Le recensioni di Orsodorato Walter Moser


Globi ­ il ragazzo papagallo svizzero

Chi non e' rimasto affezionato agli eroi temerari ed avventurosi dei cartoni animati che con massima audacia, astuzia e fantasia sanno affrontare qualunque ostacolo? Certo, sono stati riproposti negli ultimi mesi dalla Repubblica tramite la collana " I Classici del Fumetto " (Tintin, Asterix, Diabolik, ecc.), ma c'e' anche a chi capita per puro caso di rinvenire una loro storia in un vecchio scatolone sistemato nell'angolo piu' sperduto di un buio e malaerato bugigattolo, e sfogliando questa reliquia di un tempo ormai remoto, la propria infanzia, di dimenticare per un attimo il tempo e gli impegni. Scoprii un mattino di circa un mese fa tra libri vari accatastati nel fondo di un armadio una decina di volumetti, in parte dalle pagine scucite e slabbrate, abbastanza consumati insomma, di Globi. La coincidenza volle pure che pochi giorni dopo lessi sul giornale dell'inaugurazione della mostra Globi ­ Begegnung mit einem Schweizer Phänomen (Globi ­ incontro con un fenomeno svizzero) al Gewerbemuseum a Winterthur.

Globi, ragazzo-papagallo vispo, dal corpo d'un bel blu indaco, dal becco giallo-arancione, dalla codina che spunta in modo biricchino dalle sue caratteristiche braghe a quadretti neri e rossi e dal capo coperto d'un basco nero (questi ultimi due capi d'abbigliamento di cui il nostro amico pennuto non si separa quasi mai) fu creato settant'anni fa come immagine pubblicitaria dei grandi magazzini Globus con filiali nelle maggiori citta' della Svizzera Tedesca, in occasione del loro 25°anniversario. Mai, i suoi ideatori J.K. Schiele e Robert Lips si sarebbero immaginato un successo cosi' strepitoso. Globi, un po' Gian Burrasca per le sue marachelle nei confronti degli adulti, un po' Archimede Pitagorico per il suo spirito da inventore, un po' Tintin per i suoi viaggi avventurosi in mondi sconosciuti, riusci' a conquistare la simpatia di quasi tutti i bimbi piccini e no. Dopo solo quattro anni dalla sua creazione infatti, il monello si trasformo' da semplice immagine pubblicitaria in personaggio del cartone animato svizzero tedesco per antonomasia con casa editrice propria (Globiverlag) che oltre a rallegrarci ogni anno fino ad oggi con una storia di Globi si sarebbe occupata anche della pubblicazione di tanti altri libri per l'infanzia.

La mostra creata in occasione del suo 70°anniversario, per la sua palpabilita' (allestita in divertenti cubi colorati con materiale illustrativo estraibile sia dall'esterno che dall'interno a sua volta trasformato in parchi gioco) accessibile non solo ai bambini di allora, ci fa participi delle sue burle con tanti documenti originali, tra cui abbozzi, recensioni, letterine ingiallite di piccoli ammiratori (addirittura è stata rinvenuta quella di un attuale ministro elvetico all'epoca tredicenne), varia corrispondenza tra editori e disegnatori, ringraziamenti, critiche dal Dipartimento della Pubblica Istruzione ecc. Sebbene le reazioni siano state per la maggior parte positive, ai primi anni della sua avventurosa vita non mancarano neanche le voci critiche. Maestri e genitori per la grossolanita' di certi suoi scherzi consideravano Globi un brutto esempio da seguire per i ragazzi, e con il passare degli anni furono individuate addirittura scene non prive di razzismo (rappresentazioni troppo stereotipe di popolazioni d'oltreoceano). Non bisogna dimenticare pero' che critiche simili sono state pronunciate anche nei confronti di cartoni animati ben piu' famosi, ad esempio di Tintin. Ma Globi sapendo zittire tali voci maligne non ha mai perso la simpatia dei suoi lettori, che, anzi continuano ad ammirarlo, a seguirlo in viaggi avventurosi in mondi sconosciuti e misteriosi (Globi im Urwald ­ Globi nella giungla / Globi bei den Indianern ­ Globi fra gli indiani d'America / Globi auf dem Meeresgrund - Globi in fondo al mare ecc.) e in quello fantastico delle favole (Globi im Reich der Tiere ­ Globi nel regno degli animali / Globi will ins Schlaraffenland / Globi parte per la Cuccagna) e ad assistere divertiti alle sue tante ragazzate-mattacchionate (Globis lustige Streiche im Narrendorf ­ Globi e i suoi scherzi nel paese degli sciocchi / Globi König der Spassmacher ­ Globi re dei burloni).

Nonostante i suoi quasi innumerevoli soggiorni all'estero, fra i quali anche a Parigi, negli Stati Uniti, in Spagna e a Venezia in compagnia di Pinocchio (Mit Globi und Pinocchio in Venedig ­ Con Globi e Pinocchio a Venezia) ­ l'APT di Venezia in una lettera esposta alla mostra addirittura ringrazio' gli autori della pubblicita' gratuita ­ Globi rimase un fenomeno svizzero, anzi la sua mentalita' e' inconfondibilmente svizzera. Infatti gli autori hanno sempre saputo collocarlo anche in contesti tipicamente elvetici e farlo risultare sensibile ai temi vicini al cuore dei lettori nell'epoca della rispettiva pubblicazione. Cosi' nel momento della mobilitazione generale dell'esercito svizzero all'incombere della seconda guerra mondiale Globi diventa soldato (Globi wird Soldat), due anni dopo agricultore (Wie Globi Bauer wurde), e cio' propria nella fase dell'incremento alla coltivazione per raggiungere un'autonomia e non subire eventuali dipendenze economiche da altri paesi, la cosiddetta Anbauschlacht ('battaglia alla coltivazione') proposta dal ministro Zwahlen, che non puo' che ricordare 'la battaglia del grano' mussoliniana e la concomitante autarchia italiana cosi' sbandierata ma dovuta a ragioni quanto differenti! (le sanzioni causate dall'aggressione all'Africa Orientale). E all'inizio degli Anni Sessanta visita gli studi della Televisione Svizzera nata da poco (Globi beim Fernsehen).

Autenticamente svizzere, secondo una tesi sostenuta da alcuni esperti, ma rigorosamente smentita dagli editori, sono anche le origine di Globi, vale a dire la fonte d'ispirazione: risalirebbe ad un affresco in una delle volte del chiostro di Kappel (teatro della tragica sonfitta dei protestanti guidati da Zwingli che rimase vittima delle preponderanti forze cattoliche) che riporta una decorazione costituita da un'alternanza di scudi a fascia e di cimieri rappresentati un papagalletto sorprendentemente somigliante al nostro Globi e come lui simpatico, della nobile famiglia Gessler von Brunegg discendente da quello stesso Gessler ucciso da Guglielmo Tell, ma questa è un'altra storia...

È questo stretto legame al suo paese d'origine che impedisce a Globi di sbarcare anche all'estero e di avervi un successo altrettanto strepitoso? Puo' darsi, ma non si lascia scoraggiare. Infatti si rilancia a livello internazionale sul grande schermo con il cartone animato Globi und der gestohlene Schatten (Globi e l'ombra rubata) di prossima distribuzione.

La mostra itinerante Globi ­ Begegnung mit einem Schweizer Phänomen (Globi ­ incontro con un fenomeno svizzero) attualmente (16 gennaio ­ 21 marzo 2004) e' ospitata al Kornhausforum di Berna.

 

Orsodorato Walter Moser