la mia guancia preme forte contro la piastrella della doccia.
'Capitano, riempi il culo di sborra a quella cagnetta!' dice Max
'Che dici Max, la inondiamo di sborra questa puttanella? O le facciamo bere il nostro succo?! Ti piace la sborra vero puttana, spero di si' perche' ci farai il bagno!'
'Voglio bere!'
'C'e' tempo per tutto' risponde Max.
'Gia', ho tanta di quella sborra da scaricare, da farcire il tuo culo per sempre.' dice Thomas
Sono completamente rilassato, completamente abbandonato ai colpi decisi di Thomas, quando Max, inculando violentemente Thomas, grida:
"Ti riempio il culo di sborra, capitano!"
"Si Max, spaccami il culo. Siii! Voglio sentire la tua sborra!" risponde Thomas.
Max geme come un animale,
'Si sii siiii ssiiiii ti sborro in culo capitano' dice ansimando mentre affonda la nerchia nelle viscere di Thomas strizzandogli da dietro i grossi capezzoli inturgiditi e scaricandogli un enorme carico di sperma nel culo. Poi Thomas mi rigira e mi appoggia la sua calda cappella sulla lingua, bastano due colpi di mano che il suo bastone pulsante inizia a scaricare il suo latte denso, il primo grosso fiotto di sborra mi colpisce il viso. Poi altri due, tre, quattro fiotti di sborra mi riempiono la bocca, aspetto a deglutirla e ci gioco un po'. Spalanco la bocca mostrandogli quanta ne ho in gola.
'Bevi tutto cucciolo, bevi, bevi' dice Thomas quasi tramortito a causa dell'intensita' di quella sborrata.
Mi rilasso, allargo bene le gambe, sento le mani callose di Max che, poggiate sui miei pettorali, mi stringono piano i capezzoli irti, socchiudo gli occhi compiaciuto e mi lascio andare, sborro anch'io abbondantemente sul viso di Thomas, poi quando lui spalanca la bocca, gli riverso gli ultimi due fiotti di sborra sulla sua lingua ruvida.
Un assoluto silenzio discende nelle docce, sento solo l'acqua scorrere e il mio respiro affannoso sfinito dall'orgasmo. La situazione dura per molti interminabili minuti. Poi, mentre io sono accovacciato nella doccia, loro due si risciacquano abbondantemente, per poi asciugarsi e rivestirsi.
Quando esco dal bagno non trovo nessuno. Papa', Giuliano ed Enzo sono ancora sulla spiaggetta a pescare; anche Max e Thomas li hanno raggiunti.
Sistemo un po' la cucina, metto il costume da bagno e mi butto in mare. L'acqua e' meravigliosamente limpida, nuoto un po' prima di raggiungerli. Dopo averli salutati ed essere stato un po' con loro, mi allontano camminando lungo la spiaggia in completa solitudine.
Non so il motivo, ma mi ha preso un certo sconforto emotivo; mi siedo su uno scoglio, e fisso l'orizzonte del mare. Poi il mio sguardo si concentra su Enzo che sta facendo lo stupido, cercando di pescare un pesce prendendolo a bastonate nell'acqua bassa vicino alla riva. Dietro di lui c'e' Max che tira calci all'acqua. Tutti gli altri ridono di gusto davanti a quella esilarante scenetta, il mio viso si apre in un leggero sorriso.
Poi torno a guardare lontano, non so dove tutto questo mi portera', e preso da un incomprensibile malessere mi allontano ancora di piu' da loro, fino a raggiungere una scogliera che cade a picco sul mare. Fisso le onde infrangersi violente contro i grossi scogli, mentre il vento forte sembra volermi spingere giu'.
Continua...
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