ORSI ITALIANI MAGAZINE
Il gusto del peccato (parte sesta)
Un racconto di sessantaquattro
Era mercoledi', il giorno successivo sarebbe tornato mio zio dalla Romania.
Andai in spiaggia tutta mattina, nel pomeriggio decisi di raggiungere mio padre al porto dove, insieme a Thomas doveva preparare il peschereccio per la partenza del fine settimana.
Volevo a tutti i costi esserci a quel week-end sul peschereccio, ma dovevo convincere mio padre con l'aiuto di Thomas.
Arrivato al porto non vidi nessuno, mi avvicinai alla cabina di controllo. Quando entrai trovai Ciro, che stava scartabellando alcune cartelle di amministrazione.
'Ciao, che ci fai qui?!' mi chiese
'Ciao Ciro, cercavo mio padre, mi ha detto che sarebbe venuto al peschereccio con Thomas, ma non l'ho trovato. Pensavo tu l'avessi visto.'
'Non e' ancora arrivato, sara' ancora a casa di Thomas'
Nella stanza accanto al suo ufficio vedo che c'e' qualcunoun uomo, e' di schiena, alto, moro, leggermente stempiato, quando noto che sul braccio sinistro e' tatuato un serpente, quasi svengo. E' il pescatore che ho sbocchinato giorni prima, non posso crederci che e' un collega di Ciro! Cazzo!
Spero che non si giri proprio adesso, inizio ad agitarmi e quando sto per uscire, Ciro dice:
'Antonio, lo conosci, lui e' il figlio di Alfonso!'
Ecco, sono nella merda!
Rosso in viso, mi giro. Appena mi vede, sul suo viso appare una faccia sorpresa che presto si trasforma in un sorriso complice.
Poi si avvicina a Ciro, che e' ancora seduto sulla sua poltrona alla scrivania, e appoggiandogli la mano alla spalle dice:
'Diciamo che abbiamo gia' avuto modo di conoscerci accuratamente!'
Poi mi si avvicina mi mette la mano sui capelli, dice:
'Il figlio del Mastio e' un buongustaio Ama i pesci belli grossi' continua impugnando volgarmente il cazzo attraverso la stoffa dei calzoni.
Ciro mi guarda stupito, poi inizia a ridere
'Ma allora non mi sbagliavo! Ah, cazzo! Questa e' bella!'
Si alza, e si avvicina.
'Dimmi, ti va di fare pesca grossa oggi? Abbiamo due bei pescioloni pronti per te!' dice pizzicandomi la guancia tra l'indice e il medio.
Ho davanti Ciro, e di fianco Antonio, due splendidi manzinon capisco piu' nulla.
Ciro mi prende per il braccio e mi porta nella stanza adiacente, poi chiude la porta alle sue spalle, dietro di noi c'e' Antonio che guardandomi si massaggia la patta.
Antonio si sfila la maglietta del controllo di porto, lasciando libero tutto il suo torso peloso, poi si slaccia i calzoni e libera il suo grosso pesciolone.
Mi inginocchio e gli do una leccata partendo dalle palle finendo sulla cappella e pian piano me lo infilo tutto in bocca. Pompo lentamente quell'enorme bestia carnosa, ogni tanto mi fermo e me lo sfilo dalla bocca lasciando dei filamenti di saliva tra la cappella e le mie labbra.
Ciro nel frattempo si spoglia, si sfila i calzoni e la maglia e rimane solo con uno slip che stenta a contenere tutta la sua virilita'.
Mi avvicino a Ciro e mi tuffo tra i peli del suo petto, li annuso, li lecco, gli massaggio i capezzoli, li strizzo tra i denti, poi comincio a baciargli il collo, sento che mugola di piacere.
Nel frattempo Antonio mi palpa il culetto sodo, le sue mani si muovono continuamente sulla mia pelle.
Poi mi rigiro, lecco la barba e il pizzetto di Antonio, salgo alle orecchie, mordo un lobo e gioco con l'orecchino ad anello, le sue mani rallentano, gli piace, continuo la missione e infilo la lingua nel padiglione auricolare, giu', cercando quasi di raggiungere il timpano.
Le sue mani si sono fermate sul mio culetto.
Ciro che nel frattempo mi appoggia il suo cazzo, ancora negli slip, tra le chiappe.
Scendo passando la lingua sulle ascelle, sui pettorali, quel pelo sul mio viso mi inebria, ci gioco con la lingua lo tiro con le labbra.
Mi rigiro da Ciro, mi inginocchio, gli sfilo gli slip con i denti, mi godo per un attimo la visione di quel cazzo carnoso che trova liberta' e mi rimbalza sul mio viso, sento il suo calore e la sua voglia. Gioco con le sue palle, me le lavoro con la lingua poi risalgo l'asta e seguo il contorno della cappella. Ciro geme di piacere quando prendo in bocca la cappella e la bacio con le mie labbra morbide. Lui in piedi con la testa gettata all'indietro ansima, continuo la mia corsa e faccio arrivare la cappella fino alle tonsille, continuo a spompinarlo.
Anche Antonio si affianca, i loro cazzi sono vicini, Antonio mette il braccio sulla spalla di Ciro, prendo le loro cappelle in bocca in una sola volta mentre loro si scambiano la lingua in un caldo e appassionato bacio.
Poi Antonio mi spinge verso la sua scrivania, con una manata sposta tutto: biro, fogli, cartellette
Mi prende sotto le cosce e mi solleva facendomi sedere sopra. Mi toglie le scarpe e pantaloni rimasti alle caviglie. Si abbassa e appoggia i miei piedi sulle sue spalle, la lingua si insinua tra le mie chiappe e da' dei colpi ben assestati, infila tutta la faccia, e' piacevole sentire naso, guance, bocca e mento che sfregano sul mio buco, con la lingua mi lecca fino alle palle.
Nel frattempo Ciro sale sulla scrivania e si inginocchia stringendomi tra le sue grosse gambe la testa, mi infila il cazzo duro e carnoso in bocca.
Antonio mi massaggia il buco, ci sputa sopra. Poi sistema le mie gambe sulle spalle, si avvicina con la cappella al buco e comincia a penetrarmi.
Lo incito a fottermi il piu' possibile.
Antonio ormai entra tutto senza fatica, lo sfila e lo rimette mentre continuo a spompinare quel manzo di Ciro.
Poi mi prende il cazzo in mano e inizia a farmi una sega veloce. Le sue mani forti e callose attorno al mio cazzo mi mandano in estasi e dopo poco vengo tra le sue ditona forti.
Quando Ciro e' al culmine, mi sfila il cazzo di bocca e raggiunge la postazione di Antonio, ora e' lui a penetrarmi, il suo cazzo e' piu' grosso e inizialmente fatica a entrare, Ciro con un rantolo animalesco me lo infilza con forza tra le carni, Antonio si avvicina e mi passa la lingua in bocca, ci baciamo appassionatamente, sento la sua lingua calda.
Dopo esserci scambiati a lungo la lingua, sale sulla scrivania e mettendosi nella stessa posizione di Ciro, mi infila il suo bastone tra le mie fauci.
Sento il cazzone di Ciro stantuffarmi il culo, il cazzo nodoso di Antonio scoparmi la bocca mentre con le sue manoni forti mi strizza i capezzoli.
Lui mugola soddisfatto, e guida il ritmo del pompino manovrando la mia testa, uso tutta la saliva per inumidirlo, ingoio anche i grossi coglioni morbidi e pelosi.
Comincia a spingere freneticamente con le mani aumentando il ritmo mi sta sbattendo con forza, quasi mi soffoca quando mi scopa nella gola, poi lo sento fremere e inizia a sgorgare la sborra prima in bocca poi lo cava e mi lava la faccia mentre lo masturbo ancora con entrambe le mani.
Ciro si sfila e si masturba, mi schizza addosso un'abbondante dose di sperma mi riempie il petto e il ventre.
Antonio si china e inizia a leccarmi il petto ripulendolo dalla sborra di Ciro, che a occhi socchiusi si stringe il cazzo lasciando uscire le ultime gocce.
Antonio mi si avvicina, ha la lingua calda e piena di sborra, mi infila la lingua in bocca, ci diamo un bacio appassionante scambiandoci il seme caldo e gustoso di Ciro.
Ciro e' sfinito da quell'inculata durata ore, si siede nudo sulla poltrona di Antonio, il mio culo indolenzito e' aperto, faccio per alzarmi ma Antonio mi blocca, mi penetra con forza con quella manona!
Poi ci infila dentro il cazzo che e' di nuovo duro e grosso, mi scopa avanti e indietro violentemente.
Poi mi fa' inginocchiare sulla scrivania, mi sfrega il cazzone sulle guance, sul naso, poi me lo infilza di nuovo in bocca.
Prendendomi la testa mi fa spostare, raggiungiamo Ciro alla poltrona mentre io continuo il mio pompino, inizio a segare il cazzo di Ciro, che lentamente riprende ad indurirsi.
Antonio si appoggia ai bordi della scrivania, anche Ciro fa lo stesso. Ora sono inginocchiati davanti a due maschi veri, ciuccio un cazzo e poi l'altro senza sosta, la mandibola, mi duole ma continuo.
Con le mani mi divido a strizzare un capezzolo per ognuno, loro ancora eccitati mi dicono cose oscene. Mi trattano come una vera puttana.
I grossi coglioni di Ciro sbattono sul mio mento.
Ciro e Antonio si baciano mentre io li sbocchino sapientemente.
'Preparati a farti una seconda bella bevuta!' dice Antonio
Il grosso cazzo di Antonio e' il primo ad eruttare, la sua sborra mi colpisce il naso, la bocca, poi mi centra il palato e mi riempie tutta la gola, Antonio deve ancora finire che Ciro mi scarica in faccia una quantita' di sborra industriale, che ingoio piu' che posso, ma dei rivoli cadono lungo il mio collo.
Continuo segando quegli splendidi cazzi mentre mi si afflosciano tra le mani. Li ripulisco leccando via tutto qualche rimane di quella memorabile sborrata.
Sono zuppo di sborra, l'odore si e' sparso per tutta la stanza.
'Andiamo piccolo, tra poco arriva tuo padre...' mi dicono mentre si rivestono.
Uscii dall'ufficio di Ciro stanco e confuso, puzzavo ancora di sborra, cosi' decisi di tornare a casa, e non andare da Thomas e mio padre al peschereccio.
Mi feci una doccia e mi addormentai, quella scopata a tre mi aveva sfinito
La sera uscii con Luca e passai la serata con amici.
Il giorno successivo aspettavamo zio Paolo, che sarebbe tornato dalla Romania, ed era invitato da noi per pranzo.
Era da diversi anni che non lo vedevo, cioe' da quando non andavo a Umbro Calabro.
Quando arrivo' rimasi colpito dalla sua stazza: era il fratello maggiore di mio padre, un omone sui cinquant'anni, alto quasi 190cm, ben piazzato, aveva una barba incolta, petto muscoloso con una leggera panciotta, due braccia con dei muscoli sodi formati dal duro lavoro manuale, indossava la salopette del lavoro dalla quale fuoriuscivano un ciuffo di peli neri che gli decoravano il petto. Ammirai le sue possenti gambe che costringevano la salopette ad uno sforzo di contenimento notevole, anche la sua patta presentava un vistoso gonfiore.
Saluto' tutti, mi abbraccio'. Al suo contatto sentii una vampata di calore percorrermi il corpo.
'Cavolo!! Sei diventato un uomo...fatti guardare! 'mi dice
'Sono contento di rivederti! Sei diventato ancora piu' grosso' gli dico tastandogli le braccia muscolose con entrambe le mani.
Zio dapprima scoppia in una risata spontanea poi segue con lo sguardo le mie mani che indugiano ancora sui suoi bicipiti
'Ci lavoro tutto il giorno con queste sai? 'mi dice per nulla contrariato nel sentire le mie mani ancora su di lui che scendono a carezzare gli avambracci possenti ed estremamente villosi
'Allora come va?' mi chiede scomponendomi i capelli con la manona callosa.
'Bene zio, e tu?'
'Bhe, sono un po' stancoho fatto otto ore di viaggio, ho il culo quadrato a furia di guidare!'
In realta' il suo culo non era per niente quadrato, ma bello sodo e grosso
Ando' a fare una doccia di sopra, poi scese e iniziammo a pranzare, ci racconto' del lavoro in Romania, e di altre vicende.
Il pomeriggio lo passo' sonnecchiando sul divano del salotto. Indossava i calzoncini prestati da mio padre, erano leggermente stretti. Lo guardai mentre sonnecchiava sul divanofissando il gonfiore della patta che i calzoni stretti non riuscivano a nascondere.
'Devo farmi proprio una bella dormita! Passo da voi domani!' disse prima di avviarsi verso casa.
Passai il resto del pomeriggio e tutta la serata a pensarlo, non riuscivo nemmeno a prendere sonno.
Il giorno seguente Max e papa' sarebbero andati insieme da Thomas, in un negozio fuori paese ad acquistare degli articoli da pesca. Quel week-end era prevista l'uscita in barca.
Mi svegliai presto, Max e papa' erano andati tutti in spiaggia, io avrei dovuto portare a zio Paolo la teglia di lasagne che gli aveva preparato mia madre.
La casa era poco lontana e dopo nemmeno un quarto d'ora di strada svoltai per la via della casa di mio zio.
Le tapparelle erano abbassate tranne quella della cucina. Da quando aveva divorziato, la casa non era mai stata curata, soprattutto ora che stava lontano da casa per diverso tempo, sembrava quasi disabitata.
Suonai il campanello, dopo poco mi apri'.
'Ciao!'
'Ciao zio, ti ho svegliato?'
'Ma no, sono gia' sveglio da un pezzo, stavo facendo un po' di pulizia! Entra!'
'Ti ho portato le lasagne che ha preparato mamma!'
'Ah, grazie!'
'Mettile pure in frigo!'
Il frigo era semivuoto, solo le birre non mancavano!
'Sto risistemando un po' di sopra, mi disse dal piano superiore!'
La cucina non era per niente in ordine pero' era pulita, salii al piano superiore, lo zio stava sistemando degli scatoloni pieni di roba, era chinato, potevo ammirare il suo culo sodo e tondo, i calzoni lasciavano vedere il taglio del suo sedere, ricoperto da una vellutata peluria nera.
Poi si volto'.
'Devo spostare questi scatoloni in soffitta, mi dai una mano?!'
'Certo'
Zio stava sulla scala, gli passavo gli scatoloni, dal basso riuscivo a vedergli la pancia pelosa che la maglietta bianca intima non riusciva a coprire, abbassandomi ulteriormente riuscii anche a sbirciare attraverso i pantaloncini di jeans, intravedendo il rigonfiamento dei suoi slip.
Risistemammo un po' la stanza, poi quando ormai avevamo finito, suono' il campanello.
'E adesso chi e' che scassa i coglioni?' disse
'Ah ciao Giulio, come va?! Entra pure!'
Giulio?! Oh merda!
Giulio, il papa' di Luca, era collega di zio, arrivo' per salutarlo dopo tanto tempo.
'Ecco Giulio, lui e' mio nipote Gio'!'
'Ci conosciamo gia', Gio' e' amico di mio figlio Luca!' rispose lui sorridendomi
'Ah, perfetto! Prego vieni entra pure che ci facciamo una birra..'
Imbarazzato non sapevo che dire, mi limitavo a bere con disgusto la birra guardando quei due bei pezzi di marcantoni scolarsela, mentre goccioline di sudore imperlavano la fronte dello zio, e il petto villoso di Giulio.
'Allora Paolone, come sono le rumene?!' chiese Giulio
'Ma quali rumene?! Lavoravo nove/dieci ore al giorno, alla sera ero stanco morto, il pilone non mi tirava nemmeno piu'. Saremo usciti due sere in tutto il periodo; per fortuna c'era la tv rumena che mandava film porno tutta notte, cosi' c'era almeno qualcosa di interessante da vedere!' rispose zio.
Ascoltavo interessato quei discorsi che loro spiattellavano in mia presenza senza alcuna inibizione.
'Eh tu, sei andato ancora dalla Lucia, o ti accontenti della figa di legno della Luisa?!' disse zio ridendo
'Ma quale Lucia?!! Porca troia, ho trovato una succhiacazzi incredibile! Ci sa davvero fare' disse Giulio
Chiusi gli occhi, avrei voluto tapparmi anche le orecchie, non volevo che Giulio continuasse, speravo non dicesse niente di me.
'Bhe, visto che e' tanto brava fammela conoscere, che ci porto anche il mio nipotino, cosi' gli faccio conoscere i piaceri dei lavori di bocca!' zio mi guardo' e mi sorrise ignaro.
'Caro Paolo, mi sa proprio che il tuo nipotino li conosce gia' molto bene i lavori di bocca!' disse Giulio appoggiando la mano sulla spalla di zio.
Negli occhi neri e penetranti dello zio si accese come una luce, una scintilla, mi guardo' incredulo, poi guardo' Giulio, e appoggio' la mano sopra la sua
'Ma porco d**, dici davvero?!'
'Il mio caro nipotino succhia cazzi meglio della Lucia? Ma porca mad****, questa si che e' bella..'
Poi zio si alzo'.
'E Giulio, tu non mi dici nulla?!'
Non capivo piu' niente ero confuso, mi si chiuse lo stomaco mentre le lacrime mi inondavano gli occhi.
'Cazzo fai Gio', mica devi piangere, guarda che non c'e' nessun problema, mica lo dico a papa'! Non fare la checca! Sai quante volte me lo sono fatto lavorare dal mio collega rumeno?!'
Giulio e zio scoppiarono a ridere.
'Quello mi faceva anche la scarpetta!!'
'Ora calmati e riprenderti, intanto noi sistemiamo di sopra quegli scatoloni pesanti!'
Rimasi in cucina, non sapevo a che pensare. Non avrei mai immaginato che un tipo maschio e rude come zio Paolo, fosse cosi' aperto nelle esperienze... Poi il nodo alla gola mi passo', raggiunsi il piano di sopra dove Giulio e zio stavano sistemando.
Erano dei fighi paurosi!
Mi davano le spalle mentre sistemavano la panca di legno; mi avvicinai e posai la mano sulla spalla sudata e pelosa di zio Paolo.
'Ciao Gio', allora ti sei ripreso?!'
Lo guardai senza rispondere
Giulio disse: 'Mh, caro Paolo, la conosco quella faccia, mi sa che il tuo nipotino vuole la merenda!!'
'Che dici gliela diamo?!' rispose ghignando zio
'Che dici, ha ragione Giulio? Vuoi la merenda?'
Sorrido, la mia mano si posa sulla sua coscia calda e sudata, poi risale fino a raggiungere il gonfiore della patta, l'altra mano scivola sotto la maglietta e raggiunge il torace possente e villoso, sento il suo grosso cazzo a riposo tra le mutande!
Rimango senza fiato mentre lui mi palpa il culo con due manone enormi.
'Cristo, nipotino, fammi vedere se sei bravo come dice Giulio'mi dice premendomi la mano callosa in testa e spingendomi verso il basso. Mi inginocchio e mi avvicino al gonfiore della patta che aumenta sempre piu'.
Lo mordo attraverso la stoffa, mentre Giulio si gode lo spettacolo massaggiandosi la patta.
Mio zio rimane in piedi, mette la sua mano calda tra i miei capelli, poi gli sfilo i calzoncini, mi godo lo spettacolo di quegli slip colmi all'inverosimile di un biscione che grida liberta', mordo attraverso la stoffa le sue palle pelose, glieli sfilo. Che bello!
Ho davanti a me un cazzo bello grosso e carnoso, che resta sollevato a mezz'aria non ancora del tutto intiro.
Lo stringo nel pugno e lo sento gonfiarsi nella mia mano mentre scopro eccitato la gonfia cappella che, libera a un passo dalla mia bocca, emana il suo inconfondibile odore.
Zio mi incita dicendomi che ho una mano da fata, meglio di una donna.
Gli accarezzo le palle e le palpo lentamente, i coglioni sono grossi e pieni. Chissa' quanta sborra hanno accumulato in tutto questo periodo di astinenza! Non vedo l'ora di scoprirlo!
Lo prendo in mano, e' caldo e mi pulsa tra le mani, mi ci avvicino, sento l'odore forte, e' ancora rilassato eppure mi riempie quasi la bocca, fino a farmi soffocare, inizio a succhiare seguendo con le labbra la cappella, poi lo mando fino in fondo alla gola iniziando a pompare mente lo sento crescere. Lui detta il ritmo del pompino con entrambe le maniuna mi tira per i capelli e l'altra spinge da dietro la nuca; io, con lo stesso impegno, lavoro di lingua. Si indurisce ad ogni mia leccata, gli percorro l'asta, gli succhio la grossa cappella. Lo sto leccando tutto.
La mia lingua sale lungo il petto, lui nel frattempo si e' sfilato la maglietta sudata gettandola via nella stanza.
'Ciucci da Dio!' mi dice ad occhi socchiusi
Mugola soddisfatto, ormai la sua asta e' completamente bagnata dalla mia saliva, gli palpo i coglioni grossi e pelosi, li prendo in bocca uno a uno mentre gli massaggio il petto, mi stringe forte i polpastrelli sui suoi capezzoli, poi di nuovo ingoio l'asta, cerco di farla entrare sempre di piu', ma il cazzo ha raggiunto la sua massima erezione ed e' diventato ancora piu' grosso.
Lui mi spinge la testa per farlo entrare fino alla base, trattengo a stento conati di vomito e cerco di fare del mio meglio.
Continuo quel fantastico pompino, Giulio si avvicina a me, gli palpo la patta attraverso i jeans mentre continuo a pompare.
'Cazzo il mio nipotino ci sa davvero fare con la bocca! Por** D** come godo!' dice zio a Giulio
Il cazzo di zio e' ormai un bastone di marmo che gocciola liquido preeiaculatorio in robusta quantita', Giulio mi prende le mani e me le mette sul suo pacco.
Gli slaccio la patta, intrufolo la mano dentro ai jeans e alle mutande rigonfie, gli afferro' il cazzo, e' caldo e barzotto.
Zio mi lascia andare la testa e resta fermo lasciandomi succhiare avidamente il suo cazzone.
Giulio si sfila i calzoni restando con indosso solo la camicia sbottonata, si avvicina col cazzone in mano, mi guarda mentre succhio l'uccello dello zio, poi prendendomi la testa fra le mani m'intimo' di succhiaglielo. Senza pensarci piu' di una frazione di secondo comincio a leccarglielo, parto dalle palle che lecco avidamente, poi pian piano salgo sempre piu' su, gli lecco l'uccello per lungo e per largo arrivando fino alla punta, glielo prendo in bocca, sento gemiti di piacere, continuo a succhiarglielo tutto, prendendolo fino in gola, poi mi avvento sulla cappella che inizia a colare liquido trasparente.
Poi succhio contemporaneamente le cappelle a tutti e due cercando di riuscire a prenderli in bocca entrambi. Non riesco ad accoglierli insieme, cosi' me li succhio uno alla volta, non lasciando il tempo di riposarsi a nessuno dei due.
Poi Giulio mi viene dietro e mi sento le sue grosse mani nei pantaloni, lentamente me li slaccia e me li sfila, rimango con i boxer, pian piano mi leva anche quelli, rimango completamente nudo con l'uccello duro per l'eccitazione.
Si inginocchia e, separandomi le chiappe con le mani, comincia a leccarmi il culo, mi ci infila anche la lingua, quando e' bello bagnato di saliva ci ficca dentro un dito, poi due, poi tre.
Nel frattempo continuo a pompare il cazzo dello zio, lui si asciuga il sudore della fronte con un avambraccio. Il suo torace e' immenso, i suoi pettorali sviluppati e scolpiti ricoperti da morbido pelo troneggiano sopra di me... Due capezzoli grandi e sporgenti si impongono, incorniciati da una peluria nera e fitta che sale su verso il collo robusto, unendosi alla barba folta e scura.
Sento il pizzetto di Giulio attorno al mio culo, mentre spinge la lingua nel mio buco, divarico al massimo le chiappe, voglio che mi entri dentro con il suo cazzo lo voglio con tutte le forze. Mi infila dentro il martello che stava usando zio per i suoi lavori, comincia a pompare con quello mentre mugolo di piacere e ondeggio al ritmo guidato dalle sue mani, mi sta dilatando. Il dolore ed il piacere viaggiano insieme mentre entra con il martello fino in fondo ed inizia a girarlo prima piano poi piu' in fretta, fino a farmi male.
Mi fa riprendere fiato, ho il culo indolenzito e aperto, faccio per alzarmi ma lui mi blocca, non ha finito, stavolta entra con forza con la manona mi sento sbrancare. Ho quasi tuta la sua mano dentro.
'Dai Giulio, infilami il cazzone!' dico sofferente
'Cazzo che puttana che sei! Hai visto Paolo, che troietta?!'
'E' la miglior succhiacazzi che abbia mai provato!' risponde zio
Giulio lo appoggia tra le chiappe e lo striscia vicino al buco senza entrare.
Poi accosta l'enorme membro duro e teso come non mai allo sfintere e con un solo colpo lo affonda fino ai testicoli.
'Sei contento troietta?'
Sento il calore della sua carne, sento la sua forza maschia penetrarmi, il suo corpo su di me, il suo respiro affannoso. Mi chiava e mi dice che sta godendo piu' di quando si chiava la Lucia o la puttana giu' al porto.
I suoi coglioni sbattono contro le mie natiche. Lo stantuffo di quel toro infoiato mi sta estasiando.
Dal gustoso cazzo di zio, salgo verso il torace molto peloso e virile, succhio avidamente i capezzoli inturgiditi, poi salgo verso la sua faccia, le nostre lingue si incontranonon mi sembra vero, ma sto limonando con mio zio.
Gli succhio la lingua come fosse il suo uccello, ingoio la saliva mentre lui muove vorticosamente la sua linguona tra il mio palato Che gran limonatore!
Poi mi morde le orecchie, gli lecco la barba, le ascelle, riscendo verso il petto, poi l'ombelico e di nuovo l'uccellone.
I ruoli si invertono, ora zio mi viene dietro e mi lecca il buchetto, Giulio quasi mi soffoca quando mi sbatte il cazzone nella gola. Glielo masturbo per guardarmelo bene, la cappella lucida e scura, larga alla base e piu' stretta in punta, la pelle abbondante che si ammucchia quando con la mano saliva, per poi tendersi quando scendo, le vene contorte che sporgono scure.
Zio mi lecca il culo, mi ci infila la lingua, poi le dite. Poi mi infila quante piu' dita possibili e comincia a muoverle come fosse il suo cazzone.
Appoggia la cappella guidandola con la mano per centrare bene il buco, poi inizia a spingerlo dentro, e' enorme, appena entrato un pochetto mi afferra i fianchi con entrambe le mani e con un colpo di reni entra in una sola botta.
Iniziai a mugolare e a godere di quella scopata.
'Si inculami... sono la tua troia... aavanti inculami' grido in preda al piacere
Ha un arnese enorme ed ora e' dentro di me, si ferma cosi' posso sentirlo bene piano piano il dolore si attenua, aspetta un po' poi comincia a pompare, lentamente lo estrae quasi tutto e poi lo rimanda a fondo mi sconvolge con ondate di dolore e godimento che si rinnovano, sborro dopo appena qualche su e giu' senza nemmeno toccarmi, ma il godimento continua mentre lui mi fotte a dovere, poi lo toglie per darmelo ancora in bocca, e' bollente, succhio avidamente quel cazzo.
Giulio mi viene dietro e inizia di nuovo a incularmi, mi blocca con le mani e mi viene dentro con gli ultimi poderosi colpi di reni che mi fanno sentire il suo cazzo fin dentro alla gola.
'Ah, si troia godi, si ah ah ah!' grida dandomi dei pugni sui reni.
Rimane a lungo dentro di me dopo che ha sborrato, poi estrae il suo arnese, si avvicina alla mia bocca ancora occupata dalla nerchia succulenta di mio zio. Glielo ripulisco per bene con la lingua, assaporando il gusto di quella sborra squisita, lui si massaggia entrambi i capezzoli gradendo il trattamento.
Dopo poco e' di nuovo pronto, il cazzone riprende vita, cosi' inizio di nuovo a pomparlo; pompo un cazzo e poi l'altro e ancora torno al primo senza pausa guidato dalla pesante mano dello zio che tenendomi per i capelli mi sposta da lui a Giulio.
Zio sta grondando di sudore, credo non manchi molto all'estasi, sicuramente sta per venire.
Non voglio che venga, non voglio che finisca. Lascio uscire la sua carne di bocca, gli lecco lentamente la cappella e i grossi coglioni.
Chissa' quanta sborra contengono se da piu' di un mese non si scarica piu'!
Riprendo a pompare, sono entrambi al limite, stanno per venire
Lo lecco ancora, zio mi prende con entrambe le mani la testa e mi spinge il cazzo fino in gola, lo sento fremere, mi dice
'bevila tutta, non perdertene nemmeno una goccia'
poi inizia a sgorgare la sborra, mi riempie la bocca con un fiotto di sperma caldo che ingoio con gioia, poi estrae il suo idrante e mi lava la faccia riempiendomi la fronte e capelli di liquido denso e appiccicoso, poi me lo infila di nuovo in bocca e continua con uno, due, tre fiotti di sborra... E' un torrente in piena.
'Siiii troietta beviiii!' mi dice mentre la sborra continua a uscire copiosa e densa da quell'idrante scatenato. Ha un sapore squisito, ne berrei a litri.
Zio sta ancora sborrando quando Giulio mi prende con forza la mandibola e mi scarica tutta la sua sborra nel palato.
'Bene cosi', sapevo che avresti capito, la voglia di cazzo ti si legge negli occhi, vieni qui a bere la sborra che ti sei meritato' dice Giulio
Poi zio mi prende la testa e finisce di riversarmi la sborra in faccia, sul naso, sulla fronte, sulla lingua.
Sono completamente imbrattato.
Allungo una mano sulle loro mazze d'acciaio, tiro fuori la lingua, ipnotizzato dalle cappelle lucide ancora grondanti di sborra, che prontamente infilo tra il palato.
Sto ancora deglutendo quel barile di sborra che i due omoni, mi hanno scaricato addosso, che zio avvicina la sua grossa testona barbuta alla mia, con ancora stampata l'espressione del suo orgasmo.
Si china verso la mia faccia e comincia a leccare la sua stessa sborra, ha la lingua calda e bagnata e mi raspa la faccia mentre mi lecca poi mi fa rialzare, e mi infila la lingua in bocca, lo sfregamento contro la barba folta e' eccitante quasi quanto sentire la lingua che mi fruga fino dentro alla gola. Anche Giulio si avvicina, sul suo pizzetto corvino grondano goccioline di sudore e sperma.
Le nostre bocche ora sono piene della loro sborra, le lingue calde si scambiano i semi di qui due energumeni. Il contatto con le loro linguone calde e' elettrizzante.
Sembrano gradire la loro stessa sborra, entrambi mi leccano avidamente il viso, ripulendolo completamente.
Siamo sfiniti, zio Paolo e Giulio ansimano ancora forte, la mascella mi fa male mentre ripulisco perfettamente i loro splendidi uccelli. E' tardissimo e Giulio deve tornare a casa per pranzo, si riveste ed esce.
Anche mio zio inizia a rivestirsi mentre vado in bagno a sincerarmi del mio stato prima di uscire di casa.
CONTINUA (?)
Scrivetemi: