ORSI
ITALIANI MAGAZINE
ATTENZIONE
/ NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Lo
gnomo
Un
racconto di mcs2
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Tra
i
vari papà che si aggiravano nel piccolo teatro di paese nei giorni
precedenti all'evento, uno suscitò il mio interesse, diciamo così,
“erotico”: Renato, giovane papà di due gemelli che avrebbe
interpretato il ruolo dello gnomo essendo piuttosto bassino di
statura, e questo deponeva a suo favore per l'autoironia, ed il suo
viso sorridente era interamente coperto da una foltissima e lunga
barba biondo/rosso.
A
discapito di tanta barba i capelli avevano già quasi completamente
abbandonato il suo cranio ed i pochi rimasti venivano tagliati a
lunghezza di pochi millimetri ma a compensazione di ciò c'era
un'abbondantissima peluria sul resto del corpo.
Avevo
potuto
vedere distintamente la braccia e le gambe dato che per il
caldo si stava tutti in maglietta e pantaloncini ma a lui folti
ciuffi facevano capolino dallo scollo della maglietta anche nella
parte posteriore facendomi immaginare che se non la schiena almeno le
spalle fossero belle irsute.
Qualità che mi eccita pazzamente in un
maschio...
Lui
sembrava
integerrimo nel suo ruolo di papà e marito devoto alla
moglie che carina ma scialba e (diciamo così) non magra, non lo
lasciava mai in pace.
Fatto
sta
che lo tenevo sotto stretta osservazione almeno per gioire della
sua vista fino a quando con immenso piacere una sera si è levato la
maglietta mostrandosi in tutto il suo splendore di giovane orsetto
super peloso su torace, pancia spalle e schiena: tutto ricoperto da
foltissimo pelo.
Quella
notte
la mia seduta masturbatoria è stata in suo onore.
La
tarda
mattinata del brevissimo spettacolo tutti seduti su sedie di
plastica scomodissime ci siamo tolti dall'incombenza nel giro di
un'ora e poi saluti e baci e tutti e via.
La
giornata
era particolarmente calda e girovagavo per le vie del centro
in attesa della cena a casa della mia amica.
Decisi
di
prendere un caffè al baretto della piazzetta centrale ed un passo
dopo l'altro mi sono ritrovato al teatrino dove stavano
risistemando.
All'interno
c'era
un po' di frescura e mi son seduto su una sedia sottopalco ed
ho iniziato a sentire gemiti e qualche rumore tipici di una bella
scopata.
I
miei ormoni già ribollivano per l'astinenza da una bella e sana
scopata che mi mancava già da alcuni giorni ed ascoltare quei gemiti
mi ha attratto come una calamita attrae il ferro: in punta di piedi
silenzioso come un gatto mi sono addentrato.
Proprio
nel
magazzino discretamente illuminato dal sole che filtrava da un
finestrone ho visto il mio bel Renato mezzo nudo con indosso ancora
parte del costume da gnomo con il petto appoggiato ad un tavolaccio e
dietro di lui un altro dei papà che gli stava allegramente montando
il culo.
“Come
sei
caldo Renato, adoro il tuo culo stretto”
“Scopami
dai
non ti fermare, son due settimane che aspetto questo momento!
Ahhio cazzo mi stai spaccando il culo porca-di-quella-troia... come
godo porca troia!”
“Sì
sì
prendilo dai che è tutto dentro mmmm mi piace più metterlo in
culo a te che scopare mia moglie lo sai vero?”
“Non
mi
abituerò mai al tuo cazzo è troppo grosso mi sfondi cazzo mi
sfondi”
La
mia
erezione mi scoppiava nei pantaloni e ho deciso di approfittare
dell'effetto “sorpresa”
Mi
sono
avvicinato e quando mi hanno visto sui loro volti si è dipinto
il panico.
Rocco,
l'inculatore,
è rimasto piantato nel culo di Renato che non sapeva
se scappare nudo o restare lì a fare non si bene cosa.
Li
ho
guardati e poi con il mio sorriso migliore ho chiesto “Posso
giocare con voi?”
Silenzio.
“Son
passato
di qui per caso e vi ho sentiti, se per voi va bene mi unisco
anch'io”
Rocco
ha
capito che non c'era nulla da temere e, anzi, facendomi
partecipare tutto si sarebbe risolto con una goduta forse maggiore e
senza inconvenienti di sorta.
“Ciao,
sei
il benvenuto, vero Renato?”
Renato
ha
solo fatto cenno affermativo con la testa in evidente imbarazzo
essendo stato sorpreso con un cazzo nel culo.
“Vieni,
avvicinati,
come vuoi partecipare? Renatino ha un culetto burroso
magnifico, se potessi me lo scoperei ogni giorno... vuoi provarlo?
“Io
a
dire il vero preferisco provare il tuo cazzo, Renato dice che è
troppo grosso per il suo culo, io penso di poterlo prendere bene,
sai... io preferisco essere solo passivo, che ne dici?”
“Vieni
qui
cucciolo, spogliati che il mio cazzo basta per tutti e due, non
ti preoccupare!”
Mi
sono
spogliato completamente anch'io e mi sono avvicinato.
Rocco,
ben
più alto di me, sarà stato almeno un metro ed ottanta con corpo
ben strutturato ed un petto folto folto di pelo nerissimo ma
visibilmente accorciato, ha estratto il cazzo del culo di Renato che
più rilassato si è tirato in piedi.
“Vieni qui con me, sai che
qualcosa avevo intuito in questi giorni guardandoti ma non mi sono
osato” Io per tutta risposta gli ho infilato una spanna di lingua
in bocca mentre con le mani mi godevo la sensazione dei suoi peli
della schiena.
“Dai
mettetevi
vicini così inculo un po' l'uno ed un po'
l'altro”
“Aspetta
che
lo lubrifico io”
Renato
mi
ha leccato il culo da grande esperto mentre io appoggiato al
tavolo come era lui poco prima mi tenevo le chiappe spalancate con le
mani godendomi la sua lingua entrare dentro per almeno tre
centimetri.
La
mia
dilatazione era evidente ad entrambi.
“E'
pronto,
è largo mmmm che invidia, hai visto che bucone ha?”
“Guarda
che
bel culetto rotto ha il nostro amico, qui ci entro tutto di botto
fino alle palle”
La
cappella
strusciata un poco contro alla mucosa e poi è entrato:
duro, bello grosso e caldo, una meraviglia.
Lo
potei
osservare bene da vicino a scopata terminata e penso che fosse
stato un bel biscione di una ventina di centimetri spesso doppio, una
meraviglia!
“Ahhh
sììììì
questo è rotto...mmmm come se lo prende mmmmm Ma quanti
anni hai cucciolo? Sei bello spanato...di cazzi ne sono entrati qui
dentro!”
“Ventisei
tra
pochi giorni. Sì ne sono entrati parecchi, amo farmi fottere il
culo, dai dai forte così per favore forteeree!”
E
così Rocco dava alcune stantuffate a me per poi rientrare in Renato
che ogni volta stringeva i denti avendo meno esperienza di me a
prendere cazzi.
Dieci
ad
uno e dieci all'altro
“Renà
non
te la prendere ma finisco in lui, questo culetto nuovo me lo devo
godere finché c'è”
La
monta
si è fatta serrata con colpi ben assestati e duri e gli
schizzi che mi hanno riempito il culo son stati almeno cinque.
Renato
eccitato
ma insoddisfatto ha osservato segandosi il cazzo bello
grossino anche il suo ma niente al confronto di quello che mi aveva
appena sfondato il buco.
“Coricati
sulla
schiena, ci penso io a te adesso” e mentre il cazzone mi
restava dentro godendosi gli ultimi istanti io ho iniziato un gran
pompino a Renato masturbandogli il culo con tre dita.
Leccavo
l'asta,
le palle, mi concentravo sulla cappella rosea a lingua piena
e poi di nuovo sulle palle che pendevano morbide in uno scroto grosso
e super irsuto.
La
mano
sinistra percorreva la sua pancia, il torace pelosissimo per
strizzare i capezzoli mentre con la destra non smettevo di
sditalinare il suo pertugio che cedeva per poi restringersi in base
agli spalmi dei piacere che provava.
“Porcatroia
nessuno
mi ha mai succhiato così...”
Io
non
smettevo nessuna delle azioni volendo dare il massimo del
piacere.
Le
mie
dita avvolte dal caldo del suo sfintere erano fradice di umori, i
suoi peli lo ricoprivano come una soffice nuvola che mi solleticava
il viso mentre lo spompinavo. Ero in paradiso, e lui con me.
Ha
raggiunto
l'orgasmo in pochi minuti facendomi bere tre schizzi
dolciastri ansimando come un porcello al macello.
In
tutto
questo il gran cazzone di Rocco era rimasto conficcato nel mio
budello mantenendo una buona consistenza.
Ci
siamo
ripuliti bene nei bagni e siamo usciti insieme nel cortile
ormai deserto.
“Adesso
che
siamo amici possiamo vederci altre volte se vi va” ho proposto
con uno dei miei migliori sorrisi da ragazzo innocente “magari a
casa mia in città così stiamo più comodi”
Hanno
accettato
con piacere.
“Dobbiamo
trovare
una scusa plausibile con le nostre mogli ma io ci sto senza
remore” ha subito ribattuto Rocco seguito da Renato.
“Una
seconda
scusa devi trovare con tua moglie per non accorciare più i
peli del petto: io faccio di tutto per un maschio molto peloso”
Una
risata
ed una luce di libidine nei nostri occhi ha suggellato una
nuova amicizia.
Renato
è dovuto correre a casa dalla mogliettina, Rocco invece aveva ancora
tempo libero, il mio impegno per la cena mi concedeva almeno altre
quattro ore libere.
Son
salito
sul furgoncino cabinato di Rocco che è elettricista e siamo
andati in una casa sperduta tra i campi in cui stava lavorando ed era
certamente vuota.
Abbiamo
parcheggiato
sotto al porticato in modo che nessuno vedesse il
furgoncino e mi ha spinto dentro con una mano sul culo.
“E
così ti sei preso già tanti cazzi, eh? Effettivamente hai un
culetto morbido e largo che è un piacere da scopare”
“Grazie,
è
stato un piacere mio sentirti dentro, credimi, hai proprio un gran
bel cazzo grosso”
Ci
siamo
spogliati completamente ed istintivamente mi sono inginocchiato
per imboccare il suo pistone.
Le
sue
mani sulla mia testa e le mie che gli accarezzavano le gambe e le
natiche e poi son risalite alla ricerca dei capezzoli turgidi.
“Hai
una
bocca che è un velluto”
Ho
sfilato
il cazzo e mi son dedicato ai testicoli grossi e molto
pendenti per riprendere poco dopo a far scorrere la lingua piatta
sull'asta.
“In
culo,
per favore mettimelo ancora in culo! Ho una voglia che non
resisto più”
Ovviamente
mi
ha accontentato.
Stavolta
ero
a pecorina con le ginocchia appoggiate sulle mie scarpe per non
ferirmi sul pavimento di cemento grezzo e le mani infilate in un paio
di guanti da lavoro trovati sul posto.
Rocco
mi
ha divaricato le natiche con tale forza che sembrava volesse
staccarmele.
“Hai
un
buco magnifico, sai? Largo e pulsante, troppo bello! Io ho sempre
amato molto scopare i culi, mia moglie non me lo ha mai dato ed io mi
scopo gli altri, a Renato piace farsi inculare ma abbiamo così poche
occasioni, se avessi te a disposizione… un sogno… ecco cosa
sarebbe: un sogno”
Parlava
e
mi leccava e me lo teneva spalancato al massimo rivelandosi un vero
estimatore dell'ano.
Ho
sentito
il morbido della sua cappellona spingere e poi seguita da
tutta l'asta farsi strada fino ad avere il pube sbattermi contro, una
due cento volte; non parlava più mi montava e
basta.
Duro.
Profondo.
Cadenzato.
Resistente.
Una
monta
con i fiocchi che mi ha arrossato lo sfintere provocandomi due
orgasmi anali mentre il mio cazzetto sballonzolava spargendo a terra
precum che come una bava di lumaca colava abbondante.
L'orgasmo
gli
ha fatto eruttare altri schizzi nel mio intestino mentre con le
mani mi stritolava i fianchi.
Seduto
a
terra riprendeva fiato.
Io
ho
voluto assicurarmi che ci saremmo rivisti ed ho iniziati a
baciargli il petto leccando il pelo salato di sudore
“Non
te
lo tagliare più, ok? È uno spreco enorme... a tua moglie non
piace se sei troppo peloso?”
“Mah...un
po'
per quello ed un po' perché anche a me sembra troppo… mi
sfoltisco un po' ”
“Vengo
darti
il culo tutte le volte che vuoi se non te lo tagli più”
mentre son salito sbaciucchiandogli il viso.
“Sei
un
fottuto porcello tentatore, sai? Affare fatto, se ti piace il
gorilla il gorilla avrai”
Ero
ancora
nudo che mi stiracchiavo per sgranchirmi dalla pecorella
appena finita che Renato ha chiamato Rocco chiedendo dove
fossimo.
Con
la
scusa di portare fuori il cane ci ha raggiunti.
Il
cane
è rimasto legato ad un palo all'ombra.
Renato
ama
baciare ed io anche, la sua barba lunga è morbida e dà belle
sensazioni, le sue labbra calde e bagnate racchiudono una lingua
molto vitale.
Ho
leccato
e succhiato il suo petto, i capezzoli e nuovamente il suo bel
cazzo rosa chiaro, tutto in bocca con il naso tra il cespuglio del
pube, con la destra gli palpavo lo scroto pieno e polposo.
“Vorrei
sentire
anche te dentro, vuoi?”
Ormai
ero
su di giri al massimo, ho stregato quei due maschi con la mia
sfacciataggine.
Il
suo
cazzo scivolava dentro di me dandomi solo piacere tanto ero stato
allargato poco prima.
I
suoi colpi erano più dolci ma sempre profondi; a volte lo sfilava
completamente per poi ributtarlo dentro.
Rocco da dietro ormai
scarico gli stimolava il buchetto con le dita infilandogliene
lentamente due e sditalinandolo con cura mentre lui mi inculava.
Il
bruciore
al mio povero sfintere fortunatamente non è aumentato e
quando ha sborrato è stato bello sentire i suoi schizzi caldi.
Tutti
e
tre finalmente soddisfatti, io forse più di loro e certamente son
stato quello che ha risentito maggiormente i postumi dell'incontro
con il culo che bruciava e le gambe doloranti per la lunga posizione
ma era pienamente soddisfatto.
In
cantiere
c'era il tubo dell'acqua con cui abbiamo potuto rinfrescarci
ed ognuno è tornato ai propri impegni con la certezza di rivederci
appena possibile.